TERZA
PARTE - SOGNI E RICORDI
I due ragazzi sostarono a
riposare vicino a un grosso macigno dalla strana
forma, sopra il quale ancora si intravedeva la punta di un vecchio palazzo
della città. Chappu accarezzò dolcemente la guancia
di Lenne, seduta intorno a
un fuoco, e poi salì in cima al sasso, guardando il rosso cielo di Zanarkand imbrunire. Poco dopo calò l'oscurità, mentre i
due si trascinavano attraverso le rovine, osservando i lunioli
muoversi faticosamente verso l'alto, quasi come se si accollassero parte delle
loro pene e paure. Un'incredibile distesa di grattacieli e autostrade crollate
si parava davanti a loro, infinto come un mare fatto di sogni e ricordi, tutti
però pieni di sofferenza, paura e morte.
Il loro viaggio era ormai
giunto alla fine, ed entrambi si preparavano già al
terribile destino che li attendeva. I loro piedi avanzavano nell'acqua alta
fino alle caviglie, i loro occhi guardavano fisso in avanti e si inumidivano di pianto, tanto che sembrava di camminare
nelle loro stesse lacrime.
"Chappu"
chiese Lenne con un filo di voce "Come faremo a
invocare l'Eone Supremo? Voglio dire: tu sai come
fare l'intercessore?"
"No" rispose lui,
guardandola con faccia stupita, poi sorridendole dolcemente "Veramente non
ci avevo nemmeno pensato"
La ragazza sorrise, poi riprese seria: "Sapevo che una volta era Yunalesca a trasformare i guardiani in intercessori, ma lei
è stata uccisa e trapassata, quindi ora tu come farai?"
Chappu disse con tono spento: "Non
lo so, ma ce ne preoccuperemo quando sarà il momento"
Continuarono la lunga marcia
per altri tre giorni, finchè davanti a loro apparve,
scuro e maestoso, l'antico Duomo di Yevon. I due
ragazzi sgranarono gli occhi: una folla di persone parlavano,
camminavano, entravano e uscivano dal gigantesco piazzale antistante le rovine
del più grande tempio che Spira avesse mai avuto nella sua storia, il tempio
sede della triste fine di tanti viaggi come il loro.
La sorpresa fu ancora più grande quando, fra tutti gli altri, scorsero i loro
genitori.
"Mamma! Papà!" urlò
Lenne correndo verso le due figure che, però, non si
girarono a guardarla, né ad abbracciarla. La ragazza corse ancora, allargando
le braccia per abbracciare la madre ma, con suo grande stupore e paura, l'attraverò, cadendo a terra un paio di metri più avanti. Chappu le corse vicino: "Lenne!"
Ma lei stava guardando fisso un giovane Guado dai lunghi capelli blu che si trovava
proprio a pochissimi metri d lei. La giovane invocatrice
estrasse l'asta magica e si mise in guardia.
"Quello è Seymour! L'ho visto in alcune
raffigurazioni! Possibile che sia rinato anche
lui?"
Ma Seymour
si mosse verso Chappu, attraversandone il corpo e
svanendo all'interno. Sulle porte del Duomo arrivò una donna dai lunghi capelli
lunghi, e i due ragazzi corsero subito verso di lei.
"Quella è Yunalesca" disse Chappu
"Allora è ancora viva! Bene, le chiederemo di donarci l'Invocazione Suprema"
Ma Yunalesca stava già parlando verso Yuna, Tidus e tutto il loro
gruppo: "Invocatrice Yuna,
benvenuta a Zanarkand. Ora ti prego di seguirmi
all'interno, dove dovrai compiere la tua scelta"
Yuna e i suoi guardiani seguirono
l'altra, lasciando Lenne e Chappu
sbalorditi, in mezzo a persone sconosciute che continuavano a passare loro
attraverso. Fu Chappu a rompere il silenzio:
"Credo siano ricordi"
"Ricordi?"
"I ricordi degli invocatori e dei guardiani del passato"
"Come nell'Oltremondo?"
"Più o
meno" Chappu spiegò la sua teoria, con
faccia triste "Questo luogo è stato teatro di innumerevoli sofferenze. I lunioli prendono la forma di queste
sofferenze, sospese ancora nell'aria e nello spirito di questa terra distrutta
e dilaniata da anni di guerra e da mille anni di lotta contro Sin"
A quel punto, i due ragazzi guardarono meglio gli spiriti, i ricordi di
quelle persone ormai morte, martiri in nome della libertà e del coraggio del
popolo di Spira. Alcuni piangevano, altri tenevano la testa bassa, altri ancora
camminavano con un luce di cupa determinazione negli
occhi, ma tutti, dal primo all'ultimo, soffrivano le pene dell'inferno.
