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Autore: Whiteskull16    30/07/2018    4 recensioni
"Il Fascino. Deriva dalla parola Fascinum, che in latino significava "Amuleto", o "Maleficio". A noi è giunto il significato del termine che si lega a quella sensazione che è come un incantesimo che proviamo quando ci innamoriamo perdutamente di una persona."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non riusciva quasi a parlare.


Non è che avesse paura: sebbene avesse appena 20 anni, non aveva esitato a seguire forse il più celebre tra i ladri giapponesi.



Faceva davvero freddo, com'era normale che fosse in una sera di metà Gennaio. La pioggia cadeva incessante e ticchettava tanto sull'asfalto quanto sulle ignifughe scale antincendio a destra della ragazza.



Il ladro si trovava proprio su quella piattaforma e guardava dall'alto verso il basso Akane, l'unica a essere riuscita a raggiungerlo. Uno dei classici diversivi di Kid era quello di utilizzare un complice che travestito si occupava di distrarre la polizia.



Anche questo furto non faceva eccezione, come testimoniato dalla baraonda di sirene che secondo l'effetto Doppler andavano lentamente a rendersi inudibili a quei due. 



"Stupido... Nakamori..." Inveì la ragazza con un tono che credeva impercettibile a Kid. 



Eppure... Eppure quel ragazzo sorrise da dietro il suo buffo monocolo, come se l'avesse sentita.



Guardandolo, non aveva affatto l'aspetto di un criminale. Piuttosto, era idoneo a qualche carnevalata mondana. Persino la pistola che stringeva nella mano destra sembrava finta, ma l'aveva chiaramente visto sparare delle carte contro alcuni agenti.



Un'arma non convenzionale, ma assai intrigante. Tuttavia lei era interessata alla scatolina che  Kid agitava nella mano sinistra.



"Tu sei la figlia del proprietario della gemma, non è vero?"



Benché fosse una domanda, Akane capì che quel ragazzo sapeva benissimo chi lei fosse.



"Non farmi perdere tempo, Kid..."



La ragazza cercò il contatto oculare con lui e smise di essere piegata sulle proprie ginocchia.



".. Ho corso fin qui solo per riavere quello che hai rubato a mio Padre. Quella gemma è un prezioso ricordo di famiglia, l'unica cosa che ci rimane di mio Nonno!"



Per un attimo le parve di scorgere qualche sfumatura di sorpresa nel volto di Kid. Lui sembrava rimasto impassibile, ma un fremito di ciglia lo aveva tradito. 











Seguì qualche secondo di silenzio. Solo la pioggia osava cantare nel buio di quella stradina secondaria: Akane e Kaito Kid si guardarono per un lasso di tempo che a lei sembrò non finire mai.



Non riusciva davvero a capirlo... Cosa ci trovava di divertente nel rubare? Aveva letto che Kid prendeva ogni furto come una sfida personale, quindi era relativamente disinteressato al valore di mercato degli oggetti che rubava. Era solo un esibizionista, ecco cosa.





Inoltre, non capiva perché si fosse fermato. Il suo piano aveva funzionato e la polizia si era allontanata. Avrebbe potuto continuare a fuggire a bordo del suo deltaplano! Invece no, si era fermato su quelle scale e aveva atteso che lei lo raggiungesse. Voleva schernirla?





"Dimmi, Akane... Secondo te qual è il più grande trucco di prestigio del mondo?"





Kaito Kid ruppe il concerto del piovasco con una domanda ai limiti dell'assurdo.



Stava scherzando? Che razza di quesito era quello da porre, in una situazione simile poi? 



Akane iniziò a pensare seriamente che fosse lì per burlarsi di lei. In cuor suo però una scintilla di curiosità si accese, e provò a pensare a una risposta adatta.



Kid, dal canto suo, non sembrava aver fretta. Il candido mantello svolazzava al riparo del di lui tergo, mentre con una mano impediva al cilindro si volare via sotto i colpi di un vento sempre più impetuoso. 





"... Forse.." Iniziò titubante Akane ".. L'Amore?"





Kid sorrise.





"Una risposta molto interessante. Perché l'amore?"





"... Perché... E' come una magia, no? La tua vita cambia radicalmente... Grazie a una persona speciale.. Ed è come se un incantesimo scendesse sulla tua esistenza, facendoti apparire tutto più bello.."



Akane mise in fila un paio di parole, incerta. Forse credeva davvero a ciò che stava dicendo, o forse no. Sapeva solo di essere interessata a capire dove Kid volesse andare a parare.





"Il tuo è un parere interessante. Tuttavia, la prestidigitazione in questo mondo presuppone (purtroppo) sempre un trucco..." 



Akane si sentì gelare la schiena.





".. Tutti i trucchi di prestigio questo mondo li rende possibili solo perché si gioca con i 5 sensi. Questo fa un prestigiatore: illude i suoi spettatori e li prende in giro, giocando talvolta con le leggi della Fisica per creare un universo alternativo dove tutto è possibile. La sua è una mera copia della Magia. L'Amore, invece, è Magia!"



E rise sbarazzino. 



Akane era confusa, e non tardò a palesare a parole questo suo stato di titubanza.





"Ma scusa... Magia e trucchi di prestigio non sono la stessa cosa?"





