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Autore: JoycelineNana    10/07/2018    0 recensioni
..."Aveva provato di tutto pur di starle lontano, la prendeva in giro se era con gli amici, faceva di tutto pur di considerarla come una sorella ma era arrivato al limite e fece ciò che non avrebbe dovuto fare, non importava se le prime gocce di pioggia stavano cadendo, non importava se per lei era il suo primo bacio, la sua prima volta o il suo primo amore. Lui la voleva ora, la desiderava in quel preciso istante senza pensare al domani e lei voleva lui, non voleva solo sentire la sua amica perdersi in racconti dettagliati sui baci di Neal, voleva le sue labbra, voleva che quelle labbra baciassero solo lei. Per sempre."
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Crail. Scozia

15 luglio 2007


Doveva funzionare, doveva per forzare funzionare, non avrebbe accettato un'altra delusione, non poteva sopportare anche stavolta lo sguardo deluso di Zio Bob -beh forse la stava mettendo troppo su piano melodrammatico- ma aveva lavorato duramente per rimettere in piedi quella vecchia Triumph Bonneville ormai datata e non poteva sopportare l'idea di non riuscirci nemmeno questa volta, era una questione di orgoglio.
Aveva passato quasi tutta l'estate in quel vecchio edificio semi abbandonato che in poco tempo era diventato il suo luogo sicuro, era stato Bob, in miglior meccanico di Crail- e anche l'unico in realtà- a darle il permesso per usare quel vecchio garage per rimettere in sesto quella moto, dopo aver passato cinque giorni su sette assieme a lui in officina. Ride ripensando al rapporto iniziale: non la voleva tra i piedi, diceva che l'officina non era il luogo adatto per una ragazza di 16 anni, ma fin da piccola aveva sviluppato un indole particolarmente mascolina, amante dei motori, delle partite di calcio assieme agli amici e l'insana capacita di cacciarsi nei guai assieme al suo miglior-peggior amico Neal.
Vivendo in un piccolo paese tutti conoscevano tutti e lei non poteva fare nulla senza che questa venisse riportata alla madre, per questo motivo, presa dalla disperazione perché ormai non aveva più nessun modo per punirla, la costrinse a passare i pomeriggi dopo scuola a casa di Zia Lia, donna adorabile ma troppo chiacchierona, forse il fatto che lei parlava troppo e Joy non amava dialogare con gli adulti-era appena entrata nella fase della ribellione e gli adulti era off-limits-o forse perché adorava fare ciò che le veniva proibito come ad esempio entrare nell'officina dello zio, in breve tempo divenne la sua ombra e con pazienza le insegnò i trucchetti del mestiere, non l'avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura ma era contento di poter condividere questa passione con un qualcuno.
Ed ora a distanza di quasi 2 anni poteva dire di esser finalmente riuscita nel suo obiettivo principale: rimettere a nuovo una Triumph Bonneville del 1973. La trovarono in discarica e fu amore a prima vista, era piccola e maneggevole ma nonostante le dimensioni sembrava sprigionare una forza strabiliante, la portarono a casa e fu in quel momento che le diede le chiavi di quel garage abbandonato, era di un suo parente lontano che ormai viveva ad Edimburgo, e dunque aveva la possibilità di rimettere a nuovo la moto in totale tranquillità.


Sistemò le ultime viti e la pulì per la centesima volta con un panno. Era perfetta, un vero spettacolo, sul serbatoio bordeaux lucido spiccava la scritta Triumph nera, in internet era riuscita a trovare un rivenditore di pezzi per la Bonneville ed aveva acquistato un sellino nero in ottime condizioni nonostante avesse più di 15 anni, aveva cambiato anche lo scarico, e quella era stata la parte più difficile, trovarlo a buon prezzo era quasi impossibile, dovette chiedere a Zio Bob di aiutarla per farlo arrivare dall'America, le era costato una fortuna ma guardandola ora ne era valsa la pena.
Era ancora accucciata, rimirando lo scarico e sperando non avesse un suono troppo aggressivo per quella moto, quando sentì la porta del garage aprirsi.
«Efelia Joy, che stai combinando? Cerchi ancora di rimettere in piedi quella motoretta da quattro soldi?» non si voltò neppure, conosceva fin troppo bene quella voce insopportabile, oltretutto era l'unico che la chiamava con quel ridicolo soprannome, non aveva ancora capito che le sue non erano efelidi ma lentiggini.
Trattenne l'impulso di lanciargli la chiave inglese che aveva accanto a se e speranzosa si alzò tendendo le chiavi in mano.
«Non sono efelidi ma lentiggini, e smettila di chiamarmi con quel ridicolo nome, sembra una strana malattia. Dato che sei qui, renditi utile e dammi una mano a portare fuori la moto, credo sia arrivato il momento di provarla.» si rese conto che stava sbuffando ma, dopo aver aperto completamente l'ingresso, le si avvicinò ugualmente per poterla aiutare. Si sistemarono ai lati della moto per poterla spostare più agilmente e una volta fuori inserì le chiavi nel blocco di avviamento.
«Non vorrai farla partire tu spero?!» alzò la testa dalla moto e osservò Neal con aria interrogativa.
«Beh chi deve guidarla?Tu?»
«Hai mai guidato una moto? Rischi di farti del male.» avevano un rapporto molto particolare passavano la maggior parte del tempo a litigare e discutere, lui si divertiva a prenderla in giro per via delle sue lentiggini e lei lo chiamavo testa vuota, non era il massimo come nomignolo ma non trovava nessun difetto in lui, sembrava perfetto, pessimo carattere a parte. Nonostante questo prendersi in giro e discutere costantemente da diversi anni erano molto protettivi l'uno nei confronti dell'altro.
«Vorresti provarla tu dunque?» la guardò dritto negli occhi «Si» era molto determinato e glielo si leggeva sul viso, non le avrebbe mai fatto guidare la moto se prima non l'avesse testata lui.
«Ok, come vuoi. Se la rovini ti ammazzo che sia ben chiaro.»
«Devo sapere qualcosa riguardo alla moto?»
«Freno a disco anteriore e cambio a 5 marce a destra» erano le uniche cose che le venivano in mente, era in grado di andare in moto ma con quelle nuove e non con quelle d'epoca.
Salì sulla moto senza dire una parola, girò la chiave, mise la moto in folle, girando la manopola dell'accelerazione diede un po' di gas.
«Funziona. Si è accesa.» senza rendersene conto aveva tenuto le mani chiuse come se stesse pregando.
«Provo a fare un giro, augurami buona fortuna Efelia» non le diede tempo di ribattere perché partì pochi secondi dopo, inizialmente fece un rumore poco rassicurante ma a quanto pare Neal era molto più fiducioso di lei, era così affezionata a quella Triumph che le venne il nodo alla gola quando lo vide allontanarsi sempre di più, si stava portando via la sua bambina, triste e sconsolata si sedette a terra e presi il mio blocco da disegno, forse avrebbe finalmente terminato il teschio che aveva iniziato qualche settimana fa per Neal, tra poco avrebbe compiuto gli anni e sapendo della sua passione per il disegno voleva che gli disegnasse qualcosa che lo rappresentasse appieno lasciandole completa carta bianca.


