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Autore: DirceMichelaRivetti    05/08/2018    0 recensioni
Ambientata a partire da poche settimane prima di episodio VII, si concentrerà su Jacen Syndulla (figlio di Kanan ed Hera) e di Devagiri, una giovane di Chalacta sensibile alla Forza. Le vicende sono narrate dal punto di vista di lei che fugge dal proprio pianeta, affidandosi a dei contrabbandieri.
Nel corso della storia scopriremo che rapporti ha avuto Jacen con Skywalker e Ben Solo; vedremo anche che cosa stanno facendo il Fantasma e il suo equipaggio contro il Primo Ordine.
Questa storia è nata da alcune domande che mi sono posta, per esempio: Jacen è mai stato addestrato nell'uso della Forza? Luke sa della sua esistenza? Se la risposta a queste domande è "sì", allora Jacen ha conosciuto anche Ben/Kylo? Saranno stati amici? Come potrebbe aver reagito Jacen al passaggio al lato oscuro dell'amico?
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Hera Syndulla, Hondo Ohnaka, Kylo Ren, Lando Calrissian, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il viaggio non è stato lungo, ma ho avuto la possibilità di scambiare qualche parola più o meno con tutti i miei compagni di missione.

Caspita! Sono tutti militanti provetti con molte esperienze di guerra o battaglia alle spalle. Non so se sentirmi più al sicuro o in imbarazzo. Qyrin ha combattuto innumerevoli volte su Mandalore, per via di lotte per il potere tra i clan. Fyel e Zorh-a, i kalleran, sono stati contrabbandieri per svariati anni, prima di decidere di dedicarsi alla causa della Resistenza; non ho avuto modo di approfondire le ragioni di questo cambio di vita, ma è assai probabile c’entri il fatto che il loro pianeta sia stato occupato dal Primo Ordine.

Infine c’è Kallus, il veterano, mi stupisco di come sia pronto a partecipare ad una missione sul campo. Non doveva essere giovanissimo ai tempi dell’Alleanza Ribelle, infatti mi pare abbia superato i settant’anni, eppure eccolo qui, pronto a combattere. Che coraggio e che ardimento!

Potrebbe rimanersene in sala comando e nessuno lo riproverebbe, invece preferisce esporsi in prima persona. Dovrebbe essere preso ad esempio da molti.

Mi ha parlato a lungo, dandomi qualche indicazione su come comportarmi, quando si arriverà allo scontro: come appostarmi per un agguato di sorpresa, come ripararmi dietro ad un angolo in caso di sparatoria e come controllare la situazione senza essere colpita, cose di questo genere.

“Ad ogni modo” ha aggiunto infine “Tu sta dietro di me, per sicurezza.”

Lo ringrazio e per l’ennesima volta dico che farò del mio meglio. Mi sembra di essere un pappagallo, ormai, ma davvero non so che altro dire. Posso solo aspettare di avere l’occasione di mettermi alla prova e scoprire assieme agli altri quale sia il mio meglio.

Usciti dall’iperspazio, ci troviamo in orbita attorno ad Alpinn: è bianchissimo e luminoso, merito della sua superficie di cristalli.

Per nostra sfortuna, non siamo soli qui: c’è anche un incrociatore con le insegne del primo ordine.

“Almeno non è uno Star Destroyer.” commenta Zorh-a, con una punta di ironia.

“Dai, è pure piccolino.” gli fa eco Fyel, cercando di infondere ottimismo.

“Appena ci rileveranno, ci invieranno contro una squadra di TIE e noi siamo senza caccia.” borbotta Qyrin ma pare star già pensando ad una strategia.

“Intanto occulto la nostra presenza.” annuncia Fyel che sta già premendo tasti alla console.

“Non è una nave dell’esercito del Primo Ordine, anche se ne porta le insegne.” constata Kallus, osservando attentamente la nave nemica “Ha anche il simbolo dei Cavalieri di Ren, deve appartenere a loro. Jacen, percepisci qualcosa?”

