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Autore: TeamFreeWill    26/08/2018    5 recensioni
Dal testo:
“Jensen come…come puoi esserti innamorato di un mostro come me?” chiese lasciando il biondo confuso e senza parole.
“Ma cosa stai dicendo? Tu non sei un mostro!” gli disse ovvio, accarezzando le guance delicatamente, asciugandogli le lacrime che continuavano a scendere implacabili.
“Lo sono invece…io faccio cose orribili…" :)
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ogni tanto i due si fermavano lungo le scale perché non riuscivano a stare troppo senza baciarsi appassionatamente appoggiandosi al muro e, quando finalmente raggiunsero la porta ed entrarono in casa, fu questione di attimi. 

I due volarono letteralmente uno tra le braccia dell’altro iniziando a spogliarsi freneticamente, mentre con foga andavano verso la camera da letto.

“Ti amo” sussurrò Jared tra un bacio e l’altro, tra un gemito e un brivido. 
Dio, quando gli era mancato!

“Ti amo. Ti amo anche io!!” ripeté Jensen a sua volta, spingendolo letteralmente al centro del letto e salendo a cavalcioni su di lui, sovrastandolo con il suo corpo e avventandosi un secondo dopo su quelle labbra invitanti, le braccia tese ai lati della testa del minore, gli occhi carichi di desiderio.

Il minore istintivamente incrociò le lunghe gambe intorno ai fianchi del compagno iniziando a inarcarsi e a strusciarsi contro il bacino del maggiore che gemette in estasi. 

Erano al limite entrambi, erano completamente in estasi. Erano al punto di non ritorno.

Jensen, rispondendo alla danza erotica del minore, portò una mano tra le gambe del più piccolo e con estrema cura e lentezza iniziò a prepararlo, invadendo quel piccolo fascio di muscoli segreto, con le dita.

“Oddio!” gemette il minore accarezzandolo languido lungo la schiena, sul viso il piacere più puro ed erotico.

Lo voleva. Voleva Jensen, ma comunque il compagno era in convalescenza - la benda ancora ben visibile al centro del petto di Jensen ne era la prova - e non doveva sforzarsi, così, cogliendo di sorpresa il maggiore, con un movimento di reni, ribaltò le posizioni lasciandolo sconcertato.

“Ma cosa...?” chiese, ma con un dito sulla sua bocca, Jared lo zittì subito.

Jared si chinò e gli disse languido al suo orecchio, facendolo deglutire d’aspettativa e lussuria. “Tu sei in convalescenza. Lascia che mi prenda cura di te” posando una mando al centro del petto del compagno dove il cuore martellava all'impazzata. Al di sotto della benda medica.

Con l’altra mano, prese la più che eccitata virilità del maggiore e sistemandosi meglio su di lui iniziò a farla scivolare completamente dentro di lui.

Entrambi gemettero a quel piacere intenso che provarono, ma niente era paragonabile a quando Jared iniziò a muoversi sul corpo di Jensen. Con lui. Per lui.

Le mani di entrambi, sempre più frenetiche, toccavano ogni lembo di pelle possibile. Erano insaziabili e impazienti di avere e dare piacere continuo, e loro, i due amanti, erano completamente vinti da quelle sensazioni, da quella danza erotica e sensuale che scatenò un incendio in loro impossibile da domare.

Ne erano talmente inebriati che iniziarono a gridare i loro nomi e a gemere sempre più forte fin quando il biondo non si lasciò andare al piacere più fisico, prendendo il viso del minore tra le mani in un bacio così erotico e languido che fu la scintilla definitiva che spinse il giovane a lasciarsi andare a quel piacere che tentava di prolungare ancora a lungo. 

Con il cuore che batteva forte si abbandonò completamente sul corpo del maggiore nascondendo il viso tra la spalla e il collo del suo amante che lo strinse a sé in un dolce abbraccio, i cuori impazziti, i respiri affannosi, le labbra arrossate e umide dal piacere appena provato.

In quell'abbraccio e in quella posizione così intima, Jared inspirò il profumo del suo compagno chiudendo gli occhi, dopodichè si issò sulle braccia e gli posò un dolcissimo bacio sulla fronte sudata, sorridendo.

“Wow!!!" constatò il maggiore accarezzandogli la guancia, il respiro sempre più tranquillo come quello del più piccolo.

"Piccolo...” sussurrò sorridendo “..sei stupendo!”, mentre Jared si sistemava al suo fianco e appoggiava la testa su un gomito arrossendo leggermente, gli occhi innamorati.

