Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: hope ridden    15/08/2018    0 recensioni
Harper Keen è una ragazza che ha bisogno di cercare un lavoro estivo. Thomas Ford, il suo amico-professore le propone di lavorare per lui: deve fare da babysitter ai suoi figli durante il suo mese d'assenza. Harper accetta anche se per lei equivale a una sentenza di morte: con il figlio del prof, Blake Ford, è in corso una guerra fredda di cui tutti sono a conoscenza...
Blake Ford sarà messo a dura prova da Harper Keen che stravolgerà la sua vita e quella dei suoi fratelli.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Harper chiude l’armadietto e poi si dirige verso la classe del professor Ford. Con i libri stretti al petto cammina a passo spedito e proprio quando gira l’angolo s’imbatte, per sua sfortuna, in Blake Ford. Il suo peggior nemico. Il ragazzo che odia di più sulla faccia della terra: presuntuoso, arrogante, malefico e dispettoso. L’emblema dell’inimicizia.
-Keen.-
-Ford.-
-Bella maglietta.- 
-Levati.- ribatte la ragazza senza battere ciglio.
-Dove stai andando?- chiede il ragazzo inclinando la testa di lato, sintomo di una fintissima curiosità.
-Blake, non ho intenzione di perdere tempo con te. Fammi passare.- Harper fa un passo verso destra e Blake la imita. Allora si sposta verso sinistra e il ragazzo si posiziona di nuovo davanti a lei. Fanno così un paio di volte e poi la ragazza gli pesta un piede.
Ovviamente Blake non fa una piega e la guarda storto.
-Che carina.- dice il Ford -Per ringraziarti di questo tuo bel gesto, mi va di offrirti un caffè!- 
In meno di un secondo Blake afferra il caffè di un ragazzo che sta passando di lì e lo rovescia sulla maglietta color magenta di Harper.  Gli studenti intorno a loro ridacchiano e, guarda caso, tra di questi spunta Zack.
-Ehi, Harp! Ma cos’è successo?-
Ma perchè Zack arriva quando Blake ha già fatto danno?!
-Ciao Zackie! Oh… Adam le ha rovesciato addosso il caffè perchè si è inciampato…è stato un’incidente.- Blake fa l’occhiolino al ragazzo a cui ha fregato il caffè che ci guarda con gli occhi spalancati.
-Non è vero!- protesta Harper.
-Non fare così, Keen, spaventi il povero Adam! Tranquillo, Adam, sono cose che capitano. Ti offro il caffè così lo recuperi!- Blake mette un braccio intorno alle spalle di quest’Adam (Harper non è sicura si chiami davvero così) e le fa un sorriso falso come una banconota da 4 dollari.
-Non è andata così! Zack, io…- la ragazza si rivolge a Zack che sta facendo andare via la folla che si è condensata in quel punto del corridoio.
-Harper, non importa, come ha detto Blake, sono cose che capitano.- risponde l’Hemings, poggiandole una mano sulla spalla e sorridendole dolcemente.
-Ti posso dare una maglietta pulita così non vai in giro macchiata di caffè.- Adam (o chiunque sia) fa un passo in avanti stringendo la borsa a tracolla. 
-È un’ottima idea, Adam!- lo appoggia Blake, guadagnandosi un’occhiataccia dal ragazzo sconosciuto. 
-Grazie.- dice la ragazza sorpresa. 
-Vedi? Tutto risolto! Adesso ho lezione, Harp, ci vediamo da papà. Ti lascio in buone mani.- Zack da un bacio sulla guancia della Keen e poi sorride a Adam. Blake prende il volo con il suo migliore amico facendole l’occhiolino. 
Harper stringe le labbra dalla rabbia.
-Ehm, mi dispiace per quello che è successo.- 
A parlare è stato Adam.
-E soprattutto per come si è comportato quel ragazzo.-
La Keen si gira verso il nuovo ragazzo e scuote la testa.
-Non è colpa tua. Blake è fatto così.- dice la ragazza.
-Si ma non è autorizzato a trattarti in questo modo ogni volta che gli pare e piace.- Adam sorride timidamente.
Harper rimane piacevolmente sorpresa dalla sue parole.
-Andiamo al mio armadietto… spero ti piacciano i Rolling Stones, ho una maglietta con il loro logo.- 
-Non so chi siano.- Harper cammina a fianco di Adam che la guarda sorpreso.