“Nulla di particolare, solo un leggero disturbo, ma probabilmente non è nulla di importante. Il o i cavalieri devono essere sul pianeta, mentre a bordo sono stati lasciati solo soldati. Credo che Utryan sia tenuto prigioniero lì.”

“Speriamo” replica Qyrin, dubbiosa “Il Primo Ordine tende a uccidere non fare prigionieri.”

Kallus le risponde: “Riteniamo che il giovane Ackbar possa essere torturato per ottenere informazioni, per questo abbiamo organizzato una squadra di salvataggio.”

“Quindi qual è il piano?” chiede Zorh-a, continuando a guardare, nervoso, l’incrociatore.

“Io prendo il Fantasma” spiega Jacen “Faccio un po’ di confusione e li distraggo. Quando saranno usciti allo scoperto un po’ di TIE, interverrete voi: abbattete qualche caccia, se ne avete l’opportunità, ma il vostro obbiettivo deve essere penetrare nell’hangar, quindi dovrete far saltare i cannoni che proteggono l’ingresso. So che Zorh-a non mi deluderà come tiratore scelto. Una volta che sarete a bordo, dovete prendere il controllo della nave, oppure mandare qualcuno a liberare Utryan mentre altri difendono lo Spettro. Date la possibilità a Chopper di inserirsi nel sistema computerizzato e vi dirà con precisione quanti soldati ci sono a bordo e il livello di sicurezza. Per quella che è la mia esperienza, ritengo che l’equipaggio sia poco numeroso: la nave è stata scelta non per trasportare molti soldati ma per avere spazio per imbarcare quel che sono venuti a cercare. Per fortuna, non lo hanno ancora trovato, altrimenti l’incrociatore non rimarrebbe in attesa in orbita. Liberatomi dei caccia, andrò a terra per la mia missione.”

Ormai sono curiosa, quindi chiedo: “Che cosa c’è di così interessante e di valore nel campo archeologico di Alpinn? Che cos’è che cercano i Cavalieri di Ren?”

Che poi non so nemmeno esattamente che cosa siano questi Cavalieri di Ren.

Le fonti antiche e gli annali del passato non li hanno mai nominati, ergo devono essere nuovi. Ne ho sentito parlare negli ultimi anni, origliando i discorsi dei piloti allo spazioporto; in alcune occasioni, alcuni diplomatici o militari (non ricordo) ne hanno fatto cenno a mia madre, descrivendoli come una minaccia, dei soldati eccezionali al servizio del Primo Ordine. Il loro capo dovrebbe chiamarsi Kylo Ren e si dice maneggi una spada laser rossa. Ch’io sappia è un’arma dei Sith, quindi forse lo è anche lui … o forse ha solo copiato la spada.

“Credi davvero sia il momento di approfondimenti culturali?” mi chiede Jacen, guardandomi storto.

Abbasso lo sguardo e non aggiungo nulla. Credo proprio che non mi sopporti.

Non si perde altro tempo. Syndulla esce dalla cabina di pilotaggio, prende il Fantasma e si allontana. Kallus è ai comandi dello Spettro e lo dirige dalla parte opposta per restare il più possibile nascosti. Fyel continua ad assicurarsi che la nostra nave non sia captata dai radar del Primo Ordine. Zorh-a è andato nella torretta al cannone dorsale, mentre Qyrin ha preso il controllo delle bocche da fuoco sistemate sotto la cabina di pilotaggio.

Io sono in piedi e guardo. Che tristezza!

Vediamo dei colpi di laser sferzare lo scafo dell’incrociatore: Jacen dev’essere entrato in azione.

Una voce dal comunicatore: “Qui Specter 7, vi ho eliminato uno degli ostacoli, adesso … Eccoli, già tre caccia mi inseguono … Chiudo.

Dopo pochi istanti, vediamo i TIE sfrecciare poco lontano dall’incrociatore, inseguendo il nostro amico. Il Fantasma volteggia e piroetta, evitando i laser del Primo Ordine, quando inverte la rotta bersaglia gli avversari che esplodono.

Sembra proprio che provi gusto a innervosirli e poi farsi inseguire.

“È il momento.” annuncia Kallus, riavviando i motori.

