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Autore: LoonyZombiee    22/08/2018    0 recensioni
Sequel di Hija de la luna #1
"Jazmin dice sempre che la vita è come una ruota e che bisogna imparare a girare con lei, e se girasse troppo veloce?. Cosa sarei disposta a fare pur di non perdere un'altra persona a cui tengo? So con certezza che mi sacrificherei per salvare ciò che amo, ma se non bastasse? Se la ruota andasse fuori dal suo percorso? Cosa farei se la vita dei miei amici dipendesse solo da me? E Thiago? Thiago lo devo salvare o altrimenti me lo porteranno via. Un odore, una canzone, uno sparo, la corsa per la vita, il raggio di sole che si rispecchia in un vetro rotto. Le parole girano nella mia testa più veloci della ruota della vita. Urla, gioia, dolore, salvezza. Un amico perso, uno ritrovato e la morte certa. Io sono come una ruota, e la vita deve imparare a girare con me."
***
Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Cris Morena; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Erotico, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hija de la luna '
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Capitolo 7: La provocacion
(Thiago)
 
Dopo aver dato una miriade di pugni alla parete della camera di Mar decido che l’unica soluzione per sbollire, almeno in parte, la mia rabbia è uscire a correre.
 
Vado in camera mia per mettermi una maglia sportiva, i pantaloncini e le scarpe da ginnastica ed esco in tutta fretta senza nemmeno rispondere alle domande insistenti di mia zia Malvina. Non ho voglia di parlare di Mar, ho solo bisogno di distrarmi.
 
Probabilmente sono stato un codardo, avrei dovuto lottare per tenermela invece di farla andare via così ma so per certo che sarebbe stata questione di tempo e che poi tra me e Simon avrebbe scelto lui e non me.
 
Non perché sia più bello chiariamoci ma l’avrebbe fatto per come è, per essere stato in grado di scrivergli quella canzone d’amore mentre io invece sono stato capace solamente di scriverne una dove dico chiaramente che preferisco una donna ad una ragazzina.
 
Simon ha sempre avuto successo con le ragazze non tanto perché sia un bel ragazzo quanto per il suo carattere dolce e sensibile che prima o poi finisce per far innamorare anche le ragazze con un cuore di pietra.
 
Conosco Mar, da quando se n’è andato Barto è cambiata tantissimo. E’ meno fredda e le costa meno esprimere i suoi sentimenti anche se ancora non riesce a piangere. So per certo che Simon si impegnasse non ci metterebbe nulla a farla innamorare di lui se già non lo fosse.
 
Odio ammetterlo ma sono tremendamente geloso di Mar. E’ un sentimento alla quale non sono abituato perché prima di conoscerla non lo sono mai stato. E’ frustrante sentirsi così impotente quando ti rendi conto che ti stanno per portare via una cosa che ami.
 
C’è da dire che sono abituato a perdere tutto ciò che amo. Mia madre mi ha abbandonato quando avevo appena sei anni, mio padre appena ha potuto mi ha spedito a Londra ed ora si ritrova in coma anche se dovrebbe stare in carcere.
 
Fin da quando sono piccolo sono stato abituato al fatto che nulla è eterno soprattutto quando si tratta di affezionarsi alle persone. Ecco perché non volevo innamorarmi, ecco perché con le ragazze non volevo nulla di serio. E questo pererché non sono in grado di lottare per tenermi quello a cui tengo. 
 
Mi rendo conto che invece di calmarmi la corsa mi ha fatto venire in mente dei ricordi tristissimi che da anni cerco di rimuovere dalla mia memoria ma purtroppo non ci sono ancora riuscito.
 
Mi accorgo che correndo come un automa i miei piedi mi hanno portato al parco, mi guardo intorno e invidio tutto quei bambini che giocano felici con i loro genitori e penso che per me questi sono ricordi talmente lontani da essere quasi inesistenti. 
 
