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Autore: maxiex5453    29/08/2018    1 recensioni
"La donna, con un colpo secco, si pianta la siringa in un quadricipite facendo scorrere all’interno del suo corpo la sostanza. Improvvisamente inizia a contorcersi dal dolore, imprecando per alcuni interminabili minuti." ... "Devo farlo, per salvarti, o almeno morire provandoci."
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Maggie Sawyer, Sorpresa
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Incredibile ma vero, non pensavo proprio che sarei tornata a scrivere, specialmente dopo così tanto tempo. Nel corso dei mesi ho davvero avuto tante idee, ma ero troppo impegnata per metterle "nero su bianco", anche la grande confusione che regnava sovrana dentro di me non ha aiutato (non che io ora sia meno confusa, sia chiaro) ma ora sento la voglia di scrivere, con uno scopo. Come sempre le mie quattro inutili righe di prefazione ve le ho lasciate, quindi vi auguro una piacevole lettura!

 

Sick like wild beasts

 

Flashback  

"Perchè lo stai facendo?"

"Non ho altra scelta, lo sai..."

Fine flashback

Il suono fastidioso di una sveglia, da quanto tempo le occorreva sentirlo? Alcune settimane, forse mesi. Sicuramente aveva perso il conto, non che questo le importasse. Ciò che le importava ora, era soltanto il rumore delle vibrazioni che produceva il legno, assordante, penetrante, doloroso, come centinaia di piccole lame che ogni mattina, alla stessa ora, utilizzavano il suo cervello come se fosse un puntaspilli. Se avesse potuto, avrebbe affogato quella sveglia in una delle sue bottiglie di alcolici. Comunque, stava cercando di smettere di bere, a qualcosa dovevano pur servire quelle bottiglie, quindi perchè non gettarvi dentro sveglia, telefono e tablet? No, lei era più forte di tutto questo, o forse solo più orgogliosa. Forse aveva ancora una ragione per alzarsi dal letto la mattina, per quanto utopica. La Direttrice Danvers, con un movimento svogliato e al contempo sgraziato, sposta le coperte, balzando giù dal letto e dirigendosi meccanicamente in bagno, sotto la doccia. Non appena la mente inizia a ridestarsi, iniziano nuovamente i suoi tormenti. La pace ha lasciato la sua mente ormai da tempo, a questo ha già fatto l'abitudine. Convivere con un senso di ordinaria follia, non è mai stato poi così lontano dal suo essere. Ora però non può più fuggire, essendo a capo di un'Agenzia governativa segreta e avendo più responsabilità di quante in realtà ne voglia. Può una sola persona reggere tutto questo stress e aggiungere un carico altrettanto gravoso?

Flashback

"Dev'esserci un altro modo..."

"Non c'è più tempo!"

Fine flashback

Un colpo violento, un gancio contro lo specchio del bagno, riducendolo in frantumi. Qualcuno entra velocemente dalla finestra, inutile dire che l'improvvisato angelo custode sembra aver già visto quella scena. Si avvicina velocemente al bagno. Davanti a lei, statuaria, la sorella adottiva fissa il suo riflesso nelle parti di specchio rimaste attaccate al muro, circondata da decine di pericolosi resti acuminati, pronti a trafiggerla. Seria, imperscrutabile, distrutta e al contempo infrangibile.

Kara: ALEX! Accidenti questo è il terzo specchio in un mese!

Alex: Sto bene...

Kara: Ah si? Beh la tua mano destra non sembra molto d'accordo, come al solito...

Alex: Kara... ho detto che sto bene.

Kara: Si, ma la tua mano a breve sarà così piena di cicatrici da diventare più resistente della mia pelle...

Alex: Bene, così sarò più resistente in battaglia.

Kara: Oppure speri che le nuove cicatrici riescano a coprirne una più vecchia...

Alex: Andiamo a lavoro.

La donna velocemente si veste ed esce di casa.

Kara: Vieni al DEO in tuta?

Alex: Si, oggi è la mia giornata di allenamenti.

Kara: Ti alleni con la mano ridotta così?

