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Autore: Starships    04/07/2018    0 recensioni
Lavorare per un'agenzia investigativa privata era un grandissimo privilegio e anche una gran figata dal punto di vista di Eleanor Shaw. Soprattutto se facevi parte del livello si massima sicurezza. Un livello in cui pochi riuscivano a farne parte. Un livello dove le tue emozioni sono ibernate da qualche parte dentro di te. Non c'è spazio per sentimentalismi e love story, Eleanor questo lo sa bene.
Per questa ragione non lascia che il suo cuore le parli dell'uomo di cui è innamorato. Specialmente non ora che c'è Anya Ward ad indagare sulla sua squadra. Farà di tutto per metterle i bastoni tra le ruote.
Tra invidie e rivalità Eleanor riuscirà a sentire quello che il suo cuore cerca disperatamente di comunicarle da anni?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella sera Eleanor si preparò nel suo appartamento. Mise un vestito rosso anche se avrebbe voluto vestirsi di nero perché era come andare ad un funerale. Si fermò nuovamente davanti allo specchio e si complimentò con se stessa per l'ottimo lavoro. Aveva messo un po' di ombretto che le faceva risaltare gli occhi verdi/marroni, come quelli del fratello. Sulle labbra sottili aveva passato un filo di lucidalabbra, rendendole luminose. Sentì bussare alla porta. Prese la borsa ed andò ad aprire giusto in tempo per sentire Olivia Grobglas dire «sarà pronta?»

«Certo che sono pronta!» Esclamò Eleanor uscendo e chiudendo la porta alle sue spalle.

Olivia Grobglas non era sola. Inbar Heaps era lì con lei ed entrambe erano vestite con un abito lungo sino ai piedi. Lavoravano nella squadra di Mark Gibson ed erano ottime amiche anche se fisicamente molto diverse. Olivia Grobglas era alta qualche centimetro in più di Inbar Heaps, aveva i capelli lunghi e biondi, gli occhi celesti e la pelle chiara. Inbar Heaps, invece, era bruna con gli occhi marroni e la pelle scura.

«Sembrate due damigelle.» Ironizzò Eleanor.

«Grazie.» Rispose Inbar contenta.

«Quando avete finito con i convenevoli raggiungetemi in macchina.» Disse acido Jefferson uscendo dal suo appartamento.

Le tre ragazze lo seguirono e durante il tragitto in auto parlarono di quello che Eleanor aveva detto ad Anya quella mattina. Jefferson non disse nulla. Faceva finta di essere concentrato sulla strada. Quando arrivarono alla villa di Richard Cole ad Eleanor le si strinse lo stomaco. Sperava che Richard non fosse più arrabbiato con lei. Jefferson attese che le tre ragazze lo raggiungessero all'ingresso in modo da varcare la soglia insieme, ma una volta dentro si divisero. Solo lui restò al fianco di sua sorella che si guardava intorno alla ricerca di visi familiari. C'erano tante persone tra cui agenti che Eleanor non conosceva e c'erano mogli, mariti e figli. I due fratelli uscirono nel giardino posteriore. La piscina era illuminata e sul suo lato sinistro c'era un piccolo chioschetto con un barman che si dilettava a preparare cocktail.

«Vado a prendere qualcosa da bere. Tu vuoi qualcosa?» Le chiese Jefferson.

«Stupiscimi.»

Eleanor vide Betty Cole parlare con Anya Ward. O meglio, Anya Ward parlava con Betty Cole che l'ascoltava annoiata. Avrebbe voluto avvicinarsi a nonna Cole, ma non voleva vedere Anya. Spostò il suo sguardo altrove esaminando il resto degli ospiti e poi vide Ellen Cole. Era elegante come sempre. I capelli biondo scuro erano stati arricciati verso le punte creando delle onde bionde più chiare. Il suo viso esprimeva gioia, ma i suoi occhi erano illuminati di una luce particolare. Era accanto a suo marito e stava ridendo con qualcuno di fronte a loro. Dalla sua posizione Eleanor non riuscì a vedere chi fosse, ma decise di avvicinarsi ugualmente. Quando si rese conto chi stavano parlando i signori Cole fu troppo tardi per battere in ritirata. Ellen Cole l'aveva vista e le aveva fatto segno di raggiungerli.

