Il
viaggio non è stato lungo, ma ho avuto la possibilità di scambiare qualche
parola più o meno con tutti i miei compagni di missione.
Caspita!
Sono tutti militanti provetti con molte esperienze di guerra o battaglia alle spalle.
Non so se sentirmi più al sicuro o in imbarazzo. Qyrin
ha combattuto innumerevoli volte su Mandalore, per
via di lotte per il potere tra i clan. Fyel e Zorh-a, i kalleran, sono stati
contrabbandieri per svariati anni, prima di decidere di dedicarsi alla causa
della Resistenza; non ho avuto modo di approfondire le ragioni di questo cambio
di vita, ma è assai probabile c’entri il fatto che il loro pianeta sia stato
occupato dal Primo Ordine.
Infine
c’è Kallus, il veterano, mi stupisco di come sia pronto
a partecipare ad una missione sul campo. Non doveva essere giovanissimo ai
tempi dell’Alleanza Ribelle, infatti mi pare abbia superato i settant’anni,
eppure eccolo qui, pronto a combattere. Che coraggio e che ardimento!
Potrebbe
rimanersene in sala comando e nessuno lo riproverebbe, invece preferisce
esporsi in prima persona. Dovrebbe essere preso ad esempio da molti.
Mi
ha parlato a lungo, dandomi qualche indicazione su come comportarmi, quando si
arriverà allo scontro: come appostarmi per un agguato di sorpresa, come
ripararmi dietro ad un angolo in caso di sparatoria e come controllare la
situazione senza essere colpita, cose di questo genere.
“Ad
ogni modo” ha aggiunto infine “Tu sta dietro di me, per sicurezza.”
Lo
ringrazio e per l’ennesima volta dico che farò del mio meglio. Mi sembra di
essere un pappagallo, ormai, ma davvero non so che altro dire. Posso solo
aspettare di avere l’occasione di mettermi alla prova e scoprire assieme agli
altri quale sia il mio meglio.
Usciti
dall’iperspazio, ci troviamo in orbita attorno ad Alpinn:
è bianchissimo e luminoso, merito della sua superficie di cristalli.
Per
nostra sfortuna, non siamo soli qui: c’è anche un incrociatore con le insegne
del primo ordine.
“Almeno
non è uno Star Destroyer.” commenta Zorh-a, con una punta di ironia.
“Dai,
è pure piccolino.” gli fa eco Fyel, cercando di
infondere ottimismo.
“Appena
ci rileveranno, ci invieranno contro una squadra di TIE e noi siamo senza
caccia.” borbotta Qyrin ma pare star già pensando ad
una strategia.
“Intanto
occulto la nostra presenza.” annuncia Fyel che sta
già premendo tasti alla console.
“Non
è una nave dell’esercito del Primo Ordine, anche se ne porta le insegne.”
constata Kallus, osservando attentamente la nave
nemica “Ha anche il simbolo dei Cavalieri di Ren,
deve appartenere a loro. Jacen, percepisci qualcosa?”
“Nulla
di particolare, solo un leggero disturbo, ma probabilmente non è nulla di
importante. Il o i cavalieri devono essere sul pianeta, mentre a bordo sono
stati lasciati solo soldati. Credo che Utryan sia
tenuto prigioniero lì.”
“Speriamo”
replica Qyrin, dubbiosa “Il Primo Ordine tende a
uccidere non fare prigionieri.”
Kallus le risponde:
“Riteniamo che il giovane Ackbar possa essere
torturato per ottenere informazioni, per questo abbiamo organizzato una squadra
di salvataggio.”
“Quindi
qual è il piano?” chiede Zorh-a, continuando a
guardare, nervoso, l’incrociatore.
