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Autore: Khailea    07/09/2018    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Diana 
Nadeshiko 
Vladimir 
Ayame 
Ryujin
 
 
 
 
 
L’indomani la giornata sembrò essere piacevolmente tranquilla, il tempo nonostante fosse freddo non dava alcun fastidio agli studenti, che come ogni mattina s’erano radunati fuori dalla scuola.
Anche i membri del gruppo erano già tutti lì, Seraph naturalmente era tra i primi di loro, abituata a seguire le regole e ad essere puntuale, dopo di lei sorprendentemente arrivarono anche Astral e Lacie, il fratello aveva tanto insistito perché si svegliasse subito, e per convincerla le aveva ripetuto che lei aveva ottenuto il gatto che desiderava, quindi lui poteva avere una giornata in orario a scuola.
Erano poi arrivati anche Ryujiin, Sammy, Milton, Johanna, Zell, Daimonas e Jack, visto tutti loro vivevano nel dormitorio era molto più comodo per loro il prepararsi, anche se Zell tendeva ad aspettare l’ultimo minuto per uscire, in modo da godersi meglio una mattinata per sé.
I prossimi furono poi Lighneers e, ovviamente, Ayame, la quale aveva fatto ben attenzione alla routine del ragazzo per poter fare lo stesso percorso nello stesso orario, era l’unico motivo che la spingeva ad alzarsi così presto.  Arrivarono poi in auto anche Nadeshiko a Vladimir, freschi come delle rose dopo una serata di puro relax. Fu poi il turno di Hope ed Alexander, che non appena si videro si salutarono con un tenero bacio sulle labbra, questo gesto purtroppo portò la castana ad ottenere diverse occhiatacce da parte delle altre studentesse, ma lei non volle badarvi e strinse senza paura la mano del suo ragazzo,a seguire ci fu poi Grace, la quale ancora stanca nonostante il giorno prima non avesse fatto altro che una passeggiata s’appoggiò al cancello ancora chiuso della scuola.
Quando questo  s’aprì arrivarono anche Ailea e Khal, la ragazza aveva i capelli decisamente spettinati ed il collo era pieno di segni rossi, non identificabili però come succhiotti perché erano più simili a morsi appena fatti, il ragazzo teneva il braccio attorno alla sua spalla e così anche lei, come Hope, non fu ben guardata. La differenza stava nel fatto che Ailea, scoprendosi piuttosto territoriale su quel punto di vista, restituiva lo sguardo con ancor più cattiveria, ed i suoi nuovi occhi certamente l’aiutavano  a far sì le altre s’allontanassero, anche se quest’ultimo punto era ancora da vedere quanto le facesse piacere.
Lighneers notando i suoi segni alzò leggermente un sopracciglio, non certo su quanto di buono ci fosse in essi, ma avrebbe chiesto in seguito alla ragazza se stesse bene.
Durante la prima lezione però il gruppo avrebbe dovuto dividersi in due parti, Jack, Daimonas, Ailea, Lacie, Alexander, Milton, Vladimir, Seraph e Lighneers dovettero andare nell’aula della signorina Togi per l’affilatura delle armi.
Invece Khal, Zell, Astral, Hope, Grace, Johanna, Samantha, Nadeshiko, Ayame e Ryujin andarono alla lezione di una delle professoresse Mustang.
 
 
 
 
 
Gruppo di Jack, Daimonas, Ailea, Lacie, Alexander, Milton, Vladimir, Seraph, Lighneers:
 