"Da dizionario, forse: ma dimmi, sai qual è la differenza tra un Mago e un Prestigiatore?"





"No" rispose secca Akane.





Kid balzò improvvisamente dalle scale antincendio, arrivando con buon equilibrio di fronte alla ragazza, indietreggiata per la paura scaturita dal gesto improvviso.





"Un Mago non illude i suoi spettatori. Un mago non ha trucchi da nascondere, perché lui è l'emissario dell'universo magico e può stupire senza sotterfugi. Può rendere l'immaginazione realtà a suo piacimento, e dilettare anche il più crudele degli uomini..."





Per la prima volta, Akane provò il travolgente impulso di ridere. Tuttavia la sua era una risata acida, perché voleva ridere DI Kid. Però, si trattenne.





"E tu quale saresti tra i due?"





Kid ghignò.





"Secondo te?"





"Secondo me sei solo un buffone con manie di protagonismo! Ma sei anche un prestigiatore, perché i tuoi trucchi dilettano alcuni e confondono altri, come i poliziotti. Allo stesso tempo, ti fai amare e odiare."





Non appena ebbe terminato questa frase, Akane sussultò.





"Vedo che hai capito. L'Amore è una magia perché nasce spontaneo nel cuore di chi lo prova, senza trucco alcuno. Si tratta dell'incantesimo che ti fa innamorare di qualcuno. L'incantesimo del Mago, che è la persona che ami."





Kid ridacchiò e camminò verso l'altra. 





"Ti dirò un'altra cosa. Alcuni Maghi sono più bravi di altri, perché non tutti dispongono dei giusti "attrezzi". Ti dirò di più: sai qual è l'attrezzo di un mago?"





"No. Dimmelo"



Akane si sentiva stranamente coinvolta nella discussione. Pendeva letteralmente dalle labbra di Kid.





"Il Fascino. Deriva dalla parola Fascinum, che in latino significava "Amuleto", o "Maleficio". A noi è giunto il significato del termine che si lega a quella sensazione che è come un incantesimo che proviamo quando ci innamoriamo perdutamente di una persona."





"..."





"Come vedi, l'Amore è una magia."





Akane prese coraggio per rispondergli.





"Veramente... Tu hai detto che è un maleficio."





Kid era ormai a un passo da lei. Le posò una mano sulla spalla, e continuò:





"La magia non è né buona né cattiva. È uno strumento, come un coltello. Un coltello è cattivo? Solo se lo è chi lo impugna."













[WHOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSH]















Akane sentì un fruscio insolito alle sue spalle. Era come se il vento già impetuoso si fosse messo a soffiare con ancor più veemenza.



Quello che accadde poco dopo la sbalordì: Kid la prese in braccio e con un gesto atletico balzò all'indietro. 



Con la coda dell'occhio, vide un pallone andare a schiantarsi pressappoco nel punto dov'erano prima.





"Sei in ritardo, Signor Detective"





"FERMATI, KID!"





Kid la mise giù e cominciò a fuggire. Akane era così confusa da non cercare nemmeno di seguirlo, tanto meno si chiese perché un bambino su uno skateboard lo spaventasse a tal punto da farlo battere in ritirata. 





 
                                    * 





Faceva davvero freddo, com'è normale che sia in una sera di metà Gennaio. La pioggia cadeva incessante e ticchettava tanto sull'asfalto quanto sulle ignifughe scale antincendio a destra della ragazza.



Il ladro non si trovava sulla scala antincendio.



La scena era tornata esattamente identica a quella iniziale, con l'unica differenza che adesso era lei la sola protagonista sul palco.



Ripensando alle parole di Kid e all'intervento di quello strano bambino occhialuto, Akane ricominciò a camminare per uscire da quella stradina.



Camminava a stento, quasi barcollava. Qualcuno avrebbe potuto scambiarla per uno zombie. 



Riuscì a notare qualcosa di assai particolare: sebbene si gelasse, era tutta sudata. 


Cercò nella tasca il suo fazzoletto, ma rimase spiazzata da quello che invece vi trovò.





"La scatoletta...!?"



Non credeva ai propri occhi. La confezione della gemma era nella sua tasca. Non esitò ad aprirla, e si accertò che la pietra preziosa fosse ancora al suo posto.





"Perché..."



Non sapeva cosa dire. Cosa pensare. Poi si accorse della presenza di un bigliettino accanto alla gemma.





"L'ha scritto.. Kid...?"





Lo aprì con qualche indugio e poi lo lesse.







"Cara Akane, 



il più grande trucco di prestigio del mondo è la mente. Essa ci permette di ricordare persone come se fossero ancora qui con noi, mentre magari sono trapassate da tanti anni. Essa ci permette di mantenere vivi nei ricordi i nostri cari, le persone che abbiamo amato e quelle che abbiamo odiato. Persone che oggi non vediamo più, e di cui abbiamo perso le tracce. Ciò nonostante, il nostro cervello in una perenne illusione ce le fa rivivere quotidianamente attraverso frasi, immagini, suoni. 



Questo è il più grande trucco di prestigio del mondo. Non dimenticare mai ciò che quella pietra significa per voi e per tuo Nonno.









P.S. Per rispondere alla tua domanda, io sono un Mago. Ma poiché utilizzo anche io dei trucchi, puoi ritenermi un Mago cattivo.





Kaito Kid"
   
 
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