-Come no?-
-Ehm, no. Non ho molto tempo libero per…-
-Per ascoltare musica? Davvero?-
-Ascolto molta musica ma non loro. Non gli ho mai sentiti.- 
-Allora te li farò ascoltare, devi assolutamente, non puoi non sapere chi sono i Rolling Stones.- 
Harper sorride come non faceva da giorni e Adam ricambia illuminandosi. Arrivati all’armadietto, il ragazzo armeggia con il lucchetto per cinque minuti buoni prima di riuscire ad aprirlo. In quel momento Harper si concentra sull’aspetto di Adam: alto, muscoloso, capelli castani, occhi ambrati, fossette, pantaloni neri, scarpe nere, maglietta bianca dell’Hard Rock Cafè di Londra e un paio di auricolari che pendono dalla tasca. Molto molto molto carino. Sorridente, solidale e anche simpatico. 
Un sogno.
Un bellissimo sogno.
-Scusa, è un po’ difettoso.- si giustifica Adam facendola ritornare alla realtà. Poi rovista dentro i ripiani e alla fine le porge la maglietta con la lingua rossa dei Rolling Stones. 
-Non è molto il tuo stile ma meglio che macchie di caffè, giusto?- 
-Giusto. Una lingua rossa è meglio delle macchie di caffè.- dice Harper soprappensiero. Adam diventa serio di colpo chiudendo in modo secco l’armadietto e mettendosi una mano sul cuore aggrotta le sopracciglia.
-Una lingua rossa? Non puoi averlo detto davvero…mi hai ferito e insieme a me i Rolling Stones.-
-Scusa, non volevo offenderti, non era mia intenzione.- si scusa subito la  ragazza. Adam la guarda sofferente e poi scoppia a ridere.
Harper rimane sorpresa e poi incrocia le braccia fintamente offesa senza trattenere un sorriso, contagiata dalla risata di Adam.
-Stavo scherzando!- il ragazzo le poggia una mano sulla spalla.
La Keen scuote la testa sorridendo.
-Hai un bellissimo sorriso.- Adam s’interrompe e rimane a fissarla. 
-Ehm, grazie.- 
Il suono della campanella interrompe Adam che stava per dire qualcosa.
-Te la riporto domani.- Harper indica la maglietta.
-Allora ci vediamo all’ora di pranzo vicino alla biblioteca. Solo una cosa… come ti chiami?- 
-Harper, Harper Keen.- la ragazza gli porge la mano che il ragazzo stringe prima di scomparire dietro l’angolo.
-Io sono Adam Hyden.-
 
 
 
-Hai una maglietta molto inusuale per i tuoi gusti, Harper.- osserva Thomas Ford a fine lezione.  
-Incidente di corridoio con il caffè. E un ragazzo mi ha prestato una sua maglietta pulita.-
-Questo incidente a che fare con mio figlio?-
-Lasciamo perdere.-
-Direi di sì.-
-Non vedo l’ora che finisca il semestre per non rivederlo più.-
Ehm… Thomas Ford non l’ha pensata proprio così. 
-Allora, Harper ecco la mia situazione. Quando mia moglie se n’è andata, come tutti ben sanno, io vivo da solo con i miei ragazzi. Sono un pessimo padre lo devo proprio ammettere. La casa è una giungla e siamo sempre tutti molto nervosi e agitati. Allora ho promesso ai ragazzi che li avrei portati in vacanza alle Hawaii per un mese se si fossero comportati bene. Sono migliorati incredibilmente e hanno pure fatto dei sacrifici per dimostrarmi il loro impegno. Ma gran parte del lavoro spetta a me. Ho fatto domanda in un campus estivo molto prestigioso, dall’altra parte dell’America, come professore e mi hanno accettato ieri. Guadagnerò tutto quello che mi serve per portare in vacanza i ragazzi. Ho solo un piccolo problema e qui entri in scena tu. Dovresti occuparti di loro e della casa per un mese.-
Cosa? 
-Non se ne parla.- dice la ragazza scuotendo la testa.
-Neanche per 250 dollari alla settimana? A luglio le settimane sono cinque e non penso che ti facciano schifo 1250 dollari, soldi necessari per pagarti l’iscrizione al college e la retta per il primo anno. Non avevi bisogno di soldi?- Thomas Ford incrocia le braccia. Lo stesso fa Harper Keen, il cui cervello fa salti mortali per la gioia. Questo significa che avrebbe raggiunto il suo obiettivo. 
