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Autore: MielChan    24/07/2018    0 recensioni
[Newtmas AU]
Thomas non riusciva a capire un sacco di cose, perché lui era l'unico a non sognare la propria anima gemella!? perché i suoi sogni al riguardo erano così confusi? Eppure in questo mondo era normale sognare la persona con cui si è destinati a stare.
Ma lui no! A lui non accadeva.
L'unica cosa certa nella vita di Thomas, era il fatto che odiava...
il suo odiosissimo cugino!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Newt, Newt/Thomas, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Se un tempo di sogni non ne faceva nemmeno uno,  adesso lo tormentavano parecchio.
Il sogno che fece all’età di 17 fu forse il più strano di tutti, finalmente ne fece uno dove non era in prima persona, nel sogno c’era lui, lui che rideva e scherzava con qualcuno che non riusciva a distinguere, lui che guardava quella persone con occhi pieni d’amore..
Lui semplicemente cotto a puntino!
Che si trattasse davvero della sua anima gemella!? Che non sia destinato a morire solo senza nessuno al suo fianco come ha sempre creduto? Ma soprattutto, chi caspio era la persona affianco a lui nel sogno!? Una cosa simile non è mai successa, che fosse un sogno premonitore?
Più ci pensava e più impazziva.
Non si era mai soffermato a pensare alla propria anima gemella, prima non  ne sentiva nessuna necessità, ma quanto Teresa riuscì a trovare la sua e la presentò al gruppo,  Thomas realizzò su quanto potesse essere bello.
A quanto potesse essere bello svegliarsi e sapere che nonostante le difficoltà, i momenti brutti, o tanto altro, c’era sempre  qualcuno al proprio fianco, qualcuno che ti apprezzi, qualcuno da abbracciare e amare.
E Thomas si odiava, si odiava perché in tutto ciò ci vedeva Newt, quel ragazzo che ha sempre creduto di detestare, quel ragazzo che ha ignorato per anni, quel ragazzo che però riusciva a mandarlo in confusione con poco, quel ragazzo che ormai si era insediato nella sua mente.
Si odiava davvero troppo per averlo capito solamente così tardi, eppure i segnali c’erano stati, la volta in cui l’aiutò a cercare la propria cagnolina, la volta in cui l’aiutò con la partita, che l’aiutò coi compiti, Newt c’era sempre stato, ma Thomas ne capì l’importanza solamente nei suoi dannati 17 anni.
Thomas quell’età la passò veramente male, con addosso un amore irrealizzabile, con addosso dubbi, incertezze, domande… troppe domande senza risposta, e in tutto questo casino l’unica ancora di salvezza era Newt, erano le loro risate, i loro sguardi, i loro pomeriggi insieme, tutti quei momenti che gli lasciavano un sorriso triste in volto.
La tristezza poi, stranamente, non faceva altro che crescere, soprattutto un giorno in cui si vegliò quasi piangendo, e non ne capiva il motivo, ormai si era dato per bipolare.
Quel giorno andò a scuola a fatica, aveva l’umore troppo a pezzi per seguire le lezione o capirci qualcosa, Minho, così come Teresa e Brenda, cercarono di rassicurarlo e farlo tornare di buon umore ma non ci fu verso.
Stava per rifugiarsi a sonnecchiare in infermeria quando tutto cambiò, in corridoio vide Newt con aria spenta quasi quanto la sua e con..
Erano fiori quelli!?
Lo seguì di nascosto con lo sguardo e lo vide dirigersi verso la segreteria con un foglio in mano per poi uscire dalla scuola.
In quel momento una piccola parte razionale di Thomas  gli urlava di non commettere sciocchezze, di non fare quello che aveva in mente e di starsene al suo posto.
Dall’altra parte l’istinto, invece, gli urlava di seguirlo.
Inutile specificare quale parte Thomas scelse di scegliere.
