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Autore: pokepony10    06/09/2018    0 recensioni
Quante cose accadono nel mondo e noi nemmeno lo sappiamo? Sono tante e solo poche sono raccontate nelle pagine di storia, dopotutto il lavoro di uno storico non è raccontare la vita di un solo individuo, ma raccontare le grandi scoperte, errori ed evoluzioni del mondo che ci hanno portati fino ad oggi. Poi esistono gli scrittori, quello che provo ad essere io, che hanno il potere di dare voce a quelle persone di cui nessuno sa nulla. Poco tempo fa sono entrata in possesso di queste pagine e leggendole sono rimasta molto colpita. Ammetto che odio tenermi le cose interessanti solo per me, quindi ho deciso di trascrivere l'autobiografia e quindi di rendere il tutto pubblico. Il nome dell'autrice è kymyky, vive un'avventura che stravolge leggi fisiche e morali, ad essere sincera è piuttosto contorta quindi non temete, alla fine cercherò di chiarire alcune logiche sulle quali ho cercato di documentarmi il più possibile. Dopo questa premessa preferisco non dire altro, mi odiereste per i miei spoiler.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Presi una mappatura per le emergenze, il portale era al centro della base, in un laboratorio.  Dovevamo avere un piano, io ne avevo uno, ma era violento… troppo -principessa Aika, mi date il permesso di fare una strage? Lo so che è contro la sua corona disubbidire ad una legge, ma la causa e troppo importante per perdere tempo, la sua struttura molecolare è instabile, c'è stato un errore, se non torna a casa… morirà- dissi cercando di trattenere le emozioni -cavaliere, la donzella scende al tuo fianco- disse premendo un allarme antincendio -grazie Aika…- pensai con un sorriso.

 I suoi occhi erano diventati ancora più belli, l'assenza di pupilla rendeva il verde ancora più intenso e cristallino, quello sguardo era un segno della sua trasformazione nella creatura assoluta, non poteva morire se ferita, solo il dannato paletto nel petto poteva ferirla a morte, niente stupide croci e aglio o sciocchezze di questo genere, solo il paletto.

 Due guardie accorsero -si parte- dissi cacciando la siringa e il pugnale. Una aveva una pistola tranquillante -pacifista- dissi con un sorriso -non avvicinarti o sparo- disse -la tua mano tremante mi fa intuire che quello che ha paura sei tu. per colpirmi devi mettere la pistola più a destra, e poi non c'è bisogno che mi muova per ferirti- dissi lanciando il pugnale, lo presi allo stomaco, abbassò l'arma, -non muoverti- mi disse poi la seconda guardia - se no?- chiesi incrociando le braccia -ti faccio saltare il cervello, anzi no, le faccio saltare il cervello-  dissi puntando ad Aika -non la prenderai- dissi divertita. 

Sparò un colpo, nulla, ne sparò altri che andarono tutti a vuoto -bhe perché allora non farlo a te?- mi disse. Sparò verso di me ma qualcosa fermò il proiettile, ero pronta a seguire il destino di Jack, ma non era giunta la mia ora. Aika era davanti a me -abbassa l'arma- ordinò -perché dovrei… vi uccido entrambe in un solo colpo- disse mirandole tra gli occhi -nessuno disubbidisce alla principessa- gridai conficcandogli la siringa nel petto. Recuperai il pugnale -ora ti godi lo spettacolo- dissi iniziando a incidere su di lui una scritta -che fai?- chiese spaventato -lascio un segno… e quel segno è il tuo cadavere- dissi aprendogli la bocca e facendogli ingoiare una strana sostanza -cosa era?- mi chiese -veleno per i topi, meglio usarlo sugli esseri umani più che su delle ottime cavie- dissi osservano la sua faccia sbiancarsi e poi pian piano perdere la vita.

 Feci due foto soddisfatta e le misi in tasca -andiamo, abbiamo molto da fare- dissi. Fuori dal corridoio oramai dipinto di rosso ci recammo verso il centro. Vidi altre guardie, afferrai velocemente Aika e lo zaino ed entrai nella prima stanza con la porta aperta -fiu…- pensai osservando le guardie sparire dietro l'angolo -hem… Kymyky… non siamo sole- disse Aika. 