Sfrecciamo rapidi, rapidi verso l’hangar aperto, per arrivare prima che possano notarci.

Ci ritroviamo davanti due caccia che stanno uscendo all’inseguimento. Fyel e Qyrin sparano senza esitare e vedo i due TIE andare in pezzi. Seguono altri colpi di laser, questa volta dai cannoni a difesa dell’hangar, per fortuna gli scudi deflettori resistono, Kallus ha aumentato al massimo l’energia su quelli anteriori. I nostri tiratori non perdono tempo e, in men che non si dica, le torrette di protezione sono saltate per aria e noi possiamo atterrare nell’hangar. Continuiamo a fare fuoco per distruggere i TIE ancora parcheggiati ed eliminare i soldati presenti. Non possiamo però evitare che sia dato l’allarme.

Sgomberato l’hangar, per il momento, Kallus affida la nave ai due kalleran e ordina a me, la mandaloriana e il droide di seguirlo.

Ecco, è il momento anche per me di darmi da fare.

Scendiamo a terra e subito Chopper si connette al computer di bordo. Dopo poco ci comunica che il Mon Calamari che stiamo cercando è tenuto prigioniero al livello inferiore.

Kallus mi pare nervoso: è stupito che altre teste a secchio non abbiano già fatto irruzione. Decide, comunque, di andare dritto all’obbiettivo. Ci dirigiamo ad un ascensore e scendiamo al piano di sotto. Facciamo appena in tempo ad imboccare un corridoio che ci troviamo davanti una pattuglia che comincia a sparare. Un colpo di blaster mi passa accanto all’orecchio. Balzo dietro a un angolo, sento il cuore che mi batte all’impazzata. Che fare? Qui si rischia di morire!

È come se me ne rendessi conto solamente ora.

Il rumore dei blaster continua a rimbombare attorno, Kallus e Qyrin tengono la posizione, ma non riusciamo ad avanzare.

Ho un’idea: forse è il momento di usare la Forza.

Mi concentro, cerco di sentire la presenza dei soldati. Finora attingere al potere di Kalki mi è sempre venuto naturale, ma lo utilizzavo per cose differenti. Adesso è più strano, non devo distrarmi e devo percepire gli altri nella Forza … almeno così dicevano i libri.

Avverto qualcosa. Provo ad imprimere una spinta, magari riesco a farli cadere.

Il risultato è più misero di quanto mi aspettassi: ho a malapena fatto barcollare un soldato.

È stato però utile: le teste a secchio si sono distratte e Qyrin e Kallus hanno potuto colpirle senza problemi.

“Resta qui a coprirci la fuga.” ordina l’uomo alla mandaloriana che annuisce e sceglie con cura il posto migliore per presidiare il passaggio e tenerlo libero da soldati.

Io segui Kallus, il mio fiato è corto, non solo perché correre non è nelle mie abitudini, ma anche perché sono ancora piuttosto spaventata per la sparatoria. Come può essere vita ordinaria per loro?

Siamo già nell’area di detenzione, Chopper si ferma davanti alla cella e un attimo dopo apre la porta. Entriamo e vedo un giovane Mon Calamari semi-incosciente, sospeso a mezzo metro da terra in una colonna a campo di forza.

Kallus si avvicina e lo guarda con compassione. Scommetto che si sta domandando quanto sia stato torturato.

Il droide, intanto, disattiva la colonna. Utryan cade in avanti, ma per fortuna c’è l’uomo pronto a prenderlo e tenerlo in piedi.

“Che ti hanno fatto? Come stai? Riesci a camminare?” si preoccupa l’uomo.

Lo sguardo del Mon Calamari è vacuo e solo con un filo di voce riesce a mormorare: “È una trappola.”

Si sentono dei colpi di blaster, poi una figura ammantata di nero compare sulla soglia.

Lo squadro: è un Nikto, inconfondibile per la spessa e grinzosa pelle tra il rossastro e il marrone e le corna-zanne che spuntano da più parti del suo volto.

È fulmineo nel sollevare il blaster e … NO! … sparare due colpi contro Kallus e Utryan.