Alex: Da quando sei diventata tu la sorella maggiore? Senti Kara, quando hai avuto bisogno di spazio io ti ho dato spazio, quando hai avuto bisogno di sostegno, io te l'ho dato, protezione? Anche quella. Rischiare il culo per salvarti? Praticamente giornalmente...

Kara: Ed è per questo che io sono qui, per te!

Alex: Solo che io non ho bisogno di niente. Faresti meglio a mettertelo in testa in fretta, Kara. Andiamo, siamo già in ritardo.

Negare il dolore fisico e mentale è una consuetudine. Gli ematomi causati dai troppi allenamenti, le cicatrici per gli specchi infranti, i colpi subiti dai numerosi alieni catturati, nulla viene lasciato trapelare. Una corda troppo tesa che però non accenna a spezzarsi, non può spezzarsi. Durante l'ennesimo allenamento, come succede ormai da mesi, riesce ad incrementare la sua velocità, la sua resistenza e le sue capacità nei combattimenti corpo a corpo. Miglioramenti incredibili, dei quali i colleghi stessi rimangono sempre più stupiti. Non comprendendo come una donna come lei, per quanto forte, caparbia, testarda e orgogliosa, possa aver raggiunto un simile livello. Come possa mettere K.O. otto dei suoi colleghi con un solo movimento, preciso, letale, come una lama.

Soldato: Compimenti Direttrice Danvers!

Terminato l’allenamento, Il giovane si affretta a passare un asciugamano ad Alex, che lo accetta in silenzio, senza batter ciglio.

Alex: Complimentati con i tuoi colleghi, per essere ancora in vita.

La giovane donna si allontana silenziosamente dall'area di allenamento, per dirigersi verso i laboratori e sedersi su uno dei lettini del DEO, in attesa di qualcuno.

Adrienne: Buongiorno Direttrice, solito prelievo?

Alex: Solito prelievo, solite analisi e soliti esiti il prima possibile.

La ragazza si avvicina titubante e i punti di sutura sulla mano del suo capo, non passano inosservati.

Adrienne: Posso fare qualcosa per la sua mano?

Alex: No grazie, come puoi vedere è tutto richiuso.

Adrienne: Veramente mi sembra un lavoro fatto per dare solo un brutto risultato e brutte cicatrici... e poi non è neppure coperta o disinfettata io...

Alex: Adrienne, non ti ho assunta per criticare il mio operato, ma per farmi un semplice prelievo con relativi risultati immediati. Puoi limitarti a fare il tuo lavoro o devo farti trasferire sul set di Grey's Anatomy?

La ragazza, in assoluto silenzio, inserisce l'ago e inizia a estrarre il sangue. Dopo aver terminato la procedura, prende un’altra fialetta al cui interno c’è un liquido color rosso vivo, ne estrae una parte con una siringa e la passa ad Alex. La donna, con un colpo secco, si pianta la siringa in un quadricipite facendo scorrere all’interno del suo corpo la sostanza. Improvvisamente inizia a contorcersi dal dolore, imprecando per alcuni interminabili minuti.

Flashback

"Farà male?"

"Temo di si..."

"Fallo, prima che sia troppo tardi..."

Un grosso ago viene avvicinato ad un collo con violacee vene in vista.

Fine flashback

Adrienne: Ha comunicazioni importanti da inviare ai laboratori Luthor?

Alex: Si, questa roba continua a fare male e funziona sempre meno! 

Esclama la donna mentre osserva il suo braccio destro. Ormai l’avambraccio è coperto da vene violacee che si stanno estendendo anche alla parte superiore.

Adrienne: Devo dire esattamente così?

La Direttrice lascia la stanza senza dare alcuna risposta, per poi spostarsi nel centro operativo del DEO.

Alex: Brainy!

Brainy: Buongiorno Direttrice Danvers, solite domande del lunedì?

Alex: Vedo che stai imparando a capirmi.

Brainy: Ho fatto un rapido calcolo e c'è esattamente lo zero percento di possibilità che lei sia felice per quello che le sto per comunicare...

Alex: Limitati a dirmi quello che voglio sapere.

Brainy: Ahm, dunque, niente notizie su Cadmus. I suoi esami che sono arrivati in questo istante sono nella norma, per quanto si possa considerare normale la sua situazione attuale. Inoltre tra breve non saremo più in grado di contenere il Garmir...

