Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _all_the_joy_01    23/08/2018    0 recensioni
una storia d'amore contornata da altre storie d'amore. fraintendimenti complicazioni e risate sono gli ingredienti, sta a Jin Nam Jimin Yoongi Tae Kookie Hobi e Jeongyeon far evolvere le loro storie.
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[parte della storia]
«Oddio..e ora che faccio..» disse il maggiore guardando il suo migliore amico.
«Semplice te lo scopi. Ma prima fammi mangiare schifezze, su su alza quel culo»
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La storia prende in considerazione tutte le varie ship (NamJin, VKook, YoonMin e quella creata da me tra Hobi e Jeongyeon) ma è incentrata sopratutto sulla NamJin e sul pensiero di Jin.
Spero vi piaccia, buona. lettura~
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Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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«Nessuno. E ripeto nessuno, nemmeno un mio amico, deve anche solo pensare di poter far soffrire il mio Jinnie e il mio amore. Nessuno.».

E dopo queste parole Yoongi iniziò a vagare per tutta la scuola alla ricerca Namjoon. Il suo sguardo e la sua camminata non presagivano nulla di buono. Passava tra la folla dei ragazzi, che come lui frequentavano quella scuola, e sembrava fosse Mosè che apriva le acque del Mar Rosso. Min Yoongi il nuovo profeta che spartisce la folla di persone e apre il didietro al suo amico Namjoon, si perchè in quel momento voleva solo dargli un calcio nel culo che lo potesse far partire verso Marte, perchè tanto con il suo QI di 148 di sicuro sarebbe riuscito a parlare con qualche alieno strano. Magari riusciva pure a trovare il pianeta natale di Taehyung. Che profeta tranquillo e pacifista..

Stava chiedendo a tutti ma sembrava essersi volatilizzato, o forse avevano paura di cosa potesse fare quello hyung più spaventoso del solito..mmh Yoongi non lo saprà mai. Era giunto alla conclusione che nessuno di quei cosi, ovvero i suoi compagni di università, fosserò realmente utili in quel momento, così si diresse verso la sala professori per cercare la professoressa Choi, secondo il verde lei era la donna più intelligente del mondo «Li dovrebbero dare a lei l'oscar, il grammy e il nobel». Entrato nell'aula la vide subito, era intenta a sgridare uno dei suoi colleghi «Senta, non mi frega se lei ha avuto questa laurea o è amico di questo tizio, lei deve compiere il suo lavoro Chen! Non può assentarsi da scuola per una settimana senza preavviso per un viaggetto con la sua nuova mogliettina americana! E nemmeno mettere un test senza preavviso dopo questa assenza. Un'altra cosa del genere e lei verrà licenziato» il suo sguardo si era assottigliato e il tono era tagliente, disse l'ultima frase vicina al viso del professore impaurito «E lei sa che se lei va via abbiamo altrettanti docenti preparati e pronti a prendere il suo posto e il suo stipendio. Quindi veda di smuovere quel sedere flaccido da quella sedia e scatti a lezione.». 

Ecco un altro motivo per cui la ammirava, lei era una donna con le palle, la adorava. Forse era anche una delle donne con cui avrebbe voluto avere una relazione, cosa che Jimin non doveva assolutamente sapere. 

L'avrebbe coperta di complimenti se ora anche lui non doveva far muovere il culo a qualcuno. «Scusi professoressa Choi, ha visto Kim Namjoon?» chiese il verde avvicinandosi alla scrivania della corvina. «Ciao Yoongi» sorrise «È successo qualcosa con il tuo amico?» chiese la donna invitandolo a sedersi. Yoongi negò con un gesto della mano «Diciamo di si, devo spaccargli il naso. Lo ha visto?». «Aish, Yoongi se lo fai veramente, anche se sei il migliore amico di mio nipote, non potrò lasciar correre lo sai?» vide l'alunno annuire così sospirò per la seconda volta «Ha chiesto le chiavi dell'aula di ballo privata quindi penso sia lì». Il verde scattò verso la porta «Grazie mille signorina Choi!». «Prego, e ricordati che la violenza non è la soluzione!» alzò un po' la voce per farsi sentire dallo Yoongi scattante e sperò avrebbe seguito il consiglio. «Mi ha chiamata signorina» ridacchio la Choi mentre si specchiava sul suo pc spento.

