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Autore: shana8998    02/09/2018    0 recensioni
Sesilia James ha 24 anni. Un contratto di tre anni per Flaere una rivista di moda gestita dalla sua amica Victoria ed una vita abbastanza ordinaria , amici, lavoro e la sua storia sentimentale in rotta di collisione.
Una mattina però la proposta di Victoria le sconvolge la giornata. Sesilia deve salvare Flaere e per farlo dovrà volare a Chicago per intervistare il cantate di fama internazionale Jake Whiters ...C'è un solo problema ...Jake è da sempre stato l'amore della sua vita sin da quando avevano 12 anni e vivevano in un piccolo paesino di campagna. Riuscirà Sesilia a non cedere alle tentazioni del suo passato con lui mantenendo salda la storia con il suo ragazzo ?
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Sei mesi dopo...


Sto salendo le scale del Bringhston Place, il palazzo che ospita il mio ufficio.
Sono a casa da sei mesi, esattamente dal giorno dopo quel brutto incidente fra Jake e Will.
Di loro non ho più notizie da allora.
Jake mi aveva cercata il pomeriggio stesso , quando stavo aspettando il mio volo. In un messaggio breve e deciso , aveva espresso tutto il suo dispiacere per la mia decisione. Avevo abbandonato l'incarico. Niente più biografia su di lui. Niente concerti al suo seguito , niente più serate mondane, niente più LUI.
Quando poi, informai Victoria della mia decisione , ovviamente lei non fu affatto contenta . Mi aveva urlato per telefono indicibili ed irripetibili offese , mi aveva persino minacciata di licenziarmi.
So che sembra incredibile che un'amica sia capace di tanto, ma io la capivo. La crisi della sua rivista , l'arrivo dello sfratto all'ufficio...
Ringraziando il cielo , Dave mi aveva aiutata anche in quella occasione , trovando una sostituta valida per l'incarico.
Così Vicky, mi aveva riaccolta a lavoro e si era scusata per ciò che era successo.
Parlammo molto, subito dopo il mio ritorno e lei parve sconvolta dal mio racconto.
Aveva starnazzato un "Sei finita a letto con Jake" che molto probabilmente aveva tuonato per tutto l'edificio, seguito da un "Will è un coglione, tu lo sei" , che aveva preso a pugni la stessa me all'istante.
Ma alla fine , mi aveva capita , concludendo che sarebbe fuggita anche lei in una situazione simile.

