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Autore: JAPAN_LOVER    15/07/2018    1 recensioni
Misa fece spallucce e, inarcando maliziosamente un sopracciglio, punzecchiò il ragazzo rachitico che le era affianco:
“Non sarai mica gay, Ryuzaki?”
“No, Misa – rispose lui, con la solita voce priva di emozioni – non sono affatto gay!”
“Allora dimostramelo – lo incalzò, con tono di sfida – baciami!”



Sospettata di essere il secondo Kira, Misa era tenuta sotto stretta sorveglianza al Quartier generale. Questo, in fondo, le stava bene perché avere accanto un Light che sembrava non volerne sapere niente di lei, era più facile da riconquistare.
Se è vero che le migliori armi di seduzioni per una donna sono la bellezza e la gelosia, lei su queste cose era sicurissima di poter contare.

L era il più grande detective del mondo impegnato sul caso Kira. Lucido, freddo, razionale, era disposto a ricorre a ogni mezzo pur di catturare il suo nemico. Figuriamoci se si fosse fatto scrupoli ad approfittare di un’ingenua e innamoratissima modella, per raggiungere i suoi scopi.

Uniti da un tacito accordo, chi per primo tra i due verrá meno al patto?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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FANTASIE


Quella mattina, Light entrò in sala monitor stringendo in una mano una fumante tazza di tè. Lì, ancora così presto, rannicchiato sulla sua solita poltrona, c’era soltanto Ryuzaki. Quell’eccentrico ragazzo dai capelli corvini, più o meno suo coetaneo, torturava il suo caffè gettandovi – una ad una – una gran quantità di zollette di zucchero.
Ormai era trascorsa quasi una settimana da quando Ryuizaki lo aveva costretto ad aiutarlo nelle indagini e a diventare un membro della Task Force speciale anti-Kira. Al figlio del sovrintendente era chiaro che, più che per le sue capacità deduttive, il detective più grande del mondo lo volesse sotto la stretta supervisione perché sospettava ancora fortemente di lui.
Sia chiaro, desiderando ardentemente seguire le orme paterne e diventare un poliziotto, Light si sentiva onorato di aver avuto la possibilità di conoscere e collaborare con il grande L. Ciononostante, non riusciva a mandare giù i sospetti che ancora pendevano su di lui.
“Buongiorno, Light!” salutò il detective con la sua voce piatta.
“Buongiorno!” rispose il ragazzo, prendendo posto sulla poltrona accanto a L.
Light aprì il suo portatile per cominciare l’ennesima giornata di lavoro. Con la coda dell’occhio, il ragazzo castano vedeva il suo compagno di lavoro più concentrato sulle stecche dei dango che prendeva dal carrellino, che sulla mole di dati a cui stavano lavorando.
‘Che tipo!’ pensò Light, fra sé.
Il ragazzo castano mandò giù un altro sorso di tè e si mise subito all’opera. Il suo compito era proprio quello di monitorare i decessi sospetti. Sprofondando nella poltrona, avvertì qualcosa di strano. Infilò una mano e tirò fuori un lembo di tessuto. Light sgranò gli occhi quando realizzò di cosa si trattasse.
“Ryuzaki, dì un po’ – apostrofò il suo compagno di squadra – questo cosa significa? Che intenzioni hai con Misa?”
L rimase impassibile come al solito.
“Francamente non so di cosa tu sia parlando, Light – rispose atono il detective – piuttosto, non dirmi che ti stai innamorando di lei?”
Light, visibilmente contrariato, fece sparire la giarrettiera prima dell’arrivo degli agenti, deponendola in un cassetto della scrivania.
“Non è questo il punto! – replicò il castano – non so bene cosa ti stia passando per la testa, ma ritengo probabile che in qualche modo tu ti stia prendendo gioco di lei”
L incurvò le labbra in un sorriso quasi impercettibile.
‘Credi che io mi stia prendendo gioco di lei, eh? – sogghignò tra sé il detective – Light Yagami, credo proprio che io e te siamo più simili di quanto credessi’
“Affatto!” rispose il detective.
“Non mentire – sbottò Light, alzando gli occhi al cielo – ti sei forse innamorato di lei? No, non credo! Ormai ti conosco bene”
“Già, mi conosci molto bene – rispose il detective – Come potrei innamorarmi di Misa? Lei è già così innamorata di te!”
“E sa bene di non essere ricambiata. Ma tu non farle del male, chiaro? – quella di Light fu quasi una mite supplica – non approfittarti di lei: ha già sofferto abbastanza!”