Alex: COSA???  Chiama subito Lena Luthor e dille di venire qui.

La donna si dirige alla cella del Garmir, fissando l'enorme bestia nera in silenzio. All'apparenza potrebbe sembrare un gigantesco leone nero, se non fosse per gli occhi di un colore viola acceso e le fauci ripiene di un liquido verde. La bestia si dimena e ruggisce contro le vetrate, riuscendo quasi a piegarle con la sua forza. Una Alex impassibile rimane ad osservare gli sforzi compiuti dall'alieno.

Alex: Dunque siamo alla resa dei conti eh?

Lena: Alex!

Alex: Lena grazie al cielo sei qui, dimmi che hai quel maledetto antidoto!

Lena: Ci sono quasi Alex, mi servono ventiquattro ore.

Alex: Lena, non so se l'hai notato ma non abbiamo ventiquattro ore!

Lena: Non per il Garmir, ma per te. So che sei stata morsa.

Alex: Quello non è un Garmir...

Lena: Alex, ormai lo è, non posso aumentare il dosaggio dei tranquillanti e non c'è nient'altro su questo pianeta che faccia effetto...

Alex: E quindi la giusta fine è l'abbattimento? Come un animale da macello? Tu non hai idea...

Lena: So benissimo chi era Alex! Ma non è più un essere umano e né io né la mia tecnologia siamo più in grado di contenere quella bestia. Prima te ne farai una ragione, prima mi darai il permesso di abbattere quella cosa.

Alex: Non ti rivolgere mai più a lei così!!!

In un istante, Lena si ritrova alzata ad alcuni centimetri da terra, afferrata saldamente per la camicia da una Alex decisamente fuori di sé. Nei suoi occhi è possibile scorgere un bagliore violaceo. In quello stesso istante entra nella stanza Supergirl, che immediatamente intima alla sorella di lasciar andare l'amica.

Supergirl: Alex lasciala subito!  Lena non c’entra nulla con quello che sta accadendo!

Riportata alla realtà dall'unica persona che abbia per lei ancora voce in capitolo, lascia immediatamente la presa sull'erede dei Luthor.

Alex: Mi dispiace... Lena...

Lena: Non scusarti, il veleno sta facendo effetto anche su di te, più rapidamente del previsto. Torno al laboratorio e cercherò di stabilizzare l'antidoto, il prima possibile.

Detto questo lascia la stanza, mentre Alex, ormai sconvolta si avvicina al Garmir. L'alieno tenta più volte di distruggere la barriera di vetro che lo divide dalla Direttrice del DEO. All’improvviso per alcuni istanti si ferma, la osserva, e il suo sguardo cambia, per poi riprendere la lotta per la libertà.

Alex: Non te ne andrai da questo mondo finché non sarò io a deciderlo...

Kara: Dunque hai deciso di lottare contro il Garmir?

Alex: Se io la uccido, non ci sarà bisogno dell'antidoto e...

Kara: Tu non la ucciderai, non ne saresti capace Alex e io non potrò aiutarti né impedirti di suicidarti! Questa è la cosa che mi fa più rabbia, oltre a non sapere cosa sia successo quella notte...

Alex: Vuoi davvero saperlo?

Kara: Se questa è l'ultima notte che passerò con mia sorella, voglio sapere a chi dovrò dare la caccia per tutto l'universo.

Alex: Allora andiamo a casa, ti racconterò tutto.

Dopo aver lasciato a Brainy precise istruzioni per essere richiamate al DEO in tempo, qualora il Garmir dovesse distruggere la protezione di vetro, le due sorelle si avviano silenziosamente verso l’appartamento di Kara.

Alex: Kara, tu sapevi che i Garmir possono contagiare altre forme di vita e trasformarle?

Kara: No, i Garmir erano i segugi di Krypton. Non ne avevo mai visto uno con queste sembianze e questa sete di sangue. Di solito venivano impiegati per la caccia ai fuggitivi, ma raramente veniva permesso loro di attaccare o comunque uccidere.

Alex: Quindi il Garmir che ti ha attaccata quella notte è stato potenziato e addestrato per darti la caccia.

