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Autore: SummerLux    12/07/2018    3 recensioni
Cosa succede quando i protagonisti di The 100 incontrano l'universo magico di Harry Potter?
Clarke Griffin e Bellamy Blake non potrebbero essere più diversi di così.
Lei è la figlia di due maghi e lui il figlio di due babbani. Lei è stata smistata nella Casa di Serpeverde, lui nella Casa di Grifondoro. Allora per quale motivo entrambi non riescono proprio a smettere di trovarsi sempre insieme nello stesso posto allo stesso momento? E perché il Cappello Parlante sembra sempre saperne più di loro?
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, John Murphy, Monty Green, Raven Reyes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Uno

Primo Anno

Per la prima volta nella sua vita, Clarke Griffin sedeva sul treno che l’avrebbe portata alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, guardandosi sospettosamente intorno e giocando distrattamente con un ciuffo di capelli biondi fuoriuscito dalla treccia elegante che sua madre le aveva fatto apposta quella mattina stessa.
Wells Jaha si trovava davanti a lei, con la fronte corrugata e le braccia conserte, lanciandole di tanto in tanto qualche occhiatina preoccupata e spalancando profondamente le narici a ogni respiro. Continuava a sbattere i piedi contro il pavimento, incapace di restarsene fermo e buono, dondolando prima una gamba e poi l’altra, sbuffando e sudando gocce di agitazione.
“Accidenti, Wells, stai mettendo ansia anche a me.”
L’amico fece un balzo inaspettato, ritrovandosi sprofondato scompostamente contro il sedile di stoffa blu. “Scusa, Clarke, ma continuo a pensare alla Cerimonia di Smistamento. Cosa succede se ci separano e finiamo per entrare in due Case diverse?”
“Sono sicura che andrà tutto bene” lo incoraggiò la bionda, in quello che secondo lei sarebbe dovuto essere un tono di rassicurazione. Gli dedicò un sorriso caldo e familiare, rendendo ancora più evidente la fossetta sul mento leggermente arrotondato.
“E che succede, se…” continuò il ragazzino di colore, abbassando gli occhi marroni e sfregandosi le mani contro la divisa dei pantaloni. “Insomma, hai capito, no?”
Clarke aggrottò le sopracciglia, riempiendosi le guance d’aria e scrollando debolmente le spalle.
“Quanto la fai lunga. Tuo padre è un Serpeverde; cos’è che ti mette tanta paura?”
“Non ho paura!” esclamò Wells, raddrizzando la schiena e pressando le labbra carnose con forza. “È solo che, se potessi scegliere, preferirei non andarci, tutto qui.”
La bambina fece un sorrisetto accattivante, fissandolo dritto in faccia e illuminandosi come un albero di Natale prematuro.
“Che succede se ci entro io?” lo pungolò lei, studiandolo attentamente da dietro gli occhioni blu cobalto. “Cosa faresti se io volessi far parte della Casa dei Serpeverde?”
“Ecco…”
Wells rimase senza parole. Per quale assurdo motivo Clarke avrebbe voluto far parte di una casata tanto malfamata? Aveva forse sbattuto la testa contro il vagone del treno? Sua madre cosa ne avrebbe pensato? E suo padre?
“Beh, io – ”
Di punto in bianco, la migliore amica di Wells scoppiò a ridere di gusto, asciugandosi le lacrime e sospirando soddisfatta.
“Caspita, Wells, avresti dovuto vedere la tua faccia!” lo prese in giro Clarke, addolcendo il tono di voce dopo essersi accorta di averlo messo seriamente in difficoltà.
“Non volevo turbarti. Solo che…non credo sia poi tanto male.”
La biondina sollevò il mento, sorridendo con aria sognante. “Non dimenticarti che tra i Serpeverde ci sono alcuni tra i maghi più potenti del mondo. Lexa, per esempio, e tuo padre dice che è una vera forza della natura.”
“Cos’è che stai blaterando sui Serpeverde?” chiese una voce alla destra della bambina. Sia Clarke che Wells fecero un salto dalla sorpresa, voltando le teste contemporaneamente; nessuno di loro aveva infatti notato i tre ragazzini fuori dallo scompartimento che li stavano fissando con aria interessata. Quello che aveva parlato aveva la schiena poggiata sul muro, in mezzo al corridoio. Aveva un’espressione orgogliosa e accattivante, con capelli neri e la faccia ricoperta di lentiggini.
“Niente” rispose la bionda severamente, tornando a guardare fuori dal finestrino.
“Ha detto” le fece eco una bambina con la coda da cavallo e la carnagione abbronzata, “che vorrebbe entrare a Serpeverde.”
Dopodiché, la ragazzina con i capelli legati si sedette vicino a Clarke, imitata da un bambino con gli occhi a mandorla e una zazzera di capelli neri che occupò il posto accanto a Wells.
Clarke aggrottò le sopracciglia, spazientita da tanto baccano e dall’intrusione dei due sconosciuti all’interno della sua cabina.
“Penso solo che non sarebbe una tragedia se diventassi una Serpeverde” spiegò, sbuffando infastidita. “Insomma, mia madre è una Corvonero ed è là che finirò in ogni caso, ma comunque…”
“Beh, io scommetto che entrerò sicuramente a Grifondoro” la interruppe il ragazzino con le lentiggini, rimasto fuori dallo scompartimento. Lanciò uno sguardo di sfida verso Clarke. “E Grifondoro è il massimo. Solo i più meritevoli possono entrarci.”