Era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che la professoressa Togi era effettivamente stata in classe, ma anche nei suoi giorni di presenza le lezioni non erano gran che. Se riusciti a sistemarti nei banchi giusti, ovvero infondo alla classe, potevi parlare con qualcuno senza rischiare lei potesse sentirti, e senza dover sentire le sue spiegazioni sulle armi.
Solamente pochi prestavano veramente attenzione, tra cui Ailea, visto il suo amore per le armi bianche, Seraph, da brava studentessa modello, e sporadicamente Vladimir ed Alexamder, anche se quando si rendevano conto di saper già determinate informazioni smettevano subito d’ascoltare.
Erano però riusciti a spostarsi nel banco più lontano dalla cattedra, dalla forma rotonda aveva al centro ben tre macchinari d’affilatura, o pulizia di varie armi.
La prima a volerle utilizzare fu, naturalmente Ailea.
-Cavolo, mi erano mancate queste lezioni.-
Osservò la ragazza ghignando.
-Sono le uniche che quasi ascolti veramente.-
Rispose Seraph guardando con la coda dell’occhio la professoressa.
-Eppure me la cavo benissimo.-
-Cavarsela non vuol dire far le cose per bene. Ma se sei una che si accontenta credo non ci sia problema.-
Seraph naturalmente non lo diceva con l’intenzione di offenderla, ma era il loro modo di scherzare, la bruna però per il momento si limitò al silenzio, lanciandole però un’occhiataccia.
-Certo che con quegli occhi sei veramente inquietante, sai?-
Involontariamente la bionda toccò un tasto piuttosto dolente, il ghigno divertito dell’altra svanì subito sostituito dall’irritazione.
-Lo so…andrà a finire male per qualcuno però se continuo a pensarci. La gente mi guarda come se fossi un mostro.-
Disse poi assumendo improvvisamente una strana espressione, occhi sgranati, sguardo corrucciato, e pura collera negli occhi, che riversò nei confronti degli altri studenti che ogni tanto li guardavano. Daimonas sentì un forte dispiacere per la ragazza in quel momento, lui meglio d’altri sapeva cosa significava esser considerati come un mostro, e lei sicuramente non lo era.
Stava quasi per parlare quando Vladimir, vista la piega che la conversazione stava prendendo decise d’intervenire, con un argomento che prima o poi sarebbe stato toccato.
-Mi spiace per i danni che avete subito. Siete stati trascinati da me e Diana, quindi sono disposto ad assumermene la colpa ed a risarcivi. Purtroppo non posso ridarti i tuoi occhi Ailea.-
-Non importa…non ce l’ho con voi, sono voluta venire io…non lo voglio un risarcimento.-
Rispose la ragazza appiattendosi sul tavolo, molti la guardarono con dispiacere, le loro ferite dopo tutto sarebbero guarite presto.
Lighneers mise una mano sulla sua schiena accarezzandola.
-Ehi, non fare la tragica, ora se qualcuno vuole l’ultima lattina di coca-cola alla macchinetta ti basterà uno sguardo per cacciarlo. Pure io poi ho gli occhi rossi, quindi non sei sola.-
-I tuoi però non sono anche gialli…-
Rispose la ragazza tirandogli una ciocca di capelli, sorridendo però leggermente.
-Magari potrebbe essermi veramente utile per spaventare alcune persone…-
Disse la ragazza avendo ben in mente qualcuno in particolare, ed il pensiero la fece anche sorridere, e ciò rese altrettanto felice anche qualcun’altro
-Nya brava continua a sorridere Ailea! A me piaci molto di più così nya!-
Disse Lacie salendo sul tavolo ed afferrando le guance della ragazza, iniziando a sfregarle come se fossero di gomma.
-Ah e comunque, nya, sono d’accordo con lei Vladimir. Non ci devi nulla nya.-
Disse poi rivolgendosi al ragazzo, ovviamente si sentiva anche di parlare per suo fratello, che purtroppo non era con lei, ma era certa lui l’avrebbe pensata allo stesso modo.
-Anche per me vale lo stesso. Sei nostro amico, dovevamo aiutarti.-
Intervenne poi Milton sorridendogli.
-Stessa cosa per me, non me ne farei niente poi di qualche soldo.-
Disse Jack alzando la mano, non aveva bisogno di cibo ed acqua, un tetto sulla testa già l’aveva, e per quanto riguardava i vestiti era apposto.
Ovviamente non c’era nemmeno bisogno che Daimonas dicesse qualcosa, almeno per lui, la pensava esattamente come la sua amica, ed infatti le sorrise gentilmente, facendo così capire i propri pensieri.
-Allora, vi ringrazio per ciò che avete scelto di fare. Ma non ho ancora sentito tutte le campane presenti.-
