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Autore: AllisonHermioneEverdeen    15/07/2018    0 recensioni
Henry Stark. Iris Foster. Chloe e Jennifer Rogers. Scott Greyworld.
Cinque ragazzi brillanti, figli degli eroi più potenti della Terra.
Si può vivere tranquilli con un'eredità del genere sulle spalle? E' tutto rose e fiori come gli altri credono?
I cinque ragazzi saranno trascinati in una storia più grande di loro. Riusciranno a scoprire che fine ha fatto Natasha Romanovv? E perché Thor non torna sulla Terra da settimane?
Ma soprattutto: chi tra loro è la preda di qualcuno molto potente, e perché?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quattro



Henry stava sorseggiando la sua cioccolata calda quando i suoi amici arrivarono. Era felice di essere riuscita a convincerli a venire nonostante l'incidente a scuola, e non solo perchè così potevano scoprire qualcosa di più sulla mamma di Scott e il padre di Iris, ma anche perchè non voleva restare sola quel pomeriggio: non lo dava a vedere, ma si era davvero spaventata per il fatto di essere svenuta, e passare un po' di tempo con i suoi amici era quello che le serviva per riprendersi sul serio.
- Salve, - esordì una voce artefatta dietro di lei. - Sono delle pompe funebri, come sa mi trovo qui per parlare del funerale da organizzare per la signorina Henrietta Stark... -
- Scott, - sbuffò Henry, voltandosi verso l'amico. - Smettila di fare lo scemo -
Lui si limitò a sorriderle divertito, accomodandosi sul divano bianco circolare accanto a lei, seguito immediatamente da Iris e Chloe.
- Ehi, - chiese subito Iris. - Come stai? -
- Quante volte devo ripetervi che sto bene per riuscire a convincervi? - alzò gli occhi al cielo Henry.
- Ancora una, pare, - sbuffò Iris.
- Com'è andato il test di biologia? - Henry decise di cambiare argomento.
- Credo bene, anche se l'ultima domanda era un po' trabocchetto... - rispose Iris. - La finisci quella cioccolata calda? - chiese poi. Henry gliela passò senza neanche rispondere. Tempo due secondi, l'amica l'aveva finita.
- Allora, - il tono della ragazza diventò improvvisamente serio. - Mio padre è al laboratorio ad analizzare il mio campione di sangue, mia madre lo sta aiutando, anche se ogni tanto risale a vedere come sto, e al momento Friday è impegnato con mio padre, perciò è il momento giusto per agire -. Scott annuì, serio in volto.
- Cercherò di sbrigarmi, - disse alzandosi. - Ma ho bisogno di qualcuno che faccia da palo, non si sa mai -.
- Vengo io, - si alzò anche Iris. - Tanto Chloe deve rimanere qui a chiarire qualcosa, vero? -. Chloe si limitò a sbuffare. Henry guardò confusa Scott ed Iris, ma i due non le diedero nessuno spiegazione: sfrecciarono verso l'ascensore e scomparvero poco dopo.
Nonostante le parole di Iris, Chloe sembrava ben decisa a non guardare Henry, figurarsi parlarle. Passarono così qualche secondo, finchè Henry decise di smetterla con le stupidaggini.
- Ok, - disse, sistemandosi di fronte a Chloe. - Sputa il rospo -.
Silenzio.
- Chloe, sono seria, apri la bocca e dimmi qual è il problema, sai quanto detesto i silenzi tesi -.
Ancora silenzio.
- Chloe... -
- E' una stupidaggine, va bene?! - esclamò la ragazza incrociando le braccia al petto.
- Perfetto, - ribattè Henry. - Allora sarà ancora più semplice parlarne -. Chloe alzò finalmente gli occhi dalle sue apparentemente interessantissime scarpe da ginnastica.
- E' solo... -. Si interruppe, alla ricerca delle parole giuste. - Io... mi sarei dovuta accorgere che non stavi bene -.
- Allora è per questo! - esclamò Henry. - Ti senti in colpa... -
Chloe non rispose. Henry era molto vicina al ridere per il sollievo: si era immaginata chissà cosa!! Ma conoscendo l'amica riuscì a trattenersi.
- E' una sciocchezza, dammi retta, - disse invece. - Non ha senso che ti senti in colpa per il mio incidente... -
- Se non avessi ignorato il mio istinto magari non saresti svenuta! - esclamò Chloe, scaldandosi. - E se fosse stato qualcosa di più grave? Se non ti fossi ripresa? Stavi male e non ho fatto assolutamente niente per aiutarti! Avrei dovuto... -
- EHI! - la bloccò Henry, mani in alto. - Guardami... No, Chloe, guardarmi! Ecco: sto bene. Ficcatelo in testa: sto bene. Non hai nessuna colpa... Non avresti nessuna colpa neanche se fossi entrata in coma o altro: sono stata io a tenere nascosto il fatto che mi sentivo male, io e nessun altro, capito? -.
Chloe ed Henry si guardano negli occhi per secondi che sembrarono ore, la prima incerta, la seconda ben decisa a far sentire meglio l'amica... Finchè Chloe sospirò.
- Capito -. E l'atmosfera, come per magia, tornò leggera.
- Bene, - sorrise Henry, per poi aggiungere: - certo che sei una testona... -. In tutta risposta si beccò una cuscinata in faccia.