“Io
prendo il Fantasma” spiega Jacen “Faccio un po’ di confusione e li distraggo. Quando saranno
usciti allo scoperto un po’ di TIE, interverrete voi: abbattete qualche caccia,
se ne avete l’opportunità, ma il vostro obbiettivo deve essere penetrare
nell’hangar, quindi dovrete far saltare i cannoni che proteggono l’ingresso. So
che Zorh-a non mi deluderà come tiratore scelto. Una
volta che sarete a bordo, dovete prendere il controllo della nave, oppure
mandare qualcuno a liberare Utryan mentre altri
difendono lo Spettro. Date la
possibilità a Chopper di inserirsi nel sistema computerizzato e vi dirà con
precisione quanti soldati ci sono a bordo e il livello di sicurezza. Per quella
che è la mia esperienza, ritengo che l’equipaggio sia poco numeroso: la nave è
stata scelta non per trasportare molti soldati ma per avere spazio per
imbarcare quel che sono venuti a cercare. Per fortuna, non lo hanno ancora
trovato, altrimenti l’incrociatore non rimarrebbe in attesa in orbita.
Liberatomi dei caccia, andrò a terra per la mia missione.”
Ormai
sono curiosa, quindi chiedo: “Che cosa c’è di così interessante e di valore nel
campo archeologico di Alpinn? Che cos’è che cercano i
Cavalieri di Ren?”
Che
poi non so nemmeno esattamente che cosa siano questi Cavalieri di Ren.
Le
fonti antiche e gli annali del passato non li hanno mai nominati, ergo devono
essere nuovi. Ne ho sentito parlare negli ultimi anni, origliando i discorsi
dei piloti allo spazioporto; in alcune occasioni, alcuni diplomatici o militari
(non ricordo) ne hanno fatto cenno a mia madre, descrivendoli come una
minaccia, dei soldati eccezionali al servizio del Primo Ordine. Il loro capo
dovrebbe chiamarsi Kylo Ren
e si dice maneggi una spada laser rossa. Ch’io sappia è un’arma dei Sith, quindi forse lo è anche lui … o forse ha solo copiato
la spada.
“Credi
davvero sia il momento di approfondimenti culturali?” mi chiede Jacen, guardandomi storto.
Abbasso
lo sguardo e non aggiungo nulla. Credo proprio che non mi sopporti.
Non
si perde altro tempo. Syndulla esce dalla cabina di
pilotaggio, prende il Fantasma e si
allontana. Kallus è ai comandi dello Spettro e lo dirige dalla parte opposta
per restare il più possibile nascosti. Fyel continua
ad assicurarsi che la nostra nave non sia captata dai radar del Primo Ordine. Zorh-a è andato nella torretta al cannone dorsale, mentre Qyrin ha preso il controllo delle bocche da fuoco sistemate
sotto la cabina di pilotaggio.
Io
sono in piedi e guardo. Che tristezza!
Vediamo
dei colpi di laser sferzare lo scafo dell’incrociatore: Jacen
dev’essere entrato in azione.
Una
voce dal comunicatore: “Qui Specter 7, vi ho eliminato uno degli ostacoli, adesso …
Eccoli, già tre caccia mi inseguono … Chiudo.”
Dopo
pochi istanti, vediamo i TIE sfrecciare poco lontano dall’incrociatore,
inseguendo il nostro amico. Il Fantasma volteggia
e piroetta, evitando i laser del Primo Ordine, quando inverte la rotta
bersaglia gli avversari che esplodono.
Sembra
proprio che provi gusto a innervosirli e poi farsi inseguire.
“È
il momento.” annuncia Kallus, riavviando i motori.
Sfrecciamo
rapidi, rapidi verso l’hangar aperto, per arrivare prima che possano notarci.
Ci
ritroviamo davanti due caccia che stanno uscendo all’inseguimento. Fyel e Qyrin sparano senza
esitare e vedo i due TIE andare in pezzi. Seguono altri colpi di laser, questa
volta dai cannoni a difesa dell’hangar, per fortuna gli scudi deflettori
resistono, Kallus ha aumentato al massimo l’energia
su quelli anteriori. I nostri tiratori non perdono tempo e, in men che non si dica, le torrette di protezione sono saltate
per aria e noi possiamo atterrare nell’hangar. Continuiamo a fare fuoco per
distruggere i TIE ancora parcheggiati ed eliminare i soldati presenti. Non
possiamo però evitare che sia dato l’allarme.