Disse rivolgendosi ad Alexander, Seraph e Lighneers.
-Ah io credevo di non doverlo nemmeno dire. Mi associo al gruppo.-
Rispose il verde alzando le mani.
-Io non ho bisogno di beni materiali come premio per le mie scelte.-
Disse Seraph iniziando a lavorare sulla propria spada.
-E tu, Alexander? Tu e tuo fratello sembrate uomini d’affari.-
In effetti quella domanda era mirata anche a capire quei due, i fratelli Moore da quanto aveva capito erano molto ricchi, oltre che popolari, e uomini ricchi potevano anche voler dire tanti problemi.
Non era interessato ad entrare in società con loro, ma voleva capire se doveva o meno tenerli d’occhio.
Alexander era rimasto in silenzio fino a quel momento, sperando non lo interpellassero. Non era dispiaciuto per ciò che era accaduto ad Ailea, e nemmeno agli altri, l’unico dispiacere proveniva dal non essere con Hope.
Ma se c’era una cosa che aveva imparato dal fratello era che certe cose non andavano dimostrate, anche se lui era più bravo nel mostrarsi apatico.
-Non ho bisogno di pensarci.-
Fu la sua schietta risposta, che però nella sua mente non significava non voleva quei soldi, che comunque non desiderava, ma che non doveva pensarci perché Khal l’avrebbe fatto al suo posto.
Ogni sua decisione era anche la sua.
-E di tuo fratello? Tra i due sembra lui quello che parla di più di queste cose.-
Continuò Vladimir cercando di capire qualcosa del biondo, lui tra tutti era tra i più complessi da leggere, perché non vedeva nulla.
-Non parlerò al posto suo.-
Rispose infatti l’altro irrigidendosi.
-Credo che nemmeno a lui interessi.-
Disse improvvisamente Ailea, facendo quasi impallidire il povero Alexander. Se lui non poteva permettersi di pensare per il fratello chissà gli altri, trattenne per questo l’istinto di guardarsi alle spalle per controllare se lui fosse lì.
-Nya quel tipo non mi piace. E’ cattivo, sicuramente ti caverebbe ogni centesimo nya.-
Il commento di Lacie lasciò tutti di sasso, lei, una creatura così dolce e buona, che provava così tanto fastidio per qualcuno?
La più irritata tra tutti fu proprio Ailea purtroppo.
-Non è così, non lo farebbe.-
-Nya Ailea, l’ho visto nel suo sguardo, non è una brava persona.-
La bruna non voleva certo litigare con quella ragazza, ma la rabbia che provò non riuscì comunque a nasconderla, a sua volta l’altra non voleva ferirla, ma sapeva di star dicendo la verità.
Questo commento incuriosì in qualche modo Vladimir, che volle vederci più chiaro.
-Se pensi questo ci sarà un motivo no?-
-L’ho visto nei suoi occhi nya.-
-Non puoi giudicare qualcuno dagli occhi!-
Ribatté Ailea quasi sbattendo le mani sul tavolo, ma Lacie non si scompose, sapeva d’esser nel giusto.
Vladimir da quelle poche informazioni non poteva farsi un’idea chiara sul fatto se il ragazzo fosse o no una minaccia, sapeva di lui solo che era perso per la sua compagna infondo.
-Lacie…non tutti sono come sembrano. Certo Khal sa far paura, ma in questa scuola non è il solo.-
Tentò di dire Milton, il quale non reputava il ragazzo una così cattiva persona. Certo come aveva detto sapeva incutere timore, ma aveva potuto vederlo ridere anche con gli altri e mostrarsi affettuoso nei confronti di Ailea.
-Se non ti piace non stargli vicino, finita lì no?-
Rispose Lighneers facendo spallucce. Nonostante l’inizio con Khal fosse stato turbolento in quel momento nei suoi confronti era assolutamente neutrale, sia per le varie cose accadute e che il ragazzo aveva dimostrato, sia per il fatto non voleva esser quel tipo di persona che arrivava ad affezionarsi agli altri a tal punto da rovinarsi le proprie giornate.
L’unico motivo per cui s’era interessato ai segni di Ailea, era stato il fatto che trovava irrispettoso toccare una donna in malo modo, e per questo volle parlarne.
-Però Ailea, sei sicura che tra voi vada tutto bene? Quei segni non sono il massimo.-
Disse lui indicandole improvvisamente il collo, attirandone così l’attenzione degli altri.
-Nya, l’avevo detto io…-
Ailea scrocchiò un dito della mano destra con irritazione, ma si mantenne comunque calma.
-Li ho voluti io questi segni mentre lo facevamo.-
Rispose guardando poi Lighneers, che come gli altri capì perfettamente il concetto.
-Ah, scusami allora. Felice per voi due.-
