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Autore: sissir7    11/08/2018    1 recensioni
Frutto dello sclero delle due di notte mentre penso a quanto Jungkook e Jimin siano i due ragazzi più dolci di questa terra soprattutto quando sono insieme.
Qualcosa accadrà nella doccia di un hotel...forse.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“La camera doppia standard sta 200 a notte…”
disse Jimin tutto concentrato con il volto illuminato dallo schermo del suo pc.
Stava seduto al centro del letto matrimoniale con le gambe incrociate e gli occhi stanchi.
“So che Tokyo è costosa, ma per il Disney Resort ci vuole un patrimonio…”
Era sera ormai e dalla bellissima vetrata dell’hotel si vedeva tutta Barcellona.
Un mare di luci pulsanti che bagnavano la terra.
Lì tra quattro giorni avrebbero avuto un concerto.
Jungkook stava disfacendo la valigia.
“Non c’è una camera più…costosa? Qualcosa di più speciale.”
disse, incontrando con lo sguardo quello perplesso del suo amico.
“Più costosa? Che hai vinto alla lotteria e non lo so?”
Jimin scosse la testa in disappunto e continuò dicendo:
“Anche se faremo metà per le spese, penso che pagare”
“Ma è il mio regalo per il tuo compleanno la gita a Tokyo. Voglio pagare io, non ci sono problemi.”
“Non se ne parla, già mi paghi i voli e poi è solo un altro compleanno. Rispiarmi per i prossimi a venire.”
“Ogni tuo compleanno è speciale. Vuol dire che hai superato un altro anno ed io voglio festeggiare per questo. Voglio celebrarti.”
Il cuore di Jimin probabilmente si sciolse e lo ringraziò, ma rimase categorico e prenotò la stanza standard.
Jungkook gliela diede vinta ma avrebbe cambiato prenotazione appena avrebbe potuto, scegliendo una camera luxury con tutti gli agi possibili.
Gli avrebbe fatto una sorpresa bellissima.



Jimin era abbastanza teso in quel periodo per il tour europeo e soprattutto per il fatto che era appena guarito da una brutta influenza;
temeva in una ricaduta e non se lo sarebbe mai perdonato se non avesse potuto esibirsi.
Non poteva fare questo né agli Army né ai ragazzi.
Non di nuovo. 
Spense il pc e si strofinò gli occhi. Jungkook si sedette di fronte a lui ai piedi del letto.
Aveva lo sguardo basso e un piccolo sorriso sulle labbra.
“Sarà bello passare un po' di tempo insieme hyung.”
Jimin rise.
“Passiamo già 24 ore su 24 insieme Jungkook-ah.”
E gli diede una pacca sulla spalla.
Il maknae stava cercando di esse dolce ma Jimin sdrammatizzava sempre.
A gestire le emozioni era un disastro e lo sapevano bene entrambi.
Ma Jungkook non mollò e parlò di nuovo più serio.
“Io intendevo insieme da soli. Sarà la prima volta e ne sono felice. Sento che il nostro rapporto ne ha bisogno.”
Jimin sospirò.
Amava il cuore d’oro di quel ragazzo, sempre pronto a far stare meglio gli altri a tutti i costi.
“Grazie Kookie. Apprezzo che tu voglia passare del tempo con me. Mi sento importante.”
  Sorrise luminoso.
“Voglio rendere il tuo compleanno indimenticabile.”
“Addirittura!”
"Davvero. Ti meriti un po' di divertimento, di relax.”
“Non saprei. La mia vita è già meravigliosa grazie a voi.”
Jungkook si portò una mano al cuore fingendo di piangere.
“Ahhh Jungkook. Sei troppo gentile con me.”
“E’ che ti voglio troppo bene hyung.”
Jimin rimase per qualche secondo in silenzio.
Era la seconda volta in sette anni che Jungkook gli diceva in modo serio quella frase.
Si limitò a nascondere la faccia nel cuscino.
“Jimin-ssi! Non piangere dai.”
Quello che provavano era più unico che raro e avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di più, in un amore sincero, importante, forte.



Jungkook si alzò e prese l’accappatoio dicendo che avrebbe fatto per primo la doccia.
