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Autore: RoriStark    21/08/2018    1 recensioni
Come tutti sanno del classico di Stoker , Dracula ha amato.....un tempo...vediamo cosa succede se accade lo stesso nel mondo del nostro Alucard
Genere: Horror, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Il caos sembrava essersi calmato, almeno per un attimo, quando riuscii a curare tutti I feriti tornai a fissare sconcertata Victoria che per sicurezza aveva rinunciato ad avvicinarsi a me, il cuore mi balzò in gola immaginando che per Alucard sarebbe stato lo stesso. Al solo pensiero presi a tremare nervosamente guardandomi le mani

“io non posso rimanere così non posso, non voglio…”

Sussurrai portandomi il viso tra le mani. Dopo un paio di minuti arrivarono Integra e Walter, lui era sporco di sangue e anche integra non aveva i vestiti del tutto puliti, ma non feci domande. Rimasi a terra, guardandoli sconcertata, non era vero, non poteva essere vero. Integra sembrò incuriosita dal mio nuovo aspetto

“chi te l’ha data quella?”

mi chiese sfiorandomi la guancia per toccare quella specie di corona di ferro che avevo in fronte

“io….ho bevuto del sangue di martire…”

La donna sobbalzò lasciando cadere il sigaro che aveva in bocca, sembrò adirarsi per un istante poi prese un respiro profondo dopo aver fatto almeno due giri su se stessa imprecando contro Andersen.  Probabilmente lo aveva immaginato…quando finì di imprecare contro il muro si voltò di nuovo accanto a me inginocchiandosi

“hai ammazzato tu i Ghoul?”

“io ed i miei colleghi, signora”

“a parte i morti nessuno qui ha un graffio, ben fatto ragazzina..”

“si’….avrei potuto salvarne di più”

“hai fatto del tuo meglio”


Sospirai abbassando lo sguardo e facendo spallucce, non mi sentivo affatto un eroina, non sentivo per nulla di aver preso la scelta giusta, probabilmente mi ero appena condannata da sola

“ti senti diversa? Effetti collaterali?”

“si’…non posso toccare Seras…le farei male”


Integra storse il labbro e prese da terra un vetro, si fece un taglio sul palmo della mano, io sobbalzai guardandola imbarazzata mentre lei mi toccava il viso con la mano ferita ed in un attimo il taglio era sparito al solo contatto con la mia pelle

“merda ragazzina, sei l’antitesi di Alucard…”

“lo so, lo so…”


Sussurrai portando di nuovo le mani al volto mentre Seras si sedeva vicino a me. Aveva in mano un giornale e lo uso’ per darmi un buffetto sulla testa, sembrava buffa come scena se non fosse che il resto della situazione era diventata un vero e proprio schifo

“troveremo una soluzione, il maestro tornera’ e risolveremo questa cosa”

“lo spero Victoria…”

 
“adesso andiamo sorellina, devi riposare, hanno sedato la rivolta ma domani si prospetta il putiferio, domani schiereranno anche i soldati del vaticano e sarà un tutti contro tutti”

In realtà non ricordo cosa accadde poi, probabilmente caddi stremata a terra e Walter mi porto’ in camera in braccio, o almeno quel che rimaneva della mia camera, dato che un pezzo di muro era saltato via. Passai una notte senza sogni e quando mi svegliai mi resi conto che la guerra era già cominciata. C’era del fumo che si levava da una Londra martoriata e mi chiesi all’improvviso se le mie amiche erano diventate Ghoul o forse si erano salvate. Scesi di corsa dal letto, volevo trovare un modo per raggiungere la città il prima possibile, trovai la soluzione sotto alla mia finestra. Victoria era già ad aspettarmi con un paio di moto accese, io saltai le scale con un agilità mai vista prima e montai in sella scoprendomi anche brava a pilotare quel bolide rosso. Raggiungemmo la periferia della città seguite dalla macchina di Walter e Integra, noi ed i pochi mercenari sopravvissuti. Osservavo Victoria accanto a me, lei mi sorrise come per rincuorarmi. Anche noi eravamo così diverse ora, ma avrei voluto tanto abbracciarla

“Victoria..”