Disse quindi alzando le mani, in effetti non era così strano immaginare quei due come qualcuno a cui piacevano cose un po’ più estreme, ma ad ognuno il suo.
Qualcuno che non reagì tanto meglio fu Seraph, che subito guardò quei segni quasi con disgusto.
-Ti sembrava il caso d’arrivare a tanto?-
-A me piaceva così.-
-O è lui che vuole che ti piacciano?-
Chiese allora la bionda, alterando ancora di più l’amica.
-Come ti permetti! Credi che sia un bambolotto senza volontà?!-
Chiese infatti Ailea alzando la voce.
-Ehi ragazze, piano, non c’è bisogno di scaldarsi.-
Tentò di dire Jack, non volendo più che altro attirare anche la professoressa nella conversazione.
Comunque dal suo punto di vista non poteva dire di comprendere il piacere di qualcuno nel farsi fare simili morsi, visto non sentiva nulla.
Seraph a sua volta non intendeva litigare con l’amica, ma la situazione per le loro emozioni stava sfuggendo di mano.
E la cosa precipitò quando Ailea pose la domanda fatale.
-Che c’è, anche a te non piace il mio ragazzo?-
Seraph non poteva mentire, non era qualcosa le apparteneva, non importava se avrebbe fatto soffrire una persona che comunque nella sua vita aveva una certa importanza.
Non poté quindi far altro che esser sincera.
-No.-
Per qualche secondo nessuno disse una sola parola, la professoressa Togi era girata alla lavagna scrivendo qualche lungo appunto che certamente le avrebbe preso un po’ di tempo. Ailea non parlò, ma s’alzò dal tavolo e, senza dire nulla, s’allontanò raggiungendo senza farsi sentire la porta, uscendo così da essa.
-Oh no…Seraph valle a parlare ti prego!-
Tentò di dire Milton, ma la bionda rimase immobile, concentrandosi sull’affilatura della propria arma.
La situazione adesso era carica di tensione, e lei non pareva voler far nulla.
Lighneers s’era limitato ad osservare, alzando di poco gli occhi, più che altro sorpreso dal fatto Ailea non avesse spaccato il tavolo a metà. Vladimir aveva fatto lo stesso, visto non era così legato a quel gruppo ancora.
Lacie invece guardò Seraph sentendosi, quasi , più vicina a lei, certamente era d’accordo con quel che diceva.
-Allora, non sei così male nya. Hai del cervello sotto tutti quegli strati di tessuto nya.-
Disse riferendosi alla benda, alla fascia ed alla maschera, ma la bionda non le risposte, il suo orgoglio la teneva bloccata nel silenzio.
Alexander naturalmente non aveva altra preoccupazione che per se stesso, se Khal avesse saputo ciò che era successo, gli avrebbe come minimo tirato il collo per non esser intervenuto.
Milton avrebbe voluto far come la bruna, ma temeva solo di peggiorare la situazione. Jack a sua volta non aveva ben chiaro come s’era potuto arrivare a tutto questo, certamente il suo pensiero del giorno in cui arrivò alla scuola, che riguardava il fatto sapeva di non annoiarsi lì, era giusto.
C’era infine Daimonas, che rimasto ad osservare il tutto aveva visto solamente negli occhi della compagna di classe del dolore.
“Non è affar tuo se si incasinano la vita per queste stupidaggini”
Disse Mostro nella sua testa, ma si sbagliava.
Come aveva fatto la ragazza anche lui si alzò per seguirla, non volendo continuasse a soffrire e desiderando di poterla aiutare. Fortunatamente lui era quasi come un’ombra, e non produsse alcun suono quando uscì dalla classe.
Ma la situazione non era certo migliorata. Ora che erano soli Lacie si morse la lingua rendendosi conto che la discussione era partita da lei.
-Nya…non volevo farla star male nya…-
-Ha fatto tutto lei.-
Ribatté secca Seraph.
-Ma non c’era bisogno di trattarla così, o d giudicare in quel modo Khal…-
Disse invece Milton, felice che almeno  Daimonas avesse scelto d’andare a consolare la ragazza.
-Sinceramente, nemmeno a me quel ragazzo fa impazzire. Quando vi vidi sull’isola, e lui e Daimonas condividevano la capanna, io la bruciai, ma vidi uscire solo Khal.-
A quest’affermazione tutti rimasero in silenzio, solo Alexander aveva un motivo diverso, la paura di ciò sarebbe potuto accadere. Gli altri invece erano immobili cercando di capire le loro emozioni, anche se ormai era chiaro che la popolarità di Khal fosse calata completamente a picco, e lui nemmeno lo sapeva.
Ma se nessuno disse nulla era solo perché non volevano far girare la loro vita a riguardo di questo argomento, che presto sarebbe finito.
 
