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Autore: Saruwatari_Asuka    16/07/2018    3 recensioni
"Pesa troppo per te, e ti chiedi se il problema sia effettivamente l'Armatura e non, piuttosto, tu. La tua coscienza. Perché quell'armatura non dovrebbe ancora essere tua, ma di Mu. Per quanto sei riuscito a mettere da parte il bambino che, a volte, senti ancora di essere -perché non c'è più tempo per essere un bambino- non ti senti ancora all'altezza."
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[Kiki, Raki, Mu in absentia]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aries Kiki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Child. Saint. Man'
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PESO

 

 

Raki fissa ancora l'armatura che indossi, il mantello bianco, l'elmo che le porgi. E' ammaliata, quasi stregata da essa, e tu ben immagini cosa le sta passando per la testa. E' lì che si chiede come starebbe lei con su l'armatura, perché anche a lei toccherà quel compito, presto o tardi, e lo sa.

Anche tu, dopo aver scoperto che Mu era un Gold Saint, ti sei fatto gli stessi quesiti, soprattutto dopo la Guerra contro Poseidon, dove hai dato tutto te stesso per aiutare i Bronze.

Hai desiderato essere cavaliere anche tu. Come Shiryu, Seiya. Come Mu.

Per aiutarli, per essere davvero utile alla causa. Volevi diventare come loro. Un uomo, un eroe, un Cavaliere.

Non avevi capito, a quel tempo, che quel desiderio così genuino implicasse qualcosa di terribile e doloroso. Solo troppo tardi hai aperto gli occhi.

Desiderare la Cloth di Aries, desiderare di essere all'altezza del tuo maestro, mostrargli le tue capacità, renderlo orgoglioso, implicava anche la morte di Mu stesso.

Perché quell'armatura non poteva essere tua con Mu ancora in vita, naturalmente. Ma l'avevi compreso solo dopo averla indossata.

 

Tieni gli occhi chiusi, mentre la Cloth si posa sul tuo corpo, avvolgendolo e cambiando appena nella forma. Diversa da quella che aveva indossato Mu anni prima, perché tu sei diverso. Non sei più lo stesso bambino, sei cresciuto. E sei diverso anche da Mu, il tuo modello, il tuo maestro.

La senti pesante, quando la indossi, una pesantezza eccessiva anche per un'armatura d'oro, e ti chiedi perché. Eppure, allenandoti per anni con Shiryu a Goro-Ho e da solo in Jamir sei diventato più forte e hai raggiunto il settimo senso, le tue abilità sono cresciute ed ora sei persino in grado di riparare un'armatura da solo. Hai dato sudore e sangue per riuscire sempre al meglio, per arrivare fino a lì.

Ma la Cloth pesa. Pesa sulle spalle e le spinge verso il basso.

Pesa troppo per te, e ti chiedi se il problema sia effettivamente l'Armatura e non, piuttosto, tu. La tua coscienza. Perché quell'armatura non dovrebbe ancora essere tua, ma di Mu. Per quanto sei riuscito a mettere da parte il bambino che, a volte, senti ancora di essere -perché non c'è più tempo per essere un bambino- non ti senti ancora all'altezza. All'altezza degli altri Gold Saint che pian piano stanno prendendo il loro giusto posto nelle Case, all'altezza della Cloth. All'altezza di Mu.

E' doloroso, e il ricordo di Mu ancora troppo vivido nella tua memoria.

Volevi renderlo orgoglioso, fiero. Ma Mu invece non potrà vederlo, mai.

Ed è questo a pesare.

Il tuo animo di bambino, quell'animo che forse non ti abbandonerà mai, dice che di giusto tutto quello non ha niente, e che non ti importa, che Aries non la vuoi. Ma l'uomo che ora è in te sa che, se pure Mu è stato la tua ispirazione, ora sei forte. Abbastanza forte da esserne orgoglioso.
Da renderlo orgoglioso.

Ed è anche giusto allora iniziare a chiudere nel cuore quei ricordi, quei sentimenti, gli anni passati con Mu e i Bronze, l'infanzia, perché non torneranno. Adesso, è arrivato il momento di essere Cavaliere.
Uomo. Soldato.