Sgomberato
l’hangar, per il momento, Kallus affida la nave ai
due kalleran e ordina a me, la mandaloriana
e il droide di seguirlo.
Ecco,
è il momento anche per me di darmi da fare.
Scendiamo
a terra e subito Chopper si connette al computer di bordo. Dopo poco ci
comunica che il Mon Calamari che stiamo cercando è
tenuto prigioniero al livello inferiore.
Kallus mi pare
nervoso: è stupito che altre teste a secchio non abbiano già fatto irruzione.
Decide, comunque, di andare dritto all’obbiettivo. Ci dirigiamo ad un ascensore
e scendiamo al piano di sotto. Facciamo appena in tempo ad imboccare un
corridoio che ci troviamo davanti una pattuglia che comincia a sparare. Un
colpo di blaster mi passa accanto all’orecchio. Balzo
dietro a un angolo, sento il cuore che mi batte all’impazzata. Che fare? Qui si
rischia di morire!
È
come se me ne rendessi conto solamente ora.
Il
rumore dei blaster continua a rimbombare attorno, Kallus e Qyrin tengono la
posizione, ma non riusciamo ad avanzare.
Ho
un’idea: forse è il momento di usare la Forza.
Mi
concentro, cerco di sentire la presenza dei soldati. Finora attingere al potere
di Kalki mi è sempre venuto naturale, ma lo
utilizzavo per cose differenti. Adesso è più strano, non devo distrarmi e devo
percepire gli altri nella Forza … almeno così dicevano i libri.
Avverto
qualcosa. Provo ad imprimere una spinta, magari riesco a farli cadere.
Il
risultato è più misero di quanto mi aspettassi: ho a malapena fatto barcollare
un soldato.
È
stato però utile: le teste a secchio si sono distratte e Qyrin
e Kallus hanno potuto colpirle senza problemi.
“Resta
qui a coprirci la fuga.” ordina l’uomo alla mandaloriana
che annuisce e sceglie con cura il posto migliore per presidiare il passaggio e
tenerlo libero da soldati.
Io
segui Kallus, il mio fiato è corto, non solo perché
correre non è nelle mie abitudini, ma anche perché sono ancora piuttosto
spaventata per la sparatoria. Come può essere vita ordinaria per loro?
Siamo
già nell’area di detenzione, Chopper si ferma davanti alla cella e un attimo
dopo apre la porta. Entriamo e vedo un giovane Mon
Calamari semi-incosciente, sospeso a mezzo metro da terra in una colonna a
campo di forza.
Kallus si avvicina e
lo guarda con compassione. Scommetto che si sta domandando quanto sia stato
torturato.
Il
droide, intanto, disattiva la colonna. Utryan cade in
avanti, ma per fortuna c’è l’uomo pronto a prenderlo e tenerlo in piedi.
“Che
ti hanno fatto? Come stai? Riesci a camminare?” si preoccupa l’uomo.
Lo
sguardo del Mon Calamari è vacuo e solo con un filo
di voce riesce a mormorare: “È una trappola.”
Si
sentono dei colpi di blaster, poi una figura
ammantata di nero compare sulla soglia.
Lo
squadro: è un Nikto, inconfondibile per la spessa e
grinzosa pelle tra il rossastro e il marrone e le corna-zanne che spuntano da
più parti del suo volto.
È
fulmineo nel sollevare il blaster e … NO! … sparare
due colpi contro Kallus e Utryan.
Ma
non sono partiti colpi rossi bensì cerchi blu, quindi li ha solo storditi …
meno male!
Accidenti,
adesso mi ritrovo da sola: che fare?
Accendo
la vibrosaber e mi scaglio contro di lui.
Il
nikto estrae una spada laser e con un solo colpo
taglia a metà la mia arma. Uffa, però, così non vale!
Non
posso arrendermi, devo salvare i miei compagni, non ci sono altre possibilità
eccetto che lasciarmi catturare. No, non accadrà.
Tento
di nuovo di usare la Forza, sperando che vada meglio.
Sì,
questa volta mi sento un po’ più sicura, sento una grande energia nello
spingere all’indietro l’aggressore.
