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Autore: Meramadia94    08/07/2018    1 recensioni
Il mondo di Sarah pare ormai perfetto: ha una casa, va a scuola, ha una famiglia e degli amici che le vogliono bene, ed è felicemente fidanzata con il ragazzo dei suoi sogni... ma nulla può prepararla ad affrontare quello che sta per arrivare. Una guerra portata sulla porta di casa, un passato doloroso che si ripresenta prepotente e senza possibilità di appello, la costringeranno in un ballo da cui potrebbe rischiare davvero di non uscire mai più viva.
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore di Shredder era nero, oscuro come una notte senza musica e senza stelle. Gli unici sentimenti che riusciva a provare erano odio, desiderio di vendetta, istinto omicida, sete di potere, e non provava la minima pietà per nessuno.
Ma in mezzo a tanto marcio, c'era un piccolissimo angolo del suo cuore ( molto molto in fondo) che riusciva a provare, se non proprio amore, almeno un minimo di affezione per Karai. La bambina che aveva adottato e cresciuto come figlia, e che ora comandava sia il clan del piede nella succursale giapponese sia i soldati ninja di New York, come suo ufficiale in seconda.
Karai, dal canto suo, era molto legata al padre adottivo, gli era riconoscente per averla tolta dalla miseria, salvandola da uno squallido destino, e come tutti i figli adottati si sentiva in dovere di dimostrare al padre che non lo avrebbe mai deluso, in alcun modo.
Anche se molte azioni non le condivideva.
Per questo, quando il padre le chiese di rubare per lui un microchip che apparteneva al governo statunitense, la giovane aveva obbedito di buon grado, prendendo l'incarico come una missione di routine... ma non avrebbe mai immaginato cosa l'aspettava veramente.
Era quasi riuscita a mettere le mani sul bottino, quando l'allarme era scattato, minacciando di chiuderla nella cassaforte blindata... riuscì ad uscire, ma ad attenderla fuori c'era Bishop.
L'uomo che anni prima aveva rapito Sarah per operare su di lei degli esperimenti per creare un esercito di mini-soldati mutanti.
Colui che aveva fatto affari con Blanque scambiando la vita del professor Honneycutt con quella delle tartarughe, nonchè la stessa persona che aveva trasformato Leathered in una sorta di dottor Jekill e Mister Hyde.
Ed ora si preparava a colpire qualcun'altro. Bishop voleva assolutamente mettere le mani sopra tutta la tecnologia triceraton che gli invasori aveva lasciato sulla Terra, ma non poteva in quanto Saki, vinto l'appalto per la ricostruzione della città, aveva approfittato di sopralluoghi e progetti di ricostruzione per recuperare tutto.
L'agente segreto perciò aveva iniziato a tenerlo d'occhio.
Sapeva che prima o poi, il miliardario avrebbe spedito il suo uomo migliore a rubare quel chip. Doveva usare solo quel fatto a suo vantaggio.
- Interessante come trappola.- fece Karai.
- A dire il vero...- fece Bishop - QUESTA è la trappola.- e nel dir così, chiuse la ninja in un campo di forza.
La donna, tentò subito di aprirsi un varco usando la sua spada... ma la lama, fatta dell'acciaio migliore, si spezzò appena toccato il campo.
- Non ti conviene tentare scherzi...- la avvertì Bishop - è un gentile omaggio dei nostri visitatori alieni. La lama della tua spada sembra burro. Pensa cosa potrebbe fare ad un arto. Se sei fortunata.-
Subito dopo prese contatto con Oroku Saki per discutere ( che nel suo modo di vedere le cose voleva dire imporre) il riscatto per la libertà della bella guerriera.
- In cambio della vita della ragazza voglio tutta la tecnologia aliena di cui è entrato in possesso. Entro quarantacinque minuti.-
- Non so proprio di cosa stia parlando signor Bishop.- tentò Shredder. Non voleva darlo a vedere ma per la prima volta in vita sua aveva provato qualcosa che somigliava alla preoccupazione per qualcuno che non fosse sè stesso.
- La avverto di non sfidarmi e di non farmi passare per stupido signor Saki.- fece Bishop - Io so un sacco di cose su di lei.-
- Temo proprio che abbia sbagliato persona...- fece ancora Shredder - Lei non sa niente di me.-
- So quello che basta.
