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Autore: Tima_Las    20/07/2018    1 recensioni
"Acqua.
Tanta acqua.
Tanta acqua illuminata d’arancio; il sole che colpiva di striscio la cresta dell’onda prima che questa si scagliasse contro la roccia sotto all'elfo seduto in cima ad essa."
Il principe di Bosco Atro torna nella terra di mezzo diversi anni dopo la sua partenza per Valinor.
Troverà un mondo nuovo, completamente cambiato: intrighi, sotterfugi, nuovi elfi, vecchie storie taciute...e amori.
Genere: Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Eldarion, Elfi, Elrond, Glorfindel, Legolas
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 7

 
“Legolas posso parlarti?” domandò Elrohir trovandolo nel corridoio di prima mattina.
“Certo...”
Elrohir lo invitò a seguirlo fin all’esterno.
“Vuoi portare mio nipote con voi?”
“Te l’ha detto...”
“Si, me l’ha detto.” disse fermandosi e guardandolo “Fallo. E se vi serve una mano per fuggire ci sono io.”
“Fuggire?”
“Elladan non è dell’idea.” rispose sincero “Io invece si...”
“È sempre così duro con Elrond?”
“È anche peggio di come l’hai visto, sta diventando sempre più insensibile...” ammise “Mio fratello crollerà un giorno o l’altro. E non voglio che sia così.” disse deglutendo “Si sente il peso di...ogni cosa sulle spalle e la verità è che il ragazzo gli ricorda nostro padre e nostra sorella e...ed è duro con lui perché odia vederlo così.” spiegò Elrohir “Vi servirà qualcuno, ho alcuni elfi pronti a partire.”
“Elrohir...Elrond mi ha fatto promettere di portarlo a Valinor dopo....se...insomma...”
“Si.”
“Ma è il primogenito.”
“Chi se ne importa. Sta male qui, non è un mistero...si portalo da nostro padre e...verrò con voi. Elladan mi seguirà forse, ma io ho bisogno di rivedere mio padre.” ammise prendendo un lungo respiro “Mi fido di te e di Glorfindel, non chiedetemi nulla va bene tutto quello che deciderete di fare.”
“È azzardato Elrohir, noi non sappiamo più nulla di questo posto da dopo la morte di Aragorn!”
“Non importa! Siete i più assennati che sento da anni a questa parte! Vi prego...” disse prendendo un lungo respiro “Portate via quel ragazzo da qui prima che si uccida.”
“Elrohir...”
“Non ne posso più Legolas.” ammise sincero riprendono a camminare.
“Tu non sei qui da più di sei mesi, non è vero che ti scambi con Elladan...” disse Legolas scrutando il suo sguardo.
“Perspicace...non potevo dirvelo Legolas, Glorfindel avrebbe ribaltato il mondo. No io...non tornavo da due anni, la verità è che mio fratello è un curatore ed è l’unico elfo che lo fa.” rispose il figlio di Elrond “Se mando Elladan al faro...io cosa faccio qui con un ragazzo che cerca di suicidarsi? E lui è solo il caso eclatante, non ti dico il resto...”
“Parla...” sussurrò Legolas.
“Non posso, ti arrabbieresti.”
“Parla non mi arrabbio.” rispose Legolas "Ormai...non mi arrabbiato più. E' passato quel tempo..."
“Ha già seguito tre aborti della figlia di Eldarion, non l’hai ancora conosciuta...”
“Tre??”
“Aborti spontanei, non pensare male.” l’Informò “Non è opera di mio fratello, non glie lo permetterebbe mai. Comunque io non saprei salvarla...il figlio invece ama scontrarsi, non sai quanti punti ha suo corpo. Ormai è una stoffa rappezzata.” disse annuendo “Io non ho la competenza, Elladan si...ma non è nostro padre."
"Fermo...tre?"
Elrohir lo giardò annuendo.
"E' furba, ha capito che per lei sarà difficile, troppe...razze...e..."
"Ma quanti anni ha?"
"Cento..." rispose Elrohir "E' pazza, ma logica." rispose Elrohir “E suo padre non ha più il coraggio di dirle nulla...la madre non parliamone.”