 
 
 
 
 
Gruppo di Khal, Zell, Astral, Hope, Grace, Johanna, Samantha, Nadeshiko, Ayame, Ryujin:
 
 
Per grande fortuna del gruppo, la sorte aveva fatto sì che la tre delle Mustang nella loro lezione fosse quella sempre depressa e triste, e ciò permetteva ai vari studenti di poter chiacchierare in serenità, a patto ovviamente di non far troppo rumore.
La maggior parte del gruppo comunque, s’era sistemato alla sinistra dell’aula, a partire da Hope la quale era vicino alla finestra, con accanto Grace ed alle loro spalle Johanna e Sammy, c’erano poi alla loro destra Nadeshiko mentre dietro ancora c’erano Zell, Khal, Ayame e Ryujiin, il quale era decisamente meravigliato dal tipo di lezione che si stava svolgendo.
Infatti il ragazzo picchiettò leggermente sul banco di Ayame per attirare la sua attenzione, e parlarle.
-Ehm…scusami…non vorrei interromperti, ma…queste lezioni sono sempre così?-
-Mh? Ah boh, non sono qui da tanto, non ascolto nemmeno.-
Rispose Ayame facendo spallucce, annoiata dal fatto non ci fosse il suo amato Lighneers lì presente.
Visto aveva sentito al conversazione, Khal scelse di parlargli, per cercar di attirare qualcun altro tra le persone che non lo vedevano come una minaccia, evitando così dei problemi futuri.
-Per alcuni professori sì. Vedi, questa donna ha due sorelle gemelle, una è sempre arrabbiata quindi le sue lezioni non finiscono bene, mentre l’altra è…beh diciamo che è molto aperta. Di lezioni normali non ce ne sono molte, ma di professori capaci abbiamo Rotsala, Togi e Zero.-
-Ah, capisco…caspita, mi avevate già detto non era molto comune questo luogo, ma non mi aspettavo lezioni così…rilassanti?-
Rispose Ryujiin cercando di sorridere al ragazzo dai capelli bianchi.
-Ahah, ti abituerai, il mio nome comunque è Khal, molto piacere.-
-Piacere mio.-
-Dovete proprio fare queste smancerie mentre sono in mezzo?-
Chiese improvvisamente Ayame rovinando quella quiete.
-Oh…chiedo scusa, non era mia intenzione…-
Disse scusandosi Ryujiin, abbassando il capo.
-Tranquillo, è sempre così pignola non farci caso.-
A parlare era stata Grace, che nonostante fosse distante aveva sentito chiaramente le lamentele dell’altra ragazza.
-Oh, nono, è colpa mia non dovevo esser così maleducato.-
Tentò ancora di dire l’altro, che certamente non voleva infastidire qualcuno già il suo primo giorno di scuola, aveva già arrecato abbastanza danni per i suoi gusti…
-Ehi, se vuole darmi ragione lasciamolo fare no?-
Disse scherzosamente Ayame ridacchiando leggermente.
-Anche io dico così quando mi arrabbio con Vladimir e qualcuno si mette in mezzo, ma ho praticamente sempre ragione io. Quindi sono gli altri a sbagliare ahah.-
Stavolta a parlare era stata Nadeshiko, che ricordò un paio di occasioni in cui era capitata una cosa simile, in effetti quelle volte non era così arrabbiata con il proprio ragazzo, ma lo divenne quando intervennero altre persone, fraintendendo, e lei si sentì come se fosse stata la cattiva.
-Ecco vedete? Lei sì che capisce.-
Commentò Ayame indicando la ragazza, che mosse la coda divertita.
-Beh, ma quando non si ha ragione bisognerebbe andare oltre i sessi, no?-
