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Autore: Nico_Ackerman    13/08/2018    1 recensioni
Ormai si è fatta notte fonda e il pub sta chiudendo, noi siamo quindi obbligati ad andare via ma io ancora non sono pronto a lasciare andare il ragazzo: può sembrare strano, ma la sua presenza è genuina per la mia esistenza e non sono mai stato così bene prima d’ora, quindi agisco d’istinto e mi porgo avanti bloccandolo.
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Una semplice Kookmin senza pretese scritta d'impulso
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Park Jimin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa sera decido di recarmi in un pub diverso dal solito: è in periferia, lontano dal centro, cade a pezzi e la qualità del cibo e delle bevande è squallido. Non ho ancora capito cosa mi abbia condotto fino a quel posto, ma qualcosa mi spinge ad entrare ed io, in fin dei conti, vorrei semplicemente stare da solo, lontano dai miei amici (non che ne avessi molti) e bere. Entro e subito una coltre di fumo si espande nel mio campo visivo facendomi tossicchiare per il fastidio; subito però mi abituo e mi reco al bancone ordinando una birra “Inizio leggero, poi vediamo.” dico tra me e me mentre inizio a sorseggiare. Quando arrivo a metà bicchiere, vedo dei movimenti alla mia sinistra e con la coda dell’occhio noto una figura minuta salire sul palco e afferrare la chitarra. “Buonasera a tutti, io sono Park Jimin e stasera canterò per voi. Prendetevi cura di me.” Quando mi volto per vedere il ragazzo in questione rimango stupefatto dalla perfezione che compone il suo corpo e rimango colpito dall’angelica voce che lo caratterizza. Quasi ipnotizzato, finisco alla svelta la birra per poi chiederne un’altra e spostarmi ad un tavolino proprio davanti il palchetto: non c’è dettaglio di quel ragazzo che non abbia catturato la mia attenzione e lo scopo di questa serata diventa quello di drogarmi della sua bellezza.
Sono passati quarantacinque minuti dall’inizio della serata quando il giovane cantante annuncia che quella sarebbe stata l’ultima canzone per quella sera. Inizia a cantare e io non posso fare a meno di aprire leggermente la bocca e rimanere ammaliato dalla canzone: è la mia preferita e il modo in cui quel Jimin la sta cantando mi ha riacceso una piccola fiammella di quel grande fuoco che ormai si è spento da tanto tempo. In men che non si dica inizio a cantare insieme al ragazzo che, sorpreso, tentenna interrompendosi per pochi secondi. Poi sorride e, incrociando il nostro sguardo, riprende a cantare soavemente accompagnando stavolta la mia di voce.

La mini live è finita da una decina di minuti e io, ritornato al bancone per non sembrare un maniaco,continuo ad osservare di sottecchi il cantante. “Ma cosa stai facendo Jungkook, non puoi esserti infatuato dopo solo un’ora di un ragazzo che hai appena visto!” Mi rimprovero del mio stesso atteggiamento e, finita d’un sorso tutta la birra rimanente nel bicchiere, prendo la decisione di lasciar correre e andare via. Quindi pago e mi avvio verso casa: stando fuori dal centro, il locale si trova fuori portata anche da casa mia, tutto sommato però non è mia intenzione chiamare un taxi per tornare: me la sarei fatta a piedi. Essendo metà ottobre le temperature si sono abbassate drasticamente nelle ultime settimane, quindi mi stringo bene nel mio cappotto prima di avviarmi verso il mio appartamento; metto le cuffiette ma nel momento in cui attivo la musica, qualcosa mi tocca la spalla. Curioso mi volto e rimango alquanto sorpreso nel vedere il cantante alle mie spalle. Tolgo allora una cuffietta e, senza dire niente, guardo il ragazzo davanti a me sperando che sia lui stesso il primo a parlare. “Volevo ringraziarti- inizia nascondendosi nella sciarpa- prima al locale mi hai aiutato con la canzone rendendola ancora più bella..” Sorrido alla sua timidezza. “Non ho fatto niente di speciale- inizio io a spiegare- semplicemente è la mia canzone preferita e, purtroppo, quando la sento non so trattenermi.” Sorride di rimando anche lui alla mia risposta e poi fa qualcosa di inaspettato: “Vorrei offrirti qualcosa da bere se me lo permetti.” Il tenero modo in cui me lo ha proposto mi fa dire di sì ed è solo dopo l’ennesimo scambio di sorrisi, che decidiamo di tornare dentro al pub per un’altro giro.