Non sapeva esattamente perché ma tentennò, avendo in mente una cosa.
Si chiamò stupido da solo per averla pensata ma quella sera aveva più coraggio del solito e allora disse:
“Vuoi…ehm, vuoi farla insieme? Così non si fa troppo tardi.”
L’ espressione sorpresa e quasi impaurita di Jimin per quella domanda diceva tutto.
Un sorriso nervoso apparse sul suo volto quando capì che il moro faceva sul serio.
“Non siamo più trainee, siamo cresciuti per fare certe cose, no?”
“Lo so, lo so. La vedi una cosa strana fare la doccia insieme?”
Jimin si schiarì la voce e si alzò avvicinandosi a Jungkook.
“No. Mi sembra solo…”
Non trovava le parole perché sì, sarebbe stato decisamente strano.
“Dai, hyung. E’ per fare qualcosa, mi sto annoiando.”
Sfoderò uno sguardo oltremodo dolce con quei grandi occhi scuri.
Persuasivo dovrebbe essere il suo secondo nome pensò Jimin, che sospirò e disse:
“Okay, va bene. Accontentiamo il piccolino per stasera.”
Jungkook gli fece una smorfia per averlo chiamato così poi andarono in bagno.
Il maknae si spogliò senza problemi.
Jimin gli era dietro e vide quel corpo completamente nudo dopo tantissimo tempo.
Era diventato così alto, un uomo bellissimo dal corpo perfetto.
La vita stretta, i muscoli definiti e ben proporzionati, il sedere sodo, e quelle gambe lunghe di marmo.
Quella pelle sicuramente morbida.
“Jimin…”
“S-sì?”
“E’ la terza volta che ti chiamo. Tutto okay?”
“Certo. E’ solo che…sei…”
e gli occhi di Jimin lo squadrarono dalla testa ai piedi.
Jungkook arrossì di colpo incrociando le braccia e sentendosi davvero piccolo piccolo.
Per allentare la tensione Jimin iniziò a spogliarsi e lo spinse nella grande e lussuosa doccia.
“Hyung!”
“Hai detto che ti annoi. Beh, divertiamoci.”
E aprì l’acqua gelida schizzando l’amico senza pietà.
Ridevano come matti e Jungkook faceva il solletico al mal capitato che contro la forza del golden maknae poteva ben poco.
“Jungkook-ah! Se scivoliamo guai a te!”
“Non scivoli. Ti prenderei io, tranquillo.”
Gli disse, mentre lo stringeva senza poterlo far vendicare.
Jimin stava riprendendo fiato e lo guardava in quegli occhi dolci così vicini.
Era davvero uno dei ragazzi più belli che aveva mai visto.
Si sentiva solo il rumore dell’acqua scrociare mentre si scambiavano quello sguardo.
Poi Jungkook piano disse: “Girati.”
“Come scusa?! Ma cosa ti sei messo in testa, come ti permetti anche solo di pensare”
“Hyung. Voglio solo aiutarti a lavarti. Sai, ci si lava in una doccia. Ma che pensavi volessi…”
Si zittì di colpo appena realizzò cosa il suo amico aveva frainteso.
“Oh…”
Jimin voleva solo sparire mentre Jungkook era tranquillo a quanto sembrava e disse con nonchalance:
“Se ti può consolare hyung, io preferisco stare dall’altra parte. Non potrei mai…”
“Ok, ok.”
tagliò corto Jimin, già troppo accaldato per quella situazione.
“Lascia stare, non mi devi spiegazioni. Lava pure…”
Gli diede le spalle e lui iniziò a insaponarlo.



Era davvero una situazione strana dove nessuno dei due sapeva come funzionavano le cose tra due amici in quel tipo di circostanze.
Forse perché sentivano che non erano solo amici e che in quel momento avrebbero fatto cose che due semplici amici non si farebbero mai.
“Scusami hyung. Non volevo metterti in una situazione in cui ti sentissi mancato di rispetto. Io non volevo…”
“Tranquillo, lo so.”
Girò un po' la testa per sorridergli sincero.
Jimin si sciacquò ed ora era il suo turno di ricambiare il favore.