“si’?”

“sei la mia migliore amica,la mia sorellina... qualunque cosa accada….qualunque cosa io sia diventata, tu ed Alucard siete la cosa più cara che ho,siete la mia famiglia”


Lei sorrise annuendo appena

“ce la faremo Luna, ce la faremo”

Davanti a noi c’erano due eserciti:  Il millennium, con le sue schiere di Ghoul senza cervello e con tanta, troppa fame e di fronte a loro il vaticano, con i suoi soldati incappucciati di bianco e schierati come pedine su una scacchiera. Poi c’eravamo noi,che sembravamo quasi un improvvisata.

“allora, nostra signora, ancora dalla parte sbagliata?”

Ci voltammo tutte e due verso Andersen che intanto era apparso alle nostre spalle, ghignando come suo solito con le baionette incrociate per formare una croce. Tento’ di lanciarne una contro Victoria ma io la parai con la mia spada

“sono dalla parte giusta invece, Andersen”

Dietro di lui apparvero altre figure, i miei vecchi colleghi, mi sorrisero appena facendo spallucce. Erano una suora dai tratti severi ed i capelli arruffati ed  un giovane prete dai capelli dorati ed un paio di occhiali da bibliotecario, dietro di loro, un quarto esercito. Integra si fece avanti mordendo il sigaro innervosita prima di cominciare a parlare con voce severa

“nemmeno voi vi siete schierati con il vaticano?”

“noi siamo qui per uccidere Alucard”

“come se ne foste capaci…”

“eccolo!Il maestro sta tornando!”


La voce di Seras mi fece perdere un battito per quello che aveva appena detto, o forse avevo avuto anche io la sensazione di averlo di nuovo vicino. Mi voltai lentamente e vidi un enorme nave fendere la nebbia che aleggiava sul fiume. Questa si fermò distante dal molo, un ombra balzò dal ponte mentre le sue risate riecheggiavano attorno a noi. La creatura che forse solo io ed Integra chiamavamo per nome scese a terra al mio fianco. Istintivamente mi scostai per non sfiorarlo e lui se ne accorse, per un attimo entrambi ignorammo chi ci stava attorno, lui mi guardava come se già sapesse tutto

“il tuo odore è cambiato…”

Sussurrò lui allungando una mano verso il mio viso

“no!”

Indietreggiai stringendo le mani al petto e guardandolo disperata

“ti farò male…ti farò del male se solo mi tocchi”

“mi fai del male se non lo fai”


Sussurrò lui e senza chiederlo si avvicinò a me stringendomi a se’, ignorando completamente il fumo, l’odore di Zolfo che sprigionava a contatto con la mia pelle, ignorando chissà quale immenso dolore.

“no..no ti prego!basta…ti prego,amore…”

Sussurrai, ma anche io dopo un inutile resistenza mi ritrovai ad aggrapparmi a lui, sentivo un dolore immenso nel petto, mi tremavano le gambe e le lacrime mi rigavano il viso, le mani di lui si stavano piagando eppure continuava a sfiorarmi i capelli come se nulla fosse

“ho attraversato gli oceani del tempo per ritrovarti….”

Sussurrò piano mentre io mi allontanai di nuovo, i suoi vestiti, la sua pelle erano bruciati come se per un minuto avesse abbracciato un palo rovente, ma per fortuna sembrò rigenerarsi

“Alucard….”

“che cosa ti hanno fatto, piccola mia…”


Guardai Andersen con ribrezzo, anche Alucard fece lo stesso mentre lui se ne stava lì a ghignare soddisfatto nell’avermi rovinato la vita nel suo nome. Strinsi i pugni, non potevo far nulla ora contro Andersen, eravamo della stessa fazione, non gli avrei torto un capello con i miei attacchi.  Alucard avanzò ponendosi davanti a me

“cosa le hai fatto, schifoso cane del vaticano?”