Kara: Sembra di si, calcolando che sono grandi almeno il doppio di un normale Garmir, ma voi mi avete salvata. Alex tu non puoi combattere contro quella cosa.

Alex: Devo farlo, per salvarti, o almeno morire provandoci.

Kara: Se tu morissi, a cosa sarebbe servito il tuo sacrificio? Non ci sarebbe più nessuno in grado di proteggermi da quella bestia e dai suoi denti ripieni di kriptonite!

Alex: Lena può farlo, aumentando le dosi di tranquillanti fino a ucciderla.

Kara: Allora lasciaglielo fare! Perché mettere a rischio la tua vita quando abbiamo un’alternativa?

Alex: Sai che non posso farlo.

Kara: Ok, per qualche motivo hai… legato quella… cosa a te, vuoi spiegarmi perché? Che cosa è successo quella notte Alex?

La giovane donna inspira profondamente, non realmente pronta a rivivere i fatti di alcuni mesi prima.

Kara: Alex…

Alex:… quella notte ero al laboratorio di Lena, sapevamo già che un Garmir ti stava dando la caccia. Eravamo alla ricerca di un modo per eliminarlo. Sapevamo che non c’era modo di contenere un alieno del genere. Abbiamo passato giorni a fare esperimenti, ma senza successo. Quella notte quando ho ricevuto la tua telefonata, il Garmir ti aveva trovata e ferita. A quel punto credo tu abbia perso i sensi, sono saltata sulla mia moto e sono venuta da te. Avevo una sola possibilità di salvarti, una siringa con una dose letale di tranquillanti.

Flashback

Alex: KARA!!!

Un ruggito dietro di lei la pietrifica, l’enorme alieno la osserva, quella piccola donna si sta intromettendo tra lui e la sua preda. Subito sferra un nuovo attacco che viene abilmente schivato da Alex. Il Garmir è inarrestabile e, malgrado la stazza, è incredibilmente veloce e agile. Tant'è che Alex fatica a ripararsi dagli attacchi incessanti. Finalmente riesce ad avvicinarsi alla sorella, dopo aver colpito l’alieno con un proiettile paralizzante.

Alex: Kara svegliati!!!

I segni del morso sono ben evidenti sulla spalla della bionda, nessuna traccia di sangue malgrado le ferite profonde ma sono più che visibili gli effetti della kriptonite sul suo volto. Non c’è tempo per pensare, il Garmir sta per liberarsi dalla sua prigione elettrica e Alex sa che ha una sola possibilità per eliminarlo. Corre verso l’oscuro mostro con la siringa in mano, con un colpo deciso e profondo, inserisce l’ago nel collo dell’alieno, per iniettargli la dose letale preparata da Lena. Prima che possa terminare, la belva libera una zampa e la colpisce violentemente, scaraventandola contro un muro.

Alex: Maledizione Lena, perché ometti sempre i tempi tecnici dell’effetto?

Un’altra zampata la colpisce, facendola volare a diversi metri di distanza. Quando il Garmir sta sferrando l’attacco decisivo a fauci spalancate, si sente un colpo di pistola. La bestia arranca e dopo aver rilasciato un ultimo lamento si accascia al suolo.

Alex: Maggie?

Maggie: Alex! Stai bene?

Alex: Che cosa ci fai qui?

Maggie: Missione sotto copertura, e indovina chi mi sono vista volare sopra la testa? Come stai, puoi alzarti?

Alex: Si sto bene, nulla che un vagone di antidolorifici non possa sistemare, devo portare subito Kara al DEO, è ferita.

Maggie: Ti do una mano.

Passa solo un istante, l’enorme montagna nera si rialza, negli occhi la morte che sta sopraggiungendo, pochi centimetri dividono le sue fauci dal corpo di Alex. Maggie con velocità si interpone tra i due, prendendo quel morso destinato alla Direttrice del DEO.

Alex: NOOOOOO!!!

Sul corpo della donna si possono già intravedere vene violacee, mentre si contorce dal dolore.

Maggie: Alex… che mi sta succedendo?

Alex: Ti stai trasformando… ti ha avvelenata, passando a te la sua missione…

Maggie: Allora devi uccidermi, fallo ora finché non sono un mostro!

Alex: Non esiste, Maggie ti porterò al DEO e troveremo un antidoto!

