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Autore: Lydia_Allison    29/08/2018    0 recensioni
Lo sceriffo si rigirò confuso il tessuto fine di quelle calze tra le dita e in poco tempo iniziarono ad insinuarsi nella sua mente diversi sospetti sul figlio. 'É solo un caso' Si costrinse a pensare avanzando verso la sua stanza. "E queste?"Sospirò fissando imperterrito il secondo accessorio femminile che si ritrovò a calpestare, consapevole di non avere un figlio transessuale. 'Solo una coincidenza, sceriffo!' Si ripetè ma le sue speranze furono dissolte non appena varcò l'angolo: 'É senz'altro uno schema! Caso risolto Noah!'
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lydia Martin, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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SALVE A TUTTII!!!
Eccoci qui con una one shot per voi interamente Stydia, ambientata durante la tanto amata 6x10 (subito dopo il tanto atteso bacio).
Per chi non ci conoscesse ancora…
Siamo le due pazze che si spacciano per Lydia ed Allison. Sì, scriviamo in due, così la demenza delle storie è al quadrato!
Non ci dilunghiamo troppo altrimenti l’angolo autrice diventa più lungo del capitolo(Potrebbe succedere O.o).
Come al solito, speriamo di rallegrarvi la giornata e magari di strapparvi qualche sorriso.
E se vi piace troppo, qui vi lasciamo il link di un’altra fan fiction su teen wolf scritta da entrambe(da leggere solo se seriamente determinati a sopportare infinite righe di noi):
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3755454
Buona lettura lupetti, attenti alla luna piena!

 
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Fece girare frettolosamente le chiavi nella serratura con la mano destra mentre, con l'altra, stringeva con prepotenza il polso della ragazza.
Lydia entrò a casa di Stiles col sorriso smagliante sulle labbra, trascinata dalle braccia forzute del ragazzo che chiuse la porta e accese le luci prima di dedicarsi completamente a lei.
"Heey, ma come siamo prepotenti!!" Provò a lamentarsi ma il moro la attirò maggiormente a sé.
"Shh!" Bisbigliò posizionando l’indice sulle labbra morbide della banshee e in poco tempo, quel dito diventò l’unico ostacolo che impediva alle loro labbra di sfiorarsi.
La scrutò per qualche secondo.
"Sei bellissima!" Sussurrò a fior di labbra prima di baciarla con passione tenendole le mani fisse sui fianchi, mentre la rossa gli allacciava le sue al collo tirandogli delicatamente i capelli di tanto in tanto.
Quando si staccarono erano entrambi a corto di fiato. Sorrisero complici.
Lydia iniziò a guardarsi attorno concentrandosi sui minimi particolari di quel salone che aveva ispezionato per ben tre mesi.
Avanzò verso il camino dove quattro cornici facevano bella mostra di sé. Lo vide: Stiles era in quelle foto, era tutto finito, ma lei stentava ancora a crederci.
"Non ho mai mollato, sapevo che eri importante per me e so che può sembrarti strano che io dica queste cose, ma, venivo qui spesso a cercare una qualsiasi traccia senza risultati e mi disperavo così tanto, piangevo perché mi sentivo così vuota..." Confessò la giovane con le lacrime agli occhi.
Il ragazzo avanzò verso di lei con sicurezza e le prese il viso tra le mani. La fissò dritto negli occhi mentre con i polpastrelli cercava di asciugare la sua angoscia.
"Hey Lydia sono qui, sono qui adesso!"
"Ho paura Stiles...ho paura che da un momento all'altro scompaia di nuovo tutto, ho paura di perderti ancora." Singhiozzò stringendosi al suo petto.
Le rivolse uno sguardo colmo di compassione e quando sentì le lacrime minacciare i suoi occhi alzò la testa al cielo abbracciandola stretta.
"Tu non mi perderai, non accadrà più!" Sospirò il moro prima di baciarla con dolcezza.
La sollevò per le gambe e in tutta risposta lei gli facilitò il lavoro stringendole dietro al suo bacino.
Con dolcezza, la spinse poi alla parete continuando quella melodiosa danza di lingue.