Per esempio so che è il capo di un'organizzazione criminale con radici nell'antico Giappone, che ha usato la sua enorme fortuna guadagnata illegalmente per finanziare la ricostruzione di New York e che ha usato le operazioni di recupero come copertura per mettere le mani sulla tecnologia aliena, so che ha mandato qui questa splendida principessa ninja per sottrarre un chip al governo statunitense... e per finire so che se entro quarantacinque minuti non avrò ciò che le ho chiesto, questo delizioso ed agguerrito membro della sua famiglia farà la fine più atroce che si possa immaginare per un essere umano.
Decida in fretta. Mancano quarantaquattro minuti allo scadere del tempo.- e nel dir così  chiuse il collegamento.
Shredder aveva già deciso.
In fin dei conti, la sua equipè scientifica aveva già tutti i dati di cui necessitava, ormai quei '' giocattoli alieni'' erano inutili.
Darli via perciò era una sacrificio meno grande di quanto si potesse immaginare... ma Shredder, anche se per un brevissimo attimo aveva avuto un '' cuore di papà'' rimaneva sempre un delinquente ed un assassino. E come tutti i delinquenti che avevano come abitudine non mantenere i patti, aveva seri dubbi a credere che quello che faceva lui non potesse farlo un'altra persona.
Non c'erano garanzie che avuto ciò che voleva, gli avrebbe restituito la figliastra illesa.
Perciò decise di prendere le sue misure.
Dopo il fallimento della missione a Pechino, Hun e Stockman erano stati sollevati dai rispettivi incarichi e messi a spalare carbone nell'altoforno.
Stockman passava il tempo a schernire il compagno di sventure, che anche ridotto in quel modo continuava a dimostrare grande lealtà per Shredder, mentre Hun lavorava tutto il giorno in silenzio.
Shredder decise di dare al suo ex braccio destro un'ultima possibilità.
- Mi hai deluso una volta di troppo. Ma a tuo merito c'è da dire che mi sei sempre stato leale... perciò ti offro un'ultima possibilità per riscattarti.- fece Shredder.
- Mio signore... io non ti deluderò. Comanda, e mi butterò nel fuoco per te.-
- Karai è stata catturata. Il tuo compito è trovarla e riportarla qui da me.-
Per un attimo la sicurezza di Hun traballò. Salvare Karai? Piuttosto mi butto davvero nel fuoco, avrebbe voluto dire, ma poi si ricordò di essere attaccato alla vita e lo tenne per sè.
- C'è qualche problema?- fece Shredder.
- No... nessuno.-
- Bene. Abbiamo l'ultima posizione di Karai. Il dottor Chaplin ti fornirà tutto il necessario per la tua missione... e bada bene... se Karai muore, tu morirai con lei.-
...
...
...
Non molto lontano, le tartarughe erano in giro per la città con il loro tarta-corazzato, a godersi una tranquilla serata.
Quella era la prima sera, dopo molte, che Sarah usciva dal rifugio per passare del tempo fuori da casa che non doveva essere impiegato per andare a scuola o per qualche missione. Da quando aveva scoperto chi era, si muoveva sempre nell'ombra, quasi avesse paura che qualcuno potesse riconoscere in lei qualcuno che doveva essere morto da anni, e per questo motivo cercava di uscire il meno possibile.
Ma quella sera sia il padre che il fidanzato che i fratelli avevano talmente insistito che dire di no le fu impossibile.
'' E' difficile riprendere il ritmo, con quello che ti è successo...''- le diceva spesso il padre -'' ma devi riuscirci. Vivere con la paura addosso non è vivere.''
Sarah era la prima a volerne uscire... passare tutto il santo giorno e la notte con lo stomaco che si contorceva e si aggrovigliava per il nervosismo e la paura di essere scoperta, non era affatto piacevole anzi...si domandava quanto le mancasse per raggiungere il crollo di nervi.
'' Speriamo presto... magari dopo...''
Ma non ci riusciva. Non ancora almeno.
Anche in quel momento, mentre i fratelli ascoltavano la musica... ogni tanto scuoteva la testa, a ritmo, per far credere che sesse con loro, in realtà stava pensando a quanto le rimaneva di vita tranquilla, prima che Bishop si ricordasse di lei e la cercasse.
'' Se dovesse accadervi qualcosa ragazzi... io non potrei mai perdonarmelo''
I suoi pensieri furono interrotti da un'interferenza sul loro canale privato.
