Anime & Manga > Food Wars!
Ricorda la storia  |      
Autore: Nao Yoshikawa    24/08/2018    6 recensioni
"A quel punto lo vedi portarsi una mano all'altezza delle costole. Non ti sei neanche accorto di avergli lanciato una ginocchiata. La pioggia scroscia contro la strada, sopra di voi. Ti trovi disteso e non intendi alzarti, e poco dopo Eishi si trova accanto a te nella medesima posizione. Il sapore amaro del sangue tra i denti ti fa storcere il naso. Ti sorprendi di come le cuffie siano rimaste alle orecchie, la canzone è ricominciata. Riprendi fiato lentamente e poi ti volti a guardarlo. Tsukasa fa lo stesso. Adesso ti senti meglio, forse sei solo rassegnato.
"Tsukasa", mormori. "Se vuoi che me ne vada posso anche farlo. Ti aspetterò. E prometto che non ti darò più per scontato. Che farò di tutto per riconquistarti. Ho sbagliato. Dovevo fidarmi non solo di te, ma dell'amore che provi nei miei confronti. Forse è vero che ci rendiamo conto di ciò che abbiamo quando lo perdiamo".
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kuga Terunori, Tsukasa Eishi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Rain Stopped


 
[ No, i just refuse to believe my eyes In front of me something i can't recognize You stood beside me all my life]

Gridi, ti disperi, ti agiti, non puoi farne a meno. Provi troppa rabbia e tutto in quel momento si sembra una tragedia. Non ti importa se è tardi, se forse quella non è la fine del mondo, non ti importa di sentirtelo dire, perché per te quella è effettivamente la fine del mondo.
"Ti detesto maledizione, eccome se ti detesto!".
Tsukasa sta seduto su una sedia, una mano sul viso, il braccio poggiato sul tavolo. Sembra non trovare il modo per calmarti, o forse sei tu che non glielo permetti. Sei così, ti scaldi subito e quanto capita di arrabbiarti seriamente, allora non riesci a trattenerti e tiri fuori il peggio te.
"Parlami, Tsukasa! Io non accetto il tuo silenzio! Parlami ho detto!", ti fai vicino, sbatti un pugno sul tavolo e allora attiri la sua attenzione. Ti guarda, con fare serio.
"Kuga, non farne una tragedia. Se te lo stai chiedendo, non ti ho tradito. Non mi è neanche passato per l'anticamera del cervello"
"Non me ne frega un cazzo di questo!", gli punti un dito contro. "Ti sentivo diverso in questi ultimi mesi e ti sentivo distante quando non c'eri. Ma non immaginavo fosse per questo!".
Tsukasa è tornato da poco, perchè dopo il diploma ha preso a viaggiare per il mondo per affinare le sue tecniche e le sue conoscenze nel campo della cucina. Il vostro rapporto però non ha risentito di questa lontananza, no. Lo sai anche tu che la rottura c'è stata molto prima, una rottura silenziosa e che è avvenuta lentamente, tanto che quando il culmine è arrivato, non ve ne siete neanche accorti. È da quando è tornato a casa che le cose ti sono iniziate a sembrare strane. Poi lui è arrivato, quella sera, e te lo ha detto chiaro e tondo.
"Non sono più sicuro di niente, Kuga. E la cosa mi fa paura, mi mette ansia. Perché mentre non c'eri, non ho sentito la tua mancanza".
Quella frase ti fa tremare. Sei sempre stato il più spavaldo fra i due, il più temerario, quello più forte fisicamente. Non vedi dove hai sbagliato. È stato lui, è stato lui a sbagliare! Fino a due giorni fa affermava di amarti, adesso invece se ne esce on queste sciocchezze!
"Forse perché qualcun'altro ti ha dato le attenzioni di cui ha bisogno, non è vero? Deve essere sicuramente per questo. Ma dopotutto dovevo aspettarmelo e".