“l’ho riportata sulla retta via”


Lui ringhiò mentre a terra delle ombre presero forma moltiplicandosi, vidi chiaramente un immensa rabbia in Alucard, tanto da fargli chiamare dalle ombre qualcosa di grosso, un intero esercito, sentivo la sua anima pregna di vite spezzate che ora stavano tornando come suoi schiavi, marionette.  Queste presero a scivolare come un fiume in piena, schierandosi contro le due fazioni. Istintivamente corsi accanto ad Alucard, ma lui mi spinse indietro con la mano

“Alucard cosa fai??”

“pongo fine a questa scempiaggine, poi ti porto a casa”

Mi guardai a terra, respiravo affannata mentre sentivo le mani di quelle cose  che arrancavano verso i soldati, come un fiume in piena li travolgevano lasciando a terra un bagno di sangue, era l’esercito di Alucard, del re dei non morti. Tutte le sue vittime, tutti quei morti ora al suo servizio come marionette, come cani fedeli e bramosi di sangue

*per cosa hai dato la vita ogni volta, ragazzina*

Una voce nella mia testa mi fece sobbalzare

*sento la tua anima in pezzi, hai fatto ritorno troppe volte per la causa sbagliata, non è per quel demone che sei tornata*

“la…lasciami stare…chi sei??”

Mi inginocchiai tenendo la testa tra le mani, i miei pensieri erano così confusi, davvero avevo sprecato la mia vita per una causa persa? Tutta quella gente morta, guardai i tre eserciti, e due eserciti erano composti da non morti. Alucard era….era un….mostro?

*che differenza vedi tra Alucard e quei pazzi del Millennium?niente, te lo dico io figliola…*

“no, no…”

*fammi entrare, ti libererò dalla tua pena, tornerai ad essere la loro guida, la loro eroina*

Non diedi una risposta, perche’ al mio esitare lei si fece avanti e mi ritrovai ad alzarmi in piedi contro il mio volere, a prendere la spada contro il mio volere, a colpire Alucard al cuore….contro il mio volere.  Si era voltato un istante, vidi per un attimo il suo viso preoccupato, poi però prese a tossire sangue mentre teneva tra le mani la lama che lo trafiggeva nel vano tentativo di estrarla

“Luna?...”

“no, io sono Jeanne…sto facendo un favore alla tua amica”

Non era vero, non potevo muovere un muscolo, ma sentivo il sangue caldo di lui colarmi sulle mani fino a terra. Lei ritrasse la lama, lui non reagì era inerme mentre Andersen rideva alle sue spalle affilando le lame mentre la mia mano lo afferrava e lo sollevava per la gola. Ti prego, ti prego fa qualcosa, ti prego, non morire così, sentivo qualcosa di caldo scendermi sulle gote, Jeanne fece una smorfia accorgendosi che stava piangendo

“cosa fai, mostro?non combatti nemmeno un po’?”

Lui rimase in silenzio mentre lei stringeva la presa alla gola ed io sentivo il cuore trafitto da mille lame. Basta, basta.

“Luna…”

La mano di Alucard mi sfiorò il viso, aveva il volto sporco di sangue e sembrava messo male mentre il suo collo sembrava corroso dalla mia mano, ma sorrideva comunque, lui…sorrideva sempre quando mi guardava

“sono sempre….stato un disastro…ma a te andava bene cosi’…ricordi?”

Lei lo trafisse di nuovo, ma riuscii in qualche modo a ritirare subito la lama, stavo riprendendo il controllo?

