A Karen94
Alla pazza che mi propone giri in
bici alle due del pomeriggio in piena estate.
A quella che in pizzeria
va sul sicuro: pizza margherita e coca cola.
All'amica con cui
condivido storie e storie
Alla pazza che, ogni tanto, mi fa davvero
paura.
A quella che scassa le palle per far entrare anche me in
acqua.
A quella che, se dico di no, mi schizza abbastanza da
costringermi a cambiare idea.
A quella che, la libertà di scelta, non
sa nemmeno cos'è.
Ti voglio bene, onee-chan
Se mi dimenticassi perchè ti amo
1.Perchè il vestito conta.
Rein gettò un
abito sul letto, prendendone un altro e rimirandosi allo specchio prima di
gettarlo sul letto.
Bright la guardò
sorridendo impercettibilmente.
Erano ore che andava avanti così. E lo divertiva.
Lo divertiva
vedere il viso corrucciato di Rein mentre si rimirava allo specchio. Lo
divertiva la sua espressione, come lo divertiva quel suo amare i vestiti e la
moda.
Lui amava
questo.
Lo amava come
amava tutto in lei.
E Bright sorrise
di nuovo, continuando a osservare i vestiti volare per
aria.
2 Il sorriso che amo
Rein era preoccupata, ma sorrideva.
Bright lo vedeva. Vedeva che dietro a quel sorriso c'era qualcosa che non
andava,qualcosa che si era incrinato. Lo percepiva dal modo in cui la sua fronte
era corruciata, dal modo in cui si attorcigliava una ciocca di capelli intorno
al dito.
Ma sapeva quanto
lei non volesse che gli altri lo vedessero.
Perchè per lei andava bene così. Continuare a sorridere, aiutando il
prossimo.
A volte, si
chiedeva come fosse possibile tanta generosità, tanto altruismo.
E non poteva fare a meno di amare questo, in
lei.
Lei che con i
suoi sorrisi sapeva rendere migliore anche il giorno più brutto, che sapeva
raddrizzare anche la giornata più storta.
Bright sorrise a Rein, mentre lei faceva altrettanto. Di nuovo, un
sorriso. E Bright pensò
che, se mai si fosse dimenticato perchè l'amava, sarebbe bastato quel sorriso a
ricordarglelo.
3. Per Amore? Questo ed altro!
Era folle. Dannatamente e incredibilmente folle. Quell'avventura...Ancora
non si capacitava del perchè si fosse lasciato coinvolgere.
Era troppo pericoloso, Bright l'aveva detto fin
da subito.
Sinceramente, in
quel momento si chiedeva cosa lo avesse spinto a trascinarsi fino
all'imbocco della valle. Si voltò verso
Rein. La vide sorridere, gli occhi brillanti di curiosità, quasi stesse facendo
la cosa più bella del mondo. Bright sorrise.
Amava il senso dell'avventura di Rein. Amava anche quello in lei.
Guardandola gli venne in mente il motivo della
sua presenza. Ricordandosi che per lei, avrebbe fatto questo ed
altro.
4.La sua diversità
Rein correva per il prato, senza far conto del vestito completamente
sporco o delle scarpe rovinate. Senza cercare di sembrare una vera Principessa,
solo assecondando la sua spontaneità e il suo essere ancora un po'
bambina.
Bright la guardò
buttarsi nell'erba, rotolare e ridere felice, notando quanto fosse davvero “la
principessa meno principesca”,ma non riuscendo a distogliere lo sguardo da quel
trionfo di naturalezza che Rein rappresentava.
Nessuna Principessa che avesse mai conosciuto era così...vera.
Erano tutte alla
ricerca di qualcosa.
Erano tutte
perfette damine in miniature,volte alla spasmodica ricerca della
perfezione.
Lei era diversa.
Era semplicemente se stessa, con i suoi pregi e i suoi difetti e con un sorriso
che non poteva non scaldare il cuore.
E Bright amava la sua spontaneità. Questa sua diversità la rendeva unica.
Speciale. E si sentì fiero di essersi innamorato di qualcuno che riusciva a
sorprenderlo.
E a chi importava
se era “la Principessa meno principesca”? L'importante era che fosse sua.
5. Tu che sei il mio sogno...
Rein guardava in alto, senza avere un obbiettivo vero e proprio,
semplicemente fissando il cielo azzurro e limpido, tanto da essere quasi
trasparente.
Bright la guardò
per un attimo: così persa nel suo mondo, immersa in chissà quali pensieri, gli
sembrava terribilmente dolce.
Le labbra
arricciate leggermente, gli occhi sognanti, la fronte distesa senza
preoccupazioni...era davvero bella.
Lo assalì la voglia di sapere a cosa stesse pensando, trovandosi a
sperare di essere lui l'oggetto dei suoi pensieri. Avrebbe voluto chiederglielo, ma si trattenne, solo per poterla
contemplare ancora un po' così, in pace.
Rein era un sognatrice e lui adorava questo suo lato romantico. Era
qualcosa di terribilmente affascinante per un ragazzo come lui, così
diverso.
Avrebbe voluto
rimanere così per sempre: loro due soli, distesi l'uno accanto all'altra.
Era perfetto così, non serviva
altro.
Si sentii
incredibilmente in pace con il mondo, ammirando quella creatura angelica.
La amava. Se ne rendeva conto, ma non riusciva a
dirglielo.
Si perse nei suoi
occhi del colore del mare senza che lei lo notasse, amando la sua capacità di
sognare.
E trovandosi a
sperare di riuscire a confessargli il suo amore, prima o
poi.
*Note della pseudo-autrice:
Ok. Non so cosa sia questa cosa e, lo ammetto, preferisco che rimanga un mistero. È un vecchio lavoro che ho scovato nel mio pc e che ho deciso di pubblicare, pensando che fosse davvero un peccato lasciarla lì, dato che ci avevo messo molto impegno.
In ogni caso, spero che vi sia piaciuta almeno un pochino.
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