'' Qui è Hun. Sono per strada. Sto andando a recuperare il dispositivo. Appena avrò recuperato quel gioiellino tecnologico e l'avrò consegnato al brillante Dottor Stockman, saremo in grado di individuare e neutralizzare le tartarughe, quella mocciosa ed il loro maestro. Non riusciranno a salvarsi stavolta.
Mi sto dirigendo al deposito 51 a Brooklyn, per il recupero. Passo e chiudo.''
- Ragazzi... solo io vedo la scritta '' trappola'' in caratteri cubitali luminosi?- fece Mik.
- Ma dobbiamo rischiare lo stesso.- fece Leo - mettete che sia tutto vero. Saremmo tutti in pericolo. Andiamo.-
Don fece inversione di marcia.
- Eppure questa storia mi puzza...- fece Sarah.
- Non vedo perchè.- fece Raph - Hun è il leccapiedi più devoto a Shredder, e la scatola di sardine ambulante cerca sempre di trasformarci in un bel consommè, e ora sta andando a prendere un dispositivo per rintracciarci... logico no?-
- Sì... però se ben ti ricordi Hun dice anche '' appena lo avrò consegnato al brillante dottor Stockman''- fece Sarah - e francamente, non mi ha mai dato l'impressione di nutrire stima o ammirazione per quello lì.-
- In effetti hai ragione...- fece Leo - questa faccenda è strana..
Ad ogni modo, meglio non correre rischi, prima lo fermiamo meglio è.- e nel dir così, si diressero verso il deposito 51.
...
...
...
Hun, completamente ignaro della trappola che Stockman aveva preparato per lui ( la falsa comunicazione era stata infatti un tiro mancino dello scienziato per impedire all'uomo-montagna di riuscire nella sua missione e farlo quindi giustiziare in un classico capriccio '' Perchè lui si e io no?'') ed era arrivato alla base di Bishop con un veicolo super-corazzato sfondando la parete.
Bishop approfittò di un ascensore nascosto nel pavimento per fuggire e rifugiarsi su un treno super tecnologico. Era lì che teneva in ostaggio Karai.
Sarah e le tartarughe tentarono di affrontare il gigante, ma Hun non aveva tempo da perdere con loro, per quanto distruggerle sarebbe stato gradevole per lui.
Lanciò contro di loro un enorme contenitore per poi lanciarsi su Bishop, che però era già partito.
Il gigante lanciò dunque un dispositivo di rintracciamento sul veicolo.
Ora poteva andare e correre dove voleva... tanto non gli scappava.
O almeno così credeva.
Bishop gli aveva completamente distrutto il mezzo.
A piedi non c'è l'avrebbe mai fatta. Così gli venne l'idea di '' prendere in prestito'' la moto di Raph, approfittando che i ninja erano svenuti.
- Eh no!- fece Raph - Quella è la mia moto!!!- fece il rosso mettendosi alla guida del tarta-corazzato - come s'è permesso di rubarmi la moto?!?-
- E si è pure messo il tuo casco!- fece Mik - Io mi arrabbiererei.-
...
...
...
Lo seguirono fino a quando non videro la moto di Raph a terra, in fiamme.
- CHE COSA HA FATTO ALLA MIA MOTO QUEL....- fece il rosso entrando nell'edificio che portava segni di scasso - HUN, STO VENENDO A PRENDERTI, BRUTTO BESTIONE!-
- Raph,calmati, è meglio se entriamo... insieme.- fece Leo.
- Rinunciaci... vedi che succede quando gli toccano la moto?- fece Sarah.
Appena il rosso l'ebbe a tiro iniziò a colpirlo come se non ci fosse un domani, sfogando tutta la rabbia che aveva per aver perso la sua amata motocicletta.
Hun, non potendone più di averli tra i piedi senza poterli massacrare come diceva lui, gli tirò contro un fumogeno per poter tagliare la corda.
- Ragazzi, non so voi... ma a me non sembra così ansioso di trovarci.- fece Mik.
- Questa cosa mi puzza... seguiamolo.- fece Leo.
- Non serve che tu me lo dica... quel bestione mi deve una nuova moto, e da me i debiti si pagano!- fece Raph.
Hun prese il treno al volo, malgrado '' il controllore'' non fosse tanto d'accordo di avere sul mezzo un '' furbetto del biglietto''.