“Ma...ha cento anni!” esclamò Legolas sgranando lo sguardo, un elfo di cento anni era considerato poco più che un bambino.
“Si...ecco perché ti dicevo di andare avanti. Ha un comportamento umano, pur essendo un elfo. Anche se è ben conscia che il suo misto di razze gli renderà difficile una gravidanza.”
“Mandala con me!!! Quando...tornerò a Valinor! Valar che...non posso sentire queste cose...”
“Ti ho detto che qui non c’è più nessuno con la testa.” rispose Elrohir “Questo regno è finito...”
“Non è il regno il problema, è l’evidente instabilità dei figli che mi preoccupa.” rispose Legolas “Io ero già considerato troppo sopra le righe...se vedessero questo...”
“Ah no, tu saresti la normalità.” sorrise Elrohir “Per fortuna qualcuno che mi fa ridere...”
“Risolviamo tutto...se potessi mandare i ragazzi già ora a Valinor, ma siamo in due e non ci sono più le navi di Valinor...cioè si...una...ma ci serve se vogliamo tornare...”
“Aspetteranno.” annuì Elrohir.
Legolas sospirò scuotendo la testa.
“E il ragazzo?”
“Se mi porti via Elrond e Miriel...”
“Si chiama Miriel?”
“Si...insomma se me ne porti via due e non ho idea di come andrà a finire con Elros...è l’ultimo maschio...anche se ti farei portare a Valinor anche lui.” rispose Elrohir “Il regno è finito ma un popolo c’è ancora...se non accettano un consiglio...magari un consiglio di saggi...serve un re...Valar non so cosa pensare!!!”
“Per ora nulla, non ho ancora conosciuto questo Elros, non so cosa è successo a mio padre...”
“Da come parli lo vuoi salvare...”
“Se posso si, è un ragazzo di meno di due secoli di vita.”
“Ricorda che è molto più furbo di noi a duecento anni.” disse Elrohir “Noi alla sua età giocavamo ancora, questo va in guerra e ragiona da umano.”
“Aragorn era umano!”
“Si ma cresciuto da noi.” disse sospirando “Qui è l’opposto...un elfo cresciuto da umani...”
“Bhe ha sangue suo e di tua sorella, credo di averli conosciuti abbastanza per sapere dove far leva.”
“Non ha pietà Legolas.”
“Non è vero....avrebbe preso il trono ora che è così vulnerabile. Si sarebbe assicurato della dipartita del fratello...non credermi ingenuo, sono stato dannato prima di lui.” rispose Legolas “E guai a te se riferisci una minima parte di quello che ti sto dicendo. So di poterlo convincere, ho capito il suo gioco, almeno quel poco che so. Ed è comandato da qualcuno, dammi il tempo di capire chi è...” disse guardandosi attorno “Si ferma a Lorien, va verso nord...a Lorien non c’è più nessuno e da me sono rimasti mio padre e pochi elfi. Non ha risorse o sarebbe qui, mi stupisco di te Elrohir. Hai paura di un ragazzino? Questo non è Sauron.”
“Non ho paura di un ragazzo, ci ha attaccato, abbiamo avuto perdite, poi è fuggito. Ci attacca sul mare...”
“E bravi, voi sul mare rispondete?” domandò ironico Legolas.
“Bhe come al solito...come quando c’eri tu...”
“La verità è no! L’unico che ha conoscenze è Glorfindel...io non avevo mai visto il mare prima di andare a Valinor! Tu prima di essere a quel faro?”
“Ho accompagnato mia madre e...e va bene hai ragione.” affermò sbattendo le mani sulle gambe.
“Non ha risorse come ho detto...e sa dove colpire per fare un po’ di danni perché prima di tutto viveva qui, poi come dici tu pensa da umano e poi...sa benissimo dove peccate e se è furbo come dici sa benissimo che sul mare non farete nulla di nuovo. Senza aggiungere che conosce la storia....”
“Portamelo qui!”