Freno la corsa ed inizio a camminare per riprendere fiato fino a che due persone sedute su una panchina catturano la mia attenzione. Mi stropiccio gli occhi sperando d’aver visto male ma mi rendo conto che purtroppo non è così, a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altra ci sono Mar e Simon e a quanto vedo stanno ridendo, probabilmente dell’idiota che sono. 
So che Mar non è una ragazza che si fa buttare giù da niente però nonostante questo non avrei mai immaginato che si mettesse a scherzare sul motivo per cui l’ho lasciata. Simon è l’unica ragione perché io non stia più con la mi…con Mar.
 
“BA, non volevo che lo scoprissi così. Per questo ho messo quel video, speravo che davanti alla palese dichiarazione di Simon non ti avrebbero nascosto più niente ma evidentemente li ho sopravvalutati. Ho pensato che avessero il coraggio di dirtelo invece hanno continuato a negare facendo passare noi due per i paranoici” dice Mel dopo avermi raggiunto dietro l’albero a ridosso del quale mi sono nascosto.
 
“Grazie Mel, tu sì che sei una ragazza seria che non si nasconde dietro a nulla e che non ha peli sulla lingua” gli dico riconoscente.
 
Non riesco a credere di aver dubitato di lei, di aver pensato che Mar avesse ragione nel dire che ci voleva vedere separati quando invece si era solo preoccupata di farmi vedere la realtà delle cose.
 
“Non ringraziarmi bombon, ho fatto fatto solo quello che ritenevo corretto. Non sopporto vedere come se ne approfittano di una persona buona come te” dice lei, dal tono che sta usando e della sua espressione mi sembra sincera.
 
“Perché ti ho lasciata andare?” le chiedo e non le do nemmeno il tempo di rispondere perché prima che lei possa farlo la bacio. Lei ricambia e devo dire che è un ottimo bacio anche se a differenza di quelli con Mar il bacio con Melody non mi sta facendo provare nulla.
 
Quando ci stacchiamo lei mi fissa con i suoi occhioni da predatrice e mi dice “Quando ti sentirai pronto per intraprendere una relazione seria con una ragazza matura fammelo sapere, sarò disponibile solo per te” mi bacia a stampo e poi se ne va sorridendomi.
 
La guardo allontanarsi con le sue gambe lunghissime e il suo fare sexy ma appena sparisce dalla mia visuale mi concentro nel fissare un’altra volta Mar e Simon. Dopo dieci minuti buoni che hanno passato a ridere e in cui Simon gli ha fatto un paio di carezze finalmente decidono di salutarsi e lo fanno abbracciandosi e dandosi dei baci sulla guancia. Mar gli sorride ma con soddisfazione mi accorgo che appena lui si allontana la sua espressione si fa improvvisamente seria e che il suo sguardo triste sta fissando il vuoto.
 
Questo è il minimo dopo quello che mi ha fatto. Perché invece di nascondermelo non mi ha detto chiaramente “Thiago sono confusa, credo di provare qualcosa per Simon. Penso che la cosa migliore per ora sia separarci perché non voglio prenderti in giro” . Perché ha dovuto illudermi? Perché ha continuato a mentirmi?
 
E pensare che solo un’ora fa, poco prima di lasciarla, aveva detto che mi amava e che voleva stare solo con me. Che ragazzina ipocrita, da lei non me lo sarei mai aspettato. Soprattutto dopo il quinto grado sul rispetto che mi aveva fatto quando io gli avevo messo le corna, il bello è che le cose che diceva erano anche giuste e che sembrava crederci davvero.
 
La osservo allontanarsi dal parco e con mia sorpresa anche il suo sguardo si ferma sulle famigliole felici che popolano il parco a quest’ora. Immagino che dev’essere stato orribile vedere i suoi genitori morire davanti ai suoi occhi, vedersi strappata via così l’infanzia con tanta crudeltà e violenza. Cerco di riscuotermi subito dicendomi che non è il momento di provare compassione per lei. 
 
Capisco che continuare a seguirla non farà altro che peggiore il mio malumore ma nonostante questo i miei piedi sembrano non voler far altro che ripercorrere i suoi passi. 
 