Le porte dell'ascensore si aprirono, ma per fortuna non ci fu nessun Friday a dar loro il benvenuto: Henry aveva ragione, quella zona era fuori il controllo di Stark.
Iris e Scott percorsero un lungo corridoio dalle pareti grigio scuro, per poi trovarsi davanti ad una porta color verde metallico.
- Ho l'impressione che questa parte del palazzo non sia stata ancora sistemata, - disse Iris.
Scott aprì la porta e i due ragazzi si trovarono in una stanza molto ampia, spoglia, priva di qualcunque decorazione o mobile.
- Naaaah, - fece Scott. - E' solo una tua impressione... -.
Senza perdere altro tempo, il ragazzo aprì la borsa a tracolla che si portava sempre dietro e tirò fuori il suo computer, poi la chiavetta. Mentre Iris andava a fare il palo sulla soglia della stanza, lui si accovacciò per terra e accese il computer. Nella mano sinistra stringeva la chiavetta: quel piccolo oggetto poteva contenere tutte le informazioni che cercavano...
Senza più indugiare, la attaccò al computer e si mise a lavoro.

Quando Pepper salì a vedere come stava Henry, trovò Chloe che chiaccherava tranquillamente con sua figlia. Era felice di vedere che si erano riprese entrambe "dall'incidente", Chloe sembrava davvero sconvolta l'ultima volta che l'aveva vista.
- Ehi, - le salutò. - Siete solo voi due? Gli altri combinaguai dove sono? -
- Chi, Scott e Iris? Saranno qui tra poco, Chloe è venuta prima perchè voleva parlarmi, - rispose Henry senza voltarsi.
- Va bene, - annuì Pepper, poi si rivolse a Chloe. - Se vuoi rimanere a cena, sei la benvenuta -.
- Grazie, - rispose la ragazza. - Ma stasera è la serata libera di papà e mamma ha già prenotato un ristorante per una cena di famiglia -.
- Nessun problema, - rispose Pepper. - Comunque, - e girò attorno al divano fino a trovarsi di fronte alla figlia. - Tuo padre sta analizzando il tuo campione di sangue... -
- Ancora?! - esclamò Henry. - Ci sta lavorando da ore! -
- E credo ne avrà ancora per molto, - affermò Pepper. - Oggi era sconvolto, se vedere che non hai niente che non va lo fa stare meglio, direi di lasciarglielo fare -. Henry annuì, sospirando.
In quel momento le porte dell'ascensore si aprirono e Iris e Scott corsero verso il salotto, precipitandosi nella stanza. Avevano l'aria sconvolta...
- Ehi! - li salutò Pepper, sorpresa. - Va tutto bene? -. I due ragazzi rimasero congelati sul posto: non si aspettavano di trovare la madre di Henry.
- Che bello! - esclamò Chloe in tono esageratamente acuto. - Siete finalmente arrivati! -.
- Oh -. Iris fu la prima a riprendersi. - Sì, noi... abbiamo... trovato traffico -. E pestò il piede di Scott per scuoterlo.
- Sì! - esclamò lui in tono acuto. - Molto traffico... molte... auto... - e la sua voce si spense.
- Come stai, Henry? - decise allora di chiedere Iris.
- Bene, grazie, - rispose la ragazza, mentre li scrutava come per cercare di capire cosa avessero scoperto.
- D'accordo... - disse Pepper in tono dubbioso. - Torno al laboratorio, vado a vedere se Tony ha fatto -
- Portagli i nostri saluti, - sorrise Scott... o meglio: tentò di sorridere, ma con quell'espressione sembrava più un maniaco...
Appena Pepper scomparve nell'ascensore, Chloe ed Henry cominciarono a bombardare di domande Iris e Scott.
- Cosa avete scoperto? -
- Come sta tua madre, tutto bene? -
- Sai dov'è? -
- Perchè non è tornata? -
- E Thor? -
- Il Pentagono non vi ha scoperti, vero? -
- UNA DOMANDA ALLA VOLTA! -. Il grido di Scott riuscì a calmare le acque.
- Scusate, - sussurrò Chloe. Iris e Scott si scambiarono uno sguardo e si sedettero di fronte alle loro amiche.
- Allora? - Henry non riuscì a trattenersi.
- Siamo riusciti a capire che fine ha fatto mia madre, - cominciò a spiegare Scott. - Era in missione segreta per il Pentagono, doveva spiare un certo Evan Greyback, sospettato di essere a capo di un'organizzazione che si pensava distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale insieme all'HYDRA, ma proprio quando mia madre ha comunicato di avere informazioni importanti, è scomparsa, non riescono a rintracciarla -.
- Di cosa si occupava quest'organizzazione? - chiese Chloe.
- Esperimenti umani all'avanguardia: alterazioni di DNA, elettroschock, sezionamento del cervello, studio del sistema nervoso... -. Il gruppo rabbrividì.
- E su Thor? - chiese Henry. - Avete scoperto niente? -.
Iris abbassò gli occhi per cercare di nascondere il fatto che fossero lucidi.
- Lui... -. Fece un respiro profondo. - Non riescono a comunicare con Asgard, l'ultima informazione che hanno avuto era che il Bifrost non funzionava più e che Heimdall era rimasto ferito in seguito ad un attacco -. Si accorse di star tremando; cercò di intimarsi di smetterla: Scott aveva scoperto che la madre era stata rapita da un'organizzazione segreta che si occupava di esperimenti umani dalla Seconda Guerra Mondiale e riusciva a mantenere la calma, lei invece tremava e aveva voglia di piangere solo perchè c'era la possibilità che non rivedesse più suo padre se il Bifrost non si riapriva... Un singhiozzo la scosse e lei si portò le mani alla bocca, come per nasconderlo.
- Ehi... - sussurrò Chloe, avvicinandosi a lei. - Tranquilla - la abbracciò. Scott sospirò e cominciò ad accarezzarle la schiena. Iris allora si lasciò andare, e pianse. Si sentiva debole e in colpa per questo, ma nessuno dei suoi amici la giudicò: fin da piccoli era sempre la stata la più sensibile tra loro.
Vedendola in quelle condizioni, anche Henry sospirò e fece per avvicinarsi e abbracciarla (cosa che non faceva mai!), ma appena si alzò in piedi una fitta le attraversò la testa, poi tornò la nausea, e prima di rendersene conto Henry era in ginocchio, a tenersi la testa tra le mani e a cercare di non vomitare sul tappeto blu.
- Henry? - la chiamò Iris, asciugandosi gli occhi frettolosamente.
- Che succede? - fece Chloe. - Stai bene? - e si inginocchiò vicino all'amica.
- Cosa possiamo fare? - chiese Scott, preoccupato.
Ma Henry non rispose a nessuno dei tre: le loro voci erano ovattate, lontane, come provenienti da un sogno...