“Ha sofferto abbastanza perché già tu, in passato, ti sei servito di lei, no?” lo inchiodò con lo sguardo il ragazzo dai capelli corvini.
Light dovette incassare il colpo in silenzio.
“Si e me ne pento – ammise il ragazzo dagli occhi nocciola – quindi con lei sii leale, cerca di essere un uomo migliore di quanto lo sia stato io!”
L si chiese che fine avesse fatto quel ragazzo algido e controllato come lui, che aveva conosciuto qualche tempo prima dell’arresto. Il Light uscito dalle sue celle sembrava davvero tutt’altra persona rispetto allo studente che aveva incontrato all’Università di Tokyo.
Ormai il detective era sicuro che il primo Kira (Light Yagami) si fosse servito del secondo Kira (Misa Amane) per tentare di unire le forze e depistare le indagini. Avevano fallito nel tentativo di farlo, perché lui aveva giocato d’anticipo e, per qualche misterioso motivo, sia Light che Misa avevano dimenticato entrambi di essere Kira. Quello che gli mancava da ricostruire erano i dettagli: come uccidevano le loro vittime? Perché questa forma di amnesia? Perché il secondo Kira, a differenza del primo, era in grado di uccidere senza conoscere il nome delle sue vittime?
L aveva intenzione di cercare le risposte e porre fine al terrore di Kira che, in qualche modo, teneva sotto scacco la polizia di tutto il mondo.
“Sei molto saggio e premuroso, Light – disse poi L, sorseggiando dell’altro caffè melenso – ma va bene, ti do la mia parola che non farò del male a Misa, almeno non intenzionalmente”
Light era poco convinto. Tuttavia, non gli restava che sperare nel buonsenso del detective che, però, si era già dimostrato privo di scrupoli durante la lunga prigionia.
In quel momento entrarono il sovrintendente, Mogi, Aizawa accompagnati da Watari.
“Su, forza – disse Light, tornando a contrarsi sul suo computer – mettiamoci a lavoro, Ryuzaki”
“Giusto!” rispose il detective.
***
***
***
“Congratulazioni per la parte, Misa-Misa! – esultò Matsuda alla guida della sua auto – te lo dicevo che questo provino era soltanto una pura formalità!”
“Grazie, Matsui!” cinguettò Misa, soddisfatta.
“Bisogna festeggiare – propose il giovane manager – questo è un ingaggio molto importante!”
Misa questo lo sapeva benissimo. Sparire alla circolazione per un mese non fa certo bene alla carriera di una giovane idol sulla cresta dell’onda.
Matsuda parcheggiò l’auto in una delle vie principali di Shibuya e seguì Misa nelle sue boutique preferite. Stare dietro alla sua assistita – nonché sorvegliata – era una vera impresa. Soprattutto quando si trattava di fare shopping era veramente instancabile.
Dopo la bellezza di quattro interminabili ore, Matsuda, pieno di buste, entrò in un caffè insieme e Misa.
Lasciò cadere quelle buste colme di vestiti sotto al tavolo e, esausto, sprofondò sulla sedia.
“Certo che fare shopping è davvero stancante!” esclamò la ragazza bionda, cominciando a consultare il menù.
“G…già…” mormorò il povero poliziotto.
‘E pensa se avessi dovuto portare tu le buste’ piagnucolò lui tra sé.
“Prendo una coppa di fragole con panna!” disse Misa alla cameriera che era venuta a prendere le prenotazioni.
“Per me un gelato al pistacchio, grazie!” disse Matsuda.
Quando la donna bassa e castana si allontanò con le comande, Misa si risolve nuovamente al suo nuovo amico:
“Dì un po’ Matsuda, in questi giorni ti è capitato di vedere Light?”
“Light? Beh, si – rispose il poliziotto – mi capita di vederlo qualche volta di sera, quando ritorno degli studi. Perché me lo chiedi?”
Misa scrollò le spalle e si concentrò su quella delizia alle fragole che la cameriera le aveva appena portato. Light le mancava molto, tuttavia accanto al pensiero di lui – da qualche tempo – c’era anche quello di Ryuzaki. Lei non riusciva a togliersi dalla testa quel bacio inatteso che lui le aveva dato la prima volta, né tanto meno riusciva a capacitarsi della sua iniziativa, presa la sera prima. Lo aveva baciato senza un motivo preciso.
‘Mi starò forse invaghendo di Ryuzaki? – si domandò lei perplessa, eppure non rispecchiava affatto il suo tipo di ragazzo ideale – ma no, cosa vado a pensare? Per me esiste solo Light!’