Passare il tempo con Jimin è piacevole: non c’è mai un silenzio imbarazzante, le conversazioni iniziano un po’ a caso ma possono durare svariati minuti anche su argomenti poco intelligenti; sembra addirittura che ci frequentiamo da tempo e, senza paure, ci siamo aperti l’uno all’altro.
“No aspetta, tu vuoi farmi credere che hai due anni in più rispetto a me?! No non ci credo.” Scoppio a ridere a quella sua affermazione, non potendo credere che una persona così minuta e innocente sia più grande di me.
“Yah! Porta rispetto!” Jimin mi colpisce lievemente sul petto e ridacchio.
“Fammi vedere la patente dai.” Gli chiedo più per infastidirlo che per altro e infatti il volto diviene subito paonazzo alla mia richiesta. Titubante però sfila la carta dal portafoglio e me la mostra: è effettivamente due anni più grande, ma uso quel pretesto per osservare meglio la foto di quando era adolescente. “Anche da piccolo eri così carino e innocente hyung” gli dico alla fine, mentre gli porgo nuovamente la patente, non più così tanto spavaldo e lo vedo sorridere timido alla mia piccola “dichiarazione”.

Ormai si è fatta notte fonda e il pub sta chiudendo, noi siamo quindi obbligati ad andare via ma io ancora non sono pronto a lasciare andare il ragazzo: può sembrare strano, ma la sua presenza è genuina per la mia esistenza e non sono mai stato così bene prima d’ora, quindi agisco d’istinto e mi porgo avanti bloccandolo. “Jiminie, ti andrebbe di venire a casa mia?” tento di non mettere malizia nel tono di voce da me usato, per non spaventarlo, o forse per non far spaventare me stesso. Un semplice luccichio nei suoi occhi ed un leggero cenno della testa, mi danno il coraggio di sorridere e prendergli la mano per condurlo a casa. “Mi dispiace però che dovremmo camminare un pochino: non abito qui in zona.” A quella frase vengo però bloccato “Allora se vuoi possiamo andare a casa mia: non dista molto, solo una decina di minuti.” Felice - e forse impaziente- annuisco seguendolo. Durante tutto il tragitto continuiamo a parlare del più e del meno e continuo a scoprire sempre nuove sfumature della vita del mio hyung.

Quando arriviamo davanti il palazzo di Jimin, sia io che lui siamo percorsi da un brivido di timidezza e quasi non ci guardiamo per paura di star sbagliando qualcosa, ma nessuno dei due si tira indietro e, anzi, ardiamo dalla voglia di proseguire; saliamo allora fino al quinto piano dove si trova l’appartamento di Jimin ed entriamo. Chiusa la porta, accesi i riscaldamenti e tolte le giacche, finalmente trovo il coraggio di fare una cosa che volevo fare dal primo momento in cui ho messo gli occhi sul corpo dello hyung davanti a me, prima però chiedo con gli occhi il permesso e appena sono sicuro di non essere respinto, mi abbasso di poco sul grigio facendo coincidere le nostre labbra di un tenero e casto bacio. Quando però il contatto inizia a farsi più passionale, stringo il maggiore a me, afferrandolo per il bacino e cercando, alla cieca, un posto abbastanza comodo. Però tutte le superfici a noi circostanti sono coperte da oggetti fragili e cornici, allora mi avvio lungo il corridoio cercando una possibile stanza: Stranamente il mio intuito ci porta nella sua camera da letto e non posso essere più felice quando lo deposito delicatamente sul materasso per poi mettermi a cavalcioni sul suo esile corpo. Inizio a lasciargli una scia di baci dalle labbra per proseguire poi lungo tutto il collo, intanto le mie mani toccano le sue cosce ancora coperte dai pantaloni, i suoi fianchi, poi incontrano i bottoni della camicia e subito inizio a slacciarla. “Jimine- tento di parlare mentre ci tocchiamo e baciamo a vicenda- fermami. Se non sei sicuro fermami prima che sia troppo tardi.” Non posso concludere la frase che il grigio mi ha di nuovo preso il viso tra le sue mani e ha riunito le nostre labbra. “Fallo Kook, non ti fermare. non ti trattenere.” Ed è quella richiesta- o forse supplica- che mi fa sconnettere definitivamente il cervello, facendomi abbandonare alla passione. Velocemente lo svesto mentre lui fa lo stesso con me e poi mi prendo del tempo per ammirarlo “E’ molto più bello di quanto immaginassi” penso mentre gli continuo ad accarezzare i fianchi e il basso ventre, poi inizio a massaggiargli l’erezione ormai formata e tento di distrarlo dal dolore che sto per causargli andandolo a penetrare: nonostante la delicatezza e l’accuratezza nella preparazione che gli riservo, ricevere un grande corpo esterno nelle zone intime di un ragazzo è sempre doloroso e so che se gli facessi male non potrei perdonarmelo.
“Vai Jungkookie, sono pronto. Vai” Studio un’ultima volta la sua espressione -che è un misto tra piacere assoluto e dolore- per accettarmi che vada tutto bene prima di entrare totalmente in lui. Quando lo faccio i gemiti di entrambi sono ben chiari e vanno ad aumentare quando inizio finalmente a spingere dando sollievo e piacere. Ed è nel momento in cui tocco la sua prostata che, curvandosi verso l’alto per il piacere, urla il mio nome e mi bacia venendo tra i nostri ventri. E con questa visione sotto i miei occhi che anche io raggiungo il limite continuando a spingere al massimo cosicché da far vivere fino in fondo l’orgasmo ad entrambi. Stanchi, sudati ma contenti, ci sdraiamo uno abbracciato all’altro e ci addormentiamo.

