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Autore: Spensieratezza    09/07/2018    5 recensioni
Sam Winchester è adorabile, sveglio e magico. è il fratellino minore di Dean, che il maggiore non sapeva di avere. Capirà ben presto che il suo fratellino è speciale, è magico e deve essere protetto da forze oscure che vogliono fargli del male.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Dean prese Sam in braccio e lo portò a distendersi sul divanetto del baretto al suo interno, in una saletta privata. Nessuno se la sentiva di portarlo a scuola, dove sarebbe stato visto come una specie di spettacolo da baraccone.

Gli amici erano andati a chiedere dei sali per farlo rinvenire. Sam rinvenne a poco a poco, mentre era sdraiato con la testa sulle gambe di Dean.

All’improvviso, sembrava che Sam avesse aperto gli occhi, ma qualcosa era troppo strano nel suo sguardo. I suoi occhi erano aperti, ma sembrava come se…brillassero. Come se tanti piccoli diamanti veleggiassero dentro i suoi occhi.

Dean sbiancò a quella vista, Albert se ne accorse e fece in modo di mettersi davanti con il corpo per impedire che anche gli amici potessero vedere quello che lui e Dean aveva visto.



“Per favore, ragazzi, andate a prendere un po’ d’acqua per Sam.” disse loro.
 
“Mmm..” appena loro si allontanarono, tuttavia, Sam si risvegliò.

“Sam, ehi, stai bene, piccolo?” gli sussurrò Dean dolcemente, accarezzandogli i capelli.

“Dean, cosa..cosa è successo?”

“Non è successo niente, piccolo. Sei solo svenuto. Non è niente, un calo di zuccheri probabilmente.”

Albert notò come, nonostante il biondo sembrasse terrorizzato, non aveva respinto il fratello minore. Una cosa di sicuro apprezzabile che dimostrava il grande legame che li univa.

Sam si alzò a sedere e abbracciò di slancio il maggiore che rimase di stucco.

“Perdonami, Dean, ti faccio sempre preoccupare così tanto. Sono solo un danno.”

“Ma che cosa stai dicendo, piccolo..non sei affatto un danno, hai capito? Non dirlo mai più.”
 
Il preside rimase in silenzio, intenerito dalla dolce scena che aveva davanti, ma anche abbastanza preoccupato.



“Vorrei parlare con te e Dean da soli, se non è di troppo disturbo.” Decise.
Dean guardò il preside, terrorizzato.

“Non penserà che mio fratello abbia qualcosa di grave, vero? È stato solo un capogiro.”

“Ne sono convinto, tuttavia ci sono delle faccende..che mi preme parlare  con voi, i vostri amici non sono inclusi, mi dispiace. Spero che capiate, ragazzi.”

Sembrava che tutti gli altri avessero voglia di protestare, ma evidentemente avevano tutti timore dell’autorità.

“Io..va bene..” disse Dean, prendendo per mano Sam e elargendo un’occhiata di scuse rivolte ai loro nuovi amici.
 
 
 


Albert aveva portato Dean e Sam fuori, a fare una passeggiata, un po’ al largo da dove distava la scuola. La scusa ufficiale, era che voleva che Sam prendesse un po’ d’aria, dopo che era svenuto, ma Dean sapeva che in realtà voleva parlare di qualcosa di grave e non voleva che orecchie esterne potessero sentire, forse anche Sam l’aveva capito.

Diversamente da quello che avrebbe fatto ogni persona dotata di raziocinio e mente lucida, Albert cominciò candidamente a chiedere a Sam di descrivere quello che aveva sognato, quando era caduto “in trance.”

“O se preferisci, possiamo chiamarla *visione*” aggiunse il preside, guardando Sam.

Dean sbiancò. Era chiaro che non credeva Sam avesse avuto una visione.

“Come l’ha capito?” chiese Sam, senza cercare di smentire.

Albert fece spallucce, ma Dean sembrava davvero spaventato.

“Che tipo di visione? Non farmi stare in pensiero, Sam..” disse Dean, prendendogli il viso tra le mani, ma Sam avvampò e si allontanò dalle mani calde e premurose di suo fratello, sfuggendo a quegli occhi verdi e preoccupati, quegli occhi verdi come smeraldi.

“Non è niente, io..forse l’ho solo immaginato..”

“Sam, è davvero molto importante che tu ci dica quello che hai visto e che ti ha tanto sconvolto. Fidati di me.” disse Albert.

La serietà del suo tono, impensierì ancora di più,Sam, ma lo convinse a sputare fuori tutto.
 
 
Qualche secondo dopo…

“Un saloon? Intendi un saloon come nei film western?” chiese Dean, da sempre grande divoratore dei western.
“Sì. Almeno credo.”