«Buonasera.» Disse Eleanor sorridente. Guardò solo Richard ed Ellen. Ignorò la terza persona.

«Sei in ritardo!» L'ammonì Richard Cole.

«Non fa niente. L'importante è che tu sia venuta!» Esclamò Ellen sorridente. Era meravigliosa come sempre. «Ed hai anche un vestito meraviglioso.»

«Sì, è stato la causa del mio ritardo. Non lo trovavo.» Rispose Eleanor. «Meglio tardi che mai, no?» Aggiunse guardando Richard speranzosa.

«Anche perché non saresti potuta non venire.» Aggiunse Richard guardandola con occhi d'intesa.

«Benjamin ci stava raccontando del suo nuovo ufficio!» Esclamò Ellen cambiando discorso. Sicuramente il marito le aveva raccontato cosa aveva combinato Eleanor.

«Sì, è vero. Mia Jonson li ha sistemati al nono piano.» Disse Eleanor. Poi guardò di sfuggita Benjamin e si rese conto che anche lui la stava guardando. Indossava un abito blu scuro che risaltava il celeste dei suoi occhi. I capelli erano lunghi sin sotto le orecchie e il filo di barba lo rendeva intrigante. Il viso era un po' tondo come quello della madre con qualche lineamento più duro come il padre.  Tutti e tre i Cole avevano un bicchiere in mano e anche lei avrebbe tanto voluto averne uno.

«Ellen?» La chiamò qualcuno e la donna distolse lo sguardo per vedere chi la stesse cercando. Quando capì chi fosse la salutò con la mano. «Richard andiamo a salutarla. Scusateci ragazzi.» Disse Ellen prendendo il marito per mano e trascinandolo via.

Eleanor rimase davanti a Benjamin e scrutò nuovamente nella folla alla ricerca di Jefferson e il suo bicchiere.

«Hai fatto bene a fare tardi per questo vestito. Ti sta bene.» Le disse Benjamin catturando la sua attenzione. I suoi occhi si incatenarono a quelli di lei. Il suo sguardo era intenso, magnetico, dolce.

«Grazie.» Disse Eleanor guardandolo.

«Vuoi qualcosa da bere?»

«No, ci sta pensando Jefferson, ma grazie lo stesso.»

«Anya mi ha raccontato quello che è successo nel suo ufficio.»

Eleanor si mise sulla difensiva. Era stata già sgridata da Richard e non voleva che lo facesse anche Benjamin.

«Spero che la sua versione teatrale ti sia piaciuta.» Disse Eleanor e tornò alla ricerca del fratello e di quel maledettissimo cocktail che le serviva ora più che mai.

«Sì, ha sottolineato anche i colpi di scena.» Ironizzò Benjamin. Eleanor tornò a guardarlo. «Elli, non renderci le cose difficili. Prima finiamo e prima ci togliamo dai piedi.»

«A me sembra che Anya sia contenta di essere qui.»

«Eleanor...» Benjamin non riuscì a terminare la frase perché arrivò Jefferson.

«Ecco il tuo bicchiere!» Esclamò guardando male Benjamin.

«Eleanor!» Cantilenò Betty Cole avvicinandosi.

«Ciao nonna.» Disse Eleanor abbracciandola. In realtà Betty Cole non era davvero sua nonna.

«Quella rompiscatole di Anya non mi lasciava andare!» Esclamò Betty Cole dopo aver abbracciato Eleanor.

«Nonna, non è carino.» L'ammonì il suo vero nipote.

«Tu non sei carino Benji.» Gli rispose sua nonna. «Vieni Elli andiamo a cercare quella zitella acida di Darly e cerchiamo qualche bel ragazzo per voi due.»

Jefferson aspettò che le due donne si fossero allontanate prima di dire a Benjamin «sei qui per lavorare. Fai il tuo lavoro e poi vattene!»

La serata proseguì tra chiacchiere e risate con Betty Cole e Darlene Carlisle. Nonna Betty quella sera era più contenta del solito. Aveva il bicchiere di acqua tonica sempre bello pieno.

«Signora Betty, ma è sicura che il barman le abbia messo solo acqua tonica?» Le chiese Darlene tentando di annusare il bicchiere.

«Stai mettendo in dubbio la mia parola?» Le chiese a sua volta nonna Betty.