Passò circa un'oretta quando finalmente sentì lo scoppiettio del nuovo scarico della Bonnie, si alzò di scatto e lo vide mentre percorreva il tratto in salita del colle, non era mai stata così felice di rivedere Neal.
Quando arrivò scese dalla moto con il viso soddisfatto, era contento e non per il giro in moto, era contento perché Joy, era riuscita nel suo obiettivo: aveva rimesso in piedi la moto senza nessun aiuto.
Di poche cose era certo Neal, una di queste era la testardaggine della sua amica. Qualunque fosse il suo obiettivo lei riusciva a portarlo a termine, questo era uno dei motivi per cui da diversi anni provava dei forti sentimenti nei suoi confronti.
«Brava Joy, ci sei riuscita, ci sono migliorie da fare ma nel complesso è ottima»
«Migliorie? Che tipo?»
«Il cambio è un po' lento, e a fatica ingrana la quinta marcia, e dovresti fare un foro allo scarico cosi da farle avere un rumore più potente, ma nel complesso è ottima.»
«Ma non è perfetta» non era perfetta e dunque non andava bene, aveva fallito, avrebbe deluso di nuovo Zio Bob. Si portò le mani nei capelli, era seriamente disperata, oltreché delusa da se stessa.
Neal si avvicinò, prese le sue mani portandole ai fianchi. «Joy, è perfetta», si trovò ad osservarlo attentamente come si guarda per la prima volta una persona. Stava cambiando, stava crescendo, non era più il compagno di giochi o avventure, non era più il Neal con cui correva nei prati e nel torrente, non era più il ragazzino che le strappava un sorriso chiamandola Efelia, perchè infondo quel nome non le dava fastidio. Era cresciuto e stava diventando un uomo,si era alzato parecchio negli ultimi anni, lavorando nel cantiere edile assieme al padre le spalle e le braccia erano diventate via via più muscolose. Nel piccolo paese tutte le ragazze non facevano altro che fargli il filo, tutte attratte da quel diavolo con gli occhi di ghiaccio, dalle labbra carnose e dai capelli color ebano che raramente pettinava e che erano immancabilmente disordinati, perfino la cugina era attratta da lui, nonostante avesse solo 13 anni e dovesse pensare più alle bambole che ai ragazzi di 19 anni.
Il cielo iniziava ad incupirsi ma Neal non aveva intenzione di allontanarsi da lei, combatteva contro se stesso: da una parte la voglia di amarla e tenerla per sempre e dall'altra la voglia di divertirsi, di sperimentare, di sentirsi libero e senza legami. Desiderava Joy costantemente anche quando finiva nel letto di questa o quell'altra ragazza ma non voleva ferirla facendo sesso con lei o semplicemente baciandola ma come poteva resistere a quello sguardo luminoso, ai suoi occhi grigi e grandi da eterna bambina, alle sue labbra rosse e delicate, a quelle lentiggini che lo facevano impazzire e al suo neo a lato delle labbra.
Aveva provato di tutto pur di starle lontano, la prendeva in giro se era con gli amici, faceva di tutto pur di considerarla come una sorella ma era arrivato al limite e fece ciò che non avrebbe dovuto fare, non importava se le prime gocce di pioggia stavano cadendo, non importava se per lei era il suo primo bacio, la sua prima volta o il suo primo amore. Lui la voleva ora, la desiderava in quel preciso istante senza pensare al domani e lei voleva lui, non voleva solo sentire la sua amica perdersi in racconti dettagliati sui baci di Neal, voleva le sue labbra, voleva che quelle labbra baciassero solo lei. Per sempre.

 

   
 
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