Ora che sono tornata alla normalità, non so cosa ne sarà di me. Sei mesi sono volati seppur dentro me, sento di essere ancora in quella suite.
-Buongiorno.-. 
La voce della mia amica Vic, mi fa trasalire impercettibilmente.
-Eilà.-. Dico mentre la saluto con un cenno della mano.
Sembra raggiante . La biografia sta per essere messa in commercio e sembra che le prime copie abbiano già riscosso un gran successo.
-Questa è per te.-. Mi porge un volume dalla copertina nera e blu elettrico. Non vedo subito cosa c'è scritto sul davanti. L'afferro e la osservo per un po'. Capisco subito.
-La prima metà è tutta tua. E' ciò che hai raggruppato in quelle settimane li.-. Mi dice, ma vedo scritto un "Angelica Will" al posto mio.
La cosa mi abbatte un po', ma ero conscia che non sarebbe apparso nulla di me , in quella biografia.
- Cambiare alcune parti è stato complicato. Non ti eri resa conto di aver messo troppi pareri personali Sesy?-.
La guardo come se non la vedessi.
-No. Io mi limitavo a scrivere.-.
Probabilmente , se non avessi rinunciato a quell'incarico , ora quella biografia non esisterebbe. Esisterebbero solo appunti molto personali su Jake. 
Avevo fatto bene a lasciar perdere tutto.
Mi da una pacca sulla spalla sorridendomi, mentre mi supera sulla rampa delle scale.
Mi volto.
-Dove vai?-. 
-Ecco...Ho alcuni impegni importanti e sono persino in ritado.-.
Sembra volersela svignare così e non so in che modo fermarla.
Che doveva fare di così importante da lasciare la rivista scoperta?
Entro nel mio studio ancora perplessa e mi lancio sulla poltrona girevole.
"Non  mi sono ripresa" Penso sconsolata. Ed è la verità ,non sono ancora riuscita a riprendermi da questa storia.
Mentre sono con la testa fra le nuvole, la schermata del mio portatile si illumina seguita dal suono di una mail.
Mi affretto ad aprirla , sono certa di essere in ritardo per i miei bozzetti ancora da concludere e pubblicare.
Presa da tutte quelle pagine da riassumere e portare in redazione , mi rendo conto solo tempo dopo che il telefono sta squillando da un po'.
Sussulto e scuoto la testa per cercare di "tornare in me".
-Pronto?-.
-E' la signorina Sesilia che parla?-. Una voce sconosciuta pronuncia il mio nome, non capisco.
-Si , con chi parlo?-.
-E' l'ospedale di Brooklyn che la contata...Dobbiamo avvertirla che qui...-. In un battito di ciglia tutto attorno a me si ferma. Non sento più nulla , nemmeno la voce dello stesso uomo che mi squilla nelle orecchie.
Will...Will ha avuto un incidente. E' grave.
-Arrivo subito.-. Riattacco la cornetta e mi catapulto verso l'appendi panni , recuperando la mia giacca , fiondandomi davanti alle porte dell'ascensore.
-Avanti.-. Quel maledetto affare sembra non arrivare mai. Allora , spazientita mi getto giù per le scale e corro.
Corro a perdi fiato.
Will. Will sta morendo.
Dopo sei mesi è questa l'unica notizia che ho di lui? E' così che devo rivederlo?
Sono fuori dall'edificio , corro verso la mia auto.
Sono confusa, spaventata. Voglio piangere , ma ho fretta di arrivare all'ospedale.
Supero le code, sembro una matta al volante. La gente mi suona , urlano dalle loro vetture che sono  pazza. Non li sento.
Nella mia testa , c'è solo lui. Will. 
Vedo la struttura che si innalza davanti ai miei occhi , fermo bruscamente l'auto senza posteggiarla e corro verso la reseption .
-Salve , sono qui per il ragazzo che è arrivato questa notte..-.
La ragazza che sosta al dilà di quel pezzo di scrivania ad isola , mi guarda smarrita mentre controlla il numero della stanza di Will.
-Primo piano , stanza otto. -. 
Non me lo faccio ripetere due volte e corro verso le scale mentre la ragazza mi urla dietro qualcosa che però capisco a malapena. Non mi interessa. Devo correre da Will.
Raggiungo il primo piano ed i miei occhi corrono lungo il muro in cerca di quel numero maledetto.
"Will...Che stavi facendo...".
Raggiungo la numero otto ma mi arresto all'istante.
Una donna della mia stessa età , slanciata , bionda , nascosta in un lungo cappotto nocciola che le arriva alle ginocchia è li ,ferma ,davanti alla porta di Will. Sembra sconvolta . E' in lacrime.
Il mio cuore si ferma per un secondo lasciandomi difficile l'incamerare aria.
Mi avvicino lentamente , lo sguardo è su di lei che a sua volta , si gira e mi fissa. Non capiamo il perché della presenza l'una dell'altra , li.
-Tu sei qui per...?-. Faccio per prima con tono arido.
Lei mi osserva ancora un attimo , sembra imbarazzata.
-Sono Monique...-. Mi tende una mano. 
Continuo a non capire.
-Tu devi essere Sesilia...-. Dice candida. Ha l'aria di sapere chi sono.
-So perfettamente chi sono, voglio sapere chi sei tu e perché stai piangendo davanti alla porta di Will.-.
Lei bastona lo sguardo e si gratta la nuca con le unghie laccate di rosso .
-Will non ti ha mai parlato di me?...-. Non parla perfettamente la mia lingua, qualche parola e' in francese .
La guardo severa . -No. Ma adesso perchè non me ne parli tu.-.
E' evidentemente paonazza per l'imbarazzo , forse anche intimidita da come mi sto rivolgendo.
-Will ed io abbiamo una relazione da circa un anno e mezzo.-.
Ora il mondo mi sta ballando sotto i piedi. E dentro me un'esplosione di pensieri mi sta schiaffeggiando.
Mi sento sollevata, infuriata, delusa, consolata.
-Io...Sapevo che lui stava con te , ma ho pensato che essendo così lontane mai nessuna avrebbe saputo dell'altra o meglio, tu , non avresti mai saputo di me...-. Dice subito dopo.
Era incredibile. Lei sapeva che lui aveva una donna e le andava bene!?
Scuoto la testa e sorrido beffarda.
-Tu vorresti dirmi che sapevi tutto...E hai deciso ugualmente di intraprendere una relazione con lui?-. Mi porto due dita a strigermi il naso li dove nasce.
Prendo un lungo respiro e cerco la calma.
-Tu sapevi che la nostra intenzione era quella di sposarci?-. Le chiedo.
Fa un cenno con il capo. "Si".
-Sapevo che quella era la vostra intenzione e se fosse successo io mi sarei fatta da parte...Ma poi tu hai accettato quell'incarico e lui sembrava essere deciso nei miei riguardi.-.
Resto allibita.
Sorrido sarcastica , ancora. -Eh già! Giusto, io parto e lui può stare con te...!-. Per un attimo alzo i decibel della mia voce. 
-Adesso si spiega tutto...Quelle finte litigate , quelle assenze per giorni...E i viaggi di lavoro ripetuti...-. Inizio a rimettere insieme i pezzi.
 La guardo , ma prima che io o lei possiamo aggiungere altro, un'infermiera esce dalla stanza di Will e ci informa che possiamo entrare , anche se lui è privo di sensi.
Monique, entra per prima stringendo in una mano un fazzoletto di stoffa che porta alla bocca per coprire l'ennesima secchiata di lacrime.
Io stento. Forse vederlo così, in questa circostanza, seppur ora sono furibonda, mi fa male.
Resto quasi fuori dalla stanza, appoggiata allo stipite della porta , con le braccia conserte , mentre la donna , seduta affianco a lui piange stringendogli una mano, supplicandolo di svegliarsi.
E' ridotto male, attaccato ai respiratori, pieno di contusioni.
L'infermiera si muove all'interno della stanza , poco prima di uscire però, la intercetto fermandola per un braccio.
-Cosa è successo?-. Le chiedo a bassa voce.
Lei guarda la cartella.
-E' andato a sbattere a 200 km/h , l'impatto è stato così forte contro il guardrail che il muso della sua auto è praticamente rientrato nella vettura. Per via di ciò , i suoi organi interni all'altezza dell'addome sono seriamente compromessi. Ha già subito due operazioni e domani ve ne sarà una terza. Speriamo di potergli far riprendere i sensi, ma...Signorina se vi posso dare un consiglio...Per sicurezza salutatelo prima...-.
Dice abbassando lo sguardo ed allontanandosi dalla stanza.