Leo e i suoi salirono sul tetto, e dalla loro postazione...
- Karai?-  fece Leo.
- Bishop...?- fece Mik - ragazzi... qualcuno mi spiega cosa sta succedendo?-
- Che Hun non è mai stato interessato a quel dispositivo, anzi, inizio a credere che nemmeno esista.- fece Don - Ad Hun interessava salvare Karai... non so come mai, ma qualcuno ha pensato di tendergli una trappola per impedirgli di portare a termine la missione...-
- E la moto di Raph ci è andata in mezzo.- fece Leo.
- Poco importa, tanto lo distruggo lo stesso!-
Di sotto, le cose si mettevano male per Hun e Karai. La prima era prigioniera in un campo di forza, mentre l'altro ( già frastornato dalle esplosioni della serata e dall'intrusione delle tartarughe) iniziava a dare segni di cedimento, mentre Bishop era fresco come una rosa.
Inoltre Hun era forte ma pesante, quindi per lui fu un giochetto da ragazzi metterlo al palo.
- Sei al capolinea. E la bella Karai, scende con te!-
A quel punto fu troppo.
- Karai è nei guai.- fece Leo - come minino dobbiamo tirarla fuori.-
- Leo!- fece Raph.
- Senti, lei ha fatto la stessa cosa per noi, quindi le dobbiamo qualcosa.- fece il leader - Sarah, tu sei d'accordo, vero...?-
Ma la giovane, da quando aveva visto Bishop era caduta in uno stato d'immobilità totale, sembrava quasi in trance.
L'assassino della sua famiglia era lì. L'uomo che l'aveva uccisa due volte, prima uccidendo la sua vita di bambina spensierata e poi rubandole la memoria era lì.
Quello che l'aveva buttata in un baratro nero.
Quello che l'avrebbe uccisa se la riconosceva.
Voleva reagire, ma non ci riusciva. Il suo corpo si rifiutava di obbedirle.
- Mi dispiace ragazzi...- fece Sarah che si sentiva morire di paura - non ci riesco... non riesco nemmeno a muovermi....-
Leo la tranquillizzò.
Era ancora troppo presto per pensare che potesse affrontare quel tizio.
- Stai tranquillla. Ce la caveremo. Tu resta qui.- fece il leader dando il segnale agli altri di entrare in scena.
I quattro si pararono davanti alla gabbia in cui era Karai ed Hun.
- Sai una cosa, Bishop?- fece Raffello - credo proprio che tu sia la persona che detesto più al mondo, dopo Hun.-
- Preparati a fare una brutta fine, Bishop...- fece Leo - hai finito di rovinare la vita a dei poveri innocenti.-
Subito dopo, mentre Donatello cercava un sistema per liberare Karai, Mik, Raph e Leo si accannivano su Bishop.
Non era solo il desiderio di dargli una lezione per quello che faceva, senza provare il minimo rimorso, magari da anni, per le sofferenze che aveva inflitto loro... l'immagine di Sarah che piangeva, scossa dalla paura e dai singhiozzi era diventato il loro incubo peggiore.
E loro avevano giurato che l'avrebbero vendicata.
Leo sembrava una furia.
Una volta liberata Karai, avevano un'alleata in più per combattere contro Bishop, ma questi era dotato di una straordinaria abilità nel combattimento e non ci mise molto a catturare la ninja ed usarla come arma.
Sarah cercava disperatamente di reagire, avrebbe voluto scendere a combattere, ma c'era una forza misteriosa che glielo impediva.
'' Non ci riesco no...''
'' Vergognati, i tuoi fratelli e l'uomo che ami stanno combattendo contro un pazzo e tu che fai? Stai lì e tremi come una foglia...''
'' Non è che è tutta una scusa perchè non ti va di salvare Karai?''
E forse era quella la verità.
In fondo era vero che Karai aveva più complicità con Leo che con qualunque altro membro del team, e che era piuttosto infastidita dal dover collaborare con lei da quando aveva scoperto che Karai e Leo avevano parlato e passato una serata assieme mentre lei moriva in coma...
Paura, vigliaccheria o semplice convenienza?
La risposta non l'avrebbe mai saputa.
Perchè oltre ogni logica, oltre ogni paura... quando la giovane kunoichi vide la figliastra di uno dei suoi nemici messa all'angolo da Bishop...