Il
nikto arretra di qualche passo: il suo volto è
sorpreso.
Si
riprende subito dallo stupore, dissipa il mio tentativo e …
Mi
sento travolta da un colpo di Forza, sono sbalzata all’indietro di qualche
metro, sbatto contro al muro. Non ho i piedi a terra, ho le braccia aperte,
cerco di muoverle ma è inutile.
Mi
sta tenendo bloccata alla parete? È con la Forza che ci riesce? Chi è costui?
Mi
si avvicina, abbozza un sorriso che non ha nulla di rassicurante e chiede:
“Scommetto che tu sei la padawan di Syndulla?”
Scoppia
a ridere.
Io
lo guardo esterrefatta e borbotto: “No, veramente …”
Sento
mancarmi il fiato, non posso continuare a parlare. È sempre opera sua? Quant’è
potente questo nikto? Dev’essere
uno dei Cavalieri di Ren.
“È
inutile mentire.” mi ammonisce “So che il tuo maestro sta cercando la mia
compagna giù al campo archeologico. Scommetto che, invece, lui non sapeva di
me, qua: noi riusciamo a nasconderci nella Forza, l’oscurità ci protegge. Non
ti preoccupare, li raggiungeremo presto.”
Detto
ciò, prende un paio di manette e mi lega i polsi. Pochi istanti dopo, entrano
un paio di ufficiali e dei soldati che tengono prigionieri Fyel
e Zorh-a … Dannazione, allora hanno preso anche la
nave.
“Ottimo
lavoro, comandante.” si congratula il nikto
“Chiudeteli in una cella assieme agli altri due e rimanete anche voi con una
postazione per trasmettere ologrammi. Io raggiungerò Lady Shidé
sulla superficie, attendete che ci mettiamo in contatto con voi.”
Che
sta succedendo? Che cosa vuole fare? Se sanno che Jacen
sta andando sul pianeta e questa era una trappola, probabilmente l’obbiettivo
di tutto ciò era lui. Le cose si mettono molto male.
Il
nikto mi porta su una navetta e partiamo. Impieghiamo
pochi minuti ad attraversare l’atmosfera e ritrovarci sul suolo ricoperto di
cristalli di Alpinn.
Anche
se il colore prevalente è il bianco, i riflessi e la rifrazione della luce
formano giochi di colore stupendi. Non posso non ammirarli, nonostante la
pessima situazione!
C’è
un’altra nave parcheggiata qui vicino e non è il Fantasma: Jacen deve essere atterrato più
lontano per precauzione.
Il
nikto mi fa scendere e poco dopo, da dietro alcune
rocce, fa capolino un’altra persona.
È
una togruta, i suoi occhi sono gialli e indossa abiti
che … beh non si addicono proprio ad un campo archeologico, né a un
combattimento … diciamo che sono piuttosto succinti e sarebbero più adatti a
una spiaggia o qualcosa del genere.
“Kumar, che cosa mi hai portato?” chiede lei avvicinandosi
con una camminata da modella, facendo dondolare la spada laser appesa al suo
fianco tondo che segue una vita strettissima.
“È
la padawan di Syndulla, ho
pensato di usarla per farlo uscire allo scoperto. Non si è ancora fatto vedere,
scommetto.”
“Già,
il meticcio è un codardo. Ho avvertito la sua presenza nei dintorni, ma si
nasconde. E dire che ci eravamo organizzati per bene per accoglierlo.”
Il
suo tono è canzonatorio.
“Si
farà vivo, ne sono certo. Scommetto che far assaggiare alla sua padawan la potenza del Lato Oscuro lo convincerà a farsi
avanti.”
Alza
la voce e guarda verso l’orizzonte per aggiungere: “Hai sentito Syndulla? Friggeremo per bene la tua allieva, se non ti fai
vivo entro una manciata di minuti. Shidé ha già
pronti i fulmini.”
“Ehi,
ehi, state commettendo un errore!” esclamo.
Qui,
se non mi do una mossa, finisco male.
