La guerra giunse, liquidi vermigli sulla fertile terra degli Achei, prodi guerrieri dalle lucenti armature e dalle divine armi, gli dei ammiravano dal loro splendente monte l'opera suadente del signore degli inferi, solcare con la sua lunga falce la vita donando in cambio la dolce morte. 

L'elmo rigato dai potenti colpi, un mantello dai rossi riflessi ed il viso, ambrato, orgoglioso della vittoria del suo popolo. 

Occhi dello oscuro colore sprezzanti sui corpi dei caduti ed al suo fianco, nobile ed audace battagliero dalla stramba e folta chioma stringeva con forza il flagello.

Ditemi ora, dive e muse, chi č l'eroe di questa sanguinosa era? 

Con le mogli a qualche passo da loro, sognanti, sotto la volta celeste tinta di cremisi e le ruggenti fiamme di onore e rispetto nei loro cuori. 

Chi č, ninfe, colui e coloro che sul quel suolo hanno donato la pace, bella e rara che prima amara ed aspra era scappata via assieme alla libertā?

Sul quel trono, regna incontrastato adesso con la corona d'alloro e i dorati dettagli sulle vesti, Vegeta, re degli Argivi. 

Ares li protegge e conduce nella sete di sangue e gloria, furiosa e struggente la sua astuzia come la mente del condottiero e feroce, istintiva e superba la lancia di Kakaroth.