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Autore: deminamylove    09/09/2018    0 recensioni
In ogni liceo esiste una piramide sociale, grazie alla quale molti giovani credono di avere successo, ma per Lauren non è quello ciò che conta. Lei ama la sua vita, non perchè è considerata la ragazza più adorata della scuola, ma perchè ha tutto ciò che un adolescente può desiderare: degli amici fantastici, un'ottima media scolastica, una famiglia agiata.
Cosa succederà quando il suo mondo calmo e perfetto verrà turbato dall'arrivo della ragazza, invece, più problematica dell'istituto? Quali saranno le sue scelte quando inizierà a provare sulla propria pelle la realtà infernale di Camila?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Ally Brooke, Altri, Camila Cabello, Dinah Jane Hansen, Lauren Jauregui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trascorse il tempo e Lauren non faceva altro che pensare a quella ragazza. Cosa le era successo, perché aveva urlato, le aveva forse fatto del male in qualche modo, erano tutti interrogativi che vagavano nella sua testa.

Finita l'ora di matematica riuscì con fatica a concludere quelle di storia e letteratura inglese prima di trovare un minimo di pace durante la pausa pranzo. Si ritrovarono in mensa lei, Normani, Shawn e Zac; Matthew doveva recuperare dei libri in biblioteca, quel ragazzo era come un pozzo senza fine per lo studio, nonostante fosse soltanto il primo giorno di scuola.

"Allora? Saputo niente di quella ragazza?" aprì improvvisamente l'argomento Normani.

"Chi?" chiese allora Shawn.

"Camilla, quella strana, ha fatto un casino in classe per colpa di Lauren" disse Zac, anche se la sua totale concentrazione era dedita al panino che aveva tra le mani.

"Si pronuncia Camila, e comunque io non ho fatto proprio nulla, l'ho solo sfiorata con la mano e ha iniziato ad urlare" si difese Lauren, sempre più convinta del fatto che lei non aveva fatto nulla di male per generare una reazione tanto esagerata.

"Lauren, si vede da lontano un miglio che quella ragazza ha qualche problema, non massacrarti il cervello ora" iniziò Normani, prima di alzare lo sguardo per un secondo "ma se proprio vuoi scusarti con lei, è appena entrata nella mensa" concluse, gli occhi puntati verso l'ingresso della stanza.

A quelle parole Lauren si girò e poté constatare lei stessa la sua presenza.

Sta in piedi, ha un vassoio in mano, non l'ho traumatizzata, mi sento meglio.

Pensò tra sé e sé. Quando però iniziò a camminare nella loro direzione dopo aver dato un rapido sguardo in giro, il battito di Lauren iniziò ad aumentare improvvisamente.

Perché accidenti sta venendo qui. Calmati Lauren, respira.

Non ne conosceva il preciso motivo, ma la vicinanza di quella ragazza la faceva stare in uno strano stato di agitazione, ma ancora doveva comprendere se in senso positivo o negativo. Quando vide gli occhi della ragazza puntati dritti davanti a sé, la ragazza dagli occhi verdi capì che in realtà Camila si stava dirigendo verso un tavolo vuoto situato dietro al suo ed il suo respiro si calmò lievemente. Nel momento in cui la ragazza minuta le passò accanto, Lauren vide i suoi occhi abbassarsi su di lei per un secondo, i loro sguardi si incontrarono per un lasso di tempo che alla corvina parve un'eternità, finché Camila lo distolse per poi dirigersi al tavolo vuoto e sedervisi.

"Wow, ho sentito tutta la tensione nell'aria che avete creato in quanto, mezzo secondo?" disse scherzando Normani guardando Lauren, la quale era completamente persa nei propri pensieri.

"Hai detto qualcosa?" chiese confusa Lauren, la quale, difatti, a tutto stava pensando tranne che a ciò che diceva la sua migliore amica.

"Caspita, hai proprio ragione, l'ha fusa con uno sguardo" osservò Shawn scioccato dallo stato in cui era la sua amica.

"Oh, piantatela" si riprese Lauren "mi aspettavo semplicemente una qualche reazione da parte sua per quel che è accaduto alla prima ora, sono rimasta sorpresa che non sia successo nulla, tutto qui"

"Sei la persona peggiore a mentire che io abbia mai incontrato" si intromise Zac, con la bocca piena "davvero ti piace quella lì? Te le sai scegliere insomma" continuò, dopo aver mandato giù l'intero boccone.