Massaggiò quelle spalle e quella schiena mentre la schiuma scendeva lenta lungo quel corpo forte.
Sospirò capendo benissimo cosa gli stesse accadendo.
Il suo battito accelerava, gli si seccò la bocca, non avrebbe tolto le mani da dosso a quel corpo neanche per sogno.
Jungkook si sciacquò passandosi le mani tra i capelli.
Aveva gli occhi chiusi e le labbra semi aperte su cui scorrevano le gocce d’acqua.
Jimin si morse il labbro inferiore, stava impazzendo. Il maknae fece per uscire, rassegnato, visto che non avrebbe
avuto speranza di avere Jimin quella sera dopo che aveva reagito in quel modo.
Ma il suo hyung lo fermò prendendolo per il polso e lo spinse, con una mano sul petto, contro il muro freddo della doccia.
“Jungkook-ah…”
Il volto di Jimin era teso ma era evidente il desiderio bruciante nei suoi occhi.
E poi, tra le sue gambe, c’era qualcosa che chiariva bene cosa stava provando.
Non riusciva a parlare.
Cosa avrebbe dovuto dire a quel ragazzo che lo guardava completamente sottomesso, senza chiedere spiegazioni, senza muoversi…
Jungkook si limitò ad annuire, come a dargli il consenso di poter fare quello che voleva fare e Jimin lo capì, quello sguardo diceva tutto.
Sono tuo, diceva.
 Lo baciò senza aspettare altro.
All’inizio fece piano, il tocco delle sue mani su quel petto scolpito era leggero.
Non sapeva se Kookie avesse mai fatto sesso con un ragazzo quindi voleva cercare di capire come farlo per essere il più delicato possibile.
Passò a baciargli e leccargli il collo mentre le sue mani stringevano piano quel sedere da dio.
Jungkook già ansimava e sentì le loro erezioni toccarsi.
“J-Jimin…possiamo andare…nel letto? Per favore.”
“Certo, va bene.”
Jungkook annuì più rilassato e dopo essersi asciugati uscirono dal bagno.
Jimin chiuse a chiave la porta della camera e iniziarono di nuovo a baciarsi, in piedi al centro della stanza, godendosi il momento.
Piano Jimin si mosse e fece stendere il maknae.
Gli si mise sopra, poggiando le mani a quel petto scolpito e accarezzandolo.
Sorrise.



“Lo stiamo facendo davvero?”.
Jungkook non capiva molto in quel momento perchè il sedere di Jimin premeva contro la sua erezione,
le dita del ragazzo sopra di lui stuzzicavano i suoi capezzoli, mille brividi gli percorsero le braccia e le gambe.
Piano Jimin mosse il bacino.
“Hyung!”
Jungkook serrò gli occhi, prese il labbro inferiore tra i denti.
Jimin si abbassò a baciargli i capezzoli, poi passò di nuovo alle labbra.
“Hyung… ti prego…”
“Sei impaziente.”
E gli morse il lobo dell’orecchio sinistro e succhiò con forza.
Il maknae aprì gli occhi ed emise un gemito fortissimo.
Mosse la mano per prendere la sa erezione perché era disperato ma Jimin lo bloccò e gli portò la mano sulla testa.
“No, no, no. E’ mio.”
Scivolò più giù così da poter iniziare a fargli uno di quei blowjob che non si sarebbe dimenticato facilmente.
Vedendo la bocca di Jimin prenderlo Jungkook si sentì morire.
“Ah…Jimin-ssi…mh…”
Con la lingua bagnò anche l’entrata che vedeva e desiderava e con cautela ci avvicinò il dito medio.
Junkook sobbalzò per quella sensazione.
“Hyung…scusa.”
“Hey, va bene. Scusami tu. Non lo farò più.”
“No, voglio che tu lo faccia.”
Jimin era dubbioso.
“Sicuro? Farà male all’inizio…non so quanto riuscirai a prendere ma fa comunque male se è la prima volta.”
Jungkook deglutì a fatica.
“Sì, è la prima volta quindi voglio che tu lo faccia. Non esitare.”
La sua voce era decisa e Jimin si convinse.