Ma non sono partiti colpi rossi bensì cerchi blu, quindi li ha solo storditi … meno male!

Accidenti, adesso mi ritrovo da sola: che fare?

Accendo la vibrosaber e mi scaglio contro di lui.

Il nikto estrae una spada laser e con un solo colpo taglia a metà la mia arma. Uffa, però, così non vale!

Non posso arrendermi, devo salvare i miei compagni, non ci sono altre possibilità eccetto che lasciarmi catturare. No, non accadrà.

Tento di nuovo di usare la Forza, sperando che vada meglio.

Sì, questa volta mi sento un po’ più sicura, sento una grande energia nello spingere all’indietro l’aggressore.

Il nikto arretra di qualche passo: il suo volto è sorpreso.

Si riprende subito dallo stupore, dissipa il mio tentativo e …

Mi sento travolta da un colpo di Forza, sono sbalzata all’indietro di qualche metro, sbatto contro al muro. Non ho i piedi a terra, ho le braccia aperte, cerco di muoverle ma è inutile.

Mi sta tenendo bloccata alla parete? È con la Forza che ci riesce? Chi è costui?

Mi si avvicina, abbozza un sorriso che non ha nulla di rassicurante e chiede: “Scommetto che tu sei la padawan di Syndulla?”

Scoppia a ridere.

Io lo guardo esterrefatta e borbotto: “No, veramente …”

Sento mancarmi il fiato, non posso continuare a parlare. È sempre opera sua? Quant’è potente questo nikto? Dev’essere uno dei Cavalieri di Ren.

“È inutile mentire.” mi ammonisce “So che il tuo maestro sta cercando la mia compagna giù al campo archeologico. Scommetto che, invece, lui non sapeva di me, qua: noi riusciamo a nasconderci nella Forza, l’oscurità ci protegge. Non ti preoccupare, li raggiungeremo presto.”

Detto ciò, prende un paio di manette e mi lega i polsi. Pochi istanti dopo, entrano un paio di ufficiali e dei soldati che tengono prigionieri Fyel e Zorh-a … Dannazione, allora hanno preso anche la nave.

“Ottimo lavoro, comandante.” si congratula il nikto “Chiudeteli in una cella assieme agli altri due e rimanete anche voi con una postazione per trasmettere ologrammi. Io raggiungerò Lady Shidé sulla superficie, attendete che ci mettiamo in contatto con voi.”

Che sta succedendo? Che cosa vuole fare? Se sanno che Jacen sta andando sul pianeta e questa era una trappola, probabilmente l’obbiettivo di tutto ciò era lui. Le cose si mettono molto male.

Il nikto mi porta su una navetta e partiamo. Impieghiamo pochi minuti ad attraversare l’atmosfera e ritrovarci sul suolo ricoperto di cristalli di Alpinn.

Anche se il colore prevalente è il bianco, i riflessi e la rifrazione della luce formano giochi di colore stupendi. Non posso non ammirarli, nonostante la pessima situazione!

C’è un’altra nave parcheggiata qui vicino e non è il Fantasma: Jacen deve essere atterrato più lontano per precauzione.

Il nikto mi fa scendere e poco dopo, da dietro alcune rocce, fa capolino un’altra persona.

È una togruta, i suoi occhi sono gialli e indossa abiti che … beh non si addicono proprio ad un campo archeologico, né a un combattimento … diciamo che sono piuttosto succinti e sarebbero più adatti a una spiaggia o qualcosa del genere.

Kumar, che cosa mi hai portato?” chiede lei avvicinandosi con una camminata da modella, facendo dondolare la spada laser appesa al suo fianco tondo che segue una vita strettissima.

“È la padawan di Syndulla, ho pensato di usarla per farlo uscire allo scoperto. Non si è ancora fatto vedere, scommetto.”

“Già, il meticcio è un codardo. Ho avvertito la sua presenza nei dintorni, ma si nasconde. E dire che ci eravamo organizzati per bene per accoglierlo.”

Il suo tono è canzonatorio.

“Si farà vivo, ne sono certo. Scommetto che far assaggiare alla sua padawan la potenza del Lato Oscuro lo convincerà a farsi avanti.”