“Oh stanne certo. Dopo aver visto Elrond è quello che voglio fare.” rispose Legolas “Tu preoccupati solo che Elladan non esploda, se possibile controlla quella ragazza...”
“Come se fosse possibile.”
“Legala.”
“La principessa???”
“Tuo padre ti ha rinchiuso più di una volta...anche il mio a dir la verità....non siamo principi?”
“Parla per te! Io sono figlio del signore di Imladris. Non re.”
“Fuori da Imladris ti chiamano principe.” sorrise Legolas.
“Chiamami come vuoi.” sorrise Elrohir “Quanti te ne servono?”
“Soldati? Elfi spero...se mi porto degli umani quello ci fiuta a chilometri di distanza.”
“Ho degli elfi qui sulla terraferma.” annuì Elrohir.
“Fidati?”
“Certo...”
“Senti, terrore degli orchi...mi sembri un po’ arrugginito.” rise Legolas.
“Non cominciare a fare l’idiota come tuo solito.” rise Elrohir.
“E va bene...Elrond si è alzato? È in piedi?”
“Più o meno...”
“Devi darmi il tempo di farlo almeno salire a cavallo...” disse Legolas facendosi serio “Credi che ci riesca?”
“Ha il coraggio di tagliarsi i polsi o peggio...”
“Si Bhe...la cosa è differente.” disse Legolas guardando il palazzo dietro di loro.
“Come hai detto tu, hanno il sangue di due che conoscevi molto bene...c’è la farà...ma sei tu ad avere influenza su un lato in particolare, sei sempre stato tu.” disse Elrohir posandogli la mano sulla spalla e lasciandogli una pacca.
"E' un figlio della notte e non me l'avete detto, nè tu, nè tuo fratello..."
"Il padre di mia sorella è un figlio della notte, per me non...vale come per te..." sussurrò Elrohir.
"Già, conosco anch'io Erestor. So chi è...non gli recrimino nulla, ma certe cose devo saperle..."
"Giusto..." sospirò Elrohir.
“Torniamo a palazzo.”
 
**
 
Glorfindel bussò alla porta del ragazzo.
“Posso entrare? Sono Glorfindel...”
“Si...” rispose il ragazzo dall’interno della stanza.
L’elfo aprì correndo poi al fianco del giovane quando questo accennò a cadere.
“Attento! Ehi...”
“Sto bene...sto bene, ho solo avuto un capogiro.”
“Bene? Stavi svenendo! Siediti!” esclamò sistemandolo sul letto obbligandolo a stendersi e alzandogli le gambe con dei cuscini.
“Davvero sto bene...”
“Si certo...hai fatto colazione?”
“Non ancora...”
“Carne? Ne mangi?”
“Carne???” domandò perplesso.
“Si carne. Per tua informazione, non so che curatore ti segua a parte Elladan, ma...”
“Solo Elladan.”
“Bhe Elladan so per certo che la mangia! E tua madre sarà anche un elfo puro, ma tu no.” disse guardandolo negli occhi.
“Mia madre l’ha sempre vietata...tranne a mio padre.”
“A Bhe certo...o non si regge in piedi. Neanche tu per la cronaca. Ecco perché sei così pallido! A parte il sangue che ti cavi volutamente da solo che di certo non ti giova.”
“Tu peró sei un elfo...”
“Si Bhe lo sono, ma vivo da sempre col tuo bisnonno.”
“Com’è?”
“Prima di parlare di lui sinceramente vorrei che quanto meno avessi la forza di muoverti...” disse guardandolo “E va bene...” sbuffò sorridendo “Vado a prendere la colazione, non ti alzare.”
“No...”
“Promettilo.”
“Lo prometto.”
 
**
 
“Sul serio lui è così?”
“Oh si...”
“Non sembra...come gli zii....”
“Bhe loro sono sempre stati abbastanza sopra le righe. Elrond è molto più moderato. Ma tu come fai a sapere tante cose?”
“È quello che è stato raccontato a mio padre...” disse alzando le spalle “Ma so solo quello...”
“Lo conoscerai, hai espresso il desiderio di venire a Valinor no?” disse guardandolo negli occhi.