Lo prese di nuovo in bocca e senza pensarci troppo rinfilò il suo dito che fece inarcare la schiena del macknae.
“Oddio…”
disse, mentre stringeva le lenzuola.
Jimin muoveva ad arte quel dito e già così piano piano diventò piacevole.
Quando ne inserì un altro Jungkook strinse le mascelle.
Si muovevano sempre più veloci, dentro e fuori.
“Sì, hyung…ah…”
Vedere il maknae così sotto di lui era una visione meravigliosa.
Gli addominali si contraevano e rilassavano ad ogni suo piccolo movimento dentro di lui.
Lasciò il pene duro e si godette quel corpo seguire il ritmo delle sue dita.
“Ti piace vero?”
“Ah, dannazione...sì…ti prego…più v-veloce”
Jimin tolse le dita.
“Ah! No!”
“Tranquillo. Ora viene il bello.”
La voce di Jimin era spezzata dal piacere.  
Scese dal letto per prendere un preservativo dalla sua valigia.
Intanto Jungkook poté riprendere fiato.
Se lo infilò e tornò su letto.
Infilò piano la sua erezione fino a metà nell’entrata di Jungkook che gemette ancora.
Gli alzò un po' le gambe e prendendolo per la vita lo spinse contro di lui.
“Ohhh hyung!”
Spingeva con decisione e precisione per far abituare Jungkook.
Sorrise vedendo che stava godendo.
Aumentò il ritmo e a ogni spinta cercava il punto debole del suo forte maknae.
“Jimin-ssi…”
Perdeva la testa quando lo chiamava così.
Si piegò in avanti e si poggiò sulle mani.
Le gambe di Jungook gli circondarono improvvisamente la vita così Jungkook poteva spingere contro Jimin che seguì il ritmo del maknae.
Iniziò a non trattenere i gemiti e Jungkook sentendoli si eccitò ancora di più.
Era musica per le sue orecchie.
Jimin gli morse la spalla nel momento in cui spinse selvaggiamente una, due, tre volte fin quando venne e Jungkook pochi secondi dopo,
stringendo gli occhi e cacciando un urlo di inteso piacere, fece lo stesso, sporcando il petto di Jimin.
Le gambe del maknae lasciarono la presa dal corpo di Jimin che rimase seduto su di lui.



“Vuoi assaggiarti?”
gli chi chiese, mentre con l’ indice raccolse un po' dello sperma che aveva addosso mettendoselo sulla lingua.
Jungkook sorrise malizioso e si alzò per leccarne un po' dal petto dell’amico.
“Sei buono.”
“Sì, lo so.”
Disse il più giovane e deglutì.
“Avevi già assaggiato il tuo sperma?”
“Ero curioso.”
Rispose e fece spallucce.
“Perché quella faccia scioccata hyung? Tu non ti sei mai assaggiato?”
Jimin disse ovviamente no, che non ci aveva mai neanche pensato.
“Ma lecchi quello di un altro.”
Gli fece notare Jungkook.
“Sono cose diverse!”
“Ok, ok. Questione di punti di vista.”
Jimin sospirò.
“Eh, i giovani d’oggi.”
“Hyung sei solo due anni più grande, non dieci. Anche tu sei un giovane di oggi.”
Non lo rispose e si limitò a scuotere la testa.
“Quanti…sì, insomma, quanti”
“Quanti sperma ho assaggiato?” disse Jimin ridendo.
“No, no. Cioè, si? Vabbe’, volevo solo sapere quanti ragazzi hai avuto prima di me. Se…se sei solo un top o ti piacerebbe stare dall’altra parte.”
“E’ una proposta?” J
ungkook ci pensò su e disse:
“Mh, forse.”
Jimin alzò le sopracciglia sorpreso e gli sorrise.
“Beh, per te farei uno sforzo.”
Si abbassò e lo baciò con passione.
“Comunque, non ho avuto molti ragazzi. Solo due.”
“Ma…come hai fatto a non farti scoprire? Come hai fatto a nasconderli al manager e…”
“Ho approfittato dei giusti momenti. Non l’abbiamo fatto in un letto comodo come questo ma…ci siamo arrangiati, ecco.”
