Serie TV > Prison Break
Ricorda la storia  |      
Autore: KingMichael92    08/07/2009    3 recensioni
E se... John Abruzzi avesse ucciso T-Bag in quel capanno?
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brad Bellick, John Abruzzi, T-Bag
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La mano sinistra di Dio

 La cella è abbastanza soleggiata. Il sole batte forte sulla prigione e John aveva bisogno di capire come redimere i propri peccati. John chiama il capitano Bellick: “Ehi capo, ho bisogno del prete”. Bellick sentendo quelle parole di John gli ride in faccia e tutti i detenuti si incuriosiscono del motivo delle sbellicate risate del capitano.

“Vuoi andare in ferie anticipate, John?” gli dice beffardo Bellick, continuando a ridere a crepapelle. Gli occhi di John hanno un colore cupo, quasi triste, e forse qualcosa di grave sta per succedere lì dentro. “Philly ti paga per obbedire, non per dire cazzate, quindi muoviti!” gli ordina John prima di tornare nella sua branda.

Il capitano Bellick per un momento diventa serio, per poi tornare di nuovo a ridere. “Va bene, va bene” risponde con voce sempre più distante. I passi del capitano hanno una cadenza molto pesante, e il rumore dei suoi passi si sente a diversi metri.

Intanto Bellick trova Geary davanti a se, e gli racconta tutto ciò che riguardava John circa il prete, tanto per sparlarne in due. “Mai sentita una cazzata del genere da parte di quel babbeo” continua Bellick accompagnato dalle risate di Geary. Poi preso dal senso del dovere chiama il prete, residente nella cappella del carcere.

“Padre..” chiama con voce rispettosa il prete. Bellick assume la solita postura da uomo duro, con una mano sul manganello e l’altra sulle manette.

“Dimmi, figliolo” risponde il prete con voce piuttosto fiacca, avendo finito da poco di celebrare la messa del vespro.

“Un prigioniero vorrebbe parlarle..” continua Bellick con voce un po’ più bassa del solito in forma di rispetto.

“Di chi si tratta, Brad?” chiede con tono curioso il prete, mentre si sistema il tao sul collo, e Bellick con tono più sicuro e chiaro risponde con sole due parole “John.. Abruzzi..” aggiungendo un sorriso e abbandonando la cappella.

Il prete con un po’ di fretta si appresta a raggiungere la cella di John, e alcuni strani pensieri balenano nella sua testa. Il principale è cosa volesse John Abruzzi.

La cella si apre e John fissa con sguardo imperterrito il muro accanto al letto. John sta impazzendo. Una figura di Cristo insanguinata appare sul muro, e John crede che sia un segno divino. Poi rivolgendosi con rispetto al prete gli dice “Padre, può capitare che Cristo si mostri a noi uomini?” e il prete con un po’ di difficoltà gli risponde “Vedi John, il Signore a volte si mostra a noi uomini, quando abbiamo particolarmente bisogno del suo perdono” e poi continua recitando alcuni versetti dell’apocalisse, e John quasi nemmeno lo ascolta, continuando a fissare con ossessione il Cristo insanguinato. Intanto inizia il turno di lavoro e John si dirige in uno dei magazzini, dove lo aspettano i suoi uomini. Tutto è pronto e quando entra nel capanno è quasi buio. “Lasciateci soli!” ordina John ai suoi uomini, e loro senza obiettare obbediscono. La porta si chiude dietro di loro, ma John non è completamente solo lì dentro. Come aveva ordinato loro, ad aspettarlo lì c’è un bel pacchetto regalo: il ficcanaso T-Bag.

“Allora, Theodore, come te la passi?” dice con voce convinta John.

“John, ti prego non farlo..” chiede con voce penosa T-Bag.

John quasi non capisce cosa farnetica il pedofilo, così nemmeno prende in considerazione le parole di T-Bag. Continua a girare intorno a quel tavolo di compensato, T-Bag e accasciato su un lato di essi.

John sospira, e qualche secondo dopo si avvicina a T-Bag, estraendo dalla manica della camicia da lavoro una forbice. “Vedi, Theodore, tu sei quello più odiato, quello che più ha fatto del male, e quello che adesso pagherà..” spiega a T-Bag con fare da poeta, quasi fosse un attore drammatico in un film comico.

T-Bag è disperato, ma preferisce non proferire parola; forse si sarebbe potuto salvare. Così inscena un finto rimorso “Sarò anche un cane rognoso, il più bastardo su questa terra, ma tu non sei da meno, John!” risponde Bagwell con un pizzico di sprezzo in quelle parole, come se in quel momento provasse davvero sprezzo nei confronti di Abruzzi. Poi attese un attimo, una lacrima scese dal suo viso “Che bisogno c’era di uccidere il bambino?” dice a voce forte T-bag mentre Abruzzi inizia ad arrabbiarsi.

Continua a ripetere quella frase T-bag, sempre più forte, e John in preda al panico lo afferra per i capelli e gli sbatte la testa sul tavolo. Può arrivare una guardia da un momento all’altro, e John deve muoversi.

“La differenza che c’è tra me e te, Theodore, è che io posso cambiare, perché Cristo mi ha dato un’altra possibilità!” gli urla a bassa voce John per poi continuare “E anche se tu non la meriti..”. Finita di pronunciare questa parola, T-bag inizia a cantare vittoria nella sua mente, un sorriso compare sul suo volto, e aspetto le ultime benedette parole di John.

“Si John, dammi un’altra possibilità, mi tirerò fuori dalla fuga!” giura T-bag recitando, approfittando di quel momento di religiosità e compassione di John.

Abruzzi così gli sorride, facendo vedere i suoi denti ingialliti per l’età a T-Bag, dicendogli le ultime parole “Io ti perdono..”. T-Bag abbraccia John, ringraziandolo, poi si libera dalla morsa di John ed estrae dalla sua bocca una lametta. John si avvia verso l’uscita, poi si blocca tutto d’un tratto. L’espressione diventa fredda, quella del killer mafioso, stringe forte la manica della forbice. “Ah, Theodore, dimenticavo..” dice John prima di girarsi di colpo e lanciare la forbice in direzione della fronte di T-Bag. Un sordo rumore si sente. John ha bucato il cranio di T-Bag con quella forbice. John gli si avvicina, e con un sorriso beffardo gli sussurra delle parole, come una giustificazione “Io ti ho perdonato, ma credo che quei bambini a cui hai fatto del male.. beh.. loro non lo faranno mai..” conclude John estraendo la forbice dal cranio e sparendo da quel posto con un aria soddisfatta, come se avesse compiuto una missione.. affidatagli da Dio.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Prison Break / Vai alla pagina dell'autore: KingMichael92