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Autore: MielChan    29/06/2018    0 recensioni
Storia a tematica gay.
Introduzione capitolo:
Era il 2 novembre quando decisi di suicidarmi, il motivo? Beh forse stupido, il perché non mi buttai? Forse stupido anche quello, semplicemente incontrai una persona, una di quelle che ti fa scoprire la bellezza della vita, che te la fa amare e al tempo stesso te la fa rimpiangere.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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                                                            CAPITOLO 10  
                                                    E’ solo un incubo… vero?
 
10 giugno, l’ultimo giorno felice.                                                                                                      Quando mi risvegliai riabbracciato a Denzil mi sentii più sollevato e più calmo, come se ogni problema dell’universo fosse  scomparso, quel giorno ci svegliammo entrambi assonnati, ci preparammo per andare a scuola e  Deemer ci accompagnò, sembrò tutto perfetto; arrivato in classe, Scott si mise a saltellare entusiasta, era l’ultimo giorno di scuola ed io l’avevo completamente dimenticato.
‘’Oggi che facciamo? Se fosse stato un paese caldo mi sarei buttato in piscina.’’ Mi disse Scott senza nemmeno salutarmi o mettendosi a sedere.
‘’Scott… è mattina presto, non è nemmeno iniziata l’ora.’’
‘’Ma è l’ultimo giorno di scuola!’’ Ribadì più forte, da quando aveva iniziato a riparlare ogni tanto se ne usciva fuori urlando anziché ‘’parlando’’ ma mi piaceva così.
‘’Ma fa freddo! Nessuno farà nulla, ci buttiamo da Deemer a fare gli asociali?’’
‘’Per me va bene tutto, basta che si fa qualcosa insieme.’’
‘’All’intervallo ne parleremo con Denzil.’’ E misi la testa sul banco per cercare di dormire un po’.
‘’A proposito di Denzil , siete venuti a scuola insieme… combinate qualcosa e non mi dici nulla!’’
‘’N-non è c-come pensi.’’ Urlai imbarazzato e tutta la classe si mise a fissarci incuriositi.
‘’Sì sì, ci credo!’’
Scott per il resto delle ore non smise di ridere nemmeno per un attimo, essendo l’ultimo giorno di scuola ovviamente non ci furono lezioni, tranne l’ultima ora che, avendo la professoressa Milles, fummo costretti a far qualcosa.
Una volta che la nostra amata professoressa finì di parlare, finalmente fummo liberi di uscire, c’incontrammo con Denzil e, da come programmato, ci dirigemmo verso il locale di Deemer, tutto nella norma se non fosse stato per Sindy.
‘’Frederick! Posso parlarti?’’ Mi fermò la mia ex ragazza una volta uscito.
‘’Ehm, ecco.’’ Mi girai verso gli altri per vedere cosa fare ma non fecero nulla. ‘’Se per poco va bene...credo.’’
Ci allontanammo dagli altri e mi portò in un luogo meno affollato, voleva parlarmi e avevo una bruttissima sensazione.
‘’Senti, ultimamente vedo che sei sempre sorridente, più di quando stavamo insieme… mi fa felice.’’ Disse avvicinandosi un po’ di più.
‘’Sì, sono successe diverse cose.’’ Indietreggiai appena.
‘’Sai, mi dispiace di averti lasciato perché eri sempre giù di morale e sciocchezze simili.’’ Si avvicinò di nuovo.
‘’Nessun problema, non preoccuparti... b-bhe se hai finito posso andare.’’ Cercai di sfuggire ma mi fermò afferrandomi per un braccio.
‘’Quello  che volevo dire è che mi piacerebbe ritornare con te, sai ora che sei cambiato mi piaci di più!’’ Cercò di baciarmi ma la fermai immediatamente.
‘’Scusa ma in teoria…’’
‘’Mi dispiace ma sta già con qualcuno.’’ S’intromise Denzil prendendomi per spostarmi da lei. ‘’Troppo facile ritornare quando fa comodo.’’ Aggiunse acidamente ma con un tono sereno.
‘’Cosa!? E con chi?’’ Chiese leggermente sconvolta.
‘’Con lui.’’ La guardai sorridendo. ‘’E prima che inizi tu, sì… è un ragazzo.’’