In un lampo si ritrovò fuori dall’istituto, guardandosi attorno per cercarlo, non sa il perché, ma dentro di se, sentiva solo che doveva stargli accanto , riuscì  a intravederlo giusto in tempo prima che svoltasse l’angolo e, dopodiché, iniziò a rincorrerlo.
‘’Tommy!?’’ Disse sorpreso una volta che Thomas gli si parò davanti. ‘’Che ci fai qua? Dovresti stare a scuola a quest’ora.’’ Aggiunse infine guardandolo dubbioso.
‘’Sì, lo so ma..., cioè, voglio dire solo che… ehm, non lo so.’’ Non riuscì proprio a formulare una frase di senso compiuto.
‘’Hey, tranquillo.’’ Lo rassicurò sorridendogli, quel dannato sorriso capace di mandarlo in paradiso.
‘’Dove stai andando?’’
‘’Ecco... non è proprio un bel posto.’’ E quel sorriso svanì.
‘’Posso venire con te? Non so ma, sento che c’è qualcosa che non va…’’
‘’Credo sia colpa mia, mi dispiace Tommy.’’ E distolse lo sguardo.
‘’Colpa tua, e perché?’’
‘’Bhe, perché noi due siam-‘’ ma si bloccò immediatamente. ‘’Nulla.’’  Concluse infine.
‘’Noi cosa?’’ Cercò di insistere Thomas, ma non ricevette nessuna risposta.
Newt gli disse che se voleva poteva andare con lui, anche se, inizialmente, cercò di farlo ragionare e farlo tornare indietro, ma Thomas era più ostinato che mai e lo seguì lo stesso.
Newt era agitato, fin troppo e Thomas lo capiva alla perfezione, non parlarono molto, giusto qualche parola ogni tanto, il luogo in cui doveva andare Newt distava circa 40 minuti in treno, il viaggio, però, sembrò durare per ore, quando arrivarono a destinazione Thomas riconobbe più o meno il luogo e una volta percorso altre quattro vie, la meta ormai gli era ben chiara: il cimitero.
Che caspio doveva fare Newt in un luogo come quello!?
Lo seguì fino ad arrivare davanti ad una tomba specifica e vi lasciò i fiori lì davanti.
Un po’ titubante, Thomas, riuscì a domandargli a chi appartenesse.
‘’I miei genitori…’’ Rispose lui con lo sguardo basso.
Genitori!? Che lui sappia  non erano morti! A chi si stava riferendo Newt? Thomas ormai era più confuso che mai.
‘’Genitori!?’’ Ripeté ancora confuso.
‘’Tommy… lo sai che io sono stato adottato, vero?’’
 COSA!? ASSOLUTAMENTE NO! Non ne sapeva nulla, adottato? Non aveva mai preso in considerazione una cosa simile, okkei, Newt e i suoi genitori non si assomigliavano granché, è anche vero che Thomas per alcuni anni non si era poi interessato poi così tanto della vita di Newt… ma caspio, adottato!?
‘’Ehm Io… cosa!?’’ Newt  non fece caso alla faccia di Thomas sconvolta e ridacchiò un po’ prima di ritornare serio.
‘’I miei veri genitori sono morti in un incidente stradale quando avevo 5 anni, non avendo altri parenti  sono stato in un orfanotrofio per un po’ di tempo, finché i tuoi parenti non mi hanno adottato, sinceramente non ricordo molto dei miei veri genitori, ma vengo lo stesso a far visita loro ogni anno.’’
‘’Non lo sapevo proprio, scusami...’’   
‘’Tranquillo Tommy, non ci siamo rivolti parola per un sacco d’anni, nemmeno io ti ho mai detto nulla.’’ Cercò poi di cambiare discorso dandogli delle pacche sulle spalle per poi andarsene via da lì, Thomas rimase alcuni secondi immobile perso a se stesso e alla fine lo raggiunge, senza pensarci lo invitò a passare del tempo da lui per recuperare un po’ il tempo perso e Newt gli sorrise in risposta.
   
 
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