Torno a guardare il letto.

Così Will stava morendo. L'uomo con cui avevo passato quasi più di due anni assieme, stava morendo per un incidente stradale.
Mi avvicino al corpo, dal lato opposto a quello di Monique. Non lo tocco, resto con le braccia allacciate l'un l'altra e lo fisso.
Mi sento di troppo e non dovrei. Vedo quanto lei lo ama mentre gli accarezza il viso con delicatezza e gli parla di cosa ha fatto quella mattina , di quanto lo vorrebbe con se a casa questa notte, mi sento come etere .
-Sai lui diceva che a te piacevano molto le ciambelle glassate di Starbucks.- Dice mentre sorride in lacrime e si volta verso la sua borsa estraendo un cartoccio con il logo del locale.
-Sesilia, so che tutto questo ha dell'ipocrisia. Ma accettale. Io non sono qui per farti la guerra e se tu, mi dirai di sparire io lo farò...-. Mi porge il cartoccio ed io mi sento microscopica.
Mi tremano le mani mentre ne stendo una per accettare il dono.
-So che lo hai amato...-. Aggiunge.
-Ed io,so che lo ami tu ...Ora.-. Le dico estraendo una delle tre ciambelle porgendogliela.
I suoi occhi tornano a riempirsi di lacrime e mi sorride.
Lo faccio anche io.
Prende la ciambella e fa un morso, mentre io addento la mia . Sorridiamo.
Prendo una sedia non lontana da me, e la porto al bordo del letto , mi siedo.
Rimaniamo così . Come due facce della stessa medaglia , vicine ad un uomo che al momento era parte di entrambe.
-Devi svegliarti Will...-. Diciamo all'unisono in una preghiera che forse non si sarebbe avverata.



   
 
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