Hi-Lite
Sanzo poggiò la tazza con il thè bollente,
facendo scricchiolare il giornale che teneva fra le mani.
Sbuffò e si tolse gli occhiali, posandoli
accanto al thè; sfilò una sigaretta dal pacchetto e l’accese.
Aspirò una boccata di fumo e lo fece uscire
con un soffio attraverso la bocca appena dischiusa.
Si tolse la sigaretta dalle labbra e la tenne
tra l’indice e il medio della mano destra.
Nel silenzio della stanza vuota, il fumo
saliva leggero, disegnando eleganti volute.
Eppure non riusciva a trovare in quella
sigaretta la pace che stava cercando.
Sentiva un’oppressione al petto, come se un
blocco di pietra stesse gravando sul suo cuore; sentiva la gola stringersi e il
respiro mozzarsi.
Le pareti della stanza sembravano
comprimersi, racchiudendolo nella sua stessa solitudine.
Chiuse gli occhi brucianti e schiacciò con
rabbia la sigaretta nel posacenere.
Si sentiva debole.
Odiava sentirsi debole.
Strinse i denti.
-Sbrigati a portarmi le mie sigarette, Anna
dai Capelli Rossi- ringhiò –Le tue Hi-Lite fanno schifo-