2.
Buon compleanno, Testa di Pomodoro
«Sei sicura che gli farà piacere?», chiedi a Rosalya in un sussurro, nonostante siate sole come un cane, appostate dietro al muretto d’ingresso del parco, che si affaccia proprio davanti al palazzo dove vive il ragazzo più scorbutico e irascibile che tu conosca.
Beh, come un cane è un’espressione errata: effettivamente un cane c’è e sta uggiolando e sbavando nella vostra direzione da quando il tuo profumo fruttato ha raggiunto le sue nari. Ha decisamente un olfatto sviluppatissimo.
«Che ha quel bestione?», l’albina indica Demon con un cenno della testa.
Stai per aprir bocca, pronta a difendere quel dolce cagnolone incompreso, ma le tue spiegazioni ti muoiono sulla punta della lingua, interrotte da quelle emesse da un’altra voce. Una voce che è tutto fuorché femminile.
«Ha riconosciuto _____. Ecco perché fa così».
Balzate letteralmente per aria al suono nitido del timbro tenore di Castiel, ritto alle vostre spalle con una mano in tasca e l’altra a reggere il chiodo in pelle, appoggiato alla spala. È evidentemente accaldato, ma ciò non basta a farlo desistere dal vestire come un perfetto punkettone britannico.
«Castiel!», prorompi allarmata, cercando il più possibile di nascondere il pacchetto regalo dietro alla schiena.
«Che ci fate qui?», abbozza un mezzo sorriso sghembo. Non gli è sfuggita la carta colorata che racchiude qualcosa di rettangolare.
Rosalya sbuffa sonoramente: la sorpresa è andata a farsi friggere. «Volevamo attirarti con un pretesto, ma abbiamo fallito miseramente».
«Attirarmi dove?».
Arrossisci di colpo, «Alla tua festa a sorpresa».
Il ragazzo inarca un sopracciglio, «Quanti anni pensi che compia? Dodici?».
Riservi un’occhiata bieca a Rosalya, «Te l’avevo detto che gli avrebbe dato fastidio».
Castiel sbuffa una risata, scompigliandoti i capelli, «Quello è per me?».
Fa per afferrarlo, ma prontamente lo allontani, «Lo aprirai dopo».
«Ma sono il festeggiato, non dovrei decidere io quando aprire i miei regali?».
Lo scruti risoluta da sotto le ciglia e rispondi: «No».
Cominciate ad incamminarvi, inoltrandovi nel parco, in direzione del laghetto con le aree picnic e le postazioni da grigliata, e Castiel non può far altro che seguirvi svogliato.
«Puoi fingerti sorpreso quando arriveremo?», poni speranzosa, e il chitarrista sbuffa un altro sorriso sornione, annuendo.
Dopo un’abbuffata degna di un re terminata con una torta con la faccia stampata del rosso – gesto non gradito da quest’ultimo –, è giunto il momento tanto atteso dei regali.
In quanto diciottesimo compleanno del rosso, avete deciso di fargli un regalo in grande stile: due biglietti Vip per il concerto dei Winged Skull, che si terrà da lì a qualche mese a Berlino, compreso di meet n greet con la band, biglietto aereo e prenotazione in hotel.
Dire che vi siete svenati a fare la colletta è un eufemismo, ma la reazione del ragazzo alla sola vista del nome del gruppo ha ripagato ogni sforzo. Speri vivamente che chieda a te di accompagnarlo, sei la sua ragazza dopotutto.
«E l’altro regalo?», chiede a un certo punto il festeggiato, posando lo sguardo cinerino su di te.
Mostri il pacchetto che tieni in mano, «Questo?», asserisce con un cenno della testa e tu glielo porgi, «È solo un pensierino. Ho pensato ti potesse servire», ti accartocci le mani, improvvisamente intimidita, mentre Castiel strappa impaziente la carta regalo.
Si rigira più e più volte la scatolina tra le dita con un’espressione indecifrabile sul volto, poi ti fissa a metà tra l’incredulo e il confuso.
Avvampi di colpo sotto il suo sguardo, «È della marca che usi, il colore è lo stesso», gli indichi il capo, «Dovrebbe bastare per coprire la ricrescita».
L'occhiata che ti lancia l’attimo seguente è di pietra e infatti sudi freddo, ma poi, riportandolo sulla confezione di tintura scoppia a ridere e, rivolgendosi a Lysandre, domanda divertito: «Ma io una ragazza normale, no eh?».