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Autore: Elizabeth_2206    10/08/2018    2 recensioni
E se gli spiriti avessero deciso che troppo tempo era passato da quando Aang era scomparso? Che cosa accadrebbe se l’unica soluzione possibile fosse la creazione di un nuovo Avatar, perché sconfigga la Nazione del Fuoco prima dell’arrivo della Cometa Sozin?
Cosa c’entra in tutto questo l’intervento di Vaatu, e che influenza avrà sulla vita di questa nuova entità e dei suoi amici?
In un mondo dove due Avatar coesistono, per combattere un unico nemico, cosa dovranno fare? Può un unico mondo reggere la potenza di due Avatar?
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What If, probabili OOC. [Zuko/Nuovo Personaggio] Ambientata a partire dall’episodio “Il Solstizio d’Inverno – Parte 1 – Lo spirito della foresta”.
Genere: Avventura, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aang, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Vaatu, Zuko
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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1. IL SOLSTIZIO DI INVERNO – LO SPIRITO DELLA FORESTA

Zuko stava tornando alle terme naturali dove aveva lasciato lo Zio Iroh.
Era molto arrabbiato: nonostante gli avesse detto di sbrigarsi, dopo quasi un’ora non si era ancora presentato sulla nave. Quando però giunse sul posto, capì che qualcosa non andava. I vestiti dello Zio erano ancora appesi, ma di lui non c’era nessuna traccia.
Un ammasso di pietre singolari occupava quello che prima era il laghetto dove lo Zio si stava rilassando.
Mentre Zuko realizzava che Iroh era stato vittima di un rapimento da parte di dominatori della terra, un rumore attirò la sua attenzione. Si voltò, e vide che il mantello dello Zio era sparito dall’albero al quale era appeso. Un’ombra scivolò veloce dietro alcuni alberi.
“Fermati!” gridò il ragazzo “So che sei lì! Torna indietro!” ma l’ombra continuava a scappare.
Zuko la seguì, finché non fu abbastanza vicino da sfiorarla. Ma appena l’ombra si accorse di lui, accelerò il passo. Stancato da quell’inseguimento, Zuko lanciò un pugno di fuoco verso l’ombra, ma con sua grande sorpresa quest’ultima si voltò e fermo il suo colpo.
“C-chi sei?” Al ragazzo tremava la voce.
Davanti a lui si trovava una dominatrice del fuoco dai lunghi capelli neri, il corpo slanciato e dei profondi occhi blu. Lo fissava in posizione di difesa, coperta solo dal mantello dello Zio, che lasciava intravedere delle ricche forme. Sulle sue mani c’erano dei simboli neri, simili a tatuaggi, che Zuko faticò a riconoscere.
“Asuka. Mi chiamo Asuka. Tu chi sei?”
La voce risoluta della ragazza svegliò il Principe dai suoi pensieri. Si ricompose e la fissò.
“Sono il Principe Zuko, figlio del Signore del Fuoco Ozai. Mi dispiace di averti attaccato. Non sapevo fossi della Nazione del Fuoco.”
La ragazza scrollò le spalle e fece per rispondergli, ma lui la interruppe.
“Vieni con me, posso darti dei vestiti puliti e qualcosa di caldo. Sembri molto provata.”
“Cosa vuoi in cambio?” il tono della ragazza era gelido.
Zuko restò un po’ confuso da quella freddezza, ma le rispose comunque.
“Solo il tuo aiuto. Devo ritrovare una persona. E’ stata rapita da alcuni dominatori della terra. Si tratta di mio Zio.”