“Che significa che eri con tuo fratello, ma non eravate davvero voi? Avevate degli altri nomi?” chiese Albert, concentrato.

“Non solo..credo non fosse neanche mio fratello..”

Diglielo a quella stufa là che stavi per centrare. DUE VOLTE, fratello” lo canzonò l’altro senza lasciarlo andare.
 
“Non sono tuo fratello” rispose l’altro cercando di non dare a vedere il calore che l’aveva avvolto dentro il cuore  nel sentire quelle parole.

“Sapevo che non eri mio fratello, ma il bene che ti volevo..era come se lo fossi.” rivelò Sam a Dean. Vide che Dean gli lanciò uno sguardo appena adombrato e si sentì male.

Aveva dovuto mentire e dire che si era sentito come se Dean nella sua visione fosse come suo fratello, ma non era sicuro che fosse la verità..forse un po’ era anche così..ma c’era dell’altro..aveva semplicemente detto quello che era più facile da spiegare a loro, quello che forse tutti loro volevano sentire. “Io…non lo so..non ricordo..è solo una sensazione..nella visione sentivo che eravamo molto legati..che ci volevamo molto bene..ecco.” ripetè, estremamente a disagio, ripensando a quella visione.

Aveva provato una sensazione di amore molto potente durante quella visione e per quel ragazzo. Lo amava, ne era quasi sicuro, ma si sentiva male a dirlo.

“Guarda qua, scotti.” Disse Dean, mettendogli una mano sulla guancia e facendolo avvampare di più. “Per favore, signore, non parliamo più di questa…*visione. * non voglio che mio fratello si senta male di nuovo.”

“Tu che ne pensi, Dean?” volle indagare Albert.

“Io..non credo al soprannaturale, se è questo che intende.” Disse Dean, sfuggendo al suo sguardo.

“Ma qui non parliamo di soprannaturale.”

“Parliamo di mondi, vite precedenti..”

“Quindi se non credi a questo, non credi neanche a lui?”

“Io..non volevo dire questo!!”

“E non lo pensi, vero? No, tu credi a tuo fratello. C’è qualcos’altro che dovrei sapere, ragazzi?”

“Insomma, basta! Stiamo parlando di cose che non esistono. Mi dispiace, ma sta prendendo sul serio una cosa che nessuno prenderebbe sul serio..insomma..Sam chiaramente ha avuto una specie di sogno ad occhi aperti e..”

“E potrebbe anche non essere l’unico a fare di questi sogni ultimamente.” Rivelò Albert.
 
Dean lo guardò in un modo strano, come se qualcuno gli avesse dato un pugno.


“C’è qualcun altro nella nostra scuola, che ha di queste visioni?” chiese Sam, per lui.

“Non necessariamente dello stesso tipo di quelle di tuo fratello, però sì, so di un’altra persona che ha fatto strani *sogni * . è una persona che si fida abbastanza di me da avermene parlato in un momento di debolezza, quindi come potete immaginare, non mi sentirei a posto con la mia coscienza a tradirlo così…”

“Tradirlo?” chiese Dean a cui non era sfuggito il rimando all’uso maschile.
Albert sorrise alla sua perspicacia.

“Tuttavia alcune cose stanno sfuggendo di mano e in certe occasioni è d’obbligo fregarsene dell’etichetta. Credo che tutti e due – e mi riferisco al signorino Sam – sappiamo che in fin dei conti, il nostro primo incontro al mare, non è stato casuale.
 
Sam fece una faccia come se gli si fosse mozzato il respiro, Dean invece, si fece nero in viso e si mise davanti al fratello come a volerlo proteggere da un nemico pericoloso.

“Mio fratello aveva ragione, quindi..”
“Dean, prima lascia che..”

Deve stargli alla larga, non permetterò che gli venga fatto del male!” gridò Dean, perdendo del tutto il controllo.

“Dean..io non ho intenzione…”

“NO!!!”




Quasi come mossi grazie alla furia e alla paura di Dean, le foglie degli alberi che si trovavano davanti a loro cominciarono a muoversi con furia come se fosse in vista un uragano che muoveva violentemente le foglie degli alberi.

Allo stesso tempo un vento fortissimo minacciò di invaderli, ma solo il preside, esso non toccava neanche minimamente Sam e Dean.


“Sei stato tu??? Come riesci a farlo???” domandò il preside allibito.

“Stia..alla larga..” diceva Dean, tenendo sempre Sam come a volerlo difendere. Sembrava totalmente in balia lui stesso di quello che stava succedendo.

“Dean, ti prego, calmati. Fa cessare questa cosa..”