Chiese Astral  che, annoiato dal fatto Lacie non fosse lì con lui, giocherellava con la matita senza prestar molta attenzione a chi lo circondava.
-Io sono d’accordo con Astral.-
Rispose Hope spostando leggermente la testa mostrando un sorriso, lei era per la parità dei sessi, e non apprezzava quando capitavano delle ingiustizie.
-Ma così non è divertente. Lo è invece veder gli altri strisciare per chiedere perdono.-
Continuò ancora Ayame portando entrambe le mani dietro la testa, Ryujiin sollevo leggermente le sopracciglia per quell’affermazione, Khal sporgendosi per farsi vedere gli fece un gesto come ad intendere che lei era matta, e ciò fece sorridere un poco il ragazzo.
Certo, il bianco non aveva buoni pensieri su di lui, era certo che una persona che emanava gentilezza da ogni poro sarebbe presto stato mangiato a Rookbow, ma era qualcuno che poteva servirgli.
-A me piace quando tutti si divertono invece, non solo uno.-
Disse la dolce voce di Sammy, che per farsi vedere da tutti alzò una manina, ricevendo un dolce sorriso da Johanna che si voltò verso di lei.
-Sì, hai ragione. Se non sono tutti felici non c’è gusto nel fare le cose.-
-Ma se non sei felice tu ce n’è ancora meno…-
Ribatté Ayame sdraiandosi praticamente lungo la sedia.
-Credo non ti divertirà nemmeno avere la schiena dolorante, se continui a star sdraiata in quel modo…-
Tentò di dire Zell indicandola, ma lei si limitò a fare spallucce, quando trovava la posizione più comoda in cui stare nulla poteva farla smuovere.
-Ehi comunque, oggi Ailea mi sembrava un po’ spettinata, vi siete divertiti voi due eh?-
Disse poi Ayame, rivolgendosi a Khal, infondo nonostante lei avesse tentato d’aggredirlo al loro primo incontro non c’erano asti particolari. Erano affari.
-Oooh non l’avevo notato! Era la vostra prima volta vero?-
Chiese poi Nadeshiko girandosi completamente per iniziare una conversazione di cui certamente provava più interesse che per la “lezione”.
-Ragazze, sono cose private…-
Tentò di dire Grace per evitare si sfociasse in qualcosa di molto peggiore, che avrebbe potuto sentire anche Sammy, ma la piccola si limitava ad ascoltare, non intuendo però realmente ciò di cui stavano parlando.
Khal si finse imbarazzato da quel discorso, naturalmente era solo lieto di dimostrare il suo giocattolino fosse stato reso suo in ogni modo, ma doveva mantenere una facciata.
-Ecco…come ha detto Grace, sono cose private ahah…-
-Ooooh! L’avete fatto!-
Disse ancora Nadeshiko, la quale non aveva alcun problema con tale argomento.
-La prima volta mia e di Vladimir è stata così bella, romantica, dolce ma passionale, non la dimenticherò mai!-
-Immaginiamo…-
Rispose Johanna sorridendole, si vedeva chiaramente che il loro rapporto spesso andava sul contatto fisico, fortunatamente però senza esagerare, talvolta erano anche dolci.
-Non credi d'aver esagerato però? Cioè, i morsi che aveva sul collo erano tutt'altro che leggeri...-
Commentò Grace guardando il bianco.
-Ci siamo fatti prendere...molto la mano. La mia schiena è piena di graffi che quasi ancora sanguinano.-