 
***
 
Asuka seguiva quel ragazzo dal portamento fiero che diceva di chiamarsi Zuko. Normalmente non avrebbe mai accettato l’aiuto di qualcuno che non conosceva, ma doveva ammettere che non era così. Lei conosceva Zuko.
O perlomeno, l’aveva già visto prima.
Nella sua visione, l’ultima notte al Tempio dell’Aria dell’Est. Era lui il ragazzo con la spaventosa cicatrice, quello che le chiedeva aiuto. Perciò aveva accettato di seguirlo, nonostante fosse della Nazione del Fuoco, nonostante fosse un abile e pericoloso dominatore, nonostante avesse dei modi di fare peggiori di quelli di un komodo rinoceronte selvatico e l’avesse aggredita appena l’aveva vista. Ma se il suo destino era quello di aiutarlo, allora avrebbe tralasciato i modi di fare di quel ragazzo.
Infondo aveva bisogno di nuovi vestiti e di un pasto caldo, e quel ragazzo glieli aveva offerti chiedendo poco in cambio. L’unico limite era quello del Dominio.
Il ragazzo l’aveva scambiata per una nativa della Nazione del Fuoco, per cui il Dominio dell’Acqua era fuori discussione.
Sapeva, grazie ai racconti di Guru Patik, che la Nazione del Fuoco aveva sterminato i Nomadi dell’Aria nel tentativo di uccidere l’Avatar. Cosa avrebbe potuto pensare, se avesse visto una Dominatrice di due elementi ma che non era l’Avatar? Asuka preferì non scorpirlo.
Arrivarono ad una nave, dove Zuko le procurò quello che le serviva. Mentre la ragazza si rifocillava, lui la guardava incuriosito.
“Come mai eri sola nel bosco, senza cibo né indumenti?”
Asuka posò la tazza di tè che stava bevendo e inspirò profondamente.
Ripensò alla traversata lungo il fiume, alla tempesta che l’aveva colta nel bel mezzo di essa. La lotta contro la corrente, dominando l’acqua che cercava di ucciderla. Per miracolo era riuscita a salvarsi da quel caos, perdendo tutto ciò che aveva con sé, e si era abbandonata sulla sponda del fiume. Poi aveva cominciato a girovagare cercando di sopravvivere, e nel giro di un paio di giorni aveva trovato lui.
“Sono stata colta all’improvviso da una tempesta, pochi giorni fa. Durante essa ho perso tutto.”
Il principe annuì pensieroso, poi si schiarì la voce.
“Se per te non è un problema, potresti restare su questa nave.”
Asuka sorrise in assenso e si alzò dal tavolo.
“Bene. Ma ora, diamoci da fare. Non avevi detto di dover ritrovare un tuo Zio?”
***

Zuko sorrise. Sconfiggere i dominatori della terra non era mai stato così facile. Soprattutto con tre dominatori del fuoco bene addestrati.
Doveva riconoscerlo, infatti: Asuka sapeva il fatto suo. Quella dominatrice aveva dimostrato non solo di essere talentuosa, ma anche di avere conoscenze profonde nello studio del dominio, ed era capace di eseguire figure complesse per una ragazzina di quindici anni. Poteva rivelarsi davvero molto utile, nella caccia all’Avatar.
“Zuko! Quali maniere! Perché non mi hai ancora presentato la nostra nuova ospite? Non vorrei che credesse di trovarsi di fronte a maleducati.”
Asuka ridacchiò, e sorrise al vecchio. Le stava già simpatico, quell’uomo: aveva un modo di fare molto più naturale del nipote, gentile ma anche affabile. Ispirava fiducia, anche se trasudava rispetto, meritato sicuramente, almeno a quanto aveva visto.
Quasi l’opposto del nipote, che sembrava invece avere seri problemi con l’argomento “onore”.
Zuko si voltò verso lo zio, mentre procedevano verso la nave, e gli rispose.
“Zio Iroh, questa è Asuka. Asuka, questo è mio zio Iroh.”
“Non un granché come presentazione, ma sono sicuro che faremo la nostra conoscenza molto presto e molto meglio!”
Iroh le strizzò l’occhio, facendole scappare una risatina. Zuko scosse la testa, ma in cuor suo sorrise.
Infondo era contento di non essere così solo.
***

Quella sera, Zuko lasciò la sua stanza ed uscì sul ponte della nave per una passeggiata. Non riusciva a prendere sonno, perciò aveva pensato che una boccata d’aria fresca lo avrebbe aiutato, perlomeno a far sparire i pensieri che lo tenevano sveglio.
Si strinse nella tunica, e notò che sul ponte si stagliava una figura, appoggiata al parapetto, che guardava la luna. Asuka.
Quella ragazza era un totale mistero per lui. A dire il vero, non aveva nemmeno idea del motivo per cui l’avesse fatta salire sulla propria nave.
'E’ della Nazione del Fuoco’ si diceva, ‘L’ho aiutata, per cui sarà una mia alleata.’.
Ma il fatto stesso di non conoscere nulla su quella ragazza lo faceva imbestialire. Lo rendeva particolarmente nervoso.