Maggie prende la sua pistola, portandosela alla tempia.

Maggie: Se non lo farai tu, lo farò io!

Alex: Perchè lo stai facendo?

Maggie: Non ho altra scelta, lo sai...

Alex: Dev’esserci un altro modo! Pensa Alex PENSA!

A terra vicino a lei c’è ancora la siringa con una piccola dose di tranquillanti. La donna la afferra e la porta al collo della sua ex fidanzata.

Alex: Quella cosa ha creato con te un legame inscindibile, se tu crei lo stesso legame con me forse riuscirai a mantenere parte della tua umanità, ti potrò portare al DEO e contenerti finché non troveremo una soluzione.

Maggie: Per farlo dovrai infilarmi quell’ago nel collo?

Alex: E tu dovrai mordermi.

Maggie: Farà male?

Alex: Temo di si...

Maggie: Fallo, prima che sia troppo tardi...

Con un colpo deciso Alex introduce l’ago e al contempo la sua mano destra viene morsa violentemente dall’ormai nuovo Garmir. Un urlo dilaniante squarcia il silenzio della notte e poi cala il silenzio.

Fine flashback

Kara: Ora è tutto più chiaro… Non avevo idea che fosse Maggie…

Alex: Come potevi saperlo? Eri svenuta.

Kara: Perché me lo hai tenuto nascosto per tutto questo tempo? Perché Lena lo sapeva?

Alex: Lena era l’unica in grado di aiutarmi con l’antidoto, saperlo ti avrebbe fatta sentire meglio?

La bionda resta in silenzio per poi abbracciare la sorella.

Kara: Non posso perderti Alex…

Alex: Tu puoi permetterti di perdere me, ma il mondo non può permettersi di perdere Supergirl…

Kara: Che supereroina sarei se lasciassi morire mia sorella?

Alex: Il mio destino è comunque segnato Kara…

Kara: Non se Lena trova un antidoto!

Alex: Non farà in tempo e anche se ci riuscisse, sarei io a doverlo iniettare, tu non puoi farlo.

Kara: Perché hai legato la tua vita alla sua Alex?

Alex: Perché lei mi ha salvata quella notte, ricambiare il favore era il minimo che potessi fare.

Kara: Per tenere in vita un mostro ancora per qualche mese?

Alex: Non sarebbe dovuta finire così…

Kara: Lo so Alex…

Si abbracciano di nuovo, non riuscendo a fermare le lacrime. Sarebbe tutto più semplice se solo potesse scappare, lasciando che sia qualcun altro a chiudere questa storia. Abbandonare le dosi di antidoto giornaliere, dimenticando tutto il dolore sopportato in quei mesi, inutilmente. Nascondendo le cicatrici agli occhi del mondo. Vivendo come qualunque essere umano. Ma non può, ha scelto di essere Direttrice del DEO, protettrice di sua sorella che la sta stringendo quasi fino a farle male. Ha scelto lei di dare una chance a Maggie e una a sé stessa. Ora il tempo sta per scadere, le due sorelle si addormentano così, sul divano del salotto di Kara. Poche ore di sonno apparentemente pacifiche, ma nei loro sogni sono ben vivi i ricordi di quegli ultimi mesi. Le sempre più ingenti dosi di tranquillanti somministrate al Garmir, le urla strazianti di Alex che riecheggiano per i corridoi del DEO, puntuali ogni mattina, quando il medicinale inizia a fare effetto, per bloccare il propagarsi del veleno. Vengono svegliate dallo squillo del telefono di Alex, le due giovani donne si guardano, sanno già cosa sta per succedere.

Kara: Alex…

Alex: Andiamo, non voglio arrivare tardi e trovare il DEO distrutto.

Kara: Ok…

Una volta arrivate al centro operativo del DEO un concitato Brainy corre incontro alle due sorelle.

Alex: Fammi indovinare, c’è il 99,9% di possibilità che il Garmir stia sfondando la cella di contenimento?

Brainy: Veramente il 100%, comunque si, che cosa ha intenzione di fare Direttrice Danvers?

Alex: Andare là dentro e giocare a fare il gladiatore direi. Dov’è Lena?