Fissarla da lontano senza poterla toccare, abbracciare e baciare è un paragone troppo reale con la mia situazione attuale così obbligo le mie gambe ad entrare nel supermercato che stavo per superare.
Como un robot mi dirigo subito al reparto degli alcolici e senza esitazione prendo una bottiglia di vodka alla fragola e solo mentre sto alla cassa mi rendo conto del perché ho scelto proprio quest’alcolico: è il preferito di Mar. Il commesso non mi chiede i documenti perché data la mia altezza dimostro facilmente di essere maggiorenne anche se in realtà mi manca ancora un anno per compiere diciottanni.
 
Appena esco apro la bottiglia ed inizio a sorseggiarla, il bruciore allo stomaco che mi sta provacando l’alcool non è niente in confronto al dolore che mi sta causando l’ennesimo abbandono.
 
I miei piedi sanno da soli dove andare e quando ho scolato metà bottiglia mi ritrovo di nuovo dietro a Mar. La seguo fino a che non arriviamo davanti a casa ma lei invece di andare spedita verso il cancello si mette seduta sopra il marmo bianco della fontana dove ci siamo conosciuti.
 
Guarda con uno sguardo assorto i gelsomini che nuotano dolcemente nell’acqua e impregnano l’aria con il loro profumo proprio come il giorno in cui i nostri sguardi si sono incrociati per la prima volta. 
 
Ricordo di non aver fatto in tempo a vedere il viso della persona che era caduta in acqua, mi ero girato perché avevo sentito il tonfo sordo e visto gli schizzi e subito dopo mi ero letteralmente precipitato a soccorrerla.
 
Con sicurezza ho afferrato le sue mani e l’ho tirata fuori dall’acqua incontrandomi con i suoi grandi occhioni da cerbiatta, il suo nasino da bimba e delle labbra estremamente carnose. I lunghi capelli mori scoprivano il suo visino dai lineamenti delicati e incorniciavano alla perfezione la sua pelle chiara.
 
Mi era mancato il fiato perché la sua bellezza mi aveva lasciato senza parole però nonostante questo avevo tirato fuori il mio lato da latin lover perché nel momento in cui avevo incrociato il suo sguardo avevo capito che doveva essere mia e di nessun altro. Per la prima volta volevo passare tutto il mio tempo con una sola ragazza, con lei. Aveva qualcosa nel suo sguardo come una calamita talmente potente che mi impediva di distoglierle gli occhi di dosso. Penso a quando finalmente ero riuscito a baciare le sue labbra perfette, alla prima volta che mi ha detto ti amo e alla prima volta che abbiamo dormito insieme. Svegliarmi e vedere come prima cosa il suo viso sorridente è stata una delle cose più belle che mi sia successa.
Continuo a fissarla perdendomi nei suoi lineamenti perfetti, nelle sue labbra piene e in quegli occhi neri e profondi che ora sono tristi. Il mio sguardo scivola sulle sue gambe lasciate scoperte dai pantaloncini che indossa e mi viene subito da pensare a tutte le volte che me l’ha strette intorno alla vita e a quelle in cui glie l’ho accarezzate godendomi la il tocco con la sua pelle morbida. 
 
Con aria assorta gioca con qualche fiore nella fontana, è autunno e tra un po’ quei fiori appassiranno ma nonostante questo il loro profumo è più forte che mai.
 
Si alza e si avvicina all’entrata della casa anche se con mia sorpresa si reca verso l’entrata sul retro, io mi sbarazzo velocemente della bottiglia di vodka poi la seguo e con uno scatto felino la raggiungo inchiodandola alla parete.
 
“Thia…” non fa in tempo a parlare perché con violenza mi impadronisco della sua bocca. Con una mano la tengo dolcemente per i capelli mentre con l’altra le tengo ferma la vita alla parete, accarezzando il pezzo di pelle che la sua maglia lascia scoperta. 
 
Le assaporo con convinzione le labbra e la bacio come se non la toccassi da anni quando in realtà sono passate solo poche ore. 
 