Cosa che tu non sei – Clarke comprese il messaggio sottinteso.
Il bambino asiatico alzò gli occhi al cielo, mentre la bambina vicino a lei aveva tirato fuori dallo zainetto un pacchetto di caramelle tutti i gusti più uno.
“Già, e sei l’esempio perfetto del perché Grifondoro è appena diventata la Casa peggiore da scegliere” affermò Clarke, in modo sgarbato.
“Clarke!” la rimproverò Wells, scoccandole uno sguardo di disapprovazione.
La ragazzina con la coda da cavallo scoppiò a ridere di gusto, annuendo divertita.
“È la verità” replicò la bionda, tornando a fissare il bambino con le lentiggini e l’espressione contrita. “Quelli come lui sono i peggiori.”
Il bambino fuori dalla cabina raddrizzò la schiena, socchiudendo gli occhi e serrando la mascella. Dopodiché fece un sorrisetto strafottente, mostrando i denti e ghignando compiaciuto.
“Ci rivediamo alla Cerimonia di Smistamento, Principessina dei serpenti.” Fece per andarsene ma poi si bloccò, tornando indietro e ricacciando la testa dentro lo scompartimento occupato. “Mi raccomando, attenta a non farti mordere. Sono velenosi” e se ne andò definitivamente, lasciando i quattro bambini da soli.

 

 

