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Autore: amy_hime    10/09/2018    0 recensioni
- Mi avevi promesso che avresti avverato il mio desiderio... Kamui- sussurrò improvvisamente il biondo, con voce stanca. Fuuma si sedette, appoggiando la mano sulla barriera. Non aveva il coraggio di rivelare apertamente i suoi sentimenti, non ora almeno.
- Tu non sai cosa desidera veramente il tuo cuore, Kakyo...
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fuuma Monou, Kakyoh
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Kakyo si sedette al suo posto, sorridendo.

- Mamma, oggi è il mio compleanno! Ho cinque anni!

La donna si voltò e gli accarezzò la testa, prima di mettergli davanti un piatto pieno di dolci. Il piccolo sgranò gli occhioni dorati:- L'avevo sognato! Ho sognato che per il mio compleanno avrei avuto un sacco di dolci!

Suo padre gli si avvicinò allegro:- I tuoi sogni non sbagliano mai, lo sappiamo bene.

Kakyo si voltò felice, poi aggiunse:- E ho fatto anche un altro sogno! Oggi quei tipi antipatici non verranno a disturbarci! Quindi, possiamo andare al mare?

La madre si chinò su di lui:- Non oggi, tesoro, tuo padre deve lavorare...

- Ci andremo domenica, però!- completò l'uomo, mentre il bambino esultava felice.

 

Kakyo si voltò, sperando di poter cambiare sogno. Ricordava benissimo cosa era accaduto quella domenica... Aveva perso tutto. La famiglia, la casa, la libertà... Ed era stato costretto a sognare. Sognare il futuro, ma senza poterlo cambiare. L'immagine di Hokuto si fece spazio nella sua mente, e l'indovino si arrese alla forza dei ricordi, incapace di fermare le lacrime. Lei era morta, e lui non aveva potuto evitarlo, anche se ci aveva provato con tutte le sue forze.

-KAKYO! KAKYO, FAMMI ENTRARE!

La voce del Kamui drago della Terra riscosse il giovane dai suoi pensieri, ma non bastò a mandare in frantumi la barriera che il biondo aveva creato per impedire a chiunque di entrare nel suo sogno. Fuuma sferrò un pugno contro la parete di cristallo che li separava, senza riuscire a scalfirla. In quel momento, se l'indovino avesse deciso di reagire, il Drago della Terra non avrebbe avuto modo di difendersi. Tuttavia a Kakyo la cosa non interessava minimamente. Non aveva più nemmeno la forza di odiare qualcuno, nonostante non avesse perdonato il tradimento di Kamui. 

- Mi avevi promesso che avresti avverato il mio desiderio... Kamui- sussurrò improvvisamente il biondo, con voce stanca. Fuuma si sedette, appoggiando la mano sulla barriera. Non aveva il coraggio di rivelare apertamente i suoi sentimenti, non ora almeno.

 

- Tu non sai cosa desidera veramente il tuo cuore, Kakyo...

- Il mio cuore è morto. È morto con Hokuto, Kamui. E tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro.

Sconfortato, il moro cercò un modo per attirare l'attenzione dell'altro.  Non sopportava l'apatia del biondo, volta a nascondere la disperazione per la perdita di Hokuto e la delusione che provava per non essere riuscito a liberarsi. Quando si erano uniti ai Sette Messaggeri, l'indovino non si comportava in quel modo... Fuuma avrebbe fatto qualunque cosa pur di far tornare Kakyo quello di prima. Chiuse gli occhi. Quel silenzio gli straziava l'animo, vi avrebbe preferito qualunque cosa.  Tenendolo sotto pressione, il diciassettenne sperava di scatenare una reazione da parte dell'altro...

Per favore, Kakyo... Reagisci. Urlami addosso, attaccami, qualunque cosa... So di meritarmelo, ti ho sottratto a Hokuto e alla libertà che tanto desideravi, ma non potevo farne a meno, TU SEI IMPORTANTE PER ME! 

 

-... Kakyo... Oggi è il tuo compleanno.

Il biondo si voltò verso il mare, quel mare che aveva visto nel sogno di Hokuto:-... Il nono di troppo.

- Puoi svegliarti? C'è qualcosa che non posso mostrarti in sogno, e che vorrei farti vedere.