"Che?! Sei impazzito?!" spalancò occhi e bocca Lauren per le parole tanto dirette utilizzate da Zac.

"Oh mio Dio, hai ragione" Normani spalancò la bocca a sua volta guardando l'amica interpellata, mentre ragionava sulle parole dell'amico.

"Oh, ma andiamo! Shawn difendimi almeno tu!" ma il suo silenzio riflessivo non la aiutò per nulla.

"Ragazzi, davvero, non mi piace. Ho semplicemente avuto un'esperienza piuttosto strana con lei che vorrei tanto spiegarmi, ma non riesco, ecco perché ci sto pensando tanto, nient'altro" concluse Lauren, dirigendo il suo sguardo verso quella ragazza seduta ad un tavolo vuoto e desolato con gli occhi puntati su quel vassoio senza cibo al di sopra di esso.

Perché non mangia?

"Vedi? Sei cotta" disse soddisfatta Normani, mentre guardava Lauren fissare Camila.

"Mani, piantala" rispose Lauren, scocciata. A lei non piaceva Camila.

Giusto?..

Un briciolo di sconforto le attraversò lo stomaco. Non poteva piacerle, era troppo strana la situazione. Quando si voltò nuovamente verso la ragazza minuta, notò con sorpresa che un ragazzo si era seduto al suo tavolo. Non le sembrava di conoscerlo personalmente, ma il volto non le era del tutto nuovo. Stava seduto di fianco a lei e dall'angolazione che Lauren aveva poté vedere alla perfezione la mano di lui poggiarsi sull'interno coscia di lei. Vide come Camila fallì nel tentativo di allontanare quella mano dal proprio corpo e ricevere in cambio una stretta più forte da parte di lui sulla gamba. Perché non se ne andava da lì? Lauren non capiva, per averla sfiorata con l'indice le aveva provocato un attacco di panico ed ora niente, era lì che si lasciava toccare da quello. Tuttavia, qualcosa non andava, i suoi muscoli le ordinavano di alzarsi e dirigersi lì, ma la sua testa le imponeva di rimanere lì seduta ad aspettare ed osservare.

Ad un certo punto, la corvina vide il ragazzo dire qualcosa a Camila nell'orecchio, ed in quel momento l'espressione di questa si calmò improvvisamente, alche prese quella mano irruenta tra la sua, lo fece alzare con lei e scomparirono insieme oltre l'ingresso della mensa.

"Che peccato, ha il ragazzo" spezzò di nuovo il silenzio Normani, la quale aveva assistito a tutta la scena per capire cosa l'amica stesse guardando con tanto interesse.

"Ma che ragazzo, quello è un coglione, va a letto con almeno una diversa al giorno. È tre anni più grande di noi, ma frequenta il nostro stesso anno" spiegò Zac.

"Che? Come si chiama?" chiese Shawn, incuriosito.

"Nick, Nick qualcosa..." cercò di ricordare Zac.

"Nick Jonas" disse improvvisamente Lauren, ricordandosi.

"Esatto! Lo conosci?"

"Ci provò con me al primo anno, era più grande e mi chiese se volevo provare a..." un'idea pericolosa le invase la mente, così che si alzò di scatto per poi correre verso l'uscita.

Non sapeva dove andare di preciso, era così confusa per le sue azioni che aveva perso la facoltà di pianificare le sue intenzioni. I corridoi erano totalmente vuoti a causa dell'ora di pranzo, non poteva chiedere informazioni a nessuno, così di istinto decise di andare nel bagno più vicino alla mensa. Se aveva ragione, se era come pensava, quello era il posto perfetto dove trovarli.

Entrò con la massima discrezione per non fare rumore, non si aspettava di sentire lei stessa dei rumori piuttosto espliciti provenire dall'ultima porta chiusa in fondo a tutto.

Ma che...

Quando capì che erano gemiti di piacere e sentì lui pronunciare in affanno il nome il Camila, uscì da lì correndo. Per fortuna si era sbagliata, non era quello che pensava, si era preoccupata per nulla, ma non appena realizzò cosa stava accadendo in quel bagno, la attanagliò un senso di disgusto indescrivibile, una furia cieca negli occhi e, senza riuscire a darsi una spiegazione, un pesante senso di delusione nel cuore.

Salve a tutti! Gli esami mi stanno rendendo la vita impossibile, quindi fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo e se volete che continui la storia, apprezzerei molto.

A presto,

Mary

 

  
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