Se c’era una cosa che Clarke proprio non riusciva a sopportare, era quella di dover aspettare buona buona il proprio turno, mentre tutti quelli che aveva conosciuto sul treno erano già stati smistati senza problemi almeno una trentina di minuti prima.
Osservò un ragazzino con i capelli marroni e la faccia da squalo che si stava accomodando sullo sgabello al centro della mensa. Il Cappello Parlante gli aveva sfiorato appena la testa, per poi gridare “SERPEVERDE”, rimbombando il comando per tutta la Sala Grande.
Clarke fece un respiro profondo, sorridendo debolmente a Wells che la osservava speranzoso ma preoccupato, sempre al suo fianco.
Poco dopo, Thelonious Jaha, il papà di Wells, sostenendo una lunga pergamena tra le mani, chiamò il bambino antipatico con le lentiggini che avevano incontrato prima sul treno. Il ragazzino, Bellamy Blake, avanzò con la solita espressione arrogante – la stessa che le aveva gentilmente riservato quella mattina – camminando sicuro di sé al centro della stanza. Clarke dovette resistere all’urgenza di alzare gli occhi blu al cielo.
Lo smistamento di Bellamy portò via più tempo del previsto. Il bambino rimase seduto sullo sgabello per quasi cinque minuti e Clarke era abbastanza sicura di avergli visto muovere le labbra, anche se poi non ne era uscito fuori alcun suono percepibile. Dietro di lei, i bambini in coda avevano cominciato a sussurrare qualcosa riguardo ai genitori di Bellamy, famosi per chissà quale motivo, mentre gli insegnanti cercavano disperatamente di mantenere il silenzio tra le fila.
Bellamy continuò a parlare inascoltato, probabilmente interrogato dal Cappello e Clarke si domandò di che cosa diavolo stessero discutendo, soprattutto perché il viso di Bellamy si era intristito così tanto da sembrare letteralmente un’altra persona. La bionda increspò la fronte, continuando a fissare il ragazzino dai capelli neri tirati all’indietro.
Finalmente, quando ormai la maggior parte dei pettegolezzi era stato consumato e l’attesa era divenuta insopportabile, il Cappello Parlante aprì la bocca e gridò (anche se con voce meno stridula): “GRIFONDORO.”
Bellamy si alzò compostamente, bianco in viso, e si andò a sedere in mezzo ai suoi nuovi compagni, guidato da scroscianti applausi e da fischi di approvazione.
Clarke non ebbe nemmeno il tempo di rimuginare sopra l’intera vicenda che arrivò il turno di Wells di essere smistato. Secondo la ragazzina bionda, se il Cappello aveva avuto difficoltà a inserire uno come Bellamy Blake, avrebbe sicuramente trovato pane per i suoi denti con il suo migliore amico. In fondo, Wells era il figlio di Thelonious Jaha, uno tra gli Insegnanti più famosi della Scuola di Hogwarts e la sua famiglia era sempre stata parte della Casa di Serpeverde anche se, a quanto pareva, Wells avrebbe volentieri fatto fuori quella incrollabile tradizione.
La Sala Grande si fece di nuovo silenziosa e perfino i Professori sembravano ampiamente interessati a quello che avrebbe deciso il Cappello Parlante. Thelonious aveva il viso impassibile, le labbra socchiuse e le sopracciglia immobili.
Clarke seguì l’amico mentre si sedeva sullo sgabello, con l’ansia che le stava letteralmente divorando lo stomaco.
Al contrario delle sue aspettative, il Cappello gridò quasi immediatamente il nome della nuova Casa dello studente, provocando un’ondata di panico all’interno della mensa. I Tassorosso applaudirono gioiosi, anche se molti, perfino tra gli Insegnanti seduti dietro al tavolo, sembrarono decisamente confusi e sbalorditi davanti a quella notizia.
Wells sorrise soddisfatto, con la paura che scivolava visibilmente via dal suo corpo, mentre Thelonious si lasciò sfuggire uno sguardo d’incredulità che durò meno di tre secondi.
Anche Clarke era rimasta talmente paralizzata dallo shock che per poco non si perse la chiamata per il suo smistamento. Correndo in avanti, si sedette contro lo sgabello, mentre qualcuno le posava il Cappello Parlante sopra i capelli. Una voce profonda ma melodiosa le trillò dentro la testa, rivolgendosi solamente a lei.
Ah, un’altra Griffin. Di sicuro hai diverse qualità interessanti.”
