Dal primo capitolo:
Per dirla ironicamente: la vecchiaia al giorno d’oggi arriva a nostra insaputa, per Bulma arrivò quella notte di mezza estate. Non si era distinta dalle altre età. Bulma l’aveva allontanata, rimossa. Aveva inseguito l’idea di immortalità e le era tremendamente piaciuta al fianco di quell’uomo schivo che sembrava nuotare nel limbo dei trent’anni. La donna aveva dimenticato il numero dei suoi anni. Poi di colpo era arrivata, a cinquantasette anni, la vecchiaia. Quella parola che aveva cancellato, come una raffica di vento aveva spazzato via il presente.
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Bulma non si sente a suo agio nel suo corpo che lentamente sta cadendo vittima del tempo che continua a scorrere, così crea un filtro miracoloso che ringiovanisce il suo corpo fino a farla tornare una spensierata ragazza di diciotto anni che non ricorda nulla degli ultimi quarant'anni trascorsi. Insiegabilmente anche Vegeta si ritrova imprigionato nel corpo di una sua copia adolescente.