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Autore: T612    23/08/2018    1 recensioni
1956, Russia, base operativa del KGB.
La nascita della leggenda della Vedova Nera e il Soldato d'Inverno all'ombra del Cremlino.
Ufficialmente gli eventi di quell'anno non si sono mai verificati, ufficiosamente gli eventi di quell'anno sono stati cruciali.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'M.T.U. (Marvel T612 Universe)'
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17 febbraio

 

I capi avevano deciso di sfoltire il numero di cadette che presenziavano alle lezioni del Soldato d’Inverno. Il cambiamento si era tradotto in allenamenti più lunghi dove il Maestro insegnava effettivamente loro qualcosa, assicurandosi personalmente di lavorare solamente con chi aveva la capacità di sostenere le sue lezioni.

In un certo senso i Capi erano stati costretti a sfoltire il numero di allieve, erano rimaste in vita solo le più promettenti, Natalia ignorava se le avevano semplicemente portare in infermeria o se il Soldato si era occupato personalmente anche dell’accumulo e del smaltimento cadaveri. 

Natalia non sapeva nemmeno in quante fossero rimaste effettivamente, Ivan e i due Generali avevano deciso di comune accordo di farla assistere a lezioni private, definendolo uno “spreco di potenziale” che le allieve più promettenti, come lei e Marina, si mescolassero in mezzo a delle cadette mediocri e la ragazza sapeva di dover considerare l’intera faccenda al pari di un onore, considerandola come un’occasione aggiuntiva per dimostrare al meglio le proprie capacità… ma dopo l’ennesima volta che sbatteva il mento a terra, riteneva difficile comprendere dove si nascondesse l’onore in quel turbinio di lividi e percosse, sputando a terra un grumo di sangue rialzandosi in piedi, studiandosi a vicenda girando in cerchio, finendo di nuovo a terra quando il Soldato d’Inverno risponde all’attacco. 

Il Maestro la strattona di nuovo in piedi con un movimento energico del braccio bionico, già dalla terza lezione aveva rinunciato alla tenuta da combattimento ripiegando in una divisa smanicata che gli permetteva maggior libertà di movimento, lasciando in bella vista il luccichio inquietante delle luci della palestra che si riflettevano sul braccio della morte. 

-Tieni più basso il braccio destro, evita di scoprire il fianco. 

Il Soldato d’Inverno è un uomo di poche parole, usa sempre un tono di voce duro ed ispido, mentre lo sguardo che le rivolge costantemente lascia intuire che è il tipo di soldato che preferisce seguire gli ordini invece che impartirli… ha l’aria di qualcuno che non ha voglia di stare su quel ring ma ne è costretto.

Il suo Maestro tentenna appena scoccandole uno sguardo più intenso del solito distogliendolo subito dopo, ma Natalia è ancora inchiodata davanti a quegli occhi enigmatici indecisa se siano grigio fumo o color ghiaccio, riflettendo che è la prima volta che quello sguardo trasmette un qualcosa… e non riesce a reagire in tempo che la sua testa sbatte violentemente di nuovo a terra.

-Ti avevo detto di non scoprire il fianco, non farmelo ripetere una terza volta.






 

Edit: 16/09/2019

   
 
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