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Autore: bambi_crudele    02/09/2018    0 recensioni
Ricordate l'episodio 2 della terza stagione? Dove Nick aiuta Jess a diventare popolare con i professori ''fighi'', ecc....
Ecco Jess sostiene che Nick non l'avrebbe notata al liceo, mentre lui sostiene il contrario... vediamo come sarebbe se Jess si trasferisse a Chicago durante il liceo.
Nerd vs Figo: si noteranno?
baci , BAMBI
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il mio peggior nemico, la sveglia, interrompe i miei sogni ricordandomi che giorno è oggi. Inoltre che non sono più nell'Oregon, ma che sono nella mia nuova casa con mia madre a Chicago. Oggi dovrò andare in una nuova scuola e cercare di tornare di nuovo invisibile nel minor tempo possibile.

Mi alzo, corro in bagno e mi faccio una doccia veloce per risvegliarmi; esco e mi tampono i capelli che tornano, nonostante siano ancora bagnati, boccolosi come sempre.

In pochi minuti con il phon i miei capelli tornano asciutti e soffici; la frangetta ordinata maniacalmente mi definisce i contorni del viso.

Infilo gli occhialoni, ora mi riconosco: la classica e anonima Jess.

Smetto di fissarmi allo specchio e torno in camera, dove sul letto sono apparsi "magicamente" una gonna blu a fantasia floreale, una camicetta bianca dalle maniche a palloncino corte e un gilet alla scolaretta giallo.

Sorrido scuotendo la testa, mia madre non cambierà mai.

Mi vesto , prendo lo zainetto, corro di sotto dove trovo la colazione pronta e le chiavi della mia anonimissima Volvo 144 color caramello (risalente alla gioventù da Hippie di mia madre), accanto al biglietto:

"Buona giornata Jess, vedrai che anche qui ti piacerà!

ci vediamo stasera

TI VOGLIO BENE CUCCIOLA!

MAMMA"

Prendo fiato, guardo in cagnesco i pancake che mi ha fatto mamma; non ho fame, ma ne mangio uno per essere certa che poi non starò male.

Finisco e guardo l'orologio : mancano 30 minuti al suono di inizio lezioni, è l' ora di partire.

Fortunatamente la scuola dista 15 minuti di auto da casa nostra, così potrò avere tutto il tempo di cercare la mia classe.

Esco, piove leggermente con il solito vento che spazza Chicago, i vestiti regalo di mia madre sono troppo leggeri e non ho neanche un ombrello. Metto in moto la mia dolce macchinina e dopo una quarto d'ora di viaggio arrivo, puntualissima sulla mia tabella di marcia .

Ed eccomi qui alla ' Simeon Carrer Academy '. E' un edificio imponente quanto inquietante, nonostante l'aspetto elegante dalle linee classiche. Prima di scendere mi guardo attorno e vedo che ci sono già alcuni ragazzi, si riescono a notare già i gruppetti : i nerd sono sotto un albero con i nasi tra i libri a ripassare chissà quale materia, gli sportivi sono già in tuta pronti per una giornata di allenamenti , i Goth sono sparsi ovunque come ombre orfane e, come è noto a tutti, i "migliori" non si vedono ancora in giro.

- Ok Jess, prendi un bel respiro ed esci da questa macchina, nessuno ti noterà- pensai e così feci.

Scesi, presi lo zaino e lo caricai in spalla, mi sistemai la gonna e la camicia dentro alla cintola, presi a camminare verso l' ingresso cercando di essere il più possibile invisibile, ma appena varcai la soglia della porta una trombetta carnevalesca e dei coriandoli di quaderno mi accolsero. Per qualche secondo rimasi un pò scioccata.

- Benvenuta alla Simeon Carrer Academy, io sono James Cobawsky, direttore e giornalista reporter del giornale scolastico- mentre stringo maldestramente una mano tesa verso di me

 - tu devi essere Jessica Day , sei già un personaggio famoso...-

-Vedo che conosci già il mio nome...- sorrido a disagio pensando al mio svanito desiderio di anonimato.

James sorrideva ancora, era un bel ragazzo biondo con il codino e dal sorriso mozzafiato, ma io non volevo essere notata quindi....

 – Sono anche presidente del comitato di benvenuto, nonché unico membro. – Disse ridendo simpaticamente .

 Mi allungò un foglio – Questa è la lista dei corsi extrascolastici-

 Guardai rapidamente l' elenco e vidi anche il corso di giornalismo – Per il corso di giornalismo ci sarebbe ancora posto?- domandai

A James si illuminarono i grandi occhioni verdi

- Oh si, certo che abbiamo posto, le riunioni si terranno ogni giovedì pomeriggio-            

Sorrido – Allora dopo andrò ad iscrivermi . A giovedì!-

 -Ok, ci conto! A giovedì allora e buon primo giorno!-

Mi allontano di fretta da lui, cercando la mia classe sulla piantina della scuola che mia madre mi aveva dato dopo avermi iscritta. Il programma dice che la prima ora ho il corso di letteratura inglese. Ho sempre amato questa materia. Più tardi cercherò anche il mio armadietto sperando che non sia vicino a quello di qualcuno d'importanza in questa scuola .