"Posso chiederti chi erano? Sono solo curioso…”
Jimin, che era ancora su di lui, si alzò e si sedette sul letto.
Jungkook rimase steso, coprendosi con il lenzuolo.
“Uno era un ballerino, uno della nostra crew. Lo facemmo dopo le prove, in bagno. Non lo farò mai più in un bagno. Lo giuro.”
E si portò una mano alla fronte.
“Uno della nostra crew?! Quindi lo conosco!”
“Probabile. Ma non ti azzardare ad indagare su chi è o sei morto, lo sai.”
“Non lo farò, promesso. E l’altro?”
Jimin prese un cuscino e lo strinse tra le braccia.
Sembrò parecchio imbarazzato.
“Hyung?”
“Scusa. È che non credo di potertelo dire.”
“Oh.”
Rimase deluso da quella risposta.
“Ma… è stato importante per me. E’ stata la mia prima volta, tre anni fa. Forse è per questo che voglio tenerlo per me.”
“Sì, ha senso. Tranquillo, va bene. Sei molto dolce.”
Si sorrisero.
 “Tu Kookie? So che hai avuto una ragazza al liceo ma…c’è stato qualcun altro?”
Jungkook sospirò.
“Sì. Ho accettato di vedere una delle ragazze che la BigHit mi ha proposto.”
“COSA?!”
“Lo so, lo so. Avevamo promesso tutti di non accettare quel tipo di offerta. Infatti, penso sia assurdo e disgustoso.
È una cosa che mi sono pentito di aver fatto ma era un periodo in cui avevo bisogno di capire chi ero e volevo vedere se poteva funzionare con una ragazza e se i pensieri sui ragazzi poi sarebbero spariti. Ma non è stato così, anzi.”
“Quindi…hai fatto sesso con lei.”
“Più o meno. Non mi sono eccitato per niente. Non so quante volte mi sono scusato ma lei è stata molto gentile.”
“E hai capito che ti piacciono i ragazzi quindi.”
“Beh, sì. È stata decisiva come cosa e anche se ho detto che me ne pento, mi ha aperto gli occhi. È stato un bene per me.”
“Capisco.”
Ci fu un momento di silenzio.
La conversazione era diventata abbastanza seria.



“Da quando avevo sette anni ho sempre saputo che le ragazze erano un categorico no per me.”
Jungkook lo guardò.
Quella era una cosa molto personale che probabilmente non aveva detto a molti.
Era felice che il suo hyung finalmente si potesse aprire con lui e parlargli.
Tutti sapevano che Jimin non esprimeva mai le sue emozioni anche se ci provava e in quel momento
stava condividendo con qualcosa di davvero personale.
“A sette anni…wow. Io a sette anni a malapena sapevo allacciarmi le scarpe.”
“Dai, non esagerare.”
"No, davvero. Ero tanto, tanto ingenuo e semplicemente non avevo opinioni quasi su nulla. Ricordo che mia mamma si iniziò a preoccupare.”
Sorrise a quei ricordi lontani.
“E’ carattere Kookie, credimi. Io sono sempre stato forse anche troppo consapevole di me stesso. Già sapevo cosa volevo, cosa amavo, cosa era sbagliato per me. Anche se, beh, ho avuto i mie problemi per com’ero.”
Il volto di Jimin si intristì un po'.
“Ormai è passato, hyung. Devi essere solo felice per chi sei diventato. Io non cambierei nulla di te. Assolutamente niente.”
Aprì le braccia verso di lui per fargli capire che voleva abbracciarlo e Jimin accetto l’abbraccio, stringendosi a lui.
Si sentiva fortunatissimo ad avere un amico così.
Rimasero in silenzio per parecchio.
Stavano davvero bene insieme.
Si sentivano al sicuro. Jungkook quasi stava per addormentarsi.
“Jungkook?”
“Mh, sì?”
“Jungkook…”
Il maknae aprì gli occhi e si voltò verso Jimin che aveva il volto poggiato sulla sua spalla.
“Taehyung.” “
Cosa?”
Jungkook si spostò e si girò sul lato per averlo di fronte.
Jimin abbassò un attimo lo sguardo poi ripeté il nome del loro amico.