Rispose Khal non mancando di sorridere, girandosi ed abbassando la camicia quel che bastava per lasciare vedere quei forti segni rossi.
-Anche a me piace tanto mordere Vladimir! E farmi mordere, è così eccitante!-
Commentò Nadeshiko muovendo la coda, felice di poter parlare di queste cose senza preoccuparsi che qualcuno la reputasse volgare. Khal ed Ayame sembravano poi altrettanto a loro agio.
Astral invece durante questa conversazione preferì spostare il tavolo di qualche centimetro in avanti, così da non esser esageratamente vicino a quel mini gruppo di pervertiti.
-Anche la prima volta tra me e Lighneers sarà uno spettacolo, potrei pure registrarlo per riguardarlo ancora e ancora, assieme a lui naturalmente.-
Disse Ayame leccandosi le labbra divertita, Ryujiin vicino a lei divenne quasi rosso per l’imbarazzo, non era abituato a star in compagnia di giovani così belle ma così aperte nei discorsi.
-Certo, nel duemilaecredici.-
Sbuffò Grace guardandola, sfregandosi poi le tempie sentendo già in arrivo un’emicrania. Ayame dovette mordersi la lingua per non risponderle che certamente sarebbe stato prima del giorno in cui lei avrebbe perso la verginità, ma bastava guardarla in faccia per intuire una simile risposta.
-Susu, non agitiamoci. C’è anche Sammy qui e far discorsi simili davanti ad una bambina non è il massimo.-
Disse allora Khal fingendo interesse per quella che considerava solo una mocciosa.
-Ma io non ho alcun problema! Ma la prima volta di cosa?-
Chiese Sammy avvicinandosi per capire meglio.
-E’ qualcosa che capirai quando sarai più grande…-
Rispose Hope, sorridendo comunque a Khal per il fatto si fosse preoccupato per la bambina.
-Ma è qualcosa di bello giusto?-
-Molto, ma dai tempo al tempo. Adesso hai altre cose belle a cui pensare, come a giocare e ridere.-
Rispose il bianco accarezzandole la testa.
-Comunque Nadeshiko, si vede quanto tu e Vladimir vi amate, e certamente un simile sentimento non può che reder ogni cosa più bella.-
La ragazza, alla quale certo faceva piacere sia l’educazione che i complimenti, mosse la coda felice del suo pensiero ed annuì.
-Wow, sei proprio di buon umore, allora avete veramente fatto s…-
-AYAME!-
A bloccare il termine di quella frase ci pensarono Zell, Astral, Hope, Grace e Johanna, che all’unisono avevano praticamente urlato per bloccarla. In questo modo però la ragazza, sdraiata sulla sedia, per la sorpresa sobbalzò, scivolando e finendo sotto il banco, producendo così una risata da parte della bambina.
Il loro chiacchiericcio venne però interrotto quando, bussando, entrò il signor Koshi, l’infermiere della scuola, con un foglio tra le mani.
-Buongiorno, scusatemi per l’interruzione, ma ho qui un avviso per la professoressa. A causa di una recente aggressione, la studentessa di nome Diana è stata espulsa dall’istituto.-
A quelle parole lo stomaco di Ryujiin si contrasse, e così il preside aveva preso la sua decisione…
Mentre un forte senso di colpa schiacciò lo stomaco del ragazzo, il completo stupore era apparto sui volti di quasi tutti i membri del gruppo, che non poterono non chiedersi cosa in realtà fosse successo, e di poter fare qualcosa…
 