Arrivo in classe, entro e ci sono già delle ragazze che parlano tra loro in fondo all' aula e si interrompono appena notano la mia presenza. Già in soggezione, mi avvicino alla professoressa che, senza alzare il viso da alcuni appunti non deve avermi notata.

 –Mi scusi, è l' aula di letteratura inglese?- domando.

La Prof.  si volta sorridendo bonariamente; noto che avrà si e no 10/15 anni più di me, i capelli raccolti in una crocchia bionda, gli occhi castani e il viso rosa pallido un po' allungato. 

– Si ,è proprio questa . Lei deve essere la ragazza nuova, miss...?- mentre si alza e mi porge la mano cordiale.

- Day, Jessica Day- mi affretto a rispondere imbarazzata.

-Bene miss Day, io sono la professoressa Annie Marybell, sarò la tua insegnante di lettere. Se vuoi puoi accomodarti là. C'è un posto libero.- indicando un banco in prima fila accanto alla porta d' ingresso.

 –Certo, grazie!- mi dirigo verso il banco sentendomi ancora lo sguardo di quel gruppetto incollato addosso.

Mi accomodo e prendo il nuovo libro di letteratura iniziando a sfogliarlo per rilassarmi. Nel giro di pochi minuti la classe si riempie e, fortunatamente nessuno cerca di approcciarsi a me.

Al suono di inizio lezioni alzo gli occhi dal libro puntandoli sulla prof. che si è alzata e ha chiuso la porta.

-Buon giorno ragazzi e buon primo giorno di scuola , come state?-

 Si alza un coro sconclusionato di –bene- male- stanchi-

 La prof. sorride e con un gesto zittisce tutti

- Ok ok , abbiamo sentimenti contrastanti, bene! Tutti voi mi conoscete già , quindi andrei a presentarvi la signorina Day, la vostra nuova compagna.- Mi fa segno di alzarmi. Mi avvicino alla cattedra pensando in pochi secondi a cosa avrei potuto dire e alle mille via di fuga improbabili, per sfuggire a tutti quegli occhi puntati addosso.

 –Ciao.... Sono Jessica Day , vengo da Portland e.....- Il mio pietoso discorso di presentazione si interrompe con l'arrivo improvviso di un tipo....credo faccia parte dei 'fighi'... si vede dall'atteggiamento e da com'è vestito e, da come si appoggia alla porta e dalle borse sotto gli occhi, credo sia nel classico momento post-sbronza.

-Miller, Finalmente ci degna della sua presenza!- lo accoglie la professoressa.

 Il tipo che a quanto pare si chiama Miller, sorride sornione e provocatore alla prof. come ad ammiccare. 

–Lo so che lei aspetta sempre me...-risponde ironico. 

–Si l'ho attesa così tanto da averle riservato il banco accanto alla signorina Day, in prima fila. Ah, e per il tempo che ci ha fatto sprecare con la sua sfacciataggine, aiuterà la sua nuova compagna con l'orientamento a scuola.-

 Mentre la prof. condannava in via definitiva il mio desiderio di anonimato, Miller mi squadrò distrattamente nella mia posa statica accanto alla cattedra. Probabilmente non trovava niente di interessante.

-Signorina Day, mi dispiace ma devo tagliare la sua presentazione perché dobbiamo iniziare col programma. Mi aspetto grandi cose da lei, si accomodi.- 

Tornai a quello che era ormai il mio posto, accanto a questo tipo che, a quanto pare, aveva scambiato il banco per un cuscino e si era messo a dormire, ma almeno non russava.

La prof. lo richiamò spesso durante la lezione ma , probabilmente era troppo stanco per restare sveglio per più di due secondi.

 Feci caso al suo stile: Grunge, camicia a scacchi rossi e neri aperta, con sotto una t-shirt di un qualche gruppo strano, classici jeans strappati e logori e portava All-stars nere piuttosto vissute. Ricordava un po' Kurt Cobain... Aveva infatti anche capelli lunghi e castani tenuti in modo disordinato, dei baffi che incorniciavano tutto il labbro superiore, cosa che mi fece sospettare che avesse perso alcuni anni di scuola.

Se da questo punto di vista poteva essere la persona più adatta a farmi da guida , di certo non lo era per me.

----o----

ciao ragazzi , come promesso ecco il secondo capitolo! Lasciate i vostri commenti e consigli come sempre, apprezzo!

Vi lascio anche stasera con un pò di aspettative.

 Ecco lo spoiler del prossimo capitolo:

" troppo diversi , come i salatini e il cioccolato; probabilmente non parleremo mai più!"

   
 
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