L'afferrò per i glutei aumentando ancor di più la vicinanza per non farle perdere l'equilibrio.
La rossa ansimò debolmente per quel leggero contatto fisico. Fece poi scivolare le mani dal suo collo alle spalle prima di sfilargli la camicia a quadroni.
Stiles, col viso pallido e il cervello in fumo la bloccò ricordandosi di un particolare importante.
Lei lo scrutò confusa e un po' scontenta, inarcando subito le sopracciglia non appena lo sentì gridare:
"Papà? PAPÀ SONO A CASAAA!!"
"Stiles...preferirei non chiamassi tuo padre mentre cerco di spogliarti!"
"Volevo assicurarmi che fossimo soli!" Si giustificò un po' titubante.
"Quindi siamo soli?"
"Direi di sì!" Sussurrò prima di poggiarla coi piedi al suolo ed abbassarsi all'altezza del suo bacino, fece scorrere le mani sotto alla vestina sottile in modo da sfilarle le calze scure.
"Papààà!!" Gridò Lydia scimmiottandolo.
"Spiritosa!" Asserì con lo sguardo colmo di desiderio ritornando a pochi centimetri dal suo viso. Le morse il labbro inferiore per poi baciarla in maniera poco casta. Tornò a dedicarsi alle sue calze, che,  solo dopo vari tentativi riuscì a sfilare insieme alle scarpe.
Con uno scatto la sollevò nuovamente, caricandola con l'addome sulle sue spalle mentre con le braccia le reggeva le gambe.
"Ahi, ma cosa fai?" Piagnucolò sorridendo la ragazza, agitandosi leggermente con le braccia.
"Andiamo in camera mia!" Comunicò avanzando verso il corridoio.
Una volta raggiunta la sua stanza, Stiles la scaraventò sul letto con non curanza, si mise a cavalcioni su di lei per poi iniziare a baciarla con foga.
“C’è qualcosa che non va?” Chiese stranito, vedendola poco coinvolta.
“Io…” Esitò guardandosi intorno
“Cosa?”
“Ecco fa uno strano effetto tornare qui dentro e trovare ogni cosa al suo posto ed anche se è tutto in disordine,  c’è un non so che di meraviglioso adesso.” Iniziò a spiegare la rossa, spostando delicatamente il corpo del moro per riuscire ad alzarsi.
Si avvicinò alla grande parete di vetro che il ragazzo era solito utilizzare per le sue indagini ed una strana sensazione si insinuò dentro di lei. Prese uno dei fili rossi sparsi lì a caso ed iniziò ad arrotolarselo alle dita tremolanti. Percepì un enorme groppo alla gola e gli occhi iniziarono ad ombrarsi a causa delle lacrime.
“Non immagini quanto è stato orribile non riuscire a ricordarmi della persona che ho sempre ignorato di amare, dimenticarla al punto di non riuscire a vederla nelle foto…entrare a casa sua e trovare una camera di cui nemmeno suo padre conosceva l’esistenza, non c’era più nulla Stiles: il tuo letto, le tue cose, la maglia di lacrosse,  il computer, la tv e tutti quegli oggetti femminili che hai sempre in un angolino per...per me…tu non...”
“Shhh, va tutto bene!” Stiles, commosso dalle sue parole e triste nel vederla in quel modo, si alzò dal letto per abbracciarla.
La strinse a sé come non aveva mai fatto prima, tenendo lo sguardo verso l’alto per non piangere.
“Se sono qui adesso è tutto merito tuo, okay?” Sussurrò con tono flebile dopo essersi staccato dall’abbraccio. Le sollevò delicatamente il mento per poi asciugarle le lacrime con i pollici. Le prese le mani con dolcezza, iniziando ad armeggiare con l’altra estremità del filo.
“Probabilmente era un segno del destino…” Aggiunse bloccando lo sguardo sull’ammasso di lana rossa aggrovigliato tra le loro dita.
“Ti amo, Stiles.” Soffiò la ragazza e qualche istante dopo i loro sguardi si incatenarono.