“È normale che voglia...”
“Scappare? Vedere il mare? Senti addirittura il rumore? Si...si sei giovane per sentirlo, ma si è normale...” rispose Glorfindel.
“Io non capisco più...nulla...” disse passandosi la mano sul viso “E...e non trovo risposte ho...ho...ho letto tutti i libri della biblioteca...io...”
“Calmo!!!” sorrise il guerriero sporgendosi e posando la sua mano su quella del giovane “È normale se nessuno ti segue. Ho visto tua madre, è giovane...e anche lei mi sembra alquanto spaesata...e tu vivi con degli uomini. Ma ora ci siamo io e Legolas...”
“Ma gli zii sono...come voi...”
“Gli zii sono provati da tutto questo ed è tanto tempo che vivono qui.” spiegò Glorfindel sorridendo poi “E il tuo bis nonno fa come te, non mi meraviglio...ha già letto tutte le biblioteche di Valinor...il tuo sangue è molto antico, lo sai vero? Posso parlarti del lato di tuo...nonno...fa strano parlare di Aragorn come un nonno...”
“Aragorn?”
“Ellasar...non conoscevi il suo nome?”
“Ora so chi era...tutte...quelle cose che ho letto...”
“Miei Valar...” sussurrò “Sai che sei discendente di Gil Galad vero?”
“Si e no...”
“Sarebbe il tuo tris nonno come documenti, la verità è che è un tuo lontano cugino di sangue. Poco lontano tu arrivi da Elrond oltre che da Elros...”
“Com’era il primo Elros?” domandò abbassando il viso.
“Oh tesoro...” sospirò guardando la stanza “Io non conosco tuo fratello, ma...Elros, il re...l’ho conosciuto poco, era un ragazzino quando Gil Galad lo adottò...espresse subito il desiderio di diventare mortale e seguì questo regno con cura, vigore, lealtà...ma per la vita di un elfo la sua...insomma hai capito...è dura parlarne anche dopo anni, ho vissuto il dolore di Elrond...so che infondo puoi capirmi...”
“Forse.” rispose il ragazzo.
Legolas aprì la porta sorridendo quando li vide entrambi seduti al tavolo.
“Mangia Elrond arrivo...” disse alzandosi e seguendo Legolas.
“Come sta?”
“Se lo curassero starebbe ancora meglio, non è ancora venuto nessuno! Neanche a chiedere se sta meglio o...non lo so...” sospirò Glorfindel “I gemelli dove accidenti sono?”
“Elrohir era con me, abbiamo parlato fino ad ora...il problema è Elladan.” disse guardandolo negli occhi facendosi poi spiegare la situazione.
“Stai scherzando?”
“No purtroppo.”
“Credi che possa viaggiare entro questa sera?”
“Non lo so, non sono un curatore.”
“Io si però...”
Entrambi si voltarono trovando un elfo in piedi in fondo al corridoio.
“Lì...Lindir?” Sorrise Glorfindel “Oh miei Valar!”
“Non sei stato mai così felice di vedermi.” sorrise l’elfo.
“No è vero! Mi hai sempre ostacolato a ogni trovata da quando sei nato!” rise abbracciandolo “Ma...da dove arrivi?”
“Le voci girano in fretta. Sono ai cancelli nord. Mi occupo dei documenti...e insomma curo qualche disgraziato...”
“Tu...”
“Già...mi limito a occuparmi di quello basta che non mi rinchiudano qui.” annuì Lindir “Elrohir mi ha detto di voi...e si da il caso che vi serva un curatore.”
“Conosci il principe?”
“Mi conosce abbastanza...” rispose in un sospiro “Elladan ha chiesto il mio aiuto più di una volta con lui...purtroppo...”
“Cosa sai Lindir?” domandò Legolas scrutandolo in volto.
“Elrohir mi ha assicurato tutto quello che sapere voi...” disse guardandosi attorno “E che il resto dovevo chiederlo a voi...su come...agire...”
“Si...si sì e si.” disse indicandolo “ah...non so come la prenderanno qui ma se ci segui...”