“Lasciami” mi dice appena mi stacco tentando di liberare le sue mani dalle mie fortunatamente senza riuscirci. 
 
“Non ho intenzione di farlo” replico avventandomi poi sul suo collo.
“Già l’hai fatto” mi risponde cercando di suonare fredda anche se i miei baci sul collo la stanno facendo impazzire.
 
“Ti ho lasciato solo perché non volevo essere cornuto ma questo non significa che non voglia avere delle prerogative su di te.” Rispondo con il viso a pochi centimetri dal suo perdondomi ad ammirare le sue labbra rosse e gonfie per i baci di prima.
 
“Di che stai parlando?” mi domanda a metà un po’ confusa e abbastanza arrabbiata. 
 
“Di questo” rispondo ricominciando a baciarla prima che possa trattenermi. Suo malgrado non riesce a staccarsi nemmeno lei, e anche se prova a fare resistenza e a spingermi via ad un certo punto lascia cadere le mani lungo i fianchi ed io ne approfitto per spingerla ancora di più contro la parete coprendola completamente col mio corpo.
 
“Thiago, basta!” riesce ad urlare appena riesce a staccarsi dalla mia bocca.
 
Mi da un’energica spinta e così riesce a liberarsi anche dalla presa delle mie mani, io barcollo un po’ all’indietro ma riesco a non cadere e a non interrompere il contatto visivo con lei.
 
“Forse è meglio se mi stai lontano” dice con una punta di tristezza nella voce, vorrei fermarla e dirle che non ci penso minimamente ma purtroppo non faccio in tempo a risponderle che è già sparita all’interno della casa. 
 
                                                     *** 
 
Io, Nacho e Jero stiamo ballando che delle bellissime modelle amiche di Melody proprio quando la musica si interrompe e la voce di Mel risuona nella stanza.

“Ragazzi tra sarà un numero cantato ma appena finisce vi prometto che riprenderemo immediatamente a ballare”

Si spengono le luci nella stanza e si accendono quelle di un riflettore improvvisato sulla parte della sala da pranzo lasciata appositamente sgombra. Dopo qualche secondo in cui non succede nulla appare Mar vestita come Marylin Monroe in “Diamonds are a girl best friends” e con il microfono in mano annuncia “Buona sera a tutti, vi state divertendo?” domanda con fare da Dj.

“Siiii” urlano tutti in coro.

“Mel, questa canzone è dedicata a te. Prima di cominciare voglio sentire un forte applauso per la nostra festeggiata” esclama Mar.

Sull’applauso appaiono sul palco anche Rama, Tacho, Jaz e Valeria e appena gli invitati smettono di fare casino parte a tutto volume la base di “Material Girl” di Madonna.

“Some boys kiss me, some boys hug me I think they're okay if they don't give me proper credit, I just walk away” comincia a cantare Mar avvicinandosi a Tacho, scherzando in maniera provocante con lui spingendolo via alla fine del verso.
 
“They can beg and they can plead but they can't see the light, that's right
'cause the boy with the cold hard cash is always Mister Right” canta baciando subito dopo Rama sulla guancia in maniera appassionata.
 
“Cause we are living in a material world and I am a material girl
you know that we are living in a material world and I am a material girl” durante il ritornello Vale e Jaz toccano Mar in maniera provocante facendo finta di adorarla per cercare di rubarle i gioielli.
 
“Some boys romance, some boys slow dance that's all right with me if they can't raise my interest, then I have to let them be. Some boys try, and some boys lie but I don't let them play, no way only boys that save their pennies make my rainy day"
Durante la seconda strofa Tacho e Rama si avvicinano a lei che si mette a ballare con loro in maniera provocante assecondando le loro mosse spinte, facendosi baciare sulla guancia da entrambi non appena finisce la strofa.
 
“Cause we are living in a material world and I am a material girl you know that we are living in a material world and I am a material girl” Finita la canzone i cinque si mettono in un improbabile posa da cabaret in cui Mar è la reginetta, infatti Tacho e Rama la stanno sollevando su un simbolico trono improvvisato con le loro mani.
 
