" Per ogni stella che precipita in terra, c'è sempre un sogno che rinasce in cielo."
-Antonio Aschiarolo-



Durante un viaggio solitario diretto verso i suoi desideri più remoti, Violet chiuse istintivamente gli occhi e si addormentò... quasi impercettibilmente... nel vagone in cui aveva riposto i suoi sogni e le sue ultime speranze. Il Maggiore Gilbert le venne in sogno, un ragazzo sulla trentina... alto, slanciato, capelli mori contornati da intensi occhi color smeraldo. Ogni volta che lo vedeva, il cuore di Violet sussultava, accelerava i battiti, ed anche se quello di poterlo rivedere era solo un sogno lei continuava a crederci, a sperare, perché la speranza si sa è sempre l'ultima a morire. Lei lo sentiva, quella sensazione era reale, forse lo era anche lui... anche se non lo vedeva da un po', Violet quei giorni insieme al Maggiore Gilbert li aveva realmente vissuti ed il tempo non avrebbe mai dissipato ciò che provava, anche se fosse stata investita da valanghe e tempeste di sabbia il suo cuore non sarebbe cambiato, idem i suoi sentimenti verso l'uomo che le aveva insegnato il significato della vita, cosa significa amare, condividere insieme gioie e dolori, cos'è la felicità se non un labirinto in cui perdersi insieme senza paura perché lei sapeva bene che insieme a Gilbert avrebbe sempre trovato una via d'uscita dal labirinto dei suoi ricordi, dalle sue fobie più remote, sapeva bene che lui l'avrebbe protetta sempre e comunque.

“Prima sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.”
-VINCENT VAN GOGH-




Flashback. Gilbert: "Violet, perché hai un espressione così triste?" disse il giovane Maggiore col suo solito sguardo ricolmo di malinconia. Violet: "Perché so che presto mi sveglierò e il tuo sguardo attento non potrà più vegliare su di me..." A quelle parole Gilbert si rattristò e dai suoi occhi lucenti come smeraldi fuoriuscirono lacrime dolorose, Violet non lo aveva mai visto in quello stato prima di allora... lui era sempre stato un uomo forte e temerario, sempre pronto a mettersi in gioco, a rischiare la pelle per salvare quella di un suo compagno, lei idem, Violet nonostante la sua giovane età possedeva una forza innata, un carattere temperato alle sfide più estreme, una volontà forgiata nel ferro rovente della vita. Quell'inaspettato addio la scosse non poco... nonostante fossero due militari, entrambi abituati ad uccidere e a difendersi l'un l'altro durante le battaglie intestine combattute fianco a fianco in guerra, per ben quattro anni, il fatto di doversi separare generò un grande vuoto nel suo cuore... un vuoto che solo il Maggiore sarebbe stato in grado di colmare. Violet possedeva una sensibilità innata, il suo punto debole era legato al suo lato umano di cui molti inizialmente avevano dubitato dato che era stata arruolata nell'esercito con il solo scopo di difendere il Maggiore Gilbert durante le battaglie che sarebbero esplose negli anni a venire. La sua innata sensibilità era legata ad un sentimento molto più forte dell'odio che molti provavano contro i loro simili, per questioni razziali, di ceto sociale, un odio ingiustificato che Violet preferì barattare con l'Amore che provava per il giovane Maggiore. In quel flashback, in quella visione che durò pochi attimi, Violet lo abbracciò e scoppiò in lacrime... lui la stringeva forte contro il suo petto quasi fino a toglierle il respiro, in quel frangente le sussurrò tutto il suo amore, finché quel sogno che le aveva fatto nuovamente sussultare il cuore non svanì fra le stelle della notte e il vapore emanato dai vagoni del treno su cui stava viaggiando ormai da qualche giorno. Fra le sue mani opaline, Violet stringeva la spilla color smeraldo che lui le aveva reso in dono durante il giorno del Ringraziamento. Flashback. Violet: "E' bellissima... è dello stesso colore dei vostri occhi." Gli disse quel giorno con gli occhi lucidi. Il giovane Maggiore gliel'aveva appesa al petto per ringraziarla di tutte quelle volte in cui lei gli aveva salvato la vita, per donare un frammento di sé a quella povera ragazza di cui il mondo sembrava essersi dimenticato... come colto da un amnesia perenne... ma Gilbert la portava sempre con sé, l'aveva nel cuore... e con il passare del tempo se ne era innamorato. Così, ogni volta che lei avesse guardato quella spilla avrebbe ricordato il volto di lui... ciò accadeva ogni giorno da quando le loro strade si erano tragicamente separate. Violet: "Maggiore... Maggiore!" Iniziò a sussurrare mentre piangeva, teneva stretta fra le mani quella spilla che per lei era più preziosa della sua stessa vita... quella spilla piena zeppa di ricordi le rievocava un volto del passato che ricordava vividamente, con sincero affetto. Violet: "T-Ti Amo." disse singhiozzando, poiché le tornarono in mente le ultime parole che lui le aveva dedicato durante l'ultima battaglia e di cui solo adesso riusciva a comprendere appieno il significato. Erano trascorsi sei mesi, ma lui non era tornato, molti dicevano che fosse stato dato disperso in battaglia, "missing in action", il suo corpo non era stato ritrovato e Violet, anziché abbandonarsi alla mera disperazione aveva deciso di continuare a combattere, una battaglia personale, lo cercava continuamente in ogni luogo... anche se in alcuni giorni il suo cuore cedeva, sbriciolandosi in mille pezzi al solo pensiero che avrebbe potuto non rivederlo mai più...

"I sogni sono come le stelle, basta alzare gli occhi e sono sempre là."
-Jim Morrison-