Il respiro ti si blocca in gola non appena vedi il suo sguardo, gelido, le iridi come ghiaccio, le pupille dilatate. Tsukasa è arrabbiato. Assai raramente si lascia andare all'ira, lo sai, lo conosci da tanto tempo. Non sai però come sarebbe la sua rabbia, ma stai per scoprirlo.
"Lo vedi? Dico, lo vedi?", il suo tono di voce si alza. "È esattamente per questo motivo, Kuga! Tu mi stai esasperando! Mi fai mancare il respiro, non mi fai capire più nulla! La tua gelosia e la tua possessività sono soffocanti. Ma vuoi capirlo o no che questa situazione mi fa stare male? Sono io che dovrei odiare te per avermi fatto arrivare a questo punto!".
Vomita quelle parole senza riuscire a controllare, e tu sei lì, tremi ancora, perchè in questo stato non l'hai mai visto, perché temi potrebbe perdere il controllo, anche se sai per certo che non alzerebbe mai un dito su di te. E così saresti soffocante? Possessivo? Forse in parte ha ragione. Ciò che era iniziata come una normale gelosia è sfociata in qualcosa di insano. Quante sere passate a litigare per il più futile dei motivi? Talmente tanto che finivate sempre per metterci una pietra sopra più per stanchezza che per altro. Ma in effetti, Eishi non ha mai detto niente. Perché è naturalmente tranquillo di suo, e pur di non discutere tentava di accontentarti.
E tu non te ne sei accorto.
Ma adesso non può lasciarti. Perché sai di essere perso senza di lui, sai che senza di lui non c'è vita, non c'è un senso per te. Lui è stato il primo, probabilmente sarà anche l'ultimo, è quello che a cui hai donato tutto di te, anche il tuo più piccolo segreto. E il pensiero di perderlo e di vederlo magari con qualcuno che non sia tu, ti fa uscire di senno. La cosa che più ti fa male al cuore è vedere le sue lacrime. Tu odi vederlo piangere, sopratutto se è causa tua!
"Tsukasa...".
Lui ti fa segno di tacere, si strofina il viso con una mano.
"Mi hai abbandonato, Kuga..."
"Cosa? No, non è vero...!"
"È vero! Perché anche se sono stato io quello ad andare via, sei stato quello ad allontanarti. La tua ossessione ha inibito ciò che di bello avevamo. Quel brivido che avvertivo all'inizio... non sono più in grado di avvertirlo".. Fai per allungare una mano.
Solo allora capisci il peso che Tsukasa deve essersi portato dietro, in quegli ultimi mesi. Adesso lo capisci perchè lo vedi esplodere davanti a te.
"Non dire così! Non puoi dirlo! Noi dovevamo stare insieme! Io voglio stare insieme a te, voglio sposarti, voglio condividere tutto con te. Ti prego, non dirmi che finisce tutto così e adesso. Non puoi. Non puoi!"
"Terunori, sta zitto!", il suo tono di voce vorrebbe essere fermo ma è rotto dal pianto. "Non voglio ascoltarti, mi fai mancare il respiro. Io ho bisogno di tempo, lasciami in pace"
"No"
"Ho detto vattene!".
Ti aggrappi a lui, senti di essere uscito di testa.
"Non mandarmi via!".
Lui allora non resiste. Non lo fa per cattiveria, non lo fa perché vuole farti male, ma agisce di istinto e ti colpisce in viso.  Subito retrae la mano, impaurito. Perchè lui ha sempre odiato la violenza, e quando si rende conto di ciò che ha fatto è spaventato. Tu rimani a guardarlo, con gli occhi spalancati e una guancia arrossata. Sai di essertelo meritato, non ce l'avrai con lui per questo. Ma davvero non puoi perdonarlo per il resto.