- Allora, - Pepper entrò nel laboratorio. - Come va la ricerca di malattie inesistenti? -. Il suo tono scherzoso, però, si spense non appena Tony si voltò verso di lei, pallido.
- Che succede? - chiese preoccupata.
- Io... - balbettò Tony. - Io credo di aver capito perchè Henry è svenuta -. Non potè continuare, però, perchè improvvisamente si accese l'allarme, seguito dalla voce di Friday.
- Signori Stark, vostra figlia si sta sentendo male -. Fecero in tempo solo a sentie questo: gli oggetti della stanza cominciarono a tremare, le luci a lampeggiare... Tony e Pepper si precipitarono verso i piani superiori.
Dovettero usare le scale (le porte dell'ascensore si stavano accartocciando su loro stesse) e quando arrivarono nel salotto trovarono Iris, Scott e Chloe che cercavano di scuotere Henry, che si teneva la testa tra le mani e tremava. Gli oggetti nella stanza sembravano ripiegarsi su loro stessi, vibrando in direzione della ragazza.
- Henry! - gridò Tony, correndo verso la figlia. Ma non fece in tempo a fare più di tre passi, che Henry scomparve nel nulla.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Eh sì, eccomi qua.
Per quanto possiate avermi data per morta, sono ancora qui!
Mi scuso infitamente per il ritardo, ma per scrivere questo capitolo ci ho messo un bel po', cercando di rendere tutto chiaro e di dare il punto di vista dei vari personaggi, rendendoli tutti tridimensionali. Spero vivamente di esserci riuscita!
Cosa ne pensate del capitolo? So che mi odiate per il finale... Ma cosa credete sia successo ad Henry? E cosa avrà scoperto Tony sulla figlia?
Grazie a tutti i numerosi lettori silenziosi, a chi segue, preferisce e ricorda.
Ricordate: non abbandono mai le mie storie!
A presto con il prossimo capitolo
AllisonHermioneEverdeen

   
 
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