Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: _astronaut_    02/09/2018    2 recensioni
||SPOILER AVENGERS:INFINITY WAR||
"Se non uccide, fortifica", dicono.
E' proprio così?
Raccolta di One-Shots tutte tra loro collegate per creare una storia più lunga narrata dal punto di vista di Tony e degli altri personaggi; se non avete ancora visto il film, non leggete (siate saggi, non rovinatevi la visione di uno dei film più emozionanti dell' MCU!). Enjoy!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dream
Canzone consigliata: Dream – Imagine Dragons
 
TONY
“Tony… Tony, tesoro, svegliati!”
E’ un sogno, è decisamente un sogno. Se così non fosse, come potrei sentire la voce di Pepper così dolorosamente vicina a me? Ma non fa niente, non m’importa. Sia anche un sogno, va bene lo stesso. Pepper è qui, con me, sento la pressione leggera delle sue mani sul mio petto, percepisco il suo delicato profumo di cannella e vaniglia, ed è inutile mentire, il mio essere chiama a gran voce il calore di quel corpo che da ormai tanto, tanto tempo, è divenuto parte integrante del mio.
I miei occhi si aprono lentamente, quasi rischiano di richiudersi, prede di un sonno impressionante – forse è l’età? Sto invecchiando davvero così male? -, ma ancora, non importa, perché tutte le mie congetture vengono spazzate via, come foglie secche in un ventoso mattino di metà autunno, dal caldo sorriso della donna che amo.
E sì, sì, è bella, bella come non lo è mai stata, sembra splendere di una luce eterea, la sua pelle bianca pare brillare di luce propria, e in questo momento, in questo preciso momento, sento che sarei pronto a morire, a lasciare indietro tutto e tutti, pur di potermi perdere per sempre nel bacio che ora lei mi sta dando, un tocco amorevole e caldo, unguento per le mie ferite, toccasana per la mia mente logorata.
“Sei qui… Siete qui… Cosa? Come?” balbetto, riuscendo per un attimo a riprendere il controllo della mia mente.
I suoi occhi si velano di tristezza, la sua mano va automaticamente al ventre, in un gesto antico quanto l’amore stesso, delicato e al contempo potente quanto l’esplosione di una supernova. Trattengo il fiato, estasiato, e sussurra, Pepper, sussurra flebile, mentre una lacrima cristallina le solca il viso angelico.
E il mio cuore in un battibaleno si gonfia di tristezza quando sento le sue parole.
 “Non lo so, Tony, non lo so. Non sono, anzi non siamo, vivi, ma nemmeno morti, non capisco, io… Salvaci, ti prego”
La stringo a me e inspirando a fondo la sua essenza, chiudo gli occhi. Mi sento inutile, ma un modo ci deve per forza essere, e nel caso in cui non ci fosse, lo creerei. Lo creerò. “Vi vengo a pren… Pepper!”
Cenere. Sto stringendo cenere. Di nuovo.
“Pepper, no! No, no, no!”
“Signor Stark? Signor Stark! E’ lei?”
“Peter!”
Eccolo, il mio ragazzo, il mio orgoglio, il mio piccolo grande Peter. Mi stringe forte, così forte da farmi mancare il fiato, e non posso non fare altrettanto, non posso non ricambiare quella stretta disperata, ma trema, tremiamo entrambi, di tensione, paura, incertezza. E il ricordo di ciò che è successo l’ultima volta che mi ha stretto così è una pugnalata al petto.
Singhiozza, e io lo stringo ancora più forte.
“Pepper… L’ho vista, prima, poi è svenuta, in realtà è tipo addormentata, ma penso stia bene… Signor Stark, cosa sta succedendo? Sono morto? Siamo morti? Non capisco più niente, ho… Ho paura”
Gli accarezzo piano la testa, cercando di calmare lui e al contempo di calmare me stesso.
“Vi salverò, Peter. Troverò un modo per portarvi indietro, tutti, dal primo all’ultimo. Chi altro c’è con te?”
“Oh, uhm, Bucky Barnes, poi Falcon, il Dottore…”
“Il Dottore?” le antenne mi si rizzano “E non posso parlare con lui?”
“Tony, potrei perfino emozionarmi” ironizza Strange comparendo all’improvviso davanti a me. Istintivamente stringo Peter, quasi a volerlo proteggere. Da chi, da cosa, non si sa. Istinto paterno?
“Doc, cosa sta succedendo?” domando direttamente, senza preamboli.
“Penso siate entrati nel raggio d’azione della gemma della realtà. Devi svegliarti, Tony, o rischi di rimanere intrappolato qui per sempre”
“Ma…” protesta Peter “Tornerà? Tornerà, vero, Signor Stark? Ma certo, che domande, certo che verrà, ci salverà tutti, lei è un eroe, è…”
Strange mi guarda profondamente, a metà tra il volermi incoraggiare e il minacciarmi, ma poi china il capo, sospirando. “Siete la nostra unica speranza, sconfiggete Thanos e forse ciò che ha fatto potrà essere cancellato. Siamo imprigionati in una sorta di dimensione-specchio su Titano, dovete romperla. E chiamare rinforzi per riportarci tutti a casa”
Annuisco, grave, poi stringo Peter a me un’ultima volta, scambiandomi nel frattempo uno sguardo d’intesa con Stephen. Ma prima che possa incontrare gli occhi di Peet, tutti e due tornano cenere, mentre il mio cuore torna a spezzarsi.
E io, d’altro canto, torno alla realtà.
 
