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Autore: cattero1    29/07/2018    1 recensioni
E se durante una gita due amici decidessero di fare un'esplorazione di conto loro e scoprissero qualcosa che cambierà le loro vite tanto da lasciarsi tutto alle spalle per aiutare uno sconosciuto?
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Toni si stava facendo la doccia nel bagno di quell'enorme astronave, che a quanto pare poteva funzionare come un normale aereo terrestre, Samar si stava riposando non essendosi ancora del tutto ripresa dai trattamenti ricevuti da parte dei miei simili e Badek guidava. E io? Io guardavo il vuoto davanti a me pensando a cosa stavo facendo, i miei mi mancavano, ormai eravamo scappati da una settimana e mi riuscivo a immaginare come si sentissero. Poi non potevo fare a meno di riflettere sul fatto che forse ci avrebbero bocciato, perché ovviamente la storia che stavamo salvando l'universo non li avrebbe mai convinti. Scoppiai a ridere, una risata tra l'isteria completa e il sincero divertimento, me li riuscivo a immaginare i miei prof. che ci ascoltavano mentre gli raccontavamo la nostra storia. Mi sdraiai sul letto, e guardai il soffitto, ancora scossa da una risata silenziosa.
Poi guardai per terra e il letto sfatto sotto di me, Toni a quanto pare non era stato abituato a farlo ogni mattina.
"Ehi Ali, a cosa pensi?"
Lo guardai sorridendo:"Che forse dovresti metterti qualcosa addosso."
"E perché mai? Non voglio privarti della mia straordinaria bellezza."
Toni era seminudo, aveva solo un ridicolo asciugamano che gli lambiva i fianchi, nessun imbarazzo, eravamo cresciuti insieme, ora che ci penso probabilmente quando eravamo ancora  piccoli ci eravamo anche visti nudi. Ormai la barba gli era cresciuta, però era ancora troppo giovane per poter avere una vera barba, così non sembrava particolarmente maturo, poi faceva uno strano effetto con quei capelli tinti di nero. Mi mancavano i suoi capelli rossi, ma lui imperterrito continuava a tingerli, sosteneva che se no l'avrebbero riconosciuto. E gli avrei dato ragione se fossimo rimasti in Italia, ma erano ormai due giorni che eravamo nei confini russi e dubitavo seriamente che qualcuno avrebbe potuto riconoscerci.
"No Alice, ora sono serio, c'è qualcosa che non va?"
Mi piaceva quando si comportava così, non da idiota, ma come un ragazzo dotato di sentimenti e con una personalità propria, non come una copia identica a milioni di altre. Perché alla fine anche lui verso la fine delle medie aveva dovuto scontrarsi con la realtà e la realtà dove viviamo non è  tutta rose e fiori. Ogni adolescente deve scegliere a un certo punto, se unirsi alla massa, quindi diventare una variante degli stereotipi imposti dalla società o fare lo strano. Lì ci eravamo divisi, io avevo preferito l'individualità, mentre lui il gruppo.
"Stavo pensando che forse verremo bocciati."
"Abbiamo fatto una scelta accettandone tutte le conseguenze, io personalmente mi sento orgoglioso di noi."
"Anche io, ma i nostri genitori non la penseranno così, e neanche i professori."
Toni sospirò, anche se faceva finta di no, anche a lui importava della scuola.
"Vado a farmi una doccia, fammi un piacere: vestiti."
Mentre mi lavavo ripensai alla scelta che avevamo fatto e perché. Io lo sapevo benissimo perché avevo scelto la fragilità dell'io rispetto alla forza del gruppo, io non sarei mai potuta diventare come le altre ragazze, non che mi consideri migliore o superiore, ma con obiettivi e interessi diversi. Mentre Toni non aveva retto alla solitudine, perciò ogni giorno si metteva una maschera e andava scuola, usciva con gli amici e ci provava con le ragazze. Ma delle volte quando era con me tornava a far vedere la parte di lui più fragile, altre volte quella gentile e affettuosa e altre volte ancora quella triste e malinconica. Sono le sfumature a renderci speciali come ci crediamo, ma le altre persone ci giudicano e noi rinunciamo a ciò che ci rende unici. E se ai maschi era richiesto di essere più duri, forti e scatenati delle ragazze loro lo avrebbero fatto, e per le femmine era uguale, a noi si richiedeva di essere alla moda, di parlare dei ragazzi più carini, ed essere più gentili e calme dei maschi. E questi sono solo alcuni esempi, e se anche alcune di quelle cose non mi pesava farle, non volevo essere identificata così. Io sono Alice, non una del gruppo di queste o quelle altre, e questo a un po' di persone piace, è quello che mi rende interessante, ma le maggior parte delle persone invece mi evita. Ma lo trovo accettabile, rispetto a tutto quello che potevo perdere per fare finta di essere qualcun'altra, quello che ho adesso mi basta.
         