*lascialo andare, lascialo andare ti prego, lui è tutto quello che ho*

“ma tu ora hai il paradiso, hai la santità”

*lasciami andare, va via! Io non ho nulla! Non lo voglio questo!*

Lasciammo la presa dalla gola di Alucard che cadde in ginocchio tossendo altro sangue, più di quanto ne aveva in corpo probabilmente. Io caddi in ginocchio tenendomi la testa mentre ripresi lentamente il controllo del mio corpo, nel momento in cui Andersen stava per calare la lama, io riuscii a lanciargli un sasso in fronte per fermarlo

“no!!”

stavolta ero io a gridarlo, ma Andersen sembrava ancora convinto che fossi l'altra, tanto che si avvicino' come per aiutarmi a tirarmi su ma io gli infilzai un palmo della mano con un pezzo di vetro trovato a terra

“….Jeanne?”

“non più brutto idiota!!mi hai avvelenata con il sangue di una martire! Lasciala andare in paradiso! Toglimela!!”

Mi alzai in piedi inginocchiandomi accanto ad Alucard, tesi le mani verso di lui, mi tremavano come non mai mentre le lacrime mi rigavano il viso, sentivo ancora bruciarmi un fuoco dentro, faceva male, tanto male, ma avevo altro per la testa

“Alucard….Alucard…è colpa mia”

“sto bene….sto bene piccola…”

“no che non stai bene!”


“brutta traditrice….non ti basta avere la santità devi anche ripudiarla??”

Andersen stava per menare un altro fendente quando Vitoria si parò in mezzo e Walter si era messo a tenere a bada gli altri due sacerdoti, era successo tutto così in fretta che nemmeno me ne ero accorta che era grazie a loro che eravamo ancora lì in mezzo al caos senza un graffio, almeno io.. la battaglia riprese senza sosta, Alucard aveva dimezzato le schiere da entrambe le fazioni che ora indietreggiavano mostrando di volere una sorta di tregue, per il momento la guerra era cessata, ma sapevo benissimo che non poteva finire così. Le armate batterono in ritirata mentre anche la sezione Iscariota si dileguò allo stesso modo con cui era apparsa, promettendo vendetta, promettendomi la testa del vampiro. In un attimo Victoria aiutò Alucard a salire in auto mentre io salii insieme a Walter sulla moto, anche noi eravamo in ritirata a quanto pare, la loro pedina migliore era in fin di vita ed io, io ero sconvolta come non mai. Guardavo la strada sovrappensiero, avevo probabilmente lo sguardo di un cadavere, le mani sporche di sangue e  bruciavano come non mai. Raggiungemmo la camera da letto più intatta del palazzo, vi adagiarono Alucard ed io mi sedetti al suo fianco come un automa, con lo sguardo fisso su di lui, non potevo toccarlo, gli avrei solo fatto del male. Mi misi in ginocchio a braccia incrociate sul letto, nascosi il viso tra le coperte quando sentii la mano di lui sfiorarmi il capo, istintivamente mi feci indietro

“no!”

“Luna…”

“stavo per ucciderti, stavo per…per ammazzarti davvero, Andersen lo sa, vuole che io ti uccida…io non posso toccarti più, non posso più stringerti la mano, supplicandoti di guarire, non posso pulirti via il sangue dal viso, non posso fare nulla senza farti del male…”


Tremavo come una foglia, rannicchiata accanto alla sedia mentre lo fissavo in lacrime

“sto bruciando Alucard….dentro sento il fuoco che mi ha presa, mi brucia, io….io brucio..”

 mi avvicinai piano, come un penitente davanti alla croce

“ti…ti prego, tu devi guarire, hai bisogno di sangue, sangue di…di vergine, noi potremmo”

“no”

“Alucard! Dannazione….dannazione non capisci??”


“non ti portero’ all’inferno con me, Luna…”

“è questo l’inferno!”


Gridai stringendomi il petto, colpendo l’armatura che avevo incollata addosso, che non potevo togliere in alcun modo, come se fosse legata alla mia anima, al mio sangue

“io sono all’inferno….senza di te, senza il mio re, io sono la regina del nulla, io non lo voglio un paradiso così non voglio ali di angelo e non voglio un mondo senza di te”

Ringhiai riprendendo quel poco di coraggio che avevo perso per strada in moto, probabilmente

“Luna”

“mordimi, portami con te nel più oscuro degli abissi, portami con te fino alla fine del mondo ma ti prego, non condannarmi a questo paradiso di fiamme, ho….ho attraversato gli oceani del tempo per nulla?”