Cerco
di spiegare: “Io non sono studente di Jacen. Lo
conosco da poche ore, non credo di essergli simpatica e dubito che rischierà la
vita per salvarmi. Non sono io l’ostaggio adatto per lo scopo.”
“Inutile
mentire.” insiste Kumar “Anche se stessero così le
cose, verrebbe a salvarti. È uno Jedi” pronuncia con
disprezzo questa parola e sputa a terra “E quelli non possono resistere agli
atti eroici. Su Shidé, mi sono stancato di aspettare,
comincia tu.”
No,
no, no!
La
togruta sogghigna, ondeggia un poco su se stessa,
facendo ballonzolare il suo enorme seno in gran parte scoperto. L’aria attorno
alla sua mano comincia a crepitare e si formano piccole scintille elettriche.
Solleva
la mano e poi dice a gran voce, sempre per essere certa di essere sentita:
“Forse questa apprendista apprezzerà il Lato Oscuro e deciderà di votarsi a
noi.”
Pare
conoscere bene i timori di Jacen.
Aaaa! Aaaaaaaaaa!
Due
scariche elettriche, una breve, l’altra più lunga mi hanno attraversato il
corpo. Sono caduta a terra: le ginocchia non mi hanno retto. Un male tremendo,
non so nemmeno a cosa paragonarlo … un tremore ustionante, accompagnato da
migliaia di spilli acuminati che mi infilzavano in ogni millimetro del mio
corpo.
Orribile!
Il
dolore scema lentamente, il mio respiro è corto come dopo una lunga corsa e mi
sento affaticata.
Sono
ancora in ginocchio, vedo la togruta sorridermi con
disprezzo, solleva appena la mano per minacciare un’altra scarica elettrica:
vuole vedere se ne ho paura.
Non
vorrei darle questa soddisfazione, ma credo sia istintivo lasciarmi sfuggire
una smorfia … o forse sono ancora troppo stordita dalla prima scossa per
riuscire a muovere i muscoli della faccia.
“Allora
Syndulla” grida Kumar “Non
ti sei ancora deciso a strisciare fuori? Dobbiamo davvero continuare ad
infierire su di lei? Dov’è la tanto professata nobiltà d’animo di voi Jedi?”
Senza
attendere oltre, questa volta è lui a scaricare fulmini contro di me.
Non
ce la faccio … finisco riversa al suolo e mi contorco per il dolore. Come se
non bastasse, il suolo di cristallo mi graffia.
“Va
bene, smettetela!”
È
la voce di Jacen che ha spezzato le mie urla.
Kumar ha interrotto
quasi subito la scossa.
È
stata molto dura, devo riprendere fiato, la vista è un poco annebbiata: vedo
solo bianco in lontananza e a stento distinguo le sagome più vicine.
L’udito,
però, funziona ancora bene.
“Oh,
finalmente, ti piace fare la prima donna e lasciarti attendere?” domanda il nikto.
Shidé è più diretta:
“Consegnaci la tua spada e poi avanza.”
Alzo
la testa per provare a guardare qualcosa e vedo un tubo la spada volare nelle
mani della togruta che, appena la tocca, provvede a
distruggerla, scomponendola in decine di pezzi e disperdendoli, tenendo con sé
solo un cristallo … dev’essere un kyber.
Mi risulta che su Alpinn ce ne siano, anche se non
sono paragonabili per quantità e dimensioni a quelli che un tempo si trovavano
su Jedha, Ilum o Christophoris.
Dannazione,
sono ostaggio di due sottospecie di Sith che hanno
appena disarmato l’unico che potrebbe fronteggiarli, e mi perdo a pensare alla
geografia produttiva.
Ecco,
però, che vedo avvicinarsi Jacen, tiene le mani
alzate. Il nikto gli ordina di mettersi inginocchio,
poi con la Forza fa fluttuare un paio di manette fin dietro la schiena del
giovane che capisce di dover tenere le braccia dietro la schiena. Appena le
posiziona, i suoi polsi vengono ben legati.
“Bene,
bene, ora possiamo scambiare due chiacchiere. Ci attende un lungo viaggio: il
maestro Kylo Ren attende
con impazienza di rivederti.”