“Io non…non..AHHHHHH…” invece di fermarsi, ora tanti piccoli sassolini di ghiaia cominciarono ad alzarsi e a mirare in direzione del povero Albert che si coprì le mani.

“Dean, adesso basta, non sono un nemico!”

Ma Dean a malapena riusciva a rendersi conto di quello che stava capitando. Altri sassi, si alzarono minacciosi verso il professore e lo accerchiarono.

“Dean, basta, BASTA!” gridò a quel punto, Sam, stringendogli forte il braccio.
 
Una luce azzurra sembrò sprigionarsi dalla mano di Sam, andando a defluire direttamente al braccio di Dean e uscì fuori dal suo dito indice, schizzando a velocità supersonica.
 


E fu silenzio.
Il vento cessò. Gli alberi tornarono immobili e i sassolini caddero a terra con un tintinnio.
 
Per qualche secondo nessuno parlò, poi, mentre i due ragazzi riprendevano fiato, stretti a loro, l’uno all’altro, Albert parlò di nuovo.



“Un grandioso potere magico congiunto. È straordinario, ragazzi.”

“Giudica STRAORDINARIO quello che è appena successo??? Stava per farsi del male!! E poi quale potere? Non c’è stato nessun potere…e comunque..Sam non c’entra niente,sono stato solo io!” disse Dean ripensandoci.

“Adesso menti, ragazzo.” disse Albert. “Comunque quello che stavo cercando di dirvi prima, è che non avete nulla da temere da me, almeno da me.”

“Questo..che cosa dovrebbe voler dire?” chiese Dean.

“Credo di poter ragionevolmente supporre che non abbiate la minima idea di dove venga questo vostro potere..”

“Adesso ci starà per dire che siamo come in Harry Potter, è così? Ci dirà che siamo dei maghi?” rise Dean, ma l’attimo dopo lo guardò sgomento.

“No.” disse Albert. “Io non credo che tu e tuo fratello siate dei maghi, ma credo che qualcosa di strano stia capitando e non solo a voi, temo..”

“Cosa, altre persone sono coinvolte? Questo non può essere vero.” Disse Dean.
 
Albert li guardò per qualche secondo poi, come se avesse preso una decisione, parlò.

“Vi chiedo di non dire a nessuno,almeno per adesso, quello che è successo qui e io prometto di fare altrettanto.”

“Chi ci dice che lei..non andrà a denunciarci a qualcuno, non appena torneremo a casa?” chiese Sam, intervenendo.
Albert sospirò.

“Volete un’assicurazione? Bene, ve ne darò una. La signorina Alisea per il momento non deve sapere quello che è successo qui, oggi. Non è sicuro per lei e per noi.”

Questo sembrò rivoltare il mondo di Sam e Dean.

“Non ci posso credere..anche lei ce l’ha con quella povera ragazza..come White…non è giusto..lei è convinta di avere su di sé il bagaglio di tutti i mali del mondo..non è giusto che venga perseguitata in questo modo, non ha fatto niente di male e White l’ha fatta sentire come..come un MOSTRO!” sbottò Sam.
 
Albert sospirò di nuovo. “White non si è comportato bene e vi porgo le mie scuse anche per lui, ma è stato mosso dalla paura.”


“Paura? Paura di cosa? è solo una ragazzina! Aspetta..” disse Dean, fermandosi e realizzando all’improvviso. “Lei..anche lei fa quello che abbiamo appena fatto NOI?”

Ora entrambi i fratelli guardarono il preside, terrorizzati.

“Il professor Black è un professore molto perspicace e deve aver intuito che il legame che la signorina ha con tuo fratello, Dean, è qualcosa di misterioso. Non è un mistero che lei e tuo fratello si siano risvegliati dal coma in circostanze misteriose nello stesso ospedale. Il professore stava solo cercando di testare..”

“Come fa quell’uomo a sapere una cosa tanto privata di mio fratello??” sbottò Dean, ora davvero terrorizzato.
 
Albert sospirò, mentre Sam tremava tra le sue braccia.

“Mi dispiace molto di avervi spaventato, ragazzi. Non era mia intenzione, ma non posso più star zitto. Dopo quello che è successo, è fondamentale che voi sappiate delle cose in modo che possiate permettere a me di proteggervi, come meglio posso.”

“Proteggerci?? Proteggerci da chi??” chiese Dean sconvolto.

“Da un’organizzazione che sta indagando su un fenomeno che sta colpendo alcune persone che si stanno risvegliando dal coma negli ultimi tempi e che riferiscono di aver visto cose molto strane, ancora di più su chi ne esce CAMBIATO.”
 
   
 
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