«No, nonna. Sembri solo tanto... forse troppo felice.» Disse Eleanor. In effetti la donna aveva le guance più rosse del solito. I suoi occhi erano lucidi e brillanti. 

«Ragazze invece di pensare a me concentratevi sugli uomini presenti. Dovrà pur esserci qualcuno che vi piace.»

Le tre donne erano sedute su un lettino e guardavano ogni singolo ospite maschio che passasse davanti ai loro occhi. Gli davano dei voti e fantasticavano su come sarebbe potuto essere il primo appuntamento.

«Dovremmo uscire con un poliziotto?» Chiese Darlene. «Signora Betty lo sa che abbiamo già a che fare tutti i giorni con dei poliziotti?»

«Già. Darlene preferisce i vigili del fuoco, nonna.» Aggiunse Eleanor.

«Bleah!» Esclamò nonna Betty. «Quelli puzzano di bruciato.» Inevitabilmente le due ragazze si misero a ridere. «Darly guarda quel ragazzo... non ti piace?» Chiese nonna Betty indicandolo.

«Quello con la cravatta rosa?» Chiese Darlene scettica. Eleanor si girò per guardare di chi parlassero, ma tutto quello che vide fu Benjamin che rideva e scherzava con Anya. Si trovavano proprio dietro il ragazzo con la cravatta rosa.

«Elli, che ne pensi dell'amico?» Chiese nonna Betty. Eleanor distolse lo sguardo spostandolo sul ragazzo con la cravatta rosa e l'amico.

«Sembra un bel ragazzo.» Disse Eleanor tornando a guardare Benjamin ed Anya. Questa volta lei gli aveva messo la mano sul braccio. Eleanor sentì un leggero fastidio alla stomaco e pensò che fosse dovuto a quello che stava bevendo. 

«È da un po' che guarda da questa parte perché non ci vai a parlare?» La incoraggiò nonna Betty. Come se Eleanor avesse bisogno di incoraggiamento. Seccata si alzò ed andò a parlarci chiedendosi perché dovesse fare lei il primo passo visto che lui l'aveva già adocchiata da un pezzo.

«Ciao. Sono Eleanor Shaw.» Si presentò. Non gli porse la mano, aspettava che lo facesse lui presentandosi.

«Ciao.» Rispose il ragazzo stupito. «Lo so chi sei. Voi dei piani alti siete famosi giù al secondo piano.»

Il bureau era composto da sedici piani, più si saliva di piano e più facevi parte della cerchia della massima sicurezza con accesso a qualsiasi tipo di indagine. Ovviamente solo pochi eletti riuscivano a salire di livello e quindi a raggiungere i piani alti dell'edificio.

«Non credevo che stare all'undicesimo piano ci rendesse famosi.» Ed Eleanor non credeva neanche che ci fossero degli agenti al secondo piano.
 

«Sì, siete delle figure mitologiche per noi.»

Eleanor fu distratta dalle risate acute di Anya che imperterrita continuava a strusciarsi a Benjamin. Eleanor si sorprese a stringere la mascella e decise di non farsi distrarre. Si rilassò e tornò a guardare il ragazzo che aveva davanti. Lo sconosciuto aveva i capelli ricci ed una faccia da ragazzino. Gli occhi marroni gli davano l'aria di essere un povero cucciolo indifeso. 

«Non mi hai ancora detto come ti chiami.»

«Dustin McMillan.» Rispose lui porgendole la mano. Eleanor l'accettò sorridente, ma si rese conto che il ragazzo aveva una presa debole.

«E voi del secondo piano di che vi occupate?»

«Ci occupiamo di casi minori o dei vostri scarti. A volte aiutiamo i vari dipartimenti di polizia.»

«Interessante.» Rispose Eleanor poco interessata. Spostò di nuovo lo sguardo su Anya e la vide andare verso la piscina. Aveva deciso di mettere i piedi a mollo. Anche Benjamin la stava guardando allontanarsi poi la vide sedersi sul bordo della piscia e mettere i piedi nell'acqua. Lei lo guardava con occhi maliziosi. Benjamin distolse lo sguardo dalla donna e si ritrovò a fissare Eleanor. La ragazza stava guardando disgustata Anya. Poi il ragazzo davanti a lei le disse qualcosa. Eleanor rise di gusto e si avvicinò il bicchiere alla bocca per bere un sorso.