Alza la voce e guarda verso l’orizzonte per aggiungere: “Hai sentito Syndulla? Friggeremo per bene la tua allieva, se non ti fai vivo entro una manciata di minuti. Shidé ha già pronti i fulmini.”

“Ehi, ehi, state commettendo un errore!” esclamo.

Qui, se non mi do una mossa, finisco male.

Cerco di spiegare: “Io non sono studente di Jacen. Lo conosco da poche ore, non credo di essergli simpatica e dubito che rischierà la vita per salvarmi. Non sono io l’ostaggio adatto per lo scopo.”

“Inutile mentire.” insiste Kumar “Anche se stessero così le cose, verrebbe a salvarti. È uno Jedi” pronuncia con disprezzo questa parola e sputa a terra “E quelli non possono resistere agli atti eroici. Su Shidé, mi sono stancato di aspettare, comincia tu.”

No, no, no!

La togruta sogghigna, ondeggia un poco su se stessa, facendo ballonzolare il suo enorme seno in gran parte scoperto. L’aria attorno alla sua mano comincia a crepitare e si formano piccole scintille elettriche.

Solleva la mano e poi dice a gran voce, sempre per essere certa di essere sentita: “Forse questa apprendista apprezzerà il Lato Oscuro e deciderà di votarsi a noi.”

Pare conoscere bene i timori di Jacen.

Aaaa! Aaaaaaaaaa!

Due scariche elettriche, una breve, l’altra più lunga mi hanno attraversato il corpo. Sono caduta a terra: le ginocchia non mi hanno retto. Un male tremendo, non so nemmeno a cosa paragonarlo … un tremore ustionante, accompagnato da migliaia di spilli acuminati che mi infilzavano in ogni millimetro del mio corpo.

Orribile!

Il dolore scema lentamente, il mio respiro è corto come dopo una lunga corsa e mi sento affaticata.

Sono ancora in ginocchio, vedo la togruta sorridermi con disprezzo, solleva appena la mano per minacciare un’altra scarica elettrica: vuole vedere se ne ho paura.

Non vorrei darle questa soddisfazione, ma credo sia istintivo lasciarmi sfuggire una smorfia … o forse sono ancora troppo stordita dalla prima scossa per riuscire a muovere i muscoli della faccia.

“Allora Syndulla” grida Kumar “Non ti sei ancora deciso a strisciare fuori? Dobbiamo davvero continuare ad infierire su di lei? Dov’è la tanto professata nobiltà d’animo di voi Jedi?”

Senza attendere oltre, questa volta è lui a scaricare fulmini contro di me.

Non ce la faccio … finisco riversa al suolo e mi contorco per il dolore. Come se non bastasse, il suolo di cristallo mi graffia.

“Va bene, smettetela!”

È la voce di Jacen che ha spezzato le mie urla.

Kumar ha interrotto quasi subito la scossa.

È stata molto dura, devo riprendere fiato, la vista è un poco annebbiata: vedo solo bianco in lontananza e a stento distinguo le sagome più vicine.

L’udito, però, funziona ancora bene.

“Oh, finalmente, ti piace fare la prima donna e lasciarti attendere?” domanda il nikto.

Shidé è più diretta: “Consegnaci la tua spada e poi avanza.”

Alzo la testa per provare a guardare qualcosa e vedo un tubo la spada volare nelle mani della togruta che, appena la tocca, provvede a distruggerla, scomponendola in decine di pezzi e disperdendoli, tenendo con sé solo un cristallo … dev’essere un kyber. Mi risulta che su Alpinn ce ne siano, anche se non sono paragonabili per quantità e dimensioni a quelli che un tempo si trovavano su Jedha, Ilum o Christophoris.

Dannazione, sono ostaggio di due sottospecie di Sith che hanno appena disarmato l’unico che potrebbe fronteggiarli, e mi perdo a pensare alla geografia produttiva.

Ecco, però, che vedo avvicinarsi Jacen, tiene le mani alzate. Il nikto gli ordina di mettersi inginocchio, poi con la Forza fa fluttuare un paio di manette fin dietro la schiena del giovane che capisce di dover tenere le braccia dietro la schiena. Appena le posiziona, i suoi polsi vengono ben legati.