Sussurrai sorridendo appena, sentii Alucard ridacchiare goffamente mentre portò una mano dietro alla mia nuca e posava la fronte sulla mia, ovviamente con effetti collaterali, già sentivo il fumo sfiorarmi il viso e i capelli, di nuovo gli stavo facendo male, stavo per staccarmi da lui ma mi trattenne con forza
“sei sempre stata così cocciuta…torneresti in eterno con la stessa identica domanda che mi assilla…ed io ti aspetterei in eterno in attesa di sentirtela dire, sebbene non volessi farlo….ma tu, tu sei piu’ cocciuta di me, quindi…credo..di aver appena perso, my lady Luna”
Vidi la creatura aprire la bocca, mostrando denti affilati come lame, una schiera di pugnali d’avorio che si avvicino’ al mio collo e lentamente entrarono nella mia carne, con delicatezza, come un abbraccio di spine. Poi tutto si fece buio, ero nel buio piu’ assoluto, davanti a me c’era una donna triste, dai capelli biondi e gli occhi azzurri come il cielo

“Jeanne..”
Mi sorrise

“il tuo amore e’ cosi’ grande, come lui che mori’ per i peccatori, tu hai scelto di legarti alla sua ombra, per dare luce alla piu’ oscura delle creature dimenticate da Dio”

“lui non dimentica nessuno..”


“forse…forse era davvero quello che voleva…forse davvero non si dimentica di nessuno, per questo ha mandato te da lui…dovevamo capirlo,dovevo capirlo…trova la pace piccola Luna,vivi a lungo ed illumina l’oscurita’ placa la bestia..”

Si avvicino’ a me, mi bacio’ la fronte e mi accarezzo’ il viso sorridendomi prima di sparire in uno sciame di farfalle dorate, capii in quel momento, di averla appena liberata dal mio vincolo di sangue.

“Ma davvero lo avete fatto?? Non vi ha bruciato la bocca?”

“da morire, ma dovevo farlo”

“ed ora lei e’ una di noi?”


“lo e’ da sempre”

“avete ragione maestro…oh!si sta svegliando!”

Quando aprii gli occhi vidi il viso di victoria copra al mio, i suoi occhi rossi erano fissi sui miei, mi sorrise dolcemente mentre indietreggio’ per permettermi di mettermi a sedere. Mi sfiorai il collo sentendo un lieve bruciore, toccai due piccoli fori di entrata, i denti di Alucard? Allora non era un sogno. Lo vidi poi seduto davanti a me, lui, l’amore della mia vita che mi sorrideva piano, non aveva piu’ sangue addosso, sembrava un vampiro nuovo

“eih…”

Non sentivo piu’ nulla dentro al petto, non sentivo dolore, non sentivo il sangue scorrermi nelle vene…chi lo avrebbe mai detto? Non te ne accorgi finche’ non smette di circolare, che cosa bizzarra. Allungai una mano tremolante verso quella di Alucard, la afferrai ma non accadde nulla, rimasi un attimo ferma, poi saltai in braccio ad Alucard , stringendolo forte mentre piangevo di nuovo. Lui mi strinse piano a sua volta mentre Victoria si avvicino’ accarezzandomi i capelli

“benvenuta a bordo, Luna!”

Io sorrisi tra le lacrime mentre poggiavo la tempia su quella di Alucard che intanto aveva preso a cullarmi gentilmente mentre mi massaggiava la schiena, entrambi godendo del fatto che potevamo stringerci senza farci del male a vicenda, insieme, un po’ meno diversi, un po’ più’ vicini.
 Ma la guerra non era ancora finita
  
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