“Probabilmente verrò tacciato come traditore? Non ho nulla da spartire con gli uomini e presumo che dopo torniate a Valinor...verrò con voi. Basta qui...mi sono fermato solo per Arwen...e poi per pietà, ma...basta...”
“Grazie.” sorrise Legolas.
“Purtroppo non sono un guerriero, non so se potrò esservi d’aiuto.”
“Sei un curatore, sei più d’aiuto di quel che credi.” disse sincero Glorfindel “Entra...devi vederlo...”
 
**
 
“Allora?” domandò Glorfindel.
“È debole, ma nulla che non si possa risolvere in qualche giorno.”
“Lindir noi non abbiamo qualche giorno.” sussurrò Legolas.
“Potete rimandare almeno fino a domani mattina? Cercherò di rimetterlo in sesto...” disse sottovoce “Subito non la prenderà bene, preferirei che ci fosse qualcuno qui a dargli conforto.”
“Resto io, ha parlato con me prima...Legolas tu controlla che nessuno entri qui.”
“Che cosa faccio, il palo???” domandò il principe.
“Oh tesoro, tu hai vissuto in un palazzo. Sei il più affidabile in sotterfugi e fughe.” sorrise Glorfindel seguendo Lindir all’interno della stanza.
“E certo....” sbuffò Legolas.
“Ti ho sentito!” urlò Glorfindel facendolo sorridere.
 
**
 
Legolas salutò Eldarion quando lo incrociò nel dedalo di corridoi del palazzo.
“Ciao...”
“Tutto bene?”
“Specifica...” sorrise il sovrano.
“In generale...”
“Bhe...più calmi del solito. Mi scuso se ancora non hai conosciuto tutta la mia famiglia, almeno chi è qui.” disse unendo le mani e stringendole forte una con l’altra.
“Ho saputo di tua figlia...”
“Miei Valar...mio zio Elladan?”
“Elrohir a dir la verità.”
“Ti prego non giudicarla.” sussurrò dispiaciuto “È che...che da quando ho detto di voler essere umano lei...” disse passandosi una mano sugli occhi “È l’unica femmina che ho, vuole ad ogni costo darmi un nipote e nonostante io mi sia arrabbiato a morte la prima volta e lei mi abbia spiegato che...non ho tempo se aspetto il tempo degli elfi...poi è diventata una sfida con se stessa...”
“Lo so...Elrohir mi ha detto del problema...”
“Forse è solo perché è troppo giovane.” ammise sottovoce “Forse la cosa si risolverà...fra anni...”
“Forse si o forse ha ragione Elrohir che...”
“Ti ha detto quello che pensano? Del miscuglio di sangue e razze...io spero che non sia così. E comunque non approvo cosa sta facendo!” rispose serio.
“Io non giudico, ma non è giusto così...”
“Lo so!!! Lei sta andando a tentativi! Le ho detto che una volta o l’altra si rovinerà! E che so di essere umano, non si deve sentire in dovere di nulla. E specialmente non così...”
“Io non so cosa dire, non sono ancora padre...e a dir la verità...non so quando accadrà...”
“Ma sei un elfo Legolas...tu per la tua razza sei un ragazzo ancora.”
“E lei una bambina...però capisco l’influenza umana.”
“Bhe...comunque voglio che tu la conosca. Oggi dovrebbe salire a palazzo...dovrebbe star meglio almeno...”
“È successo da poco?”
“L’ultimo? Una settimana fa! E io non sono riuscito a vederla! Mi scrive e non vuole che vada da lei.” diss Eldarion abbattuto “Oh Legolas non era così quando c’eri tu...”
“Me ne sono reso conto...”
“Mi stai facendo perdere tempo Legolas? Che sta succedendo lì dentro?”
“Aspetta! Io...io devo parlarti. A te non riesco a mentire Eldarion...ho giurato ai tuoi genitori di proteggerti e nonostante me ne sia andato...le cose non sono cambiate...” disse guardandolo negli occhi.
“Non stai...facendo quel giochino da elfi di entrare nella mia mente o...”
“No...sono io e basta...” ammise Legolas.
“E cosa...c’è?”