‘’Ma come? Perché?’’ Chiese più sconvolta di prima.
‘’Non credo di dover dare spiegazioni a nessuno su chi ho deciso di essere, mi dispiace ma… ormai ho trovato la mia felicità con lui.’’
‘’FA COME VUOI.’’ Disse lei acida e sgattaiolò immediatamente via.
Quando se ne andò, Denzil mi fissò incredulo e dopo di che scoppiò a ridere, raggiungemmo Scott e, come previsto, si mise a ridere anche lui, ci misi un po’ prima di farli star zitti ma fortunatamente smisero prima di entrare al locale di Deemer.
L’ultimo giorno di scuola alla fine lo passammo in modo tranquillo, la maggior parte dei nostri compagni di classe molto probabilmente andarono a feste o cose simili, noi, invece, preferimmo film e popcorn insieme a Deemer, la miglior giornata di sempre.
Arrivata sera e finito di veder i film, Scott ci salutò e s’incamminò verso casa mentre io, Denzil e Deemer rimanemmo a parlare per un po’.
‘’Oggi lavorerò fino a tardi, poi credo andrò a dormire fuori.’’ Ci disse Deemer guardandoci di sottecchi.  ‘’ Resti a casa nostra anche oggi?’’ Mi chiese sorridendo.
‘’E-ecco sì.’’
‘’Quindi siamo da soli.’’ Intervenne Denzil.
‘’Bhe divertitevi.’’ Mi diete una pacca sulla schiena e ritornò al bancone per sistemare.
‘’Eh? N-no aspetta N-noi non-‘’
‘’Dai Dii, così lo mandi in agitazione!’’ Si mise a ridere Denzil. ‘’Noi andiamo che preparo anche la cena, a domani Dii.’’  
Quando arrivammo a casa sua iniziò immediatamente a preparare la cena, non pensavo fosse bravo a cucinare, mi piaceva scoprire poco a poco cose su di lui; quando finimmo di cenare mi fece migliaia di domande su Sindy, gli dissi tutto ciò che volle ma restò sempre segretamente geloso; la notte arrivò lentamente, andammo a dormire non troppo tardi visto che il giorno dopo dovemmo incontrare sua madre.
‘’Grazie per domani, da solo mi sarei sentito a disagio.’’ Mi disse disteso nel letto affianco a me.
‘’F-f-figurati.’’
‘’Cos’hai?’’ Chiese mettendosi seduto sul letto.
‘’N-nulla.’’
‘’Da quando sei diventato una ragazza che dice ‘’nulla’’ ma in realtà ha mille problemi?’’ Rise un po’.
‘’Non ne ho idea.’’ Ridacchiai anch’io e mi misi a sedere. ‘’Solo che… sai siamo soli in casa e…’’ Imbarazzato mi voltai di scatto.
‘’Tu vuoi-‘’ Lo bloccai.
‘’No no no…aspetta! Cioè sì, ma non adesso, non così presto.’’
‘’Fammi capire… pensavi che visto che siamo da soli in casa ti sarei piombato addosso immediatamente?’’
‘’No… ok sì.’’
‘’Ma sei scemo!?’’ Iniziò a ridere più di prima. ‘’So che è presto, e poi non farò mai nulla se tu non vuoi.’’
‘’Grazie.’’ Sospirai. ‘’Ora va molto meglio!’’ Sollevato mi buttai sul letto sdraiato.
‘’Tu sei scemo, l’ho sempre detto.’’ Si mise sdraiato anche lui.
‘’Il tuo scemo.’’ 
Il giorno seguente Denzil iniziò ad andare un po’ in ansia, avremmo incontrato sua madre per la prima volta dopo tanto tempo, chiunque lo sarebbe stato in quella situazione; sua madre, Leonore Reynolds, era identica a lui, avevano gli stessi occhi e  dello stesso identico colore; la incontrammo in un bar poco affollato che decise lei, fu un posto tranquillo, peccato che l’aria attorno a noi non era tale.  
‘’Quindi tu sei il suo ragazzo?’’
‘’Sì Leonore, lo è.’’
‘’Suppongo siano capitate diverse cose.’’
‘’Da quando ci hai lasciati, moltissime.’’ Disse calmo ma sempre con quel tono astioso.