Brainy: La signorina Luthor sta arrivando, secondo i miei calcoli dovrebbe essere qui tra quindici minuti esatti.

Alex: Cosa?!? Lena è l’unica che conosce il dosaggio esatto dei tranquillanti per uccidere il Garmir e non me!

Brainy: Veramente lo conosco anche io, per questo chiedevo come volete procedere.

Kara: Alex, sei ancora in tempo per tirarti indietro da questa follia!

Alex: Kara, non è il momento.

Kara: Pensi che ci sarà un altro momento dopo che sarai entrata la in quella stanza?

Alex ignora le parole della sorella per un istante.

Alex: Brainy, ascoltami bene. Se io dovessi morire, tu devi uccidere immediatamente il Garmir, o non sarete più in grado di farlo. Se io ucciderò il Garmir e mi trasformerò dovrai uccidere me.

Brainy: Un compito decisamente sgradevole.

Alex: Ma necessario, mia sorella è la priorità, con o senza di me.

Si volta verso la bionda che in un istante le è già attaccata al collo, incapace di frenare le lacrime. Dopo alcuni istanti Alex la allontana e con un accenno di sorriso si volta verso la cella di contenimento.

Alex: Uscite tutti ora, non voglio che nessuno resti coinvolto in questa battaglia.

Dopo pochi istanti la stanza è vuota, i ruggiti e i colpi del Garmir creano un eco di sofferenza all’interno dello spazio vuoto. Alex, più concentrata che mai, resta in attesa della distruzione definitiva della cella. Passano pochi, interminabili minuti, il vetro si infrange, la bestia è libera, un unico scopo, eliminare Supergirl e chiunque si interponga. Alex è pronta, i mesi di duro allenamento l’hanno resa estremamente forte, agile, più forte di qualunque essere umano. Si studiano solo pochi secondi, prima che il Garmir si scagli contro la giovane donna, che facilmente schiva l’attacco. Ne seguono alcuni altri, sempre facilmente schivati o parati. Ma né la donna né l’alieno sembrano aver preso ancora sul serio la loro lotta.

Alex: Curioso, ti facevo più veloce, hai messo su chili stando bloccata in una cella?

Un ruggito squarcia il silenzio, come se l’alieno avesse capito la battuta di Alex. Segue un attacco più deciso,  la bestia finisce a terra stordita. Non dura molto la pausa, Alex viene colpita duramente e finisce a terra.

Kara: Alex!!!

Brainy: Kara, che stai facendo?

Kara: Vado là dentro!

Brainy: Non puoi! O meglio, non potresti neanche se lo volessi. La Direttrice sapeva che ci avresti provato, una volta usciti tutti è stato attivato un campo anti-kriptoniano per questa stanza, ti ustioneresti se solo ci provassi.

Kara: Chi ha creato quest… Lena…

Brainy: Esatto.

All’interno della stanza la battaglia si è fatta a dir poco infernale. I colpi dati e ricevuti si susseguono, senza mostrare la minima inflessione. Nessuno sembra avere la meglio, fin quando Alex non viene inchiodata ad un muro dal Garmir. Con uno scatto e una forza inauditi riesce a spostare la montagna nera e a colpirla nuovamente, ripetutamente, con forza, potendo così prendere fiato alcuni istanti.

Alex: Non vuoi proprio mollare eh?

Prima che l’alieno si possa muovere, riceve un’altra scarica di colpi, con una forza che solo la disperazione può generare. Segue un’altra rivalsa, dopo alcune zampate ben assestate Alex cade a terra. La forza sta abbandonando entrambi i corpi, e  al piano superiore finalmente giunge anche Lena.

Kara: Lena!

Lena: Dov’è Alex?

Kara: Sta lottando contro il Garmir…

Lena: Tua sorella è completamente fuori di testa! Brainy! Devi aprire quella porta.

Brainy: Cosa?

Lena: Ho l’antidoto!

Brainy: E chi glielo porta? Supergirl non può, li dentro è pieno di kriptonite!

Lena: Io glielo porto, cagasotto alieno…

Brainy: Questo è oltremodo offensivo…

Kara: Potreste smetterla di litigare voi due e salvare mia sorella?!?

Brainy: Giusto!