La nota positiva di avere i capelli corti era che con cinque minuti di phoon erano già pronti. Uscii dal bagno già vestita.
"Eddai, non potevi fare come me, uscire con solo un asciugamano?"
"Posso ricordarti che sei fidanzato?"
"E con questo?"
Scossi la testa, ma in fondo sorridevo, sapevo che questo era il suo modo per scherzare.
"Visto che l'argomento è questo, come va con la tua ragazza?"
"Va come un cammello va nel deserto."
"Stai finendo l'acqua, non è vero?"
"Si capisce tanto?"
Guardai il suo sguardo perso, mi dispiacque un po' per lui.
"Non ne parli mai e ogni volta che avevi un appuntamento con lei sembrava che ti avessero appena chiesto di sostenere il peso del cielo."
"E' solo che lei è bellissima, ok? E ogni ragazzo ci andrebbe volentieri a letto, ma è anche intelligente. Però se la tira un po' troppo, nel senso sa di essere bella e intelligente e quindi sa di potersi permettere di comportarsi così. Ma è finita con l'esagerare, insomma non è un'asina, ma neanche Turing."
"Quindi tu vorresti una ragazza modesta?"
"No, le persone modeste molto spesso lo fanno solo per prendere più complimenti, vorrei una ragazza che sa chi è e che capacità possiede, ma non per questo si sente la regina del mondo."
Sbadigliai, non perché il suo discorso mi annoiasse, ma ero veramente stanca, erano appena le dieci e mezza, ma era da quando ci eravamo imbarcati per quella missione che dormivo molto male.
Toni mi guardò intenerito:"Forse è meglio andare a letto, cosa ne dici?"
"No, è ancora presto."
"Tu stai per svenire dal sonno."
"Basta guardarmi come se fossi un piccolo tribolo, prima di scoprire quanto sono diabolici quei cosi."
"Solo se adesso dormiamo, e smettila di fare metafore, sembri McCoy."
"Un gran medico."
"Tu hai sempre preferito Spock."*
"E va bene, dormiamo."
Toni spense la luce e io pregai di non vederlo morire come ogni notte.
   
      
  
*Star Trek, animaletti pericolosi, TOS
                                    
Dalla nave spaziale dell'autrice
Sono in ritardissimo, lo so mi spiace, da adesso in poi non riuscirò più ad aggiornare regolarmente, perdonatemi.
Piccolo momento tra i due protagonisti, la prima parte della missione l'hanno compiuta, adesso devono solo recuperare l'idolo e riportarlo su un altro pianeta. Cosa potrebbe andare storto? (Toni:"Di tutto, potremmo essere arrestati dai russi, uccisi nello spazio o rimanere bloccati su un altro pianeta." Ali:"Barbarossa ha ragione." Toni:"Smettila di chiamarmi così." Ali:"No." Cattero: "La potete smettere di litigare?" Ali-Toni:"No.")
   
 
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