‘’Avrei preferito parlarti da solo.’’ Rispose leggermente intimorita.
‘’M-mi dispiace f-forse meglio che vi lasci soli.’’ Mi alzai per sposarmi ma Denzil mi bloccò immediatamente.
‘’Se non ti dispiace preferisco che rimanga….tanto gli direi tutto lo stesso subito dopo e poi con lui accanto mi sento più a mio agio.’’ Lo guardai leggermente perplesso e mi rimisi a sedere accanto a lui.
‘’Capisco.’’ Si rassegnò sua madre e per calmarsi bevve tutto ad un colpo il caffe preso un attimo prima.
‘’Di cosa volevi parlarmi?’’ Chiese diretto.
‘’Volevo parlare anche con Deemer, ma a quanto sembra non vuole più rivolgermi parola, sono felice che almeno tu sia venuto.’’
‘’Io… ero semplicemente curioso.’’ Disse prendendomi per mano, la sua mano era così fredda e tremolante.
‘’Ecco, prima che tu nascessi conobbi un altro e  mi innamorai di lui perdutamente.’’
‘’E tu hai preferito scappare con lui immagino.’’
‘’Mi dispiace, non volevo perdervi così.’’ Cercò di avvicinare la sua mano a quella di Denzil ma lui la evitò.
‘’Hai preferito andartene con uno sconosciuto piuttosto che rimanere con i tuoi figli, ora ho capito perché Deemer non voleva che io venissi.’’ Si alzò per andarsene.
‘’Denzil aspetta!’’ Lo bloccò. ‘’Io vorrei poter incominciare tutto da capo.’’  Aggiunse singhiozzando un po’.
‘’Hai avuto  19 lunghi anni, perché proprio adesso!?’’ Si liberò in fretta e rimase a fissarla negli occhi.
‘’Lui mi ha lasciata, quindi io sono rimasta completamente da sola… per questo io vorr-‘’ La interruppi con non so quale coraggio.
‘’Che cosa stupida! Solamente perché ora è sola vuole ritornare indietro!? mi faccia indovinare… se quell’uomo non l’avesse mai lasciata lei avrebbe continuato ad ignorarli, non è così? Che cosa patetica.’’.
Quando mi accorsi di ciò che dissi, mi scusai alla svelta con Denzil, un po’ imbarazzato mi allontanai dal bar, aspettai e sorpreso notai Denzil uscire subito poco dopo di me.
‘’E-ecco io…’’ Cercai di parlare.
‘’Tranquillo, avrei detto le stesse identiche cose.’’ Mi sorrise. ‘’Andiamocene ora.’’ Mi prese per mano e ci allontanammo.
‘’Mi dispiace.’’ Aggiunsi dopo un po’.
‘’Lascia stare, ora capisco perché Deemer era così titubante , ho accettato di venire qua solamente perché pensavo che sarebbe stato bello sistemare tutto... ma poi ci ho riflettuto… tutti questi anni, senza una chiamata né un messaggio… che madre è?’’ Mi guardò malinconico.
‘’Io non credo si possa definire tale… s-scusa non sono bravo in questo cose, non ne capisco molto nemmeno io.’’ Mi guardai attorno un po’ a disagio, sapevo che Denzil stava male, non sono mai stato bravo con le parole quindi semplicemente lo abbracciai. ‘’Io non ti abbandonerò mai.’’  Aggiunsi abbracciandolo più forte.
‘’Nemmeno un po’.’’ Ridacchiò nervosamente. ‘’Ma un tuo abbraccio è più che sufficiente.’’ E restammo lì per minuti e minuti.
 Quello era il calore che apprezzavo, il calore che amavo e che avrei voluto fosse per sempre, ciò che accadde dopo però… fu la fine di tutto, ‘’la goccia che fece traboccare il vaso’’ quella goccia, fu molto probabilmente la più straziante tra tutte.
‘’Dovremmo andare.’’ Disse e contemporaneamente il suo cellulare squillò. ‘’Mio padre!? Chissà che vuole, rispondo.’’
‘’Certo.’’
‘’Dimmi tutto papà…cosa!?.... DII!? Deemer è…. lui è m-morto?’’
   
 
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