"Kuga... vai... via...", sussurra. Il cuore ti batte forte in petto. Se potessi, scateneresti la tua rabbia come un impetuoso tornando, ma non è da te lasciarti andare ai piagnistei. Con un nodo alla gola scappi. Hai bisogno di camminare, forse di correre. Fuori piove. C'è la tempesta, il cielo grigio, la  pioggia che cade senza tregua. E tu sei lì, ti allontani alla svelta da casa. Infili le cuffie nelle orecchie perché hai bisogno di estraniarti, di calmarti. Ma la canzone che segue dopo sembra andare a nozze con il tuo umore, la tua rabbia, perché hai sbagliato tutto!
Quando senti il ritornello ti porti le mani sulla testa e allora cacci fuori un urlo, anche se qualcuno dovesse sentirti, non importa. Che lo sappiano tutti che sei un fallito, che hai sbagliato, che hai dato per scontato la cosa più bella che avevi, che sei uno stupido!
[I can not stand by you Till the end of the world like i said i would do No i won't be able to]
"Non c'è più speranza per noi?!", urli al cielo. "Veramente finisce tutto così? Non è vero, non a me, non a noi! Perché mi viene fatto questo? Perchè ti ho fatto questo?!".
La musica è talmente alta che quasi non senti il tuo tono di voce.
"Cazzo!", ti inginocchi sull'asfalto, la luce di un palo illumina i tuoi capelli bagnati. Sei fradicio, ma non avverti neanche il freddo. La tua storia con Tsukasa ti scorre davanti come un film. Quando vi siete messi insieme, l'idillio dei primi tempi, la vostra prima volta... non puoi accettare che vada tutto a puttane solo per la tua stupidità!
Perché è vero, sei uno stupido. Sei immaturo, impulsivo, l'insicurezza la nascondi bene, ma quando si tratta di Eishi tutto vacilla. Perché tu hai una brutta malattia, quella malattia ha il suo nome e tu non permetterai a nessuno di guarirti.
Hai sbagliato. Sei stato convinto che Tsukasa ti sarebbe rimasto accanto a prescindere da ogni tuo comportamento. Idiota! Non è così! Perché lui è un essere umano e ha un limite di sopportazione! E tu? Non hai badato a questo!
[All of a sudden i've lost my strength Isn't it scary how things can change? It made an instant just like that]
Ti rialzi a fatica, le gambe tremano, formicolano le dita e il viso, respiri troppo velocemente. Se c'è una cosa che non ti perdonerai mai sono le lacrime che ha versato per colpa tua. Cosa dovresti fare adesso? Lasciarlo da solo? Hai paura che, agendo in questo modo, lui possa convincersi ad andare per la sua strada. Non vivresti senza di lui. Lo sai, lo sai di esserti comportato male tante volte, non fidandoti di lui, dando per scontato anche i suoi sentimenti. Ma non vuoi che finisca tutto, hai ancora troppo da dimostrare.
"Colpa mia! La colpa è tutta mia! Dannazione, dannazione!".
La pioggia non accenna a calmarsi. Ti viene voglia di accasciarti. Non lo sai che Tsukasa è sceso a cercarti. Probabilmente è preoccupato, non ti avevo mai colpito prima d'ora. Sei costretto a battere le palpebre un paio di volte prima di mettere a fuoco la sua immagine.
"Kuga...? Kuga, sei tu?".
Tu allora dirigni i denti,
"Tsukasa Eishi!", esclami. Poi gli vai incontro, come una furia. Lo strattoni.
"Avanti, colpiscimi!"
"Cosa? No! Kuga, non voglio farti male!"
"Ho detto fallo! Forse così espierò i miei peccati!"
"No! Smettila, d'accordo?"
"Maledizione a te!".