Tocca a te, e non puoi tirarti indietro, proprio in nome di quei sentimenti. Che fanno male, ma non possono fermarti.
La paura di non essere all'altezza non può fermarti. Che ti renda più forte, invece. Da quel peso che ti senti sulle spalle, devi trarre forza. E' giusto così, andare avanti nonostante tutto è tuo compito adesso. Come in passato lo era stato di Mu, orfano anche lui troppo presto del suo maestro.

Togli l'elmo, tenendolo in mano a lungo, prima di deciderti a schiudere gli occhi e guardarti, specchiandoti nell'oro dell'armatura. Le labbra strette, un sorriso che non riesci ancora a mostrare, gli occhi lucidi, ma fermi. Non ti permetti di scioglierti in lacrime come quando eri bambino, quello no. Sei un Gold Saint, adesso.
Ma ti permetti un sospiro. Mai come in quel momento, mentre indossi quell'armatura che prima è stata sua, senti la mancanza di Mu, e ti chiedi se anche Mu si è sentito così, alla morte di Shion. Mai come in quel momento vorresti non avvertire i ricordi che la Cloth trasmette.
Gli ultimi ricordi di Mu, di tutti i Gold Saint con cui sei cresciuto, quelle facce così conosciute, apprezzate. Aldebaran, Milo, Aiolia, che ti hanno sempre mostrato affetto, nel poco tempo passato con loro al Santuario. Shaka, che non perdeva mai occasione di buttarti fuori dalla sua Casa, accusandoti di essere troppo chiassoso. Gli altri non li hai conosciuti, ma ti sarebbe piaciuto.
Il tempo è stato ingiusto con loro.
E adesso lo è con te, implacabile. Ma tu sarai altrettanto pronto.

 

Per Raki sarà la stessa cosa, un giorno. Quando si ritroverà ad indossare Ariete la prima volta capirà che il cocente desiderio di imitarti, di essere una valorosa Saint come te, sottintendeva anche la tua morte. Che lo voglia o meno.

E chissà se anche Raki, che ti somiglia tanto, si sentirà come ti sei sentito tu. Fuoriposto, colpevole, inadeguato. E allo stesso tempo carico del desiderio di rendere tutto quello giusto, per far sì che ne valga almeno la pena.

E forse anche lei si specchierà nell'elmo d'oro, imponendosi di smettere di essere una bambina e di essere invece più forte, più forte di quanto non è diventata grazie ai tuoi allenamenti. Più forte di te, se necessario.

E che ci riuscirà non hai alcun dubbio.

"Raki!" la chiami, e lei alza gli occhi verso di te con il suo sorriso più luminoso e stringe l'elmo che le hai affidato poco prima. "Andiamo," le dici solo, carezzandole i capelli rossicci.

"Sì, Kiki-sama!"

Raki ha un futuro luminoso davanti a sé. Chissà se riuscirai a vederne almeno un po'?

 

Angolino Autrice:

 

Salve Salvino!

Non l'aveste capito, Kiki è la mia nuova ossessione (per sua sfortuna xD) e continuo a sfornarne. Tutte Angst, naturalmente, in linea con il mio stato d'animo non posso riuscire a creare storie nemmeno lontanamente allegre. Perdonatemi ^^' ma questo non c'entra, ovviamente.

Inoltre mi è venuta spontanea, di nuovo, la seconda persona, come anche in "il tempo è finito" e penso che, in caso mi vengano altre shot su Kiki, cercherò di farle tutte in seconda, giusto per rimanere coerenti. Visto che più o meno sono tutte una di seguito all'altra! Dovrei cambiare anche la narrazione di "Not Forget" per questo ragionamento, ma quella ormai è andata xD

Dopo aver narrato del primo incontro con Mu e di ciò che succede nel pre e subito post-Hades, adesso abbiamo un Kiki adulto -quello di Omega, per intenderci, che è l'unica cosa di Omega che ho visto e salvo al 100%- e un falshback con un Kiki adolescente. Giusto per raccontare ogni sfaccettatura, perché io ho amato profondamente il cambiamento emotivo dato a questo personaggio e mi piace l'idea di lavare proprio su questo. Che sì, forse un po' risulteranno ripetitive? Ditemi voi, se vi va! Spero di no.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Un bacione,

Asu

   
 
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