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Autore: jarmione    27/08/2018    4 recensioni
I matti vanno contenti, tra il campo e la ferrovia.
A caccia di grilli e serpenti, a caccia di grilli e serpenti.
I matti vanno contenti a guinzaglio della pazzia
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Matto.

Era questa la parola che ormai lo assillava da dieci anni.

Pazzo, stupido, scemo e svariati altri sinonimi seguivano la prima definizione e tutti detti in modo dispregiativo.

Rinchiuso in quelle quattro mura, che fungevano da camera, di quell’ospedale per malati mentali, Murdock si sentiva come un pesce fuor d’acqua.

Per quanto si fosse adattato velocemente alla routine, nonché alla sbobba che i medici definivano pasto, ancora si chiedeva che ci facesse lì.

La guerra in Vietnam lo aveva disfatto.

Pur essendo un pilota di velivoli vari, aveva contribuito all’uccisione di migliaia di persone tra cui donne e bambini.

Trasportava e sganciava bombe, era il capitano dei piloti.

Non aveva problemi a prendere in mano un arma e sparare al primo che passava solo per salvare la pelle.

Aveva conosciuto così tanta sofferenza che la vita che stava conducendo nell’istituto, che considerava stretta e ricca di dolore, era rose e fiori.

Persino gli elettro-shock erano simpatici.

Eh già, gli elettro-shock...

Dopo la guerra era diventato molto “eccentrico” e questo lo aveva fatto finire in ospedale dove era stato considerato matto e dove avevano iniziato quel trattamento nella speranza di vederlo rinsavire.

In realtà rischiavano di farlo peggiorare.

Ma lui era di ferro, non mollava...non poteva farlo.

Lui era l’unica ancora di salvataggio per l’A-team e se si fosse lasciato andare, i suoi compagni sarebbero stati catturati e forse giustiziati.

Ed era a loro che pensava quel giorno.

Erano ormai due settimane che nessuno si faceva vedere, nemmeno il suo migliore amico P.E.

Per quanto quest’ultimo lo negasse, erano molto legati e più di una volta gli aveva salvato la vita.

Seduto sul davanzale, osservava fuori dalla finestra della sua camera sperando che il via vai generale degli addetti alla sicurezza e dei medici subisse qualche cambiamento.

In distanza, nell’unico vicolo cieco della zona visibile dalla sua postazione, il furgone dell’A-team si parcheggio e scesero Hannibal e Sberla.

Parlarono tra di loro e Sberla forse verso l’ingresso dell’ospedale.

Hannibal guardo verso la sua finestra e lo salutò con la mano.

“Ben arrivato colonnello” mormorò sorridendo.

Finalmente un po’ di azione, proprio quello che gli serviva.

Quello che serviva ad un matto eccentrico come lui.

Si alzò in piedi, cominciando a fare avanti e indietro cantando per la camera in attesa di Sberla.

 

I matti vanno contenti, tra il campo e la ferrovia.

A caccia di grilli e serpenti, a caccia di grilli e serpenti.

I matti vanno contenti a guinzaglio della pazzia

 

 

 

 

 

Ultime tre righe (la canzone che canta Murdock) è “I matti” di Francesco de Gregori 

So che non ci azzecca nulla con la serie ma...diciamo che ci descriveva quello che volevo io.

  
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