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Autore: Spensieratezza    19/07/2018    4 recensioni
Spin off della storia "il quinto mondo." e sesta storia del ciclo delle fiabe.
Castiel e Gabriel raccontano a Dean e Sam, lo sbocciare della loro storia d'amore, iniziata in Paradiso, ma non rivelata mai veramente, fino a quando non si sono rincontrati dopo la presunta morte di Gabriel, nel mondo delle fiabe
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Gabriel
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Come nelle favole'
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“Gabriel, tu mi stai dicendo che vuoi..vuoi andare sulle stelle?
“Sì. Voglio andarci con te.” Disse Gabriel avvicinandosi e prendendogli la mano.

Nell’istante in cui le loro mani furono giunte, Castiel sentì come un calore piacevolissimo irradiarsi da loro, come se fossero immersi già nella luce di una stella, il confronto con il freddo e il vento della notte, non lo spaventava, anzi, era un contrasto piacevole.
“Vola con me, fratello.” disse dolcemente Gabriel.

Castiel sorrise e i due angeli si lanciarono dalla finestra, nel momento in cui furono fuori, le loro ali magnifiche si spiegarono.
 
Continuavano a tenersi per mano, mentre salivano sempre di più.
Castiel era cosciente delle ali tra di loro. Azzardò uno sguardo a quelle di Gabriel.
Erano esattamente come le ricordava. Di bronzo e regali, in confronto alle sue color panna e con delle striature azzurre.
 
“Ho sempre pensato a noi come degli uccelli, Castiel. Liberi di librarci verso l’infinito, una volta credevo che Lucifero avesse ragione, che solo noi avessimo il diritto di sentire l’infinito, la luce delle stelle, ma tu mi hai insegnato che una tale bellezza è così sprecata per pochi eletti. TUTTI dovrebbero poterne assaporare l’interezza, l’infinità. Perfino nostro fratello.

“Non pensi che nostro fratello bruci abbastanza anche senza così tanta luce?”
“C’è differenza tra bruciare di rabbia e bruciare d’amore, fratello!” replicò Gabriel.
 

Parlavano e Castiel non si era nemmeno accorto che erano già nello spazio, quindi volse lo sguardo a guardare le stelle. Lontano, un piccolo puntino. La Terra.

“Guarda, fratello, è così piccola e indifesa. È come un cucciolo che ha bisogno di essere protetto e pensare che c’è chi vorrebbe distruggerla. “ disse Gabriel accarezzandogli il dorso della mano.
“Fa male, sì.” Disse Castiel commosso.

Questo sarebbe stato un buon momento per dire a Gabriel che lo amava, ma l’angelo era tutto assorto a regalare e donare la bellezza delle luci delle stelle a Castiel.

“Gabriel, io..c’è una cosa che devo dirti..” disse Cas, ma la vastità del cosmo, delle loro ali, lo spazio, lo confondeva. Non ci era più abituato.
“Allora non parlare, fratello. Le parole sono fonte di malintesi.” Disse Gabe dolcemente,
“Non posso, Gabe, io..” stavolta non poteva farlo. Era necessario che Gabriel sapesse!
“Guarda, fratello, le pleiadi.” Disse Gabriel dolcemente.
 

La potenza di tutte quelle luci legate insieme, era tanto bella da far male. A Castiel vennero le lacrime agli occhi.
“Non sono belle, Castiel? Tanto legate, tanto vicine. Con tutto quello che vorrà significare?”

“Dicono che quando due corpi vivente si avvicinano, finiscono sempre per ferirsi." disse Castiel.
" Ma alle stelle non importa tutto questo. Loro hanno compreso che siamo tutti parte dello stesso universo e brilliamo di luce propria, non permettono alla luce delle altre stelle di ferirle, anzi.” disse Gabriel.
“Se ragionassimo tutti così, ci sarebbe meno dolore nel mondo. Grazie, Gabriel per avermi portato qui.” disse Castiel.

“Dammi la mano, Castiel.”
Castiel gliela diede. Si fidava totalmente di lui.
 
Non appena gli diede la mano, si sentì – o forse si lasciò trascinare – da Gabriel, in un giro impetuoso che fu quasi come una danza, girando tutto intorno alle pleiadi, tenendo stretto suo fratello per mano.
Era adrenalinico, era potente, era liberatorio, era…
Come sentirsi VIVI.
 

“Gabriel…grazie!” gli disse, abbracciandolo stretto, mentre volteggiavano nell’oscurità.
Gabriel non disse niente, gli sorrise solo.

Poi gli diede una piccola spinta e Castiel finì all’indietro come al rallentatore.
Dietro di lui c’era una stella.
Una sfera luminosa di luce.

Castiel ci entrò dentro, cosparso dalla sua luce e luminosità.
Gabriel lo seguì subito dopo.

E lo baciò.

Castiel a occhi chiusi, sentì le labbra di Gabriel sulle sue.
Non aprì gli occhi.
Quel momento non ne aveva bisogno.

Le cose più belle sono invisibili.
L’amore è invisibile.
 























Note dell'autrice: 

ragazzi, spero vi piaccia il capitolo, è stato molto difficile da scrivere, io lo immaginavo già sarebbe stato difficile xd
per il titolo del capitolo, mi ha ispiratola frase del titanic tra jack e rose.

"Dove la porto signorina? - Su di una stella" <3 

Le parole sono fonte di malintesi. frase del libro il piccolo principe <3 così come Le cose belle sono invisibili.

ragazzi non mi intendo molto di stelle e affini, ho cercato di cosa è fatta una stella e..non vorei dire cavolate, ma c'è scritto che è fatta di GAS, quindi non dovrebbe essere solida, ecco xd per questo ho scritto così, se dico strafalcioni, sentitevi pure liberi di dirmelo xd ciaoooo <3   

ps mi piacerebbe scrivere ancora di un loro appuntamento e che almeno fanno l'amore! poi credo la ff possa considerarsi conclusa! xd
   
 
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