-  Ok, al diavolo la risposta che cerco!- fece Sarah gettandosi davanti alla rivale - Non provarci nemmeno amico!- lo affrontò la ragazza parando il colpo con un parata alta.
Era lì davanti al suo nemico... e non provava la minima paura. Voleva solo combattere.
- Sarah!- fece Leo stupito di vedere la ragazza, che fino ad un secondo fa pareva paralizzata dal terrore di dover rivedere e fronteggiare colui che da bambina le aveva inflitto un calvario non indifferente, intervenire per difendere Karai.
La ragazza approfittò della confusione dell'avversario per mollargli un colpo allo sterno.
- Bel colpo sorella!- fece Mik.
- Adesso siamo tutti insieme. Sei fritto.- fece la ragazzina - Ragazzi, mettiamo in pratica lo schema di combattimento tre.-
Leonardo sorrise.
- Agli ordini, comandante.- fece il leader - sentito ragazzi?-
I suoi fratelli annuirono.
- E così vuoi il gioco duro, eh, mocciosa?- fece Bishop iniziando a colpirla. Le diede parecchi calci e pugni, ma ne incassò anche - oh andiamo... riesci solo a farmi indietreggiare... e tu saresti un membro del gruppo di eroi che escono vincitori da ogni sfida? Patetica.-
- A dire il vero...- fece Sarah - il piano era diverso.-
Bishop non fece in tempo ad emettere un suono che si ritrovò sul punto di inciampare in una catena, sorretta da Leonardo e Karai.
Donatello usò il suo bastone per dare la spinta a Raph e Mik, che atterrarono il sadico scienziato con un calcio.
L'uomo cadde a terra. Don e Leo cercarono di sferrargli il colpo di grazia, ma Bishop fu più agile.
- Vedo che vi piace il gioco di squadra.- fece Bishop afferrando una valigetta per poi avvicinarsi all'uscita del treno - mentre io preferisco giocare da solo.
A proposito... voglio ringraziarvi. Il DNA che vi ho prelevato al nostro ultimo incontro, ha dato un contributo enorme alle mie ricerche.-
- Goditi quei risultati finchè puoi, allora.- fece Sarah con lo sguardo deciso che pareva aver perso - Perchè io ti giuro, dovessero volermici anche degli anni... io troverò un modo per far vedere al mondo che razza di essere disumano sei... e quanto è vero il mio nome... pagherai per i tuoi crimini.-
Bishop non lo diede a vedere ma rimase turbato.
'' Quegli occhi... la postura... la sua voce... no... non è possibile...''- e saltò via con la valigetta.
- Bene...- fece Hun - ora che Karai è salva, posso dedicarmi a togliere di mezzo voi mostriciattoli e la vostra cara amica... sarete un regalo speciale per il mio maestro...- ma Karai con un calcio lo fece saltare fuori dal treno.
Sarah cadde a terra, svenuta, circondata dai suoi fratelli, e anche da Karai.
- Sarah.... ehy...- fece Leo prendendola tra le braccia, dandole dei colpetti sulla faccia per aiutarla.
Don le poggiò due dita sul collo - E' solo svenuta. Ritrovarsi faccia a faccia con lui...- fece lo scienziato del gruppo riferendosi a Bishop - dev'essere stato terribile per lei...-
- Quando si sarà ripresa...- fece  Karai - Ditele grazie da parte mia. So quanto le è costato.-
- Ed ora che Hun sa che ci hai aiutato?- fece Michelangelo - Forse è meglio se non ci torni a casa.-
- Mettiamola così: se lui non tradirà me, io non dirò al mio maestro che si è fatto aiutare da voi.- fece Karai - torniamo tutti vivi a casa e saremo tutti felici.- nel dir così balzò fuori dal treno, ormai fermo.
...
...
...
Bishop era tornato alla base che aveva a New York, sotto Lady Liberty e venne accolto dal suo capitano. L'uomo dai capelli bianchi e gli occhiali da sole a cui consegnò la valigetta che aveva ottenuto da Saki.
- Falla analizzare subito.- fece Bishop - Ah... a proposito...-
- Si signore?-
- Ti ricordi... la bambina di dodici anni fa? Quella che avevo fatto prelevare e che suo padre aveva salvato?-
- Si...- fece il soldato iniziando a sudare freddo.