Le si avvicinò silenziosamente, con passo felpato, e si fermò ad osservarla. La luna le illuminava gli occhi blu, e Zuko si rese conto per la prima volta che erano della stessa tonalità del mare.
Quegli occhi, quella carnagione scura, così insolita per un’abitante della Nazione del Fuoco, gli ricordavano la ragazza in viaggio assieme all’Avatar.
Sbarrò gli occhi, mentre un senso di angoscia gli stringeva lo stomaco. La guardò ancora, e vide che sul suo viso si dipingeva un leggero sorriso.
No, dev’esserci una spiegazione valida. Le Colonie! Ecco! Sicuramente viene da lì.’.
Mentre era ancora immerso nei suoi pensieri, Asuka parlò.
“Ogni sera mi sedevo sul davanzale della finestra e osservavo la luna. Ho sempre pensato che volesse dirmi qualcosa. Mi sento spiritualmente legata a lei. Mi ricorda…”
“Casa tua?”
La ragazza si voltò verso di lui e sorrise.
“Se così vogliamo chiamarla. In realtà, non era proprio una casa. Vedi…io vivevo al Tempio dell’Aria dell’Est, assieme al Guru Patik, che si è preso cura di me in tutti questi anni.”
Zuko era perplesso. Come mai una dominatrice del fuoco viveva in un tempio dell’Aria? Magari il Guru l’aveva trovata e cresciuta. Decise di indagare.
“E i tuoi genitori?”
“Sono morti quando sono nata.”
Fra i due cadde il silenzio, mentre Zuko si malediceva per aver tirato fuori un argomento simile.
“Tu che mi dici della tua famiglia?”
Sentendosi preso in contropiede, Zuko voltò la testa, e sospirò leggermente.
“Non mi piace molto parlarne. E’…una cosa difficile.”
Asuka scrollò le spalle e drizzò il capo, per poi stiracchiarsi.
“Non ti obbligo a parlarne, se non vuoi. Era solo una domanda così, per conoscerti un po’.”
“Non mi piace l’idea che la gente sappia queste cose di me.”
“Secondo me non ti piace l’idea che la gente ti veda vulnerabile.”
Zuko ignorò la sua affermazione.
Asuka appoggiò la schiena al parapetto e stese le mani di fronte a sé, perdendosi ad osservare quei tatuaggi neri sui suoi palmi, e Zuko ebbe modo di osservarli bene e di riconoscerli.
“Quei simboli…sono il fuoco e l’acqua, vero? Come mai li hai tatuati sulle mani?”
Asuka richiuse immediatamente i pugni e lasciò cadere le mani lungo i fianchi. Poi si rivolse a lui in tono di sfida.
“Te lo dirò quando tu mi dirai come ti sei fatto quella cicatrice.”
Zuko le voltò le spalle e se ne andò, lasciando Asuka sul ponte, con più interrogativi di prima e con meno sonno di quando si era alzato.






L'angolo dell'Autrice:
Ehilà! Sono tornata (finalmente) cosìn il primo capitolo! Abbiamo visto l'incontro fra Asuka e Zuko, che darà il via ad un'insolita a micizia e ad una travagliata convivenza (ne vedremo delle belle). Ma soprattutto, siamo di fronte al primo atto di fiducia da parte di Asuka nei confronti del principe, non tanto per il suo rango, ma perchè lo ha visto nel propriio sogno. Hanno entrambi ancora molte carte in mano da svelare, e chissà cosa succederà quando lo faranno...
Aspetto i vostri pareri, per me sono davvero importanti!
A presto.
-Elizabeth
   
 
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