 
 
STEVE
Qualcuno mi sta scuotendo le spalle, in maniera tra l’altro non molto delicata, tuttavia non ostile, anzi, a dir la verità, molto familiare, come se questa azione fosse stata compiuta molte volte, in passato.
Se fosse stata mia mamma, l’avrei già riconosciuta: avrei percepito il suo profumo di bucato, avrei riconosciuto il suo tocco amorevole.
Questo contatto è forse ancora più intimo, più sicuro, più recente: sento profumo di prateria, erba fresca, cieli azzurri e tramonti mozzafiato, misti a un retrogusto perenne di pino. Bucky?
“Steve”
Basta solo il mio nome, pronunciato da quella voce, a farmi spalancare gli occhi e battere il cuore all’impazzata. Sì, non c’è dubbio.
“Buck!”
Lui sorride, annuisce, mi abbraccia, e la sensazione del suo corpo accanto al mio, dopo quello che è successo, mi fa entrare in uno stato di ebbra felicità e tranquillità.
E’ così reale, così vero, così… Casa. Sì, Bucky, per me, è casa.
Non saprei associargli alcun altro concetto, alcuna altra idea, o sensazione. Con lui mi sento al sicuro, so che qualsiasi cosa dovesse succedere lui ci sarebbe sempre, o a coprirmi le spalle, o a ridere con me, o a difendermi a costo della sua stessa vita.
Lo guardo bene, sembra sano. Eppure, c’è qualcosa che non va.
E’ qui, ma al contempo gli manca qualcosa. Come se fosse coperto da una sorta di velo che lo rende un po’ scintillante.
“Sei vivo? Tu, Sam, T’Challa, Wanda, Visione, siete davvero vivi?”
Lui scuote la testa. “No, non penso. Cioè… E’ complicato. Un tizio col mantello, di nome Strange, dice che siamo su Titano, in una sorta di dimensione-specchio. E’ un paradosso, siamo e non siamo nello stesso momento”
“Come sei riuscito a… Venire da me?” chiedo aggrottando le sopracciglia, preoccupato che si sia fatto del male.
Lui sorride dolcemente, stringendomi la spalla in un gesto che intimamente vorrei fosse ben di più. “Ci siamo sempre ritrovati, no?”
“Mi manchi, Bucky” mormoro abbassando gli occhi, impaurito da ciò che provo, impaurito da ciò che Bucky potrebbe capire dalle mie parole, e non comprendere, non ricambiare, non accettare…
“Steve, ti ricordi la scommessa?” domanda invece con un sorrisetto sornione, sollevandomi il viso verso il suo con tanta naturalezza da farmi imporporare le guance.
“Eravamo ragazzi, Buck, e io ero reduce da una devastante bronchite” borbotto pieno d’imbarazzo, sentendomi perforato dai suoi occhi color ghiaccio.
“Quel bacio non me l’hai più dato, comunque” prosegue imperterrito “Vedi di trovarmi e farmi tornare nel mondo dei veri vivi. Mi è salita una certa curiosità, chissà se hai fatto pratica senza di me, che ti rubavo da sotto il naso tutte le donzelle, Stevie
“Sei un cretino, Buchanan” sorrido sghembo, dandogli una amichevole pacca sul petto.
“Dai, Nat ha detto che baci bene, e io stesso ho baciato Nat, anni fa. Direi che il triangolo è da chiudere!” ridacchia lui scompigliandomi i capelli come quando eravamo bambini, poi torna serio, e mi prende le spalle con sicurezza e delicatezza al contempo. E so che il tempo degli scherzi, della serenità, è finito.
“Steve, trovaci. Tu e gli altri, insieme, uniti, ne siete in grado. Io ti aspetterò, ma ora svegliati, okay?”
“Svegliarmi? Da cosa? Questo è solo un sogno? Buck! No!”
Ed è cenere. Di nuovo.
Mi manca l’aria, sto male, e apro gli occhi ansimando; davanti a me, Tony ha il viso tra le mani.
I visi degli altri, allo stesso modo, sono stravolti.
Davanti a noi, silenziosa e brillante, fuori dalla navicella, volteggia la gemma della realtà.
“Cosa succede?” domando con un filo di voce.
“Abbiamo tutti sognato alcuni dei nostri morti” spiega Natasha con eccessiva freddezza, segno che sta facendo di tutto per dominare le sue emozioni “E mentre dormivi ci è giunto un aggiornamento da parte di Clint. E… la zia del ragazzino, quello del Queens…”
“Peter” ringhia Tony “Si chiama Peter, Nat” aggiunge con tono più calmo “Ed è Spider-Man. E non ha più alcun parente che lo possa adottare”
Nat annuisce gravemente e prima che possa continuare, ci pensa Loki a finire il discorso con un: “Sua zia è morta sotto le macerie, e dato che non ha parenti domani la cremeranno. Ordini del governo, i funerali di stato – anche senza salme - verranno fatti non appena la Terra si sarà assestata”
Sento una stretta al cuore. Povero ragazzo.
“Prendiamo la Gemma” dice Carol con voce lugubre “E andiamo a salvare metà popolazione”
 
