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Autore: J3rkBitch    25/07/2018    0 recensioni
Gli attori di Supernatural non credono nel supernaturale, almeno fin quando un incantesimo colpisce Jared Padalecki trasformandolo in un bambino di quattro anni.
Genere: Comico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spazio autrice!

Grazie a tutti voi che state leggendo le mie parole e che perderete del tempo per leggere anche oltre e iniziare questa storia.

Ho sempre desiderato di scrivere di un Baby Jared pronto a fare scompiglio per tutto il set. Non so dove mi porterà questo lavoro, spero solo di entrare nei vostri cuori. [E di ricevere qualche recensione! Sono sempre ben accette].

Ho intenzione di aggiornare la storia una volta a settimana, chissà, se vi coinvolgerò abbastanza, forse pure più di una volta. [Lo spero tanto].

Davvero, credo che l'aggiornamento della storia vari in baso alle recensioni che riceverò, meno ce ne saranno, meno sarò incentivata a scrivere altri capitoli!

Vi avverto, non vivo a stretto contatto con il Cast, quindi non so tutto nei minimi dettagli, quindi, perdonatemi qualche errore. Magari, correggetemi.

Non mi soffermo oltre, quindi, buona lettura.

Recensite!














 

 

 

 

“Lo ammetto, amo passare del tempo con mia moglie e i bambini, ma non vedevo l’ora di tornare sul set”, disse Jared osservando il familiare set cinematografico che, assieme ai lavoratori che ne facevano parte, considerava come una famiglia.

Jensen si voltò a fissare Jared palpitante. “Mi era mancato tutto questo”, appena pronunciò l’ultima parola Misha uscì dal suo Trailer con un volantino tra le mani, sembrava raffigurasse le foto del volto di Jared.




“Ruth!”, urlò Misha, da una prospettava esterna sembrava furioso, ma Jared e Jensen notarono un piccolo sorriso sulle sue labbra, “quante volte ti devo dire di smetterla di appiccicare foto su tutte le pareti del mio trailer!”.

Quando arrivò davanti ai suoi due amici, notò le valige attorno ai loro piedi.



“Dovete ancora disfare le valige,” disse puntato gli occhi blu su di loro. “Fareste meglio a prepararvi perché tra cinque minuti Rob ci vuole vedere per una riunione di benvenuto”

Jared e Jensen si guardarono eccitati. “Credo tu abbia ragione”, disse Jensen. Diede un piccolo colpetto sulla spalla del suo migliore amico e camminò verso il suo trailer, Jared salutò Misha e copiò le sue mosse.

 






 

Jared respirò aria di casa non appena mise piede all’interno del suo trailer. Era un posto confortevole e spazioso.
Perfetto per passare del tempo in compagnia, ma anche da solo, quando aveva bisogno di imparare le battute del suo copione. Sorrise a se stesso, preparandosi psicologicamente alla nuova avventura che era la quattordicesima stagione di Supernatusal. Non ci vedeva più nella pelle dall’attesa, non vedeva l’ora di iniziare.

Sarebbe stato difficile non vedere Gen e i bambini per tre mesi, ma Austin e Vancouver non erano vicini, e davvero non poteva permettersi distrazioni durante la recitazione, con tutte le cose che aveva da fare, non aveva tempo di pensare ad entrambe le cose. Non voleva far venire i bambini da lui solo per essere trascurati. Non era una bella prospettiva.

 

 





 

 

- Mezz’ora dopo







La riunione di benvenuto era andata bene. C’era anche un Buffet dove chi voleva poteva prendere qualcosa per lenire la fame. Jared avrebbe voluto mangiare ogni cosa presente sul tavolo, ma come prima giorno non voleva sembrare scortese, anche se con tutti aveva molti anni di amicizia.

Comunque era rimasto contento, perché Jensen era solito dargli buona parte del suo cibo perché lui non era un gran mangione, questa volta non era stato di meno.




Quando Rob gli aveva dato la possibilità di girovagare per il set per scoprire le nuove modifiche, Jared e Jensen si erano avventurati in una sorta di magazzino con ogni sorta di oggetto magico o maledetto.

Questo potrebbe essere una parte del Bunker che Dean e Sam devono ancora scoprire”, obbiettò Jensen tenendo tra le mani una mazza lunga quanto il gomito. Si affrettò a posarla sullo scaffale grigio per non rischiare di romperla.




“Sarà sicuramente così”, commentò Jared affascinato dalla moltitudine di oggetti attorno a loro. “Immagini mai se tutto quest’attorno a noi fosse reale, ad esempio...”, prese tra le mani una piccola clessidra di cristallo, all’interno conteneva una polverina rossastra, era magnifica. “Cosa credi che faccia questo?”