L'altro sospirò, mentre il paesaggio davanti a lui mutava, diventando una collina su cui spiccava un ciliegio in fiore, sotto il quale si trovano due figure, una vestita di bianco e una di nero. Un attimo, e quella vestita di bianco si accasciò a terra, mentre i suoi abiti si tingevano di rosso. L'indovino riprese a parlare, fin troppo calmo:- Questo è quello che è accaduto l'ultima volta che mi sono svegliato. Ero a due passi da lei... ho cercato di raggiungerla, di avvertirla... Ma è stato tutto inutile- si voltò verso Fuuma- Avevo la tua età, Kamui... Non sono riuscito a impedire al Sakurazukamori di ucciderla. Ne sono riuscito ad avvicinarmi. Quando mi hanno riportato in albergo, ero già tornato nell'incoscienza... In totale, sono stato sveglio tre ore.

Fuuma si illuminò:- Vanno bene... Svegliati, Kakyo, ti prego.

 

Il diciassettenne riprese il controllo del suo corpo, fissando il volto addormentato del biondo. Faticava a credere che il giovane che aveva in braccio avesse davvero ventisei anni. Gli occhi di Kakyo si muovevano a scatti sotto le palpebre, poi si fermarono. Lentamente, l'indovino si svegliò dal suo sonno, abbandonando il suo compito di sognatore e veggente. Un'ondata di odori e sensazioni nuove e sconosciute lo travolsero. Ebbe bisogno di qualche secondo per riacquistare la parola.

- Questo...questo è il mare- sussurrò con voce roca, stupefatto - È la prima volta che lo vedo...

Fuuma lo aiutò a sedersi sulla sabbia, davanti alla battigia.

- Vuoi entrare in acqua, Kakyo?

L'indovino esitò:- Non so nuotare, Kamui.

Fuuma si levò la maglietta:- Ti tengo io, stai tranquillo.

Kakyo annuì, poi si diresse barcollando verso l'acqua, senza nemmeno togliersi gli abiti che aveva addosso. Fuuma lo seguì, pronto a sostenerlo. L'indovino nuotava lentamente, seguendo le istruzioni dell'altro, e galleggiando di tanto in tanto per riprendere le forze. Nonostante fosse settembre, il sole era caldo e l'acqua piacevolmente fresca. All'improvviso sentì Fuuma afferrargli un braccio:- Kakyo, è meglio tornare verso la spiaggia... L'acqua è alta, se tu dovessi addormentati qui annegheresti di sicuro.

Kakyo sorrise:- Non preoccuparti, Kamui... Ce la faccio.

Prima che Fuuma avesse modo di rispondere, un pallone finì in acqua a una decina di metri da loro. Voltandosi, vide dei bambini sbracciarsi sulla spiaggia. Si voltò verso Kakyo:- Resta qui a galleggiare, vado a riportare la palla a quei bambini.

Il biondo assentì, mettendosi a fare il morto. Appena Fuuma si fu allontanato si voltò e cominciò a nuotare il più velocemente possibile verso il mare aperto. Quando fu certo che il moro non sarebbe stato in grado di interferire, si immerse. Sorrise tra se e se. Dopotutto, Kamui aveva reso possibile l'avverarsi del suo desiderio. Aprì la bocca, lasciando che l'acqua salata gli invadesse le vie respiratorie, mentre davanti agli occhi si creava il volto di una ragazza sorridente, dai capelli corti e neri.

- Io sono Hokuto. Hokuto Sumeragi. Vuoi venire nel mio sogno?

Poi tutto divenne nero.

 

Kakyo si riprese sulla spiaggia, fissando Fuuma. Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo:- Sei vivo... Meno male.

Il biondo si rannicchiò, cupo:- Hai interferito... Mi hai impedito di liberarmi.

- Tu non hai bisogno di morire per essere libero, Kakyo. Il tuo vero desiderio è un altro, ma sta a te capire quale.- Fuuma tacque un attimo, poi passò un braccio intorno alle spalle dell'altro. L'indovino seppellì il volto nel suo petto, abbracciandolo. Sentiva le palpebre pesanti, e quella poca energia che aveva stava svanendo. Presto si sarebbe addormentato nuovamente.

- È stato uno splendido compleanno, Fuuma. Grazie.

   
 
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