“Bene, bene, ora possiamo scambiare due chiacchiere. Ci attende un lungo viaggio: il maestro Kylo Ren attende con impazienza di rivederti.”

Un’ombra attraversa il volto di Jacen, mi pare dispiacere e non timore.

“Lasciate andare la ragazza.” chiede il giovane “Avete me, come volevate; lei non vi serve più.”

“Quando abbiamo concordato che lei sarebbe mai stata libera di andarsene?” replica Kumar, divertito.

“Non ve ne fate nulla di lei, è solo una ragazzina con la testa fra le nuvole, non ha idea di cosa sia la Forza.”

Non mi arrabbio solo perché spero lo abbia detto solo per risultare persuasivo.

“Meglio così.” ribatte Shidé, accarezzandomi la spalla con la punta del piede “Sarà più facile portarla la Lato Oscuro: i Cavalieri di Ren sono sempre alla ricerca di nuovi adepti. E, nel caso non volesse unirsi a noi, potrà essere un’ottima offerta per gli spettri delle Sorelle della Notte.”

“Il rituale!” esclama Jacen, sbalordito e preoccupato “Lo avete trovato?”

“Non siamo venuti fin qui solo per te.” risponde Kumar come se lo stesse rimproverando “Ne abbiamo approfittato per prendere due Sakya con una gorra. Mostraglielo, Shidé.”

La togruta sbuffa seccata. È evidente che lei sia la più pragmatica tra i due. Comunque obbedisce, solleva la mano e poco dopo dalla sua nave esce fluttuando una lastra di pietra grande come un tavolo da otto. È ricoperta da iscrizioni ma da qui non le vedo bene.

“L’avete già decifrata?” chiede ancora Jacen.

“No, ma alle Sorelle della Notte piacevano parecchio i sacrifici.” spiega Kumar “Scommetto che ci sarà spazio per immolare uno di voi od entrambi.”

Sorelle della Notte? Si riferiscono alle streghe di Dathomir? Improbabile, sono estinte da tempo, porre loro fine è stata forse l’unica azione giusta dell’Imperatore. I loro rituali, però, possono essere replicati in effetti.

Le sacerdotesse di Kalki non hanno mai nascosto la loro avversione per quelle streghe e i loro poteri oscuri e mefitici. Qualunque cosa questi due tizi stiano organizzando, dev’essere un pericolo per molti.

Devo saperne di più.

“Di che rituale parlano? E come mai conosci queste persone?” chiedo a Jacen.

“Come, come, come?” si intromette il nikto, fingendosi offeso “Non hai parlato alla tua allieva dei tuoi vecchi amici? Non si fa così, Syndulla, dopo tutto il tempo passato assieme! Scommetto che Kylo se ne rattristerà parecchio. Guarda, mi hai veramente deluso.”

Altri fulmini partono dalla mano del Cavaliere di Ren ma questa volta colpiscono Jacen. Lo vedo digrignare i denti e stringere gli occhi, cercando di controllare il dolore.

“Non lo rovinare.” lo rimprovera Shidé “Il Maestro lo vuole sano … finché non gli avrà parlato e deciderà che cosa farne di lui.”

“Perché? Non ha già deciso?” domanda il giovane, provocatorio “Vuole addirittura fingere un processo?”

I due Cavalieri hanno lo sguardo fisso su di lui. Io sento che le manette ai miei polsi si aprono. È stato lui con la Forza?

“Sai meglio di noi com’è fatto.” ribatté Kumar, divertito “In fondo ha un buon cuore e nutre speranza anche per te.”

“Peccato non avrà la possibilità di parlarmi … certo, se ci tenesse davvero, non invierebbe voi due imbecilli.”

La coppia di Ren è perplessa per qualche secondo, il tempo sufficiente per Jacen di scattare in piedi, mostrare le braccia appena liberate e ricomporre con la Forza i pezzi della sua spada.

Non ci credo che l’abbia fatto davvero … e in una manciata di secondi!