Gli invitati scoppiano in un rumorosissimo applauso, emettendo fischi e grida d’approvazione.

“Grazie a tutti, e grazie alla festeggiata che ci ha ospitati, spero che le sia piaciuta questa canzone che mi fa pensare a lei ogni volta che l’ascolto” commenta Mar al microfono lanciando un’occhiata significativa a Melody.

“Grazie ancora a tutti e buona serata” annuncia prima di lasciare il microfono in mano a Melody con un sorriso di sfida e allontanandosi dal luogo della sua esibizione, mentre si muove per la stanza mi rendo conto che la maggior parte dei ragazzi se la stanno mangiando con gli occhi. 

Simon la raggiunge in un attimo, la vedo sorridere ad una sua battuta e poi con un gesto dolce lui le sposta i capelli dalla faccia. Sento qualcosa bruciarmi dentro, ora più che mai sento quanto la voglio. La vedo allontanarsi da lui e sparire in un’altra stanza e così decido di seguirla. 
E’ entrata in bagno, io entro subito dopo di lei chiudendomi la porta alle spalle.

“Thiago, cosa vuoi?” mi dice con un tono scocciato fissandomi con quelle sue perle nere.

“Voglio toglierti quel fottuto vestito di dosso” dico spingendola contro la parete e iniziandola a baciare.

Lei sta facendo resistenza e riesce ad esclamare “Thiago basta!” tra un bacio e l’altro.

Si stacca improvvisamente da me dicendomi con un cipiglio “Non puoi lasciarmi e poi venirmi a baciare per toglierti la voglia”

“Tu non puoi provarci col mio migliore amico e poi farmi uscire di testa ballando” dico a mia volta irritato dal fatto che si sia sotratta al mio bacio.

“Tra me e Simon non c’è nulla” dice lei gustificandosi.

“Bene allora baciami” detto questo prendo con forza tra le mie mani il suo viso e ancora una volta la bacio, quando ci stacchiamo lei mi allontana ancora di più con uno spintone.

“Smettila! Per divertirti hai Melody con me questi giochetti non li fai!” mi urla contro.

“Io non faccio giochetti con te!”

“No? Prima mi lasci poi vieni qui e mi baci? Chi ti credi di essere? Fai pace col cervello perché io non ti sopporto più!.” detto questo mi spinge con forza fuori dalla porta chiudendosi poi a chiave.

“Mar non fare la ragazzina, apri e parliamone!” urlo dall’altra parte della porta picchiando sul legno.

“Non mi sono chiusa dentro per te, l’ho fatto perché devo cambiarmi!”

“Vuoi una mano?” ciedo di riflesso.

“Sei un idiota!” esce dandomi una spinta, in modo talmente veloce che non riesco a fermarla in tempo.
 
                                                        ***
“Facciamo un gioco!” annuncia Tefy interrompendo la musica.

“Benderemo cinque persone e queste si dovranno muovere per la stanza e appena interrompiamo la musica devono afferrare la persona che hanno davanti e la devono baciare” finisce di spiegare lo stecchino.

“Seeeeeee!” urlano in coro Gero e Nacho elettrizzati dal gioco appena proposto.

Tefy porge le cinque bende a Nacho, Gero, Simon, Tacho e ad un altro ragazzo del Rockland che si dovrebbe chiamare Felipe, prima di far ripartire Please don’t stop the music di Rihanna.
I cinque ragazzi cominciano a muoversi per la stanza leggermente preoccupati del fatto che potrebbero andare a sbattere contro qualcosa ma dopo qualche passo iniziano ad abituarsi alla cecità forzata e a divertirsi.
Improvvisamente il Dj interrompe la musica e i cinque ragazzi afferrano la persona che hanno davanti. 
Nacho e Gero si afferrano tra loro e dopo essersi scambiato un bacio sotto le risate del resto degli invitati nella sala corrono in due direzioni opposte rimanendo a debita distanza per il resto della serata.
A Tacho è andata decisamente meglio dato che ha preso Melody e la bacia sotto il mio sguardo leggermente infastidito e sotto gli occhi carichi d’odio della gitana.
Ma è il prossimo bacio a sconvolgermi più di tutti gli altri.
Osservo Simon mentre bacia con molta dolcezza ed altrettanta passione Mar che dopo aver tentato inutilmente di allontanarsi ha cominciato a ricambiare con altrettanto trasporto il bacio tra le urla e i fischi d’approvazione di tutti gli invitati.