JIMIN POV

La mattina dopo, quando mi sveglio, aspetto un momento prima di aprire gli occhi: tutti gli eventi della notte precedente si fanno vividi nella mia mente e sorrido al pensiero di ciò che è successo, di ciò che ho provato. Mi stiracchio e poi mi volto verso il lato destro sperando di toccare il petto di quel bellissimo ragazzo steso al mio fianco, ma le dita toccano solo le fredde lenzuola e, rimasto deluso, mi tiro velocemente a sedere per accertarmi che Jungkook sia davvero andato via: Per terra ci sono solo i miei vestiti e dal resto della casa non provengono rumori. “Ma cosa credevi Jimin, è stata solo una scopata, vai avanti.” Tento di convincermi che non ci sia stato altro la notte scorsa se non attrazione sessuale, ma la mia attenzione è ben presto attirata da un pezzo di carta posto sul cuscino al mio fianco.

“Buongiorno Jiminie.
Scusami se al tuo risveglio non sarò vicino a te, ma avevo un urgente impegno questa mattina a cui non potevo mancare. Sono stato davvero bene ieri sera al pub in tua compagnia (senza togliere niente a questa notte) e mi piacerebbe davvero rifarlo qualche volta.
Spero vivamente possa esserci la possibilità di vederci nuovamente anche solo per un caffè. Ti lascio il mio numero così da poterci mettere d’accordo.
Spero vivamente in un tuo messaggio
xoxoxo
Tuo Jungkook
xxxxxxx174”

Finito di leggere il biglietto, lancio un urlo e mi butto a terra alla ricerca dei pantaloni. Preso allora il telefono da questi ultimi, memorizzo subito il numero del ragazzo e gli invio un messaggio.


JIMIN--->KOOK <3
Sarei molto lieto di vederti ancora.
Se per te va bene direi di fare domani sera allo stesso pub di ieri per l’ora di cena.
JUNGKOOK--->MINNIE <3
Ci sarò! :*


PICCOLO ANGOLO DELL'AUTRICE

Buon pomeriggio a tutti.

Prima di ogni altra cosa, vorrei ringraziarvi per aver speso del vostro tempo per leggere questa piccola OS.

In secundis vorrei scusarmi per eventuali errori di ortografia, sintassi o quant'altro: il testo è stato scritto in un paio di ore questa notte e non è stato riletto così tante volte, anche perchè non avevo intenzione di pubblicarlo e se ora lo sto facendo è perchè sono in preda all'impulso, infatti potrei anche eliminarla tra qualche giorno.

Infine vorrei ringraziare la coppia che mi ha ispirato: fino a due giorni fa ero a Berlino in vacanza e una sera sono stata in un Irish Pub dove c'era musica dal vivo. A fine serata la moglie del cantante è salita sul palco, ha preso il violino e si è messa a cantare con lui. Gli sguardi che si sono scambiati erano così intensi, sinceri e genuini che mi hanno spinto a scrivere una storia su tutto ciò.

Vi ringrazio nuovamente per essere passati a leggere e vi invito a lasciare un piccolo giudizio (positivo o negtivo che sia) affinchè io possa migliorare nel mio piccolo.

Buona giornata
​Nico_Ackerman




  
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