 
 
ROCKET
“Io sono Groot”
No, non è possibile. Insomma, Groot è morto. E io in teoria – ripeto, in teoria – sono vivo.
Quindi, o sto avendo le allucinazioni, o sono morto, o è un sogno. O un incubo, dipende da come si sviluppa la situazione.
“Io sono Groooot!”
“Okay okay, mi sveglio, tranquillo, non urlare!” protesto aprendo gli occhi, appena in tempo per trovarmi circondato da tutti i Guardiani della Galassia. Eccetto Quill.
“Ma cosa succede?” domando frastornato “E’ un sogno, vero?”
“Falso” risponde Drax con voce lugubre “E’ tutto vero”
“Ma voi siete morti!” esclamo “Sono morto anch’io?”
“No, sei vivo vivissimo! E appunto per questo devi salvarci, sconfiggi Thanos e vieni su Titano! Dovete rompere la dimensione-specchio!” spiega Mantis con enfasi.
“Dovete spaccare i culi!” esclama Drax.
“Mi basta spaccarne uno, di culo” ringhio.
“I sono Groot!”
“Piano con le parole, giovanotto!” lo redarguisco “Ma Quill?”
“Era con noi, poco fa. Sta bene. Sta bene, giusto? Blatera cose che io non capisco, quindi sta bene” riflette Drax ad alta voce.
E’ tutto così normale da far male.
“Come faccio a raggiungervi?” chiedo “Dove devo andare?”
“Io sono Groot, io sono Groot, io sono Groot!” spiega Groot.
“Okay, tutto chiaro” sospiro “Voi… voi però statemi bene, okay? Non… Non morite. Aspettateci. Noi vi troveremo, e vi salveremo”
Mi stringono in un abbraccio di gruppo, in cui mi concedo di piangere un po’ del mio dolore, e chiudo gli occhi, abbandonandomi al battito del cuore dei miei amici.
Quando li riapro, sono di nuovo nella Milano. E in un attimo capisco: abbiamo raggiunto la gemma della realtà.
 