Sento la rabbia ribollirmi dentro e una voce dentro di me che dice “Anche Simon e Mar ti hanno abbandonato. Hanno preferito qualcun altro a te proprio come tua madre” non faccio in tempo a capire che la voce sia veramente mia o se sia qualcuno a parlarmi nella testa che la mia mano chiusa a pugno si scaglia rabbiosa sul viso di Simon.

“Thiago!” mi urla contro Mar precipitandosi verso Simon per aiutarlo ad alzarsi.

Sono costretto a vedere con quanta preoccupazione la mia ex ragazza esamina il rivolo di sangue che scende dal labbro del mio ex miglior amico, e questo mi fa fremere ancora di più. Solo in quel momento mi rendo conto che si sono avvicinati anche Tacho e Rama per aiutare quella svergognata di Mar a soccorere quell’infame di Simon.

“Sono tutti dei traditori Thiago, ti mentono tutti. Rama e Tacho sono tuoi amici solo perché vogliono lei” comincia a dire quella vocina sconosciuta nella mia testa.

“Anche Simon si è riavvicinato a te solo per averla, a nessuno di loro tre importa davvero di te” continua la voce ipnotica.

“E lei invece di respingerli, se ne approfitta. E’ felice di vederti soffrire, si sta vendicando per quello ce le hai fatto. Sono tutti degli sporchi traditori, non meritano la tua presenza nella loro vita” conclude la vocina lasciandomi solo con quei pensieri che mi sono entrati talmente dentro da essere diventati miei.

“Non vedevi l’ora, vero? E’ per questo che ti sei riavvicinato a me, no? Perché cercavi solamente il momento giusto per portarmela via!” cominciò a dire con gli occhi iniettati di sangue guardando Simon che è ancora a terra, con tutta la rabbia che ho in corpo.

“Ci sei riuscito, spero ti piaccia la roba usata!” concludo lanciando un’occhiata di disprezzo a Mar.

“Non ti permettere di parlare così di lei!” esclama Rama dandomi una spinta per farmi indietreggiare.

“Povero Ramiro, sei ancora innamorato di lei? Ancora non hai capito che l’anno scorso è stata con te solo per farmi ingelosire? Ti ha solo usato, idiota!” dico accompagnando la frase con un ghigno.

“Siete stati insieme?” domanda Valeria sconvolta dopo aver sentito ciò che ho appena detto.

Scoppio in una risata sarcastica prima di dire con ironia “Non ti hanno detto nulla? Strano eppure non sono proprio tipi da pugnalarti alle spalle!”

Valeria passa confusamente lo sguardo da Rama a Mar prima di correre via arrabbiata e delusa.

“Adesso basta Thiago! Stai esagerando!” si mette in mezzo Tacho per difendere i due amichetti.

“Tachito! Ovvio che li difendi! Ci sei pure tu nella lista!” replico guardandolo con lo stesso disprezzo che ho riservato agli altri “Lo sapevi che quello di quest’anno non è stato il loro primo bacio?” aggiungo in direzione della Gitana.

“Cosa!?!” esclama lei sconvolta in risposta.

“Eh già, l’anno scorso li ho beccati a pomiciare contro la parete di un muro, e chissà quante altre volte l’hanno fatto quando io e te non eravamo nei paraggi!” aggiungo guardando la bionda che sta facendo di tutto per trattenersi dal lanciare una delle sue maledizioni gitane.