Shidé, però, stringe ancora il suo cristallo, non ha intenzione di lasciarlo: senza di quello la spada è inutilizzabile.

Qualcosa sfreccia nell’aria e va ad inserirsi proprio nell’apposito spazio. Cos’è stato? Un cristallo, forse, ma mosso da chi?

Jacen preme un pulsante ed ecco comparire la lama: viola.

Wow! Non avevo mai visto una spada laser accesa: che emozione!

Shidé ha già acceso la sua arma e si sta slanciando verso il giovane. Kumar sta per fare altrettanto.

Devo agire. Faccio scivolare via le manette, afferro il vibropugnale che tenevo nascosto e che per fortuna il nikto non ha notato. Lo conficco dritto dritto nella coscia di Kumar che mi dà le spalle.

Si volta, il suo sguardo è stupito e colmo d’odio, sta per abbattere la sua lama su di me.

Porto in avanti le mani, come se potessero proteggermi dal laser. Il nikto viene sbalzato via ad alcuni metri di distanza.

Sono stata io?

Jacen sta combattendo con la togruta, quindi credo proprio di aver usato la Forza per difendermi.

Che faccio adesso? Il nikto sembra doversi un attimo riprendere, non so se dalla sorpresa o perché ha sbattuto la testa nello sbalzo.

Meglio aiutare il mio compagno.

Appena muovo qualche passo verso i duellanti, però, mi sento però bloccare. Qualcuno sta usando la Forza per trattenermi.

È Jacen! Con una mano sta reggendo la spada con cui combatte e con l’altra mi impedisce di muovermi. Perché?

Dopo qualche istante ho la risposta, infatti mi dice: “Questi non sono avversari per te. Prendi quella lastra e raggiungi il Fantasma. Aspettami a bordo.”

“Ma …” provo a replicare.

“Vai. Me la caverò meglio senza dover badare a te.”

Annuisco. Mi volto per prendere la tavola di pietra. Accidenti, è piuttosto grande, come posso sollevarla?

Ah sì, giusto, devo usare la Forza. Dai, ce la posso fare, non è la prima volta che sposto oggetti grazie al potere di Kalki, anche se non ho mai mosso cose così grandi.

Mi concentro, sento l’energia sottesa al tutto, percepisco la pietra. Sento che lentamente si sta sollevando e posso spostarla.

Kumar, però, si è ripreso e sta tornando verso di noi. Sul suo volto non c’è rabbia o preoccupazione, ma solo un sogghigno.

Esclama: “Ehi, Syndulla, non puoi difendere i tuoi amici che non sono qui. Ho imprigionato il resto del tuo insulso equipaggio e basta una mia parola per farli uccidere all’istante. Guarda.”

Preme alcuni bottoni su uno strano aggeggio elettronico che ha al polso ed ecco che viene proiettato un ologramma. Dovremmo vedere Kallus e i kelleran in cella, assieme ai due ufficiali che li sorvegliano … invece, con sorpresa, vediamo il  volto di Qyrin, sorridente, che annuncia: “Situazione sottocontrollo, Spectre 7, abbiamo preso il controllo dell’incrociatore, puoi stare tranquillo.”

Kumar è sbalordito e pieno di furore, dalle sua mani partono fulmini che si disperdono in ogni direzione: è troppo adirato per riuscire a prendere la mira.

Jacen ne approfitta per fargli cadere in testa un grosso cristallo e stordirlo; evita il colpo di spada con cui Shidé ha appena tentato di trafiggerlo e riprende a combattere.

Basta, devo raggiungere la navetta.

Procedo per alcuni minuti, non so nemmeno se sono nella direzione giusta ma qualcosa dentro di me mi dice che è di qua.

Ecco, ecco il Fantasma, posso salire.

Mi siedo nella cabina di pilotaggio ad aspettare, con me tengo la lastra: non voglio perderla di vista.

Guardo in direzione della battaglia per controllare quando arriverà Jacen.

Due grandi esplosioni da là.

Che cosa sarà successo? Un’ultima follia dei Cavalieri di Ren? Un gesto estremo di Kumar? Jacen starà bene?

   
 
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