Cacci fuori un altro urlo e allora lo atterri. Non sai neanche tu che ti prende, non dovresti essere tu quello a picchiarlo. Forse perché vuoi che reagisca, magari facendoti colpire ti sentirai meno in colpa. Lo atterri e lo blocchi, poi gli lanci un pugno. A quel punto, perfino Tsukasa, che odia la violenza, è costretto a difendersi. Il sangue esce dal naso e poco dopo senti dolore al viso. Ti ha ripagato con lo stesso trattamento e ha fatto bene.
"Adesso basta!", esclama Eishi.
"Basta lo dico io!", lo afferrò per le spalle e lo guardi negli occhi. "Se devi odiarmi fallo come si deve!". L'espressione di Tsukasa è indecifrabile.
"Tu sei un coglione", lo insulta. "Io non ti odio. Avrei molti meno problemi se così fosse".
A quel punto lo vedi portarsi una mano all'altezza delle costole. Non ti sei neanche accorto di avergli lanciato una ginocchiata. La pioggia scroscia contro la strada, sopra di voi. Ti trovi disteso e non intendi alzarti, e poco dopo Eishi si trova accanto a te nella medesima posizione. Il sapore amaro del sangue tra i denti ti fa storcere il naso. Ti sorprendi di come le cuffie siano rimaste alle orecchie, la canzone è ricominciata. Riprendi fiato lentamente e poi ti volti a guardarlo. Tsukasa fa lo stesso. Adesso ti senti meglio, forse sei solo rassegnato.
"Tsukasa", mormori. "Se vuoi che me ne vada posso anche farlo. Ti aspetterò. E prometto che non ti darò più per scontato. Che farò di tutto per riconquistarti. Ho sbagliato. Dovevo fidarmi non solo di te, ma dell'amore che provi nei miei confronti. Forse è vero che ci rendiamo conto di ciò che abbiamo quando lo perdiamo".
Tsukasa tira su con il naso. Non risponde, ma ricomincia a piangere. E tu gli vai dietro. Guardati il cielo sopra le vostre teste. Allora gli tiri una gomitata e gli porgi un auricolare. Lui ti guarda, non capisce. Ma poi mette la cuffia all'orecchio e sparisce ogni suono che non sia musica. Ve ne rimanete lì, non parlate, vi limitate a guardarvi, esattamente come quando non stavate ancora insieme, quando dire una singola parola sembrava impossibile. Vi guardate a lungo e a lungo, non vi importa di essere al freddo e al gelo, non conta niente.
Sei anche pronto ad aspettarlo. Ma poi lo vedi. Si avvicina, si avvicina. E tu non sai che fare, che intenzioni ha? Quando capisci che vuole un tuo bacio, quasi ti balza il cuore in petto. Ciò che ne segue dopo, non ha nulla a che vedere con ciò che prima c'è stato. Sei fortunato ad essere disteso, altrimenti saresti già svenuto di quanto quel bacio ti mozzi il respiro. Il vostro secondo primo bacio ha sapore di sangue e odora di pioggia, ha il suono di una bella canzone, la durezza dell'asfalto. Ed è perfetto così. Quando ti stacchi piangi. E piangete entrambi, poi ridete, guardate il cielo. Alle volte è necessario perdersi di vista, anche solo per un attimo, per capire. E tu l'hai capito. Non darai mai più per scontato nulla, non sprecherai la tua seconda occasione.
Il brivido lo avete avvertito entrambi.
E adesso non piove più. 




NDA
Questa storia mi è venuta in mente mentre ascoltavo As a butterfly dei Dead by april. La scena che mi era venuta in mente era quella i Kuga che si disperava sotto la pioggia con questa canzone in sottofondo. La storia non è inventata, ma è una cosa che è successa a me, solo che io sono stata più nei panni di Tsukasa. Spero sia venuta bene perché è stata scritta molto di getto. Dedico questa storia alle mie prezioae ragazze, Jill, Roby e Mari, nonchè compagne di mille sclerate. Lo so, dedico sempre cose molto allegre, sono brava <3
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Food Wars! / Vai alla pagina dell'autore: Nao Yoshikawa