“Non è vero, bonita! E comunque era prima che tu tornassi alla fondazione BB!” replica Tacho nel vano tentativo di difendersi dalle mie accuse.

“Mi fai schifo!” gli urla di rimando Jazmin prima di allontanarsi sconvolta.

“Qual è il tuo problema?” mi chiede Tacho arrabbiatissimo.

“Voi, voi siete il mio problema! Mi avete mentito, mi avete usato solo per provare a conquistarla!” 

“E sai una cosa?” aggiungo rivolgendomi a Simon “Da loro me l’aspettavo, sono cresciuti per strada, sono abituati a rubare le cose degli altri.” Vedo con la coda dell’occhio Rama che cerca di trattenere Tacho dopo la mia ultima affermazione ma nonostante questo decido di ignorarli e di concludere il mio discorso “Ma da te non me lo sarei mai aspettato, mi fai ancora più schifo di loro” concludo.

“Come ti permetterti di parlarci con questo tono quando sei tu ad avermi tradita due volte con quella giraffa mal nutrita!” replica Mar con le labbra che le fremono per la rabbia e i pugni stretti lungo i fianchi.

“Sei talmente capra che non sei nemmeno in grado di contare, ti ho tradita solo una volta!” 

“Continua a negare quanto ti pare. Ma sappi che tutto quello che hai detto ti si rovescia addosso perché sei tu a fare le cose alle spalle! Sei tu ad avermi usata! Sei tu ad avermi mentito! Pensi di essere meglio di noi ma la verità è che siamo tremila volte meglio di tutto lo schifo che emani e in cui vivi!” esclama lei guardandomi con uno sguardo di fuoco negli occhi, tirando fuori tutto l’orgoglio e la dignità che ha in corpo.

“Ti tradisce con il tuo migliore amico e poi si permette anche di insultarti. Puniscila, Thiago. Colpiscila” torna a ripetermi in testa la vocina e prima che io possa avere il tempo di ragionarci su la mia mano aperta si posa con un forte man rovescio sulla guancia rosea di Mar.

“Animale! Prenditela con noi!” mi urla contro Tacho diventando tutto rosso per la rabbia di vedermi colpire sul viso la sua amica.

“Hai appena dimostrato di essere molto peggio di quello che credi siamo noi” mi dice Mar con un tono talmente gelido da farmi venire i brividi senza essersi scomposta un minimo nonostante la guancia le si sia arrossata parecchio per colpa mia. 

Senza guardami un’altra volta in faccia fa per allontarsi da me come ad averci ripensato si gira nuovamente verso di me e aggiunge con un tono ancora più glaciale di quello precedente mi dice “Scordati che esisto” prima di allontanarsi con passo sicuro verso l’uscita.

“No, voi scordatevi che esisto! Teen Angels finisce qui! La mia amicizia con tutti voi finisce qui! Da oggi in poi sarò nel gruppo di Nacho, Tefy e Melody. Loro che si che sono degli amici leali e sinceri” urlo per farmi sentire anche da Mar che non accenna a fermarsi per ascoltarmi, e dopo aver rivolto uno sguardo d’odio a Tacho, Rama e soprattutto a Simon mi allontano dandogli le spalle.

“Ben fatto, Thiago” commenta la vocina nella mia testa.
 
 

| Angolino dell’Autrice |
Duuunque, come farmi perdonare per questo ritardo mostruoso?
La verità è che avevo avuto un blocco con la storia e poi è semplicemente passata in secondo, terzo, decimo piano l’idea di rimetterci mano e finirla.
Ho pensato molto se pubblicare l’aggiornamento o meno ma ho deciso che per rispetto della storia e delle persone che l’hanno seguita che fosse giusto concluderla.
Scusatemi ancora per l’immenso ritardo.
Ho cominciato a pubblicare anche una FanFiction su Harry Potter, se siete Potterhead andateci a dare un’occhiata.
Grazie mille per la pazienza e i messaggi di incoraggiamento! :)
Vi abbraccio forte 
Loonyzombiee
 
  
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