Lene e Chappu
distolsero lo sguardo, mentre i loro cuori, sentivano, piangevano delle stesse
sofferenze patite da quei ricordi. Tenendosi per mano, i due corsero
all'interno del duomo.
Yuna e Tidus
si risvegliarono dentro il naos del Tempio di Kilika, guardandosi increduli. Entrambi avevano
sentito i proiettili entrare nei loro corpi, sottraendo loro la vita.
Prima che uno di loro potesse
parlare, il bambino dal cappuccio viola apparve dietro di loro:
"Benvenuti"
"Tu?" disse Tidus "Siamo nell'Oltremondo?"
"No"
"No? Ma
siamo morti vero?"
"Si"
"Insomma,
spiegati!"
"Siamo stati noi
intercessori a tenervi in questo mondo" spiegò il piccolo "E per un
motivo ben preciso"
Yuna intervenne: "E quale
sarebbe?"
"Trapassare Sin"
I due lo guardarono, credendo
di non aver capito bene.
"Chappu
sta accompagnando in veste di guardiano vostra figlia Lenne
a Zanarkand, per invocare l'Eone
Supremo" rivelò l'intercessore "E, Yuna, il
tuo compito sarà trapassare Sin e i due ragazzi, per evitare che il ciclo
ricominci. Questo Sin ha ancora un umano dentro, e sarà facile trapassarlo e
cancellarlo definitivamente da Spira"
Tidus estrasse la spada e la puntò al
collo del ragazzino.
"Come hai osato?"
gli gridò contro "Come hai osato mandare quei due
a compiere l'Invocazione Suprema? Sono appena due ragazzini!"
Yuna nel frattempo era scoppiata in
lacrime, e anche lei si sfogò sul piccolo figurino che stava davanti a loro:
"Perché loro? Perché? Poteva farlo chiunque!"
Ma l'intercessore non fece una piega, e parlò con voce come sempre
calmissima: "No, non poteva farlo chiunque. Ora che Yunalesca
non c'è più, solo il forte legame d'amore che unisce due anime per l'eternità
può invocare l'Eone Supremo"
"E questo
cosa c'entra?" disse Tidus pieno di
rabbia "Cosa c'entra con loro due?"
"Tutto" fece il
ragazzino "L'amore già li avvolgeva quando il vostro villaggio è stato
attaccato, e durante il viaggio la passione li ha travolti e ha trasformato il
loro pellegrinaggio in una romantica avventura che li ha trascinati fino a Zanarkand, e che li porterà a conseguire il loro
obiettivo"
"Oh mio Dio!" gridò
Yuna gettandosi al collo di Tidus
e singhiozzando. Lui le prese la testa fra le mani e
le asciugò le lacrime, poi la baciò, calmandone il cuore afflitto. La donna si
voltò di nuovo verso l'intercessore: "Cosa devo
fare?"
"Devi andare a Zanarkand e, mi raccomando, non farti vedere dai ragazzi o
potrebbero farsi scrupolo sapendovi ancora in vita. Quando entrambi saranno morti, trapassa loro e Sin"
Lo sguardo dell'invocatrice si fece determinato: "Ok,
hai vinto"
"Ma" proseguì con
voce grave l'intercessore "Voi siete morti, e quando compirai il rito del
trapasso spedirai anche te stessa e Tidus nell'Oltremondo"
Yuna deglutì, poi guardò Tidus che le fece un cenno d'assenso, carico di rabbia e
cupa determinazione.
"Vi rincontrerete tutti
lì dove finiscono le anime, oltre l'abisso dell'Oltremondo"
L'ascensore discese
lentamente verso la sala degli invocatori,
trasportando Lenne e Chappu
verso l'ultima sala del duomo di Yevon, verso
l'ultima tappa del loro viaggio.
"Quando l'ascensore si
fermerà" disse Chappu "Incontreremo Yunalesca, e invocheremo l'Eone
Supremo"
"Chappu.
Io non voglio morire"
Lui la guardò piangendo:
"Nemmeno io Lenne, ma dobbiamo farlo. La mia
unica consolazione è che moriremo insieme"
I due si abbracciarono,
bagnandosi a vicenda con le lacrime. E poi
l'ascensore, con un tonfo si fermò.
Si aspettavano di trovare Yunalesca, ma trovarono solo un mostro gigantesco armato di
chele, che li attaccò.
"Il Guardiano del
Limbo!" gridò Chappu scartando a destra ed
estraendo la spada "Lenne! Stai indietro! Io lo
distraggo, tu invoca un Eone e uccidilo!"