Yoongi corse verso uno dei posti che aveva scartato all'inizio «Namjoon in un'aula di ballo...è come dire Jungkook in un nightclub, ma per favore!». Davvero non riusciva a spiegarsi cosa ci facesse lì il viola, cioè ormai si sapeva che il ballo e lui erano come Taehyung e un cervello, quasi totalmente incompatibili. Mancava poco al traguardo della sua corsa e aveva già un bel discorsetto pronto da dirgli, o forse meglio fargli. Spalancò la porta ed entrò facendo prendere un colpo al minore. «Oh Yoongi sei tu, come va? Anche tu qui per allenarti?» sorride Nam asciugandosi qualche goccia di sudore. «Se il sacco da box lo fai tu molto volentieri» si avvicinò velocemente ad un Namjoon confuso e lo mise al muro. Il viola si corrucciò immediatamente e spostò il braccio dell'amico «Ma che cosa hai?! Ci stai con la testa?». 

Il verde non si intimorì e lo riprese per il colletto «Quello che non ci sta qua sei tu idiota! Come cazzo ti permetti di illudere il mio migliore amico per poi baciare un cinese del cazzo eh!?» la mano stretta a pugno gli formicolava, forse significava qualcosa, che per Yoongi era venuto il momento di dargli un pugno. E lo fece, un pugno nella mascella, non troppo forte ma ovviamente carico di rabbia «In più non ti è bastato!! Hai fatto soffrire come un cane non solo Jin ma anche il mio Jiminie! Ha pianto davanti ai miei occhi cazzo, non lo avevo mai visto così triste..» sembrò calmarsi ma durò solo qualche secondo «E tu poi pezzo di idiota vai pure a minacciare la gente dicendo di stare lontano da Jin quando tu lo prendi solo in giro e stai con un biondo platinato del cavolo!». Lo spinse contro il muro e lo guardò malissimo sperando di non avergli fatto troppo male ma nemmeno troppo bene.

Namjoon si pulì il labbro, che per il pugno aveva iniziato a sanguinare da un piccolo taglietto, e spinse a sua volta Yoongi «Ma che cosa stai dicendo?! Ma ti sei fumato una canna amico?!» inspirò ed espirò cercando di calmarsi «Io non sto insieme a nessuno e tantomeno ho baciato qualcuno». «Non è vero! Non mentire, Jimin e gli altri tre ti hanno visto baciarti nel bar con quel decolorato cinese, Jackson» il suo tono cercava di essere ancora intimidatorio. Nam scoppiò in una risata quasi isterica e nervosa «Io baciato con Jackson? Ma quando mai!! Lui è già fidanzato con Jinyoung» disse guardando negli occhi Yoongi e smettendo di ridere lasciando posto a delle gote arrossate «A me piace Jin, hyung io non ho minacciato Jaebum a caso».

Yoongi si vide cadere in testa un intero palazzo. Gli occhi del suo amico erano così sinceri, come la sua voce, in quel momento che non poteva che crederci. «Ma ma Jimin...e Jin...bar...vi spiavano..anche Kook...tua sorella....poi montagne russe..» il maggiore stava blaterando parole disconnesse. Si sedette a terra e si mise le mani tra i capelli e guardò il ragazzo in piedi davanti a lui che lo guardava ancora un po confuso. «Hyung giurò su tutte le cose che amo, io non ho mai baciato Jackson in quel bar» disse Namjoon mettendosi all'altezza del più grande. «Ma loro dicono di averti visto con i loro occhi! Jin hyung ti ha visto con i suoi occhi e ha pianto!» urlò Yoongi scuotendo il minore «Dicono che tu eri di spalle alla vetrina e ti sei avvicinato a Jackson!». 

Nam bloccò le braccia del minore e aspettò che il lieve giramento di testa gli passò prima di rispondergli «Si mi sono avvicinato, ma non per baciarlo, per pulirgli la faccia, che ci era impastrocchiata subito di crema al cioccolato, con un tovagliolo» disse pensandoci su per poi spalancare gli occhi quasi spaventato «Non dirmi che dalla loro prospettiva sembrava un bacio?!» il verde annui a bocca aperta «Oddio e ora che come faccio!? Io non voglio che Jin creda questo e che si senta male per una cosa che nemmeno esiste..». Stavolta era Namjoon a prendersi i capelli tra le mani. «Sinceramente non so cosa potresti fare, questa situazione e così assurda che l'unica cosa che mi viene in mente da dirti è di provare a parlargli, forse» disse Yoongi che sembrava essersi ripreso. «Mi sento così in colpa, ho fatto soffrire una delle creature più belle di questo universo» il viola stava a testa china a ripensare a quello che gli era stato appena detto, finché due braccia non lo strinsero in un abbraccio. «Non è colpa tua, non potevi saperlo» cerco di rassicurarlo Yoongi «Ora pensiamo a come spiegarglielo invece».

E così i due iniziarono a pensare ad un modo decente per spiegare una cosa non proprio normale.

   
 
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