Il meccanismo di blocco della stanza viene disattivato proprio nel momento in cui Alex, stremata, viene inchiodata al pavimento dal Garmir. Lena entra nella stanza con una siringa in mano già riempita con l’antidoto.

Lena: Alex! Ho l’antidoto!

Il Garmir subito si volta in direzione della mora e con un ruggito si scaglia contro di lei, ma Alex riesce tempestivamente a bloccarlo.

Alex: Eh no, questa volta, vinco io… Lena lanciami la siringa!

Lena: Alex non c’è altro antidoto al momento, è la tua unica possibilità!

Alex: Allora vedi di fare un bel lancio Luthor!

In un’istante la siringa sta volando nel vuoto ed Alex con un salto riesce ad afferrarla, per poi essere ritrascinata in una furibonda lotta per la sopravvivenza.

La bestia ruggisce a pochi centimetri dal viso di Alex.

Alex: Cazzo! Da quanto tempo non ti lavi i denti?

Con un calcio allontana la montagna e ritorna a lottare. Passano ancora alcuni istanti durante la lotta mortale, poi tutto tace. Gli agenti del DEO, Kara e Lena fissano il corpo immobile del Garmir. Tutti hanno smesso di respirare, fino a quando dalla pelliccia nera non riemerge Alex. Visibilmente provata e ferita, ma viva. Il corpo del Garmir inizia a mutare forma e finalmente riprende le sembianze di Maggie. Kara a costo di ustionarsi le mani riesce ad entrare nella stanza e corre ad abbracciare la sorella.

Alex: Ti prego, non così forte…

Kara: Sei viva! Sei ferita! Hai vinto! Non posso crederci!

Alex: Ah ma quanta fiducia hai in me sorellina!

Kara: Alex… la tua mano…

Le cicatrici che ricoprivano la mano destra di Alex sono scomparse, compresa quella del morso. Le vene violacee stanno tornando di una colorazione normale.

Kara: Uccidi un Garmir e lui non lascerà ricordo di sé…

Maggie: ahhhhh…

Alex: Maggie!

Alex si inginocchia di fianco al corpo dell’ex fidanzata, aiutandola a sedersi.

Alex: Come ti senti?

Maggie: Fanculo stronza! Hai avuto il coraggio di dirmi che sono ingrassata?

Alex: Cos… allora mi capivi quando ti parlavo?!?

Maggie: Ovviamente.

Alex: Adesso dimmi che mi hai attaccata solo per questo…

Maggie: Avevi dubbi?

Kara: Come voi riusciate a fare del sarcasmo in un momento del genere è proprio un mistero…

Le due donne iniziano a ridere, poco dopo vengono portate nei laboratori del DEO per essere medicate e per fare una serie di esami per scongiurare la presenza di veleno di Garmir.

Maggie: Certo che picchi duro Danvers…

Alex: Anche tu, da Garmir…

Maggie: Da umana sono anche peggio.

Adrienne: Abbiamo i risultati delle vostre analisi.

Alex si alza e si avvicina al letto di Maggie, le loro mani si uniscono saldamente e tornano subito a prestare attenzione alla ragazza di fronte a loro.

Alex: Quindi?

Adrienne: Non è più presente alcuna tossina nel vostro sangue, siete completamente guarite!

I volti delle due donne si rilassano visibilmente, lasciando spazio a dei timidi sorrisi e sospiri di sollievo.

Alex: Ottima notizia Adrienne, puoi andare grazie.

La ragazza lascia la stanza con un sorriso stampato sul volto.

Maggie: Dunque, si ricomincia da qui?

Alex si gira a guardarla.

Alex: Sì, si ricomincia da qui.

 

Si, so che vi aspettavate PROBABILMENTE il finale romantico, fluff, sdolcinato, melenso bla bla bla, eh no. Le cose nella vita non sono facili, nei telefilm ho capito che sono anche peggio, quindi si ricomincia da qui! Dai vostri commenti, opinioni ecc. Chissà potreste farmi venire voglia di proseguire questa storia, per vedere dove posso andare a parare. Ringraziandovi anticipatamente per ogni recensione vi auguro un buon proseguimento! Vostra maxiex.

 

 

 

 

 

 

   
 
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