“Oh, povera Misa-Misa – disse poi Matsuda, distogliendola dai suoi pensieri – deve mancarti molto Light! Vedrai, appena L… cioè Ryuzaki si convincerà della vostra innocenza potrete tornare alle vostre vite e sistemare tutto!”
La modella stinse i pugni sul tavolo e annuì convinta. Si, una volta tornata alla sua vita di sempre, si sarebbe impegnata ancora di più a riconquistare Light.
***
***
***
“Light!!!” urlò la bionda entrando di corse nella sala monitor.
Misa aveva piantato il povero Matsuda in ascensore con tutte le sue buste ed era scesa al primo piano. Fortuna volle che quel pomeriggio il signor Aizawa fosse stato mandato in Questura.
“Misa che ci fai qui? – la redarguì il ragazzo castano – sai benissimo che non ti è permesso venire qui dentro!”
“Volevo solo salutarti!” rispose la bionda, con un sorriso furbetto, andando a sedersi sulle gambe di Light.
L continuò impassibile a lavorare al suo computer e lo stesso cercarono di fare Mogi e il sovrintendente Yagami, seduti alle loro scrivanie.
“Lo sai che non è possibile! – tentò di dire Light, imbarazzato per tutte quelle libertà che si prendeva quella ragazza – su, fila si sopra!”
“Ma Ryuzaki mi permette di stare qui – ammiccò la modella, lanciando un’occhiata all’amico seduto lì accanto – perché non posso starci anche quando ci sei tu?”
“Già, Ryuzaki te lo permette, eh? – osservò Light, alzando gli occhi al cielo – beh, adesso non puoi rimanere. Stiamo lavorando!”
Con tatto, Light convinse Misa ad alzarsi.
“Tra l’altro, a breve dovrebbe rientrare il signor Aizawa!” l’avvertì L, visibilmente divertito.
“Quell’antipatico!” protestò furiosa Misa, mostrando la linguaccia.
Prima che la modella potesse andar via, Light tutto imbarazzato l’apostrofò:
“Ah, aspetta!”
“Mhm?” mormorò Misa.
Il ragazzo castano aprì il cassetto sotto la scrivania ed estrasse quell’indumento che aveva ritrovato quella mattina tra i cuscini della sua poltrona.
“Credo che questo ti appartenga!” disse Light, diventando rosso in volto e porgendole con distacco la giarrettiera.
Il sovrintendente e Mogi sgranarono gli occhi. Il poliziotto più alto e robusto tossì, fortemente imbarazzato. Il sovrintendente, chiaramente a disagio, si sistemò gli occhiali sul naso con fare riprovevole.
“Oh, credo di averla persa ieri notte – cinguettò Misa, osservando speranzosa la reazione del suo Light – non ho proprio idea di come possa esser finita lì! Non pensare male, Light!”
“Io non penso proprio niente – protestò imbarazzato il ragazzo dagli occhi nocciola – cerca solo di non combinare casini. Ti ricorso che questo è il quartier generale della squadra anti-Kira!”
“E va bene, va bene!” piagnucolò lei, uscendo tutta sconsolata dalla sala di controllo.
Il suo piano infantile non aveva sortito gli effetti sperata. Light l’aveva sgridata e non sembrava affatto essersi ingelosito. Nella sua testa Misa aveva fantasticato a lungo su un Light che, assalito da una folle gelosia nel rinvenire la giarrettiera, si fosse scagliato contro Ryuzaki, afferrandolo per il colletto della maglia bianca e inchiodandolo furentemente.
*
“Ryuzaki, cosa hai combinato con Misa questa notte, eh?”
“Light, non ho fatto proprio nulla con Misa!”
“Sii uomo e ammettilo! Non osare portarmela via, lei è solo mia!”
“Light, tu non la meriti. Non ami Misa e non la rispetti come merita! Io le darò tutta la felicità che tu non sei stato in grado di darle!”
*
Nell’ascensore, Misa avvampò ripercorrendo tutte le fantasticherie che si era creata nella sua immaginazione. Però, chissà perché alla fine della fantasia era più Ryuzaki chi dimostrava di tenerci a lei, che non Light?
***
***
***
CIAO A TUTTI!!
RIECCO UN NUOVO CAPITOLO DI QUESTA NUOVA FF. PER ME E’ DIFFICILE LAVORARE PARALLELAMENTE A DUE STORIE, SOPRATTUTTO IN ESTATE :’D
VI RINGRAZIO DI SEGUIRE QUESTA STORIA CHE PER ME E’ PIU’ CHE ALTRO UN ESPERIEMNTO, ANCHE SE PIANO PIANO MI STO AFFENZIONANDO ALLA MIA MISA. ANCHE SE RIMANE UN PO’ “OCA” – COME DIREBBE MELLO – COME SI FA A NON SIMPATIZZARE PER LEI, QUANDO E’ RAGGIARITA INCONSAPEVOLMENTE DA ENTRAMBI I RAGAZZI AI QUALI SI E’ MALAUGURATAMENTE AFFEZIONATA?
SPERO DI RIUSCIRE AD AGGIORNARE A BREVE,
A PRESTO!!
JAPAN_LOVER < 3
   
 
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