Detto ciò, il ragazzo si lanciò in avanti brandendo Lifesaver,
e parando i colpi delle chele gemelle del dragone. Una serie di cerchi
d'energia si formarono sul pavimento, che brillava di una luce azzurra. Lenne urlò: "Chappu! Sono
mine magiche, fai attenzione !"
Ma le mine esplosero,
colpendo il giovane guardiano e sbalzandolo in aria, fino a farlo rovinare a
terra privo di sensi. Lenne si affrettò ad estrarre
l'asta e, puntandola sul corpo del compagno, scagliò una magia bianca verso di
lui. Una piccola piuma di fenice comparve sul suo viso, e Chappu
riaprì gli occhi e balzò in piedi, recuperando la spada e riprendendo la
battaglia.
"Lenne,
che aspetti?" gridò il ragazzo "Invoca un Eone!"
Lei non se lo fece ripetere
due volte e roteò la sua asta. Il soffitto scomparve e una gigantesca ancora
calò dall'alto e penetrò il pavimento fluorescente, tirando su per il collo il
più terribile mostro che Chappu
avesse mai visto.
Lenne parlò al gigante che si stagliava
vicino a lei: "Forza Anima, fai provare un po' del tuo dolore a quel
mostro!"
L'Eone
cacciò indietro la testa, come sotto un terribile colpo, ma fu il nemico a
contorcersi dal dolore. Anima continuò con i suoi micidiali
attacchi, finchè il Guardiano del Limbo non si
dissolse in una pioggia di lunioli. Lenne richiamò il suo Eone,
mentre il pavimento tornava normalmente di pietra e la stanza prendeva forma
intorno a loro. I ragazzi uscirono in un cortile sospeso sul mare dell'antica
città delle macchine, chiamando a gran voce Yunalesca,
la loro unica speranza di ricevere l'Invocazione Suprema. Ma
la donna dai lunghi capelli bianchi non venne, lasciandoli soli in quel mare di
disperazione.
Lenne e Chappu
sedevano su un muretto del grosso cortile esterno, le mani nei capelli e le
lacrime agli occhi. Yunalesca non c'era, e loro non
sapevano come invocare l'Eone Supremo: ogni speranza
era svanita, e tutti e due pensavano di tornarsene a
casa e vivere nel terrore di Sin fino a quando questo li avrebbe uccisi. Ma erano solo pure utopie, e Lenne
lo espresse apertamente: "Sin sta arrivando, lo sento. Non faremo mai in
tempo ad andarcene via di qui prima che ci trovi e ci
uccida"
"Quel dannato di Kyspor sa che cosa stiamo cercando di fare, e ce lo
impedirà ad ogni costo"
Chappu fece appena in tempo a finire la
frase che il terribile mostro uscì dal mare a meno di un chilometro da loro. Lenne urlò e lo abbracciò, nascondendosi fra le sue braccia
e guardando con terrore il loro mortale nemico alzare un'onda gigantesca e
scagliarla dritta verso di loro. La morte era inevitabile, il muro d'acqua si
avvicinava a velocità incredibile.
"Abbiamo fallito"
disse Chappu.
Lenne gli chiuse la bocca: "Ti
amo"
Le loro labbra si sfiorarono,
e questo bastò: il corpo del ragazzo si illuminò di
accecante luce bianca, respingendo indietro l'onda di Sin con un energia mai
vista. Lenne alzò l'asta, e il viso dell'amato
compagno scomparve con un sorriso, volando verso l'alto con la forma di un
gigantesco fulmine. Per un secondo, l'Eone Supremo
apparve nel cielo, scagliandosi su Sin e artigliandolo, creando un'esplosione
gigantesca che spazzò via tutto e tutti.
Chappu e Lenne
atterrarono insieme sulla spiaggia cosparsa di rovine, si guardarono per un
ultimo, lunghissimo istante, e poi si accasciarono al suolo senza vita le mani
unite, per sempre.
I lunioli
si alzavano nel cielo, divorando il corpo sventrato di Sin e volando verso la
spiaggia, dove una donna danzava piangendo vicino a due giovani corpi distesi a
terra e a un ragazzo dai lunghi capelli biondi che
guardava, anche lui piangendo.
Yuna continuò la triste coreografia, e
anche lei cominciò, piano piano, a scomparire fra i lunioli. Guardò verso Tidus, e
vide che anche a lui succedeva la stessa cosa.
"Ti amo" gli disse.
"Anch'io" rispose
lui.
I lunioli
si innalzarono oltre le nuvole, e poco dopo sulla
spiaggia non restò più nulla, tranne le rovine, i sogni e i ricordi.