Un’ombra
attraversa il volto di Jacen, mi pare dispiacere e
non timore.
“Lasciate
andare la ragazza.” chiede il giovane “Avete me, come volevate; lei non vi
serve più.”
“Quando
abbiamo concordato che lei sarebbe mai stata libera di andarsene?” replica Kumar, divertito.
“Non
ve ne fate nulla di lei, è solo una ragazzina con la testa fra le nuvole, non
ha idea di cosa sia la Forza.”
Non
mi arrabbio solo perché spero lo abbia detto solo per risultare persuasivo.
“Meglio
così.” ribatte Shidé, accarezzandomi la spalla con la
punta del piede “Sarà più facile portarla la Lato Oscuro: i Cavalieri di Ren sono sempre alla ricerca di nuovi adepti. E, nel caso
non volesse unirsi a noi, potrà essere un’ottima offerta per gli spettri delle
Sorelle della Notte.”
“Il
rituale!” esclama Jacen, sbalordito e preoccupato “Lo
avete trovato?”
“Non
siamo venuti fin qui solo per te.” risponde Kumar
come se lo stesse rimproverando “Ne abbiamo approfittato per prendere due Sakya con una gorra.
Mostraglielo, Shidé.”
La
togruta sbuffa seccata. È evidente che lei sia la più
pragmatica tra i due. Comunque obbedisce, solleva la mano e poco dopo dalla sua
nave esce fluttuando una lastra di pietra grande come un tavolo da otto. È
ricoperta da iscrizioni ma da qui non le vedo bene.
“L’avete
già decifrata?” chiede ancora Jacen.
“No,
ma alle Sorelle della Notte piacevano parecchio i sacrifici.” spiega Kumar “Scommetto che ci sarà spazio per immolare uno di voi
od entrambi.”
Sorelle
della Notte? Si riferiscono alle streghe di Dathomir?
Improbabile, sono estinte da tempo, porre loro fine è stata forse l’unica
azione giusta dell’Imperatore. I loro rituali, però, possono essere replicati
in effetti.
Le
sacerdotesse di Kalki non hanno mai nascosto la loro
avversione per quelle streghe e i loro poteri oscuri e mefitici. Qualunque cosa
questi due tizi stiano organizzando, dev’essere un
pericolo per molti.
Devo
saperne di più.
“Di
che rituale parlano? E come mai conosci queste persone?” chiedo a Jacen.
“Come,
come, come?” si intromette il nikto, fingendosi
offeso “Non hai parlato alla tua allieva dei tuoi vecchi amici? Non si fa così,
Syndulla, dopo tutto il tempo passato assieme!
Scommetto che Kylo se ne rattristerà parecchio. Guarda,
mi hai veramente deluso.”
Altri
fulmini partono dalla mano del Cavaliere di Ren ma
questa volta colpiscono Jacen. Lo vedo digrignare i
denti e stringere gli occhi, cercando di controllare il dolore.
“Non
lo rovinare.” lo rimprovera Shidé “Il Maestro lo
vuole sano … finché non gli avrà parlato e deciderà che cosa farne di lui.”
“Perché?
Non ha già deciso?” domanda il giovane, provocatorio “Vuole addirittura fingere
un processo?”
I
due Cavalieri hanno lo sguardo fisso su di lui. Io sento che le manette ai miei
polsi si aprono. È stato lui con la Forza?
“Sai
meglio di noi com’è fatto.” ribatté Kumar, divertito
“In fondo ha un buon cuore e nutre speranza anche per te.”
“Peccato
non avrà la possibilità di parlarmi … certo, se ci tenesse davvero, non invierebbe
voi due imbecilli.”
La
coppia di Ren è perplessa per qualche secondo, il
tempo sufficiente per Jacen di scattare in piedi,
mostrare le braccia appena liberate e ricomporre con la Forza i pezzi della sua
spada.
Non
ci credo che l’abbia fatto davvero … e in una manciata di secondi!
Shidé, però, stringe
ancora il suo cristallo, non ha intenzione di lasciarlo: senza di quello la
spada è inutilizzabile.