 
SHURI
Abbracciare mio fratello è sempre stato uno dei miei più grandi desideri, da quando è scomparso dissolvendosi in mille pezzettini di cenere.
Eppure, ora che lo vedo davanti a me, stento a muovere il mio corpo, le mie gambe si rifiutano di riempire con un passo la distanza che mi separa dalla persona a cui sono più affezionata al mondo.
“Shuri, sono io” sorride lui “Vieni qui”
“Tu sei morto” mormoro.
“Questo è un sogno che i nostri antenati ti stanno concedendo. E’ l’unico canale che mi è concesso per raggiungerti. Io, e tutti gli altri che si sono dissolti, non siamo realmente morti. Siamo in una dimensione parallela, una dimensione-specchio, che gli Avengers dovranno riuscire a rompere. Tu dovrai portare tutte le nostre navicelle su Titano, pianeta del quale gli Avengers ti daranno le coordinate. Ma devi chiamare aiuto, siamo in troppi. Mettiti in contatto con la navicella pilotata dal Capitano e dalla sua squadra, loro sapranno darti le risposte di cui hai bisogno”
Il labbro mi trema. “Non posso crederti, sei solo frutto della mia immaginazione, io non…”
Lui mi abbraccia, stringendomi forte a sé. Sento il suo profumo, sento le sue braccia forti, sento il battito del suo cuore, il suo respiro regolare, e per un momento torno bambina.
Torno a quando si addormentava con me per farmi passare la paura dei tuoni, torno a quando assisteva alla creazione dei miei piccoli primi progetti, torno a quando mi consolava perché volevo essere una guerriera e non una principessa.
E senza che nemmeno me ne accorga, scoppio in un fiume di lacrime, che finalmente trovano la strada per uscire dal mio cuore: la sua presa non si allenta, anzi, si rafforza, e lui comincia a cullarmi e a cantarmi una ninnananna in dialetto wakandiano, la stessa nenia che ci cantava nostra nonna.
“Come faccio a sapere che non è solo un sogno?” mormoro quando mi calmo, senza staccarmi da lui.
Lui si sfila la collana che porta al collo, a cui è appeso un dente di pantera, e la mette indosso a me.
“Quando ti sveglierai, la troverai” risponde lui con dolcezza, poi mi da un bacio sulla fronte.
“Ti voglio bene” sussurro.
“Anche io. Ma ora svegliati, sorellina. Il dovere ti chiama”
Se ne va, lentamente, cammina lontano da me, fino a sparire in una luce rosata poco dopo.
E in quel momento, mi sveglio di soprassalto: qualcuno ha spalancato la porta di camera mia.
“Shuri, è un’emergenza” si scusa Okoye con tono pratico “Hanno chiamato dalla nostra navicella. Chiedono di parlare con te”
 
 
We are all living in a dream
And live ain’t what it seems
And everything is a mess
 
 
Angolino disagiato
Piango. Tablet recuperabile, files no.
Quindi eccomi qui, a postare un capitolo il più simile possibile all’originale, sperando che vi sia piaciuto.
Non c’è molto da dire, se non che mi scuso per la tarda ora, ma ho avuto una giornatina bella intensa (per la metà spesa in treno).
Gli aggiornamenti riprenderanno regolarmente, ogni domenica, quindi ci becchiamo domenica 9 Settembre (giorno d’inizio del campionato mondiale di pallavolo maschile, tutti a tifare Italia, YEEEEEEE!!!).
Come già avrete capito, siamo alle battute finali. Ma non disperate, probabilmente per un altro mesetto vi terrò compagnia, dato che mancano all’incirca 3-4 (massimo 5) capitoli.
Anche se è da un sacco che non mi faccio sentire, sappiate che ho sempre piacere a ricevere il vostro parere!
Un abbraccio grande a tutti, e grazie immensamente per la pazienza che avete!
Buona notte e buona settimana,
 
_astronaut_
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: _astronaut_