“E’ stata lui la mia prima volta.”
Il più giovane rimase a bocca aperta, incredulo.
Quando li guardava, vedeva due fratelli, due anime gemelle nel senso meno romantico del termine.
Semplicemente due amici davvero stretti che hanno quel tipo di rapporto unico e mai avrebbe pensato a loro due in quel modo.
“Lo so, sembra impossibile. Ma eravamo disperati e tanto tanto bisognosi di attenzioni. Infatti, non è mai più successo. Fu troppo strano. Fu bello, ma strano.”
“E…il vostro rapporto non è cambiato? Insomma, mi sembrate così felici e spensierati insieme.”
“Quello che ho con Tae è probabilmente da studiare scientificamente perché, sì, non è cambiato nulla.
Siamo ancora come sempre, per noi non ha danneggiato cosa siamo l’uno per l’altro.”
“Wow.”
“Mi sento fortunato a non averlo perso perché ero stato io a farmi avanti. Lui…mi ha assecondato in realtà.”
“Non lo voleva fare?”
“Non so. Non gli era mai passato per la mente ma non gli è neanche dispiaciuto, credimi.”
Jungkoo si portò le mani in volto.
“Che c’è? Arrossisci ora?”
“Ahhh. Pensare voi due che…mio dio. Strano è la parola perfetta.”
Jimin annuiva.
“Ma è stato talmente dolce. Non me lo dimenticherò mai.”
Jungkook lo guardava con una domanda scritta praticamente in faccia e Jimin lo capì.
“Ma sei fissato con chi sta sopra e chi sotto eh.”
“Sono solo curioso!”
Jimin alzò gli occhi al cielo.
“Almeno questo vorrei non lo sapessi perché non voglio ti faccia certe idee su di lui. Gli avevo promesso di non dirlo a nessuno.”
“Sai che non uscirà mai dalla mai bocca.”
“Per questo mi sono sentito di dirtelo.”
“E per quanto riguarda Tae, non cambierà la mia idea su di lui o come mi comporterò.
E’ successo molto tempo fa e mi hai spiegato che è stato solo un momento. So che lui è etero.”
Jimin non era un buon bugiardo e quando sentiva qualcosa di non vero era pronto a smentirla.
Jungkook guardò quell’espressione e disse:
“Oh. Non dirmelo. Anche lui gay?”
Jimin voleva sprofondare nell’entroterra in quel momento.
“Jungkook-ah! Non posso dirti nulla! Non farmi parlare! Non dovevamo iniziare questa conversazione.”
Sprofondò la faccia nel cuscino.
“Ok, ok. Non è gay. Ok. So che non è gay.”
“Smettila!”
Ad un tratto il volto del maknae si illuminò.
“Oh! E’ bisessuale! Ma sì!”
Rise con gusto.
Jimin non lo guardò neanche.
“Ma cosa ho fatto di male per essere così.”
Si lamentò.
“Jimin-ssi” gli sussurrò.
“Non dico nulla, promesso. Non comprometterei mai ciò che tu lui avete. È troppo importante.”
“Non è questo il problema. Vorrei solo avere la bocca chiusa per una volta!”
Jungkook lo guardò malizioso.
“Beh, prima sicuramente non era chiusa quella bella bocca che hai.”
E lo baciò sulla fronte.
In risposta Jimin lo colpì in faccia col cuscino.
“Ormai non sai più cos’è il rispetto eh?!”
“Dai hyung, scusa.”
“Ahhh, lascia stare.”
Jngkook spense la luce dell’abatjour.
“Sei stanco?”
“Un po' hyung. Ma se vuoi parlare ancora…”
“No, tranquillo. Non voglio fare altri danni.”
Risero piano.
“Grazie, Jungkook-ah.”
Il maknae lo strinse a sé.
“Grazie?”
“Per essere sempre qui, con me. Per volermi ascoltare, per essere così curioso e spingermi ad aprirmi di più. Mi sento più tranquillo ora sinceramente.” Si sorriso e Jungkook baciò piano la guancia del suo hyung consapevole di quanto prezioso sarebbe stato averlo vicino per il resto della sua vita.
   
 
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