“Ti amo anch’io” Asserì dolce prima di lasciarle un bacio sulla fronte e riattrarla a sé. La strinse con dolcezza, accarezzandole i capelli con la mano destra mentre con l’altra le sfiorava delicatamente la schiena.
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Noah Stilinski rientrò a casa stanco ma col cuore appagato per aver ritrovato suo figlio. Sorrise notando le luci accese in salone: un chiaro segno che fosse tornato.
‘Quante volte dovrò ancora ripetergli che le luci vanno spente?’ Pensò scuotendo il capo e dirigendosi spensierato verso il corridoio.  Recuperò dei documenti sparsi sulla poltrona accanto al camino e non appena abbassò lo sguardo vide la camicia a quadroni di Stiles sul pavimento.
“Ahh! Stiles! I vestiti sporchi vanno nella cesta!” Sospirò pesantemente, assuefatto a quel suo solito vizio.
“Stileees!” Lo chiamò.
Raccolse l’indumento per portarlo in lavatrice, ma per poco non inciampò a causa di qualcosa che gli era finito sotto le scarpe.
Chinò nuovamente la testa: un paio di stivaletti neri dal collo basso, con un bel po’ di tacco, accanto ai quali scorse delle calze scure.
“Quando si dice: dovevo recuperare il tempo perso!” Mormorò  riposizionando la camicia esattamente dove l’aveva trovata.
“Io non ho visto nieeente…”  Ripeté a sé stesso più volte.
Si incamminò spedito verso la sua stanza ma una volta davanti a quella del figlio si soffermò a guardare due figure strette in un abbraccio oltre la porta socchiusa.
Tirò un leggero sospiro di sollievo quando riconobbe la ragazza dalla chioma biondo fragola.
‘Finalmente’ Si ritrovò a pensare distraendosi per un attimo. Quando ritornò a concentrarsi su quell’immagine, lì ritrovò a scambiarsi un bacio del tutto travolgente non senza notare le mani del figlio che vagavano senza sosta sul corpo della giovane.
Si precipitò a chiudere la porta con uno scatto.
Abbassò imbarazzato la testa biascicando un flebile: “Io non ho visto niente!”
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Stiles fece scivolare le braccia lungo tutto il corpo della ragazza che iniziò a palpare desideroso. La avvicinò maggiormente a sé compiaciuto quando la sentì ansimare tra le sue labbra.
Un lieve rumore li ridestò. Quando si voltarono trovarono la porta serrata. Si fissarono per una manciata di secondi prima di scoppiare a ridere.
Per l’ennesima volta, il ragazzo la sollevò distendendola sul letto e ritornando così nella stessa posizione di pochi minuti prima. Continuava a baciarla con passione infilando una mano all’interno della scollatura sfiorandole appena il seno prima di abbassarle una per volta le spalline del vestito e del reggiseno.
“Cosa c’è ancora?” Sbuffò pallido nel vedere la sua espressione impensierita.
“Ecco io, temo che abbiamo dimenticato qualcosa...” Asserì la banshee tra un gemito e l’altro.
Alzò di poco il capo e la scrutò con esasperazione rivolgendole un’occhiata poco consona.
“Dimenticherai tutto tra poco!” Esclamò malizioso e Lydia si lasciò completamente andare a lui.
Il moro si chinò sul suo collo iniziando a marchiare quella pelle delicata alternando morsi e baci. Scese con le labbra fino ai seni aiutandosi con le mani a sfilarle di poco a poco quell’abito floreale.
La ragazza non poté fare altro che rilassarsi in balia a quelle dolci ed impudiche attenzioni.
Stiles la privò completamente di quell’indumento lanciandolo al suolo con non curanza e continuando con le labbra il suo percorso su quella pelle candida. Si dedicò poi a quel viso angelico inondandolo ti piccoli baci teneri che la fecero sorridere.
Lydia, che fino a quel momento era rimasta a farsi coccolare, afferrò i bordi della maglietta nera strappandogliela di dosso con impeto. Fece poi scivolare le mani lungo l’addome sentendolo fremere sotto il suo tocco leggero. Ribaltò le posizioni mettendosi a cavalcioni su di lui, che deglutì stupito prima di corrucciare il viso in un finto broncio.
