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Autore: TheSlavicShadow    24/07/2018    0 recensioni
Raccolta di fanfic per il Stony Bingo 2018 - Round 1 indetta dalla community http://cap-ironman.livejournal.com/
Genere: Erotico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si era preso la testa tra le mani. Aveva affondato le dita nei capelli e aveva la tentazione di tirarli. E urlare. E spaccare qualcosa. Poteva farlo. Nessuno avrebbe mai cercato di fermarlo. Forse solo Bucky. O Thor. Ma con molta probabilità poteva lasciarsi andare e nessuno gli avrebbe detto nulla a riguardo.

Lo avrebbero guardato con pietà e avrebbero mandato Natasha a parlare con lui. Mandavano sempre Natasha a fare da mediatrice con chiunque. Poteva immaginarla seduta accanto a lui in silenzio per diverso tempo. Faceva sempre così. Sì avvicinava e restava in silenzio. Poi iniziava a parlare di qualcosa per alleggerire la situazione. E ci riusciva. Era brava con le parole e con il tono leggero che usava per parlare con chi era ferito.

Ma questa volta non ci sarebbero state parole di conforto per lui. Tony era stato ferito. Ferito a causa sua che si era distratto e non aveva visto arrivare un nemico. Distratto perché stava litigando con Tony che continuava a ripetergli che dovevano ritirarsi, che quella volta non potevano vincere. Ma lui era stato troppo accecato dall’odio e dall’orgoglio per poter vedere razionalmente la situazione in cui erano. Quando avevano a che fare con l’Hydra era sempre così.

Per colpa dell’Hydra aveva perso tutto già una volta. E ora rischiava di perdere tutto di nuovo.

“Devo dire che è stato eccitante vederti strappare a mani nude l’armatura di Tony. Posso già sentire le sue urla isteriche perché hai distrutto qualcosa da troppi milioni di dollari.”

Aveva alzato la testa per ritrovare Natasha appoggiata al muro davanti a lui. Non si era neppure accorto della sua presenza. Non aveva idea da quanto tempo la donna fosse lì. E non aveva in realtà idea neppure di quanto tempo lui stesso aveva passato seduto su quella sedia.

“Credi che…” Sente la sua stessa voce tremare e questo non gli piace. Lui è Capitan America. Deve essere sempre quello forte, quello che sostiene la squadra. Non può essere lui quello che sta cadendo a pezzi.

“Certo che lo credo, Steve. Stiamo parlando di Tony. Ti devo ricordare che ha spedito una testata nucleare nello spazio attraverso un buco intradimensionale?” La donna si era mossa verso di lui e aveva preso posto accanto a lui. Aveva osservato il suo profilo mentre appoggiava la testa contro il muro dietro di lei. Era stanca. Aveva ancora la tuta sporca addosso. Perché loro erano così. Se uno rimaneva a terra, gli altri restavano in attesa di notizie senza muoversi. “Oppure ti ricordi di quella volta che si è tuffato nell’oceano nonostante avesse l’armatura quasi scarica?”

“Tony fa molte cose stupide.” Era vero. Tony non pensava. Tony agiva e spesso si faceva male. E in entrambe le situazioni nominate, Tony si era spinto troppo in là. Aveva entrambe le volte rischiato di non farcela. E non erano le uniche volte in cui avesse fatto qualcosa di simile. “Questa volta potevo evitarlo. Se gli avessi dato retta, nessuno sarebbe rimasto ferito.”

“Steve, l’hai detto tu stesso più  volte. Questo è il nostro lavoro. A volte non salviamo tutti. A volte rimaniamo feriti.” Aveva guardato la piccola mano di Natasha che stava ora stringendo la sua, e sapeva che la donna aveva ragione. Razionalmente lo sapeva fin troppo bene. Non erano infallibili. Non erano invulnerabili.

Ma con Tony era tutto diverso.

“Non posso perderlo, Nat.” Aveva appoggiato la testa contro la sua spalla e Natasha gli aveva subito accarezzato i capelli con la mano libera. Si sentiva quasi ridicolo, ma aveva bisogno di conforto in quel momento perché si sentiva sul punto di rottura. Doveva essere lui il leader della squadra. Doveva essere lui quello che confortava gli altri.

“Non lo perderai. Tra poco verranno a comunicarci che va tutto bene, che starà bene. Te lo faranno vedere e gli urlerai contro come sempre. Soprattutto perché ti chiederà come prima cosa del caffè.”

Voleva crederle. Voleva essere confortato dalle sue parole. Voleva credere che Tony si sarebbe ripreso e che avrebbero continuato la loro vita di sempre.

Voleva crederlo, ma non aveva in quel momento alcuna certezza.

 
   
 
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