Mi girai eravamo nella mensa, dietro la cucina -che ci fate qui…- disse la cuoca -tu va cavaliere, ci penso io qui- disse Aika. Io la osservai, si muoveva veloce e leggiadra e con i suoi canini inflisse delle profonde ferite al nemico. Presi il grembiule e il cappello da chef e mi misi a servire il cibo. Misi in tutti i piatti una polvere sperimentale di Jack che trovai nel suo marsupio, non avrei mai gettato tutto il suo lavoro al vento. Mi girai verso Aika -tutto bene signorina?- chiesi, alle sue spalle si stava alzando la cuoca. Presi un frullatore ad immersione e corsi verso la principessa -finiamola qui- dissi lanciandolo. Aika si abbasso e il frullatore colpì il volto della cuoca -ti aiuto a mischiare bene le idee- disse Aika prendendo lo strumento e iniziando a fare più forza sul suo viso. Appena lo tolse notai che il naso oramai non c'era più come parte della bocca e gli occhi. Mi girai verso il resto delle persone presenti nella mensa, circa 10 in tutto.

 Gli effetti della polvere erano nausea con il seguirsi di vomito con tracce di sangue -"provetta numero 1 di jack: gli effetti sugli esseri umani sono nausea e vomito con sangue"- scrissi sul taccuino del ragazzo. Aika continuava a leccarsi dalle dita il sangue della cuoca. Presi un bicchiere e poi la siringa, legai il mio braccio con un pezzo di cavo di uno degli strumenti della cucina. Raccolsi nel bicchiere il mio sangue -prego signorina, non si comporti come se non conoscesse le buone maniere di corte- dissi criticando il suo comportamento poco adatto al suo ruolo. 

Lasciammo la mensa, quelle erano solo le prime vittime. Le pareti bianche continuavano a ricordarmi Black, forse era il senso di colpa o l'aver tolto del sangue dal mio corpo, ma mi senti debole ed impotente di fronte a quei ricordi -Kymyky riprenditi diamine!- gridò Aika  -mi scusi signorina, ricordi… nient'altro che brutti ricordi- dissi cercando di rassicurarla -se lo dici tu… dove si va ora?- mi chiese -a destra… mettiti il mio camice…- dissi porgendoglielo -ma…- stava per domandarmi qualcosa ma fu interrotta -scienziati! Il portale sta facendo dei capricci- ci disse un ragazzo -lo avete chiuso dopo la venuta della cavia vero?- domandai -chiuso?- chiese il ragazzo dai capelli castani ed occhi azzurri -certo, che credete che il portale rimarrà aperto per sempre? State aumentando lo squarcio nei due mondi- dissi scuotendolo. Sentì poi un forte tremolio sotto i piedi -lo avete sovracaricato- dissi prendendo il ragazzo per il camice -io non mi occupo certo dello studio della macchina- disse cercando di scolparsi -ma hai aiutato nel costruirla giusto?- domandai in preda alla disperazione di non poter salvare jack -si…- disse -allora dovevate riconoscere l'errore…- dissi lasciandolo andare.

 Mi stavo arrendendo? Ero veramente divenuta tanto fragile? Questi furono i dubbi che mi pervasero mentre vedevo scappare lo scienziato. Il tremolio divenne più forte, mancava poco che sarebbe esploso tutto -Kymyky...- disse Aika guardando la porta del laboratorio -ne vale la pena?- pensai ma oramai senza rendermene conto il mio corpo mi trascino insieme alla principessa al portale. Dovevo salvarla, non potevo perdere un'altra persona a me cara, forse l'ultima rimasta. -prendetele- gridò una voce familiare -no tu no! Ti avrei dovuto ammazzare prima- dissi tirando un bottiglione dell'acqua preso da un distributore verso Eko -non ti lascio fuggire…- disse a testa bassa. La freddezza della voce mi fece rabbrividire, presi Aika sottobraccio e iniziai a correre ancora più veloce. Mi si parano dinnanzi altri scienziati -ora mi sono stufata- disse Aika, caccio dalla sua scollatura un pistola -voglio vedere i vostri cervello schizzare fuori- disse sadica sparando ai primi due che le capitarono a tiro. Il muro era sporco di rosso e pezzi di cervello, oramai non mi inquietava più il suo bianco. Cacciai il pugnale - io non vi uccido subito…- dissi correndo e infliggendo tagli a tutti coloro che si avvicinarono a noi -la difenderò, non la perderò- pensai facendomi strada tra i cadaveri e le probabili vittime. 

Aprì finalmente la porta a forza di spallate, Eko stava arrivando con alcune guardie. I miei occhi si spalancarono appena guardai il portale, ma non ebbi il tempo di bisbigliare la parola casa che un'enorme esplosione travolse tutti -morire prima di raggiungere il traguardo… quanto è ironica la vita- pensai con un sorriso prima di chiudere gli occhi, forse per l'ultima volta.
   
 
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