L’unica pecca della proposta è la questione “ragazzi”: Blake Ford è figlio di Thomas Ford. Avrebbe a che fare con il suo peggior nemico 24 ore al giorno. Harper inizia a battere il piede per terra come fa quando è molto nervosa.
-Non ne sono sicura.-
-È per Blake?-
-E per chi sennò? Non hai idea di quello che mi fa passare.-
-Non ti darà fastidio, gli ho dato carta bianca. Può fare quello che vuole e conoscendolo non sarà quasi mai a casa.- spiega Ford.
-Lo sai vero che non andrà così e che sarà un miracolo se non mi uccide?-
-Esagerata!-
Questo lo dici tu! 
Harper rimane un attimo in silenzio.
-300 dollari a settimana, 50 in più perchè devo sopportare tuo figlio maggiore.- la ragazza tende la mano all’uomo. Sa perfettamente che sta per far passare alla sua giovane amica un mese infernale ma spera che forse con la presenza di una figura femminile, giovane e sveglia come lei i suoi ragazzi possano migliorare.
-Affare fatto. Domani sera sei invitata a cena a casa mia. Ti faccio conoscere i ragazzi.- Ford le sorride. A Harper più che un sorriso le esce una specie di smorfia che fa ridere il professore.
-È solo per un mese e poi non sono così terribili i miei figli.- ride l’uomo vedendo la ragazza andarsene.
-Si, come no!- 
Una volta uscita da scuola, Harper telefona a Wanda per sapere lo stato di suo padre e mentre si dirige a lavoro al Gary’s si perde a fantasticare su quante gliene farà passare Blake. Non ha ansia perchè deve cucinare, pulire, lavare e stirare per quattro persone. Sono le persone che la preoccupano. Thomas ha sempre parlato bene dei suoi figli e la  ragazza spera sia così, almeno per gli altri tre fratelli perchè uno è già gioventù bruciata. 
Dio, sarà un mese infernale!
 
 
Blake Ford è sdraiato sul grosso divano blu in salotto e guarda una serie tv al computer. James e Luke girano per casa facendosi la guerra con dei fucili finti e Xavier fa un grosso puzzle sul tavolo in salotto. Thomas Ford entra in scena con un asciugamano in vita. Anche se non fa sport da qualche anno ha un fisico scolpito per il quale la maggior parte delle professoresse della scuola pagherebbe per vedere. 
-Domani sera abbiamo un’ospite a cena. Quindi vi pregherei di pulire un po’ la casa domani pomeriggio. Non a fondo, ma un minimo di parvenza.- spiega l’uomo strofinandosi i capelli con un altro asciugamano.
-Chi sarebbe quest’ospite?- domanda curioso Blake.
-Una persona.-
-Grazie tante ma chi?-
-Un essere umano di sesso femminile.-
-Una nuova mamma?- chiede Xavier spalancando gli occhi speranzoso.
Blake, James e Luke si pietrificano.
-Non proprio.- dice Thomas Ford soffocando una risata.
-Dai papà chi sarebbe questa qui?- chiede James strattonandogli l’asciugamano. 
-“Questa qui”? Ma chi ti ha insegnato a parlare così?!- chiede innervosendosi il papà.
James punta il dito contro Blake che gli fa l’occhiolino.
-Dopo quello che hanno dovuto udire le mie orecchie, non vi darò neanche un indizio.- Thomas Ford si dirige di nuovo in bagno per vestirsi. Blake sorride diabolico.
-Ok, se non ce lo vuoi dire, sarà una sorpresa, non è vero ragazzi? Ma io sono molto curioso… do un dollaro a chi toglie a papà l’asciugamano di dosso e lo fa correre nudo per la casa!- Blake fa scattare i suoi fratelli. Un dollaro, è sempre un dollaro! I tre fratelli più piccoli corrono per casa alle calcagna del padre che ridacchia divertito e riesce a raggiungere il bagno indenne e con l’asciugamano al suo posto. 
Thomas Ford spera vivamente che Harper Keen sia in grado di contenere i suoi ragazzi.
Che mese infernale attende Harper Keen!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: hope ridden