“Anche tu lo sei. Cavolo se lo sei!” disse mordendosi le labbra, ma poi si fece serio, gli occhi lucidi.

"Ehi, cos'hai?" si stranì il biondo per quel cambio repentino di espressione.

“Niente...solo, non so come ringraziare Misha per averti salvato la vita. Dio!! se non fosse arrivato…Tu…oddio tu ora saresti….” un groppo in gola che tentò di reprimere.

Quell'uomo era un angelo. Eccome se lo era.

“Ascoltami amore mio, calmati ok?” fece il maggiore mettendosi su un fianco per poter incatenare meglio i suoi occhi in quelli del più piccolo, dandogli un leggero bacio a fior di labbra. “A Misha interessa solo la nostra felicità e che ricambi il suo saluto! Non gli interessa altro! Ecco tutto qui, piccolo!”

"Sicuro?!" chiese perplesso il moro. Bastava così poco? 

"Più che sicuro! Lo conosco bene" rispose annuendo il maggiore. "Allora, farai come ti ho detto"?

“Oddio si! Si!!” disse sorridendo, il viso più rilassato ora.

Fu in quel momento che però una lacrima ribelle comunque riuscì a vincere sulle altre cadendo sul petto di Jensen, proprio vicino alla medicazione. 

Il minore, la guardò poi guardò la medicazione e come ipnotizzato, posò un bacio leggero al centro della benda.

“Amore..” disse “..ti fa male?! Tra il viaggio e noi....” indicando prima lui e poi il compagno, che sorrise malizioso. ”...Ti sarai stancato! Senti dolore?”

“Jared…” rispose il biondo intenerito dal dolcissimo gesto, ".. durante il viaggio, poco prima di arrivare qui, mi sono fermato in un bar, ho mangiato qualcosa e ho preso gli antidolorifici...tranquillo papà!" scherzò Jensen ma comunque rassicurandolo. Jared, sentendolo sorrise e annuì contento a quella notizia.

Rimasero a fissarsi per un po’ poi Jensen abbassò appena lo sguardo verso la cicatrice al fianco del minore e chiese a sua volta se anche lui provasse ancora dolore. 

Si mise ad accarezzargliela dolcemente, per paura di fargli male. Il minore provò subito dei brividi a quei tocchi leggeri e delicati.

“Non mi fa più male. Ho potuto smettere anche con gli antidolorifici da qualche giorno.” rispose sincero.

“Bene , piccolo!” fece felice il compagno, la mano posata delicatamente sulla piccola cicatrice.

Il minore sorrise di rimando, poi aggiunse sfiorandogli il petto con le dita. 
“Era un’altra la ferita che mi doleva costantemente e che non guariva mai…ma ora, con te qui, si è rimarginata, amore mio” 

A Jensen vennero gli occhi lucidi perché anche per lui era così e glielo disse iniziando, poi, a baciarlo appassionatamente e languidamente. I cuori impazziti suonavano all'unisono. 

Solo il bisogno di respirare li fece staccare per un attimo, ma poi si strinsero in un stretto abbraccio. Un abbraccio che li fece andare in paradiso ed estraniare dal mondo.

“Jensen?” lo richiamò il minore dopo un po’ sistemandosi meglio nell'abbraccio caldo del maggiore guardandolo adorante. 

“Dimmi, piccolo”

“Posso…posso appoggiare la testa al centro del tuo petto?” chiese avendo timore di recare un qualche dolore a causa della ferita

“Non vedevo l’ora che me lo chiedessi” e dicendo così si girò di schiena e allargò le braccia per dare possibilità al minore di appoggiare la testa li.

Il compagno sorrise e lentamente appoggiò la testa al centro del petto del compagno, dove il cuore batteva forte. Emozionato. Felice.

Al maggiore, quel dolce peso era mancato tantissimo come pure a Jared era mancata quell'abitudine che avevano ogni volta che finivano di fare l’amore o guardavano la tv.

"Ti amo " gli sussurrò Jared dolcemente posando una mano sul ventre piatto del biondo.

"Ti amo" fece eco Jensen, la mano che scorreva lenta lungo la linea della spina dorsale del minore.

Erano semplicemente stupendi.

Così, in quella posizione dolcissima e tenera, i due amanti continuarono a coccolarsi teneramente fin quando la stanchezza, dopo tutte quelle emozioni provate, non li fece addormentare.

In quell'alcova, Jared e Jensen, dormirono un sonno tranquillo e sereno e quando il mattino seguente il sole illuminò la stanza, i due ragazzi erano ancora stretti uno tra le braccia dell’altro.

  
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