- Beh... so che non ha senso ma... quella ragazza che ha aiutato le tartarughe quando tre mesi fa c'è stata l'invasione aliena, la stessa che stasera mi ha affrontato giurando di smascherarmi.... secondo il programma di invecchiamento.... è solo la bambina di dodici anni fa, da adolescente.-
Ora si che iniziava a preoccuparsi.
- Piuttosto strano, visto che il suo cadavere dovrebbe essere nell'East River...-
- Signore. Ecco...- fece il soldato - la bambina.... era sparita.-
- Sparita? Dove?-
- Non lo sappiamo... sappiamo solo che la signora Huntington aveva nascosto la figlia, la cercammo, ma nessuno l'aveva vista... e non trovandola mai abbiamo dato per scontato che fosse morta...-
- E invece è viva!- sbraitò Bishop - Ed ha cattive intenzioni. Tutto il mio lavoro può crollare per colpa di una che dovrebbe essere morta!-
- Ma non dirà nulla... non ha prove, e dovrebbe tradire...-
Bishop si calmò - Si... questo è vero...
Tuttavia non posso lasciarla in vita. Troppo pericolosa.-
...
...
...
Sarah si svegliò sul divano di casa sua. Con una pezza bagnata sulla fronte ed una coperta addosso.
- Bensvegliata cara.- fece Splinter, che vegliava accanto a lei.
- Papà....- fece Sarah - dove... dove sono gli altri...?-
- Li ho spediti a dormire. E non è stato niente facile sai?-
- Quanto tempo ho dormito stavolta?- chiese Sarah mettendosi a sedere sul divano.
- Un paio d'ore. Sei svenuta.- fece Splinter - ma sono orgoglioso di te. I tuoi fratelli mi hanno raccontato tutto. So che hai vinto la tua battaglia.-
- Io... non so cosa sia successo.- fece Sarah - ero paralizzata, non sapevo nemmeno dove mettere le mani, poi ho visto Bishop minacciare Karai...-
- Ti è successa la stessa cosa che è capitata a Leonardo tanti anni fa.- fece Splinter - Tu hai sempre saputo qual'era la cosa giusta da fare, ma ti mancava la motivazione.
E quando è arrivata, hai capito qual'era la cosa giusta da fare, hai liberato la mente da ogni distrazione e hai potuto portare a termine il tuo compito.-
- Anche se ho salvato il nemico?- fece Sarah.
- Ma Karai non è il nemico.- fece Splinter - Lei sei tu... ma che non è stata salvata dalla persona giusta. Ed anche tu lo sai benissimo.- fece il topo abbracciandola - adesso ti lascio riposare.-
...
...
...
La mattina dopo, a colazione, Sarah chiese di essere ascoltata da tutta la famiglia e convocò anche April, Casey, Alisa ed Angel. Per comunicare loro di aver preso una decisione.
- Non fraintendetemi, io sono felice di essere qui, e non avrei potuto desiderare di meglio dopo l'inferno che mi è caduto in testa...- fece Sarah - quindi non pensiate che quello che voglio fare sia una nostalgia del mio passato.
Quello che so, è che ora che sono al corrente di quello che mi hanno fatto... non riuscirei più a staccarmi da lui se prima non conosco il motivo per cui Bishop mi ha costretto a sopportare tutto questo, il perchè del sacrificio dei miei genitori e punirlo per quello che ha fatto.
Vi chiedo solo di non pensare che sia un modo di staccarmi da qui e da voi.-
- Non dirlo nemmeno per scherzo.- fece Leo andandole vicino- vogliamo fargliela pagare tanto quanto te.-
- Dimmi dove dobbiamo iniziare a cercare, e ti scandaglio tutto a fondo.- si aggregò Donatello - E quando ho finito, ricomincio da capo.-
- Io e Casey lo pestiamo come se non ci fosse un domani.- fece Raffaello.
- Abbiamo debellato un mostro mangia-paure, vuoi che non ce la facciamo contro un essere umano?-
Sarah sorrise.
Non era sola.
Aveva un fidanzato, una famiglia, degli amici pronti a tutto pur di aiutarla.
Rimaneva ancora il dettaglio di come avrebbe potuto far finire quel vigliacco in manette e dimostrare a tutti l'animale che era senza mettere in mezzo i suoi cari... ma avrebbe trovato il sistema, in un modo o nell'altro.
  
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