 
 
 
 
 
 
Diana:
 
 
 
Erano ormai le dieci quando il sole, che aveva continuato a scaldare il corpo della giovane, finalmente riuscì a svegliarla.
Involontariamente Diana si era addormentata sulla spiaggia, dove la sera prima aveva osservato il cielo nella calma più totale.
Alzandosi sentì il collo leggermente infastidito dalla scomoda posizione che aveva tenuto per tutta la nottata, ma non era niente di che.
Spostando la testa osservò la propria casa, e fu certa il padre non fosse ancora tornato, l’avrebbe svegliata o portata all’interno altrimenti. Oppure le finestre sarebbero state chiuse in modo lei non potesse entrare, spesso le faceva di simili scherzi in quelle occasioni.
Prendendo un profondo respiro s’alzò scrollandosi la sabbia di dosso, dirigendosi verso l’entrata della propria dimora.
La prima cosa che fece fu togliersi i vestiti che indossava per andarsi a fare una bella doccia calda, avrebbe sistemato poi tutto a pomeriggio, ma la mattinata voleva godersela in tranquillità.
-Mh, chissà cosa staranno facendo gli altri…sicuramente non si divertono.-
Disse tra sé e sé pensando a quali lezioni potevano avere, ma non gliene venne in mente nessuna di particolare.
-Chissà se si sa già quello che ho fatto, mi chiedo anche come reagiranno…-
Non voleva certo dar loro un dispiacere, la sfortuna era stata l’essersi ritrovata davanti proprio il preside. Si vede però che non era stata proprio la sua giornata, ma le cose non potevano che migliorare, no?
Il suo corpo si sentiva decisamente più rilassato dopo essersi svegliata in un modo così tranquillo e spontaneo, e quella doccia l’aiutò ulteriormente, qualsiasi brutto pensiero non avrebbe potuto reggere nemmeno per trenta minuti.
Una volta finito s’asciugò rapidamente, indossando dei corti pantaloncini bianchi ed una maglia a maniche corte gialla, qualcosa di comodo e non troppo ingombrante in caso avesse avuto bisogno di muoversi, per quanto riguarda gli altri vestiti li mise semplicemente a lavare con il resto delle cose.
Spostandosi infine in cucina prese una mela per far colazione, osservando fuori dalla finestra il mare, quel giorno sembrava ancor più bello del solito e si sentì molto felice di potervi vivere vicino, così ogni volta lo desiderava poteva andare a nuotare, ma questa non era certo l’unica cosa che poteva fare.
Dopo aver finito la propria mela uscì rapidamente dalla casa e si spostò sul fianco d’essa, i pezzi di legno ed i vetri rotti a quanto pare erano già stati portati via, ma la cosa più importante erano le condizioni di un oggetto in particolare.
Lei e suo padre molti anni prima avevano costruito una piccola barchetta, in modo che ogni volta lei avesse desiderato avrebbe potuto usarla per navigare vicino a casa, rilassandosi nella tranquillità delle onde. Diana aveva però la utilizzava anche per pescare, o per allenarsi, spesso queste due cose coincidevano, come in quel momento.
Sorridendo felice si sistemò la barchetta sulla schiena e la trascinò fino ad arrivare in acqua, una volta lì invece che entrare ed usare i remi la spinse a mano iniziando a nuotare, in quel modo lavorava con tutto il corpo e si manteneva in forma facendo comunque qualcosa che le piaceva.
Ciò che era successo il fine settimana non le avrebbe mai potuto togliere l’amore per il mare, oltretutto, era assolutamente certa poi che quella storia fosse finita per sempre e persa nei fondali dell’oceano.
Se anche si fosse ripresentato qualche mostro poi lei gliel’avrebbe fatta vedere.
Respirando ad un ritmo regolare aveva evitato di perder troppo fiato, e visto praticava quell’esercizio spesso in pochi minuti era già riuscita ad allontanarsi dalla riva quanto bastava per veder la casa notevolmente rimpicciolita.
-Bene, direi che posso fermarmi.-
Prendendo un profondo respiro s’immerse completamente, nuotando verso il basso per almeno un paio di metri e risalendo ad una velocità tale che le concesse una spinta abbastanza forte da saltare sulla barca senza bisogno d’aggrapparsi a nulla.
I capelli neri legati come sempre in una coda di cavallo le ricadevano lungo la schiena formando alla punta delle piccole gocce d’acqua salata, che andavano a bagnare l’interno della barca, ma ciò non la infastidiva.
-Bene, direi che posso cominciare.-
   
 
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