“Elrond non sta bene...lo sai vero?”
“Certo che lo so...”
“Ha espresso il desiderio di conoscere il padre di tua madre...Elrond...e di andare a Valinor...”
Il sovrano sospirò abbassando il viso.
“Lo immaginavo...non è mai stato bene Elrond...mai...mai da quando è nato...”
“Allora non fermarlo...”
“Mia moglie ve lo impedirà, ma non io...” disse sincero “Io...io so...cosa hanno passato altri come lui, ho visto mia madre...”
“Tua moglie ai miei occhi è una bambina...”
“Legolas lo so!” esclamò il sovrano “Lo so che è giovane! Non per un umano però!”
“Troppe visioni, non so cosa dirti...io continuo a vederla solo come un’elfa” rispose Legolas.
“Vuoi...portarlo con te?”
“Se è possibile si...si...non...non voglio sostituirmi a te, ma quel ragazzo è molto più elfo di tua madre Eldarion...e ci siamo io e Glorfindel per dargli una via...Sa poco e nulla di quello che è, sente il mare non sapeva di poterlo sentire...”
“Ci sono molte cose che non sa...forse...ha il dono di mia madre...”
Legolas sorrise appena annuendo.
“So come gestirlo quello...Glorfindel più di me.”
“Lo so...” sospirò Eldarion “Era così problematico anche con mio nonno?”
“Eldarion...io sono giovane, tuo nonno ha tremila anni più di me...ma si lo era. Per lui è stato...difficile. Più di tua madre, lei infondo era più elfa di suo padre. Come i gemelli. Hanno tutti e tre sangue mezz’elfo, ma la madre era un elfa...tu...”
“Io sono umano, quasi...e la madre elfa. In pratica mio figlio non solo ne porta il nome, ma è come lui. Come mio nonno.”
“Esatto...i tuoi figli, sono due. Esattamente identici...”
“Già...ma uno...”
“Eldarion davvero non sai cosa gli sia accaduto? A tutti e due! Perché non credo che Elrond stia così solo perché il fratello è leggermente più esuberante di lui.”
“Esuberante? Non lo vedo ridere da quanto aveva dieci anni!”
“Appunto...senti...” disse indicandogli di sedersi “Io...io sono figlio unico, ma sono cresciuto con i tuoi zii...litigavano, ma...se uno stava male, stava male anche l’altro. Com’è ora! I tuoi gemelli non sono esenti da questo.”
“Legolas...io di elfi conosco mia moglie, mia madre ha rinunciato alla vita immortale, ho qui i miei zii che stanno impazzendo e non sanno più cosa dirmi. E Lindir! Qualche soldato giovane nato dopo la guerra che dalla vostra partenza ne sa quanto me. Ho cercato di comunicare con tuo padre, mi ha risposto di arrangiarmi...finché rispondeva.”
“Classico. Dovevi insistere.” sorrise Legolas a quell’accenno del padre.
“Si certo, ha minacciato di farmi guerra.”
“Sono solo minacce.” rispose Legolas “Mio padre si è sempre difeso così, incutendo terrore. Sa di far paura...ma ha attaccato un paio di volte dei nani. Umani mai.”
“Grazie...non lo sapevo. Di sicuro il mio esercito è inferiore al vostro come preparazione...”
“Non credere.” sospirò Legolas “La maggior parte dei miei elfi sono a Valinor. Poi hai saputo qualcosa?”
“No...da anni...che c’è? Ho detto qualcosa?”
“Da quanti anni non ti risponde mio padre?”
“Non lo so...cinquanta?”
“Quando Elros ha...manifestato le sue intenzioni?”
“....cosa? È tuo padre!!! Poi mio figlio è un mezz’elfo per di più nipote di Elrond!”
“Hai finito di dire scemenze?” Esclamò Glorfindel aprendo la porta “Si stavo sentendo, non è tuo padre l’artefice di questo, per come lo conosco io.” Disse avanzando “Tu dovresti andare da tuo figlio e stargli vicino. E noi due...dobbiamo parlare.” disse indicando Legolas.
   
 
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