Rise divertita e prese il controllo sul suo corpo possente , iniziando, con la lingua a creare piccoli cerchi intorno ai capezzoli che si irrigidirono in pochi istanti.
“Ah-uhm…” Ansimò chiudendo gli occhi per il piacere quando strinse le labbra attorno ad uno di essi per succhiarglielo. Gli slacciò il bottone dei pantaloni abbassando la zip per poi sfilarglielo con estrema lentezza.
“Mmh!” sospirò Lydia puntando lo sguardo sul basso ventre del ragazzo.
“Cosa?” chiese incuriosito.
“Niente, carini i tuoi slip!” Affermò sorridendo maliziosa.
Il moro assottigliò gli occhi corrucciando di poco la fronte per poi afferrarla per i fianchi e spingerla al di sotto del suo corpo. In men che non si dica si ritrovò tra le sue gambe.
“Ah si? Vediamo un po’ i tuoi!” Sussurrò sensualmente.
“Mmh, non mi piacciono, togliamoli!” Esclamò abbassandole le mutandine di pizzo nero trasparente.
“Perfetto adesso, ma…manca ancora una cosa!” Constatò con molta sicurezza.
“Cosa c’è che non va con il mio reggiseno?” Domandò la rossa con tono scherzoso.
“Non mi piace neanche quello!” Asserì deciso facendo passare le mani dietro la sua schiena per slacciarlo.
“Ma…ehm, cazz-,questi benedetti aggeggi! Giuro che li odio!” Alluse all’indumento che gli aveva portato via un po’ di tempo per liberarsene. Lydia rise divertita da quello spettacolino.
“Stiles?” Lo chiamò.
“Si?” smise di baciarle il ventre per prestarle attenzione.
“Posso dirti una cosa?”
“Cosa?”
“Ci ho ripensato…” Confessò guardandolo con fermezza.
“Che vuoi dire? Non vuoi, cioè non vuoi farlo?” Le domandò sbiancando eccessivamente.
“No!” Sbottò con ovvietà.
“Va bene, allora non fa nulla, tranquilla. Io lo, lo capisco. Cioè non capisco! Qual è il problema? Non, non ti attraggo? È troppo presto?” Iniziò a blaterare cercando di alzarsi dal letto sotto lo sguardo confuso di Lydia.
“No! Certo che no! Non è quello…Dove stai andando?” Farfugliò oltraggiata.
“E allora cosa?” Il ragazzo allargò le braccia esasperato.
“I tuoi slip fanno schifo!” Spiegò con evidenza.
“Fanculo, stavo per avere un attacco di cuore!” Sospirò sollevato.
In tutta risposta la rossa scoppiò in una risata cristallina che riuscì a contagiarlo.
“Dovevi vedere la tua faccia!” Lo derise reggendosi la pancia per il troppo ridere.
“Ah-ha! Divertente! Gne, gne, gne…” Blaterò smorfioso.
“Davvero molto!” Affermò ridendo ancor di più per la sua espressione buffa.
“Vediamo se anche questo lo è!” Annunciò lanciandosi addosso a lei per poi baciarla con irruenza. Le sue mani scorrevano rapide lungo quelle forme prosperose che per troppo tempo aveva desiderato.
La ragazza gli sfilò gli slip con impazienza attirandolo a sé per far combaciare alla perfezione i loro corpi. Si sentiva al sicuro tra le braccia di Stiles e completa a contatto con quella pelle calda.
Stiles entrò in lei che di conseguenza inarcò la schiena; dalle sue labbra un gemito di piacere che il ragazzo bloccò con un bacio.
Eseguiva movimenti dolci e lenti assaporando a fondo quell’appagamento tanto bramato. La rossa sotto di lui fremeva ad ogni suo tocco, ansimando ad ogni movenza.
I cuori battevano all’unisono, i corpi si univano, le mani si cercavano senza sosta per intrecciarsi, i sospiri collidevano e tutt’intorno scompariva: in quella stanza, sul quel letto, vi erano solo due ragazzi che si stavano amando alla follia, solo loro, semplicemente Stiles e Lydia.
 

 
   
 
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