Jensen puntò lo sguardo sull’oggetto con cui Jared stava giocando. “Alterare il tempo, magari?”, disse sollevando le sopracciglia.

Jared sorrise entusiasta: “Ti immagini? Avere la possibilità di viaggiare nel tempo? Tu dove desidereresti andare, io nell’era mesozoica, insomma, sarebbe terribilmente pericoloso. Ma ho sempre sognato vedere i dinosauri, o scoprire come si sono estinti”

Uno scoppio da qualche parte del set fece sobbalzare entrambi gli attori prima che Jensen avesse la possibilità di rispondere.

Jared fu preso alla sprovvista e i suoi riflessi non furono pronti ad afferrare la clessidra di vetro che gli era sfuggita dalle mani per poi schiantarsi al suolo. Alzò gli occhi per incontrare quelli divertiti di Jensen. “Sei sempre il solito”, ridacchiò.




Jared rise assieme a lui. “Credo sia meglio nascondere i pezzi”, disse. Una volta che entrambi guardarono in giù, videro la polverina muoversi in senso orario, formando un cerchio.

Entrambi gli attori sbiancarono e si fissarono con circospezione. “Stai vedendo quello che vedo io?”, domandò Jensen portando nuovamente lo sguardo alla polverina rossastra che adesso stava cominciando a sollevarsi da terra, come per magia.


 

Jared sbattè gli occhi un paio di volte ma quando li riaprì vide ancora quella strana sostanza rossa alzarsi dal suolo.

Sentì la mano di Jensen afferrargli la manica della giacca nel procinto di allontanarlo dai pezzi di vetro ma entrambi si bloccarono quando la polverina si fermò all’altezza del viso del più alto.

J-Jensen...non credo ai miei occhi”, bisbigliò Jared.

Questo non è reale”, esclamò Jensen. “Jay, andiamo via da qui”, rinforzò la presa sulla manica del suo migliore amico ma quando la tirò per condurlo verso le porte, Jared rimase bloccato al suo posto. Si girò a guardarlo, e notò che i suoi occhi non si staccavano dalla strana polverina neanche per un secondo.

Jensen non riusciva a chiedersi come riuscisse a non sbattere le palpebre per tutto quel tempo senza lacrimare.




“Jay, andiamo, smettila di giocare, questo non è divertente, JARED!”, Jensen urlò non appena la polverina rossa si schiantò contro il viso del suo amico. In un attimo, la stanza fu avvolta da quella strana sostanza e per un secondo Jensen si allarmò perché tra tutto quel casino non riuscì a vedere il più giovane, nonostante la sua stazza dominante.




“Andiamo, Jared? Dove sei?”, domandò facendo un passo in avanti. Si bloccò all’istante quando due piccole braccia si attorcigliarono lungo la sua gamba. Guardò allarmato verso il basso e, visto che la nebbia rossa si stava affievolendo, riuscì a scorgere una zazzera di capelli castani.

“Hei! Come ci sei finito tu qui?! E dov’è Jared?!”, domandò Jensen allarmato.

Jensen allungò le braccia e si piegò leggermente per afferrare il piccolo tra le sue mani e portarlo a vista d’occhio.

“Jensen”, si lamentò il bambino con una piccola vocina stridula. Jensen non voleva crederci, ma quella zazzera di capelli marroni e la frangetta gli sembravano molto familiari.

“Si, piccolino, sono Jensen. Ma adesso mi dici come ci sei finito qui? E dov’è Jared!”, disse a se stesso, osservando attentamente gli occhi allarmati del bambino di appena quattro anni. Dopo qualche secondo il viso dell’attore impallidì.




“Jared”, disse con esitazione, “Sei tu?”, disse, notando negli occhietti vitrei lo sguardo del suo migliore amico.

“Cosa sta succedendo? Perché sono così piccolo? Jensen, mettimi giù, adesso!”, strillò Jared cercando di sfuggire dalla presa di Jensen, naufragando nel maglione troppo grande che aveva indossato sotto la giacca. Uno sguardo verso il basso gli permise di vedere il resto dei suoi vestiti abbandonati in un mucchio.

“Okay! Okay! Questo è davvero strano. Ma se pensi che ti lascerò a terra in mezzo a tutte queste diavolerie stai sbagliando di grosso!”, combatté Jensen cercando di calmare Jared che aveva iniziato a piangere, nonostante cercasse di mostrarsi forte davanti al suo amico.

“In che guaio ti sei cacciato Jay”, sussurrò Jensen con un groppo alla gola.

 

 






 

 

 

 

 

 

 

 

To be continued...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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