“Mi metterai tra i Corvonero come mia madre?” le chiese la bionda, con il cuore che le batteva all’impazzata.
Tu? Mmm, no, non credo che faccia per te.”
Clarke aggrottò le sopracciglia, cominciando a ipotizzare tutti i pro e i contro che la situazione le avrebbe sicuramente presentato sotto il naso. Prima che la ragazzina avesse avuto il tempo di dire qualcosa, il Cappello ricominciò a parlare, chiaro e forte dentro la sua testa.
Che ne diresti di Grifondoro? Sei coraggiosa, audace…potresti trovarti bene, tra i leoni.”
Clarke aprì la bocca, studiando il lungo tavolo rosso e dorato dei Grifondoro, finendo inevitabilmente con l’incrociare lo sguardo di Bellamy Blake, che nel frattempo la stava fissando incuriosito e pensieroso dall’altra parte della sala. La bionda abbassò immediatamente gli occhi, indecisa su cosa rispondere al Cappello. Avrebbe davvero fatto parte dei Grifondoro? Era davvero quello che voleva? Non lo sapeva.
Eppure, chissà per quale motivo, c’era qualcosa che proprio non riusciva a lasciare andare: un pensiero, un’idea, una visione confusa.
Aaah” biascicò il Cappello, da sopra la sua testa. “Credi che Serpeverde sia la Casa più giusta per te. Non è forse vero?
Clarke sospirò profondamente, cominciando a scocciarsi di tutte quelle domande. “Non lo so, va bene? Dovresti dirmelo te. Non è forse a questo, che servi?”
Il Cappello rise dentro la sua testa, facendole il solletico sulla fronte.
Io so cos’è più giusto per te, ma tu non sembri essere molto d’accordo. Adesso dimmi, Clarke Griffin, quale credi sia, l’opzione migliore? Vuoi che sia io a decidere per te o vuoi decidere tu stessa, per il tuo futuro?
Clarke sospirò nuovamente, chiedendosi se avesse sentito bene quello che il Cappello le aveva appena chiesto.
“Questa sì che è una domanda piuttosto strana. Perché dovrei lasciare a te, il compito di decidere per il mio futuro?”
L’ospite sopra la sua testa tacque per qualche secondo, dopodiché le disse, senza lasciar trasparire alcuna emozione dalla sua voce: “Il tuo futuro è legato a due strade molto diverse tra loro: la prima ti porterà gratificazione, ricchezza e prosperità ma non riuscirà a donarti ciò che desideri di più; la seconda, al contrario, ti offrirà ciò che il tuo cuore brama più di qualsiasi altra cosa ma ti condurrà a una vita di miseria e infelicità.”
Clarke ascoltò attentamente le parole del Cappello, sgranando gli occhi e stringendosi le cosce con forza.
Dunque, Clarke Griffin” continuò la voce, questa volta con tono allietato “quale strada sceglierai?
La bionda aprì la bocca, guardando questa volta in direzione del migliore amico. “Cos’è che desidero di più al mondo?”
Non funziona così, Clarke Griffin. Io propongo e tu scegli.”
Fosse facile, pensò Clarke, tentando di ricordare le parole esatte del Cappello magico. Ci doveva pur essere una fregatura da qualche parte. Ma dove?
Nessun inganno. Io potrei scegliere per te, tenendoti lontana dal dolore e dalla sofferenza. Non credi sia la cosa migliore? Cosa ne dici, Clarke Griffin, pensaci bene.
E Clarke ci pensò sul serio, ancora e ancora, ma da dovunque la guardasse, c’era solo un’unica strada che le sembrava più giusta. La bambina sorrise al Cappello, sicura che l’ospite sopra la sua testa l’avrebbe capito, anche se non poteva vederla direttamente.
“Non allevi il dolore, lo domini.”
E così il Cappello Parlante gridò ad alta voce “SERPEVERDE”, riempiendo la silenziosa Sala Grande e Clarke si accomodò al tavolo colorato di verde e argentato, circondata dalle grida eccitate dei suoi nuovi compagni di scuola.
Non riuscì a guardare verso Wells e improvvisamente quei sette anni dentro Hogwarts le sembrarono un tempo decisamente troppo lungo.

 

 

 

 

 

 

Piccolo esperimento che mi ronzava in testa da un po’. Tengo a precisare che qualunque scelta fatta riguardo lo smistamento delle Case ecc… è frutto del mio personale punto di vista. Inoltre, come vedrete, alcuni personaggi saranno presenti nella storia (anche se magari deceduti nel telefilm), mentre altri semplicemente no. Spero che possa interessarvi! 
Chiedete per sapere e sarete soddisfatti.

   
 
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