«Benji cosa stai guardando?» Chiese nonna Betty scrutando i vari ospiti.

«Anya.» Mentì.

«Sembra una sfera da discoteca con quel vestito addosso.» Osservò nonna Betty.

«Ha un bel fisico.» Commentò Benjamin e nonna Betty spalancò gli occhi a sentire quelle parole, poi lo guardò con disgusto.

«Stai scherzando? Eleanor ha un bel fisico, non quella vecchia decrepita!»

Sentendo quel nome Benjamin si girò inevitabilmente a guardarla. Era ancora con quel ragazzo e si rese conto che nonna Betty si sbagliava. Eleanor non aveva un bel fisico era dannatamente sexy. «Ha fatto amicizia.» Disse Benjamin facendo cenno alla nonna di guardarla.

«Le ho detto io di andare a parlarci. Lui se la stava mangiando con gli occhi da lontano.» Nonna Betty li guardò soddisfatta. «Sono così carini insieme.»

«Lui è insignificante e lei è troppo per lui.» Commentò Benjamin senza aver mai staccato gli occhi dalla coppia.

«Sì, ma forse con lui si addolcirà un po'.»

Benjamin rise, non pensava che Eleanor potesse diventare dolce. Nonna Betty si allontanò e lui rimase lì da solo e non sembrava intenzionato a voler smettere di guardarli. Lei si voltò dalla sua parte e Benjamin fu costretto a distogliere lo sguardo. Vide suo padre, Richard, parlare con suo fratello, Philippe.

Quest'ultimo indossava una semplice camicia di lino e dei pantaloni marroni. Philipe assomigliava molto a suo padre, ma aveva gli occhi della madre. 

«Hey Ben, sembravi così autoritario oggi quando sei entrato nella sala riunioni.» Lo prese in giro Philippe.

«Mi ero scordato di quanto fossi simpatico.» Gli rispose Benjamin. «Papà volevo sapere se hai parlato con Eleanor riguardo a quello che è successo con Anya.»

«Sì, penso che collaborerà, ma non con Anya.» Rispose Richard guardando Eleanor.

«Sta facendo conquiste.» Commentò Philippe indicandola con un cenno del capo. «Povero ragazzo!»

«Chi è? Non l'ho mai visto.» Disse Benjamin fingendosi disinteressato.

«Lavora al secondo piano. È un agente semplice di poco conto.» Rispose Richard sempre guardando i due ragazzi. «Vostra nonna è convita di trovarle un fidanzato.»

«Un fidanzato per Elli?» Rise Philippe.

«Perché non potrebbe avere un fidanzato?» Gli chiese il padre serio.

«Sì che ne può avere uno, ma dovrà essere uno tosto. Uno che riesce a tenerle testa e che non si lasci intimidire.» Rispose Philippe. «Quel tipo non va bene per lei.»

Benjamin vide Eleanor entrare in casa seguita dal ragazzo. Fece per seguirli, ma il padre lo chiamò.

«Ben, potresti dire ad Anya che i suoi piedi nella mia piscina, durante questa festa, sono un gesto di cattivo gusto?»

«Ho provato a persuaderla, ma non mi ha dato retta. Forse se le parli tu...» Disse Benjamin.

Richard bevve l'ultimo sorso di quel liquido scuro che aveva nel bicchiere e lo diede a Philippe, poi si incamminò verso Anya. Benjamin invece si allontanò velocemente andando alla ricerca di Eleanor e il suo nuovo amico. Entrando in casa si guardò intorno e non vedendoli si diresse alle scale. Li trovò seduti a metà scala che chiacchieravano. Si avvicinò incerto sul come interromperli. Vide le gambe di lei chiuse e le ginocchia poggiate alla gamba del ragazzo.

«Stanno indagando sulla tua squadra. Così sembrate meno dei dell'olimpo.» Benjamin sentì dire quelle parole dal ragazzo e senza pensarci due volte salì i primi scalini.

«La festa è fuori, non qui sulle scale!» Esclamò poggiando una mano sulla ringhiera e con l'altra indicando la festa.


 



- "This is impossible"
- "Only if you believe it is."

                               Mad Hatter

  
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