Qualcosa
sfreccia nell’aria e va ad inserirsi proprio nell’apposito spazio. Cos’è stato?
Un cristallo, forse, ma mosso da chi?
Jacen preme un
pulsante ed ecco comparire la lama: viola.
Wow!
Non avevo mai visto una spada laser accesa: che emozione!
Shidé ha già acceso
la sua arma e si sta slanciando verso il giovane. Kumar
sta per fare altrettanto.
Devo
agire. Faccio scivolare via le manette, afferro il vibropugnale
che tenevo nascosto e che per fortuna il nikto non ha
notato. Lo conficco dritto dritto nella coscia di Kumar che mi dà le spalle.
Si
volta, il suo sguardo è stupito e colmo d’odio, sta per abbattere la sua lama
su di me.
Porto
in avanti le mani, come se potessero proteggermi dal laser. Il nikto viene sbalzato via ad alcuni metri di distanza.
Sono
stata io?
Jacen sta combattendo
con la togruta, quindi credo proprio di aver usato la
Forza per difendermi.
Che
faccio adesso? Il nikto sembra doversi un attimo
riprendere, non so se dalla sorpresa o perché ha sbattuto la testa nello
sbalzo.
Meglio
aiutare il mio compagno.
Appena
muovo qualche passo verso i duellanti, però, mi sento però bloccare. Qualcuno
sta usando la Forza per trattenermi.
È
Jacen! Con una mano sta reggendo la spada con cui
combatte e con l’altra mi impedisce di muovermi. Perché?
Dopo
qualche istante ho la risposta, infatti mi dice: “Questi non sono avversari per
te. Prendi quella lastra e raggiungi il Fantasma.
Aspettami a bordo.”
“Ma
…” provo a replicare.
“Vai.
Me la caverò meglio senza dover badare a te.”
Annuisco.
Mi volto per prendere la tavola di pietra. Accidenti, è piuttosto grande, come
posso sollevarla?
Ah
sì, giusto, devo usare la Forza. Dai, ce la posso fare, non è la prima volta
che sposto oggetti grazie al potere di Kalki, anche
se non ho mai mosso cose così grandi.
Mi
concentro, sento l’energia sottesa al tutto, percepisco la pietra. Sento che
lentamente si sta sollevando e posso spostarla.
Kumar, però, si è
ripreso e sta tornando verso di noi. Sul suo volto non c’è rabbia o
preoccupazione, ma solo un sogghigno.
Esclama:
“Ehi, Syndulla, non puoi difendere i tuoi amici che
non sono qui. Ho imprigionato il resto del tuo insulso equipaggio e basta una
mia parola per farli uccidere all’istante. Guarda.”
Preme
alcuni bottoni su uno strano aggeggio elettronico che ha al polso ed ecco che
viene proiettato un ologramma. Dovremmo vedere Kallus
e i kelleran in cella, assieme ai due ufficiali che
li sorvegliano … invece, con sorpresa, vediamo il volto di Qyrin,
sorridente, che annuncia: “Situazione sottocontrollo, Spectre
7, abbiamo preso il controllo dell’incrociatore, puoi stare tranquillo.”
Kumar è sbalordito e
pieno di furore, dalle sua mani partono fulmini che si disperdono in ogni
direzione: è troppo adirato per riuscire a prendere la mira.
Jacen ne approfitta
per fargli cadere in testa un grosso cristallo e stordirlo; evita il colpo di
spada con cui Shidé ha appena tentato di trafiggerlo
e riprende a combattere.
Basta,
devo raggiungere la navetta.
Procedo
per alcuni minuti, non so nemmeno se sono nella direzione giusta ma qualcosa
dentro di me mi dice che è di qua.
Ecco,
ecco il Fantasma, posso salire.
Mi
siedo nella cabina di pilotaggio ad aspettare, con me tengo la lastra: non
voglio perderla di vista.
Guardo
in direzione della battaglia per controllare quando arriverà Jacen.
Due
grandi esplosioni da là.
Che
cosa sarà successo? Un’ultima follia dei Cavalieri di Ren?
Un gesto estremo di Kumar? Jacen starà bene?