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Autore: shana8998    14/09/2018    0 recensioni
Sesilia James ha 24 anni. Un contratto di tre anni per Flaere una rivista di moda gestita dalla sua amica Victoria ed una vita abbastanza ordinaria , amici, lavoro e la sua storia sentimentale in rotta di collisione.
Una mattina però la proposta di Victoria le sconvolge la giornata. Sesilia deve salvare Flaere e per farlo dovrà volare a Chicago per intervistare il cantate di fama internazionale Jake Whiters ...C'è un solo problema ...Jake è da sempre stato l'amore della sua vita sin da quando avevano 12 anni e vivevano in un piccolo paesino di campagna. Riuscirà Sesilia a non cedere alle tentazioni del suo passato con lui mantenendo salda la storia con il suo ragazzo ?
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Si sta facendo di nuovo vero?-.

Dave , seduto al tavolino del bar in cui ci troviamo, guarda triste avanti a se ed annuisce una volta.

-Si, penso di si.-.

-Pensi o ne sei sicuro?-.

-Ne sono sicuro.-.  Risponde senza esitazioni.

Dave lo sa. Ha già visto e vissuto il Jake drogato.
Sospiro girando distratta il mio caffè nella tazzina.
Sono volata a Chicago dopo che Dave stesso mi aveva contattata telefonicamente proprio a riguardo di questa situazione.
Avevo visto Jake nei due giorni antecedenti a questa chiacchierata e si, è diventato sempre più evidente che ha rincominciato con quella roba.
Non ho mai vissuto con un drogato prima , ma i segnali sono palesi.
Non dorme. Ha sbalzi d'umore improvvisi. Perde in fretta la pazienza anche per stupide piccolezze. Beve più del solito, è irrequieto. E potrei andare avanti altri dieci minuti buoni ad elencare i vari segnali che sin da subito avevano messo in allarme Dave ed ora , anche me.

Se ripenso che solo adesso le cose fra noi stavano andando meglio. Senza Trudy via per qualche mese , eravamo riusciti a vederci di più anche se i sei mesi a casa mia erano passati da tempo... Provo una rabbia infinita per ciò che sta facendo adesso Jake.

-E' incominciato tutto qualche settimana fa...-. Proferisce la guardia del corpo improvvisamente.

I miei occhi rimbalzano sul suo viso.

-Alcuni giornalisti sono venuti in possesso , tramite una soffiata anonima, di alcune questioni personali di Jake. Hanno scoperto della morte di Paul, della galera , delle denunce di sua madre...E' stato pubblicato persino un articolo sullo stupro della madre...Deve essere tutto questo che ha scatenato qualcosa in Jake.-.

Dave conosce bene quel ragazzo, forse anche meglio di me...

Mi passo una mano sul volto.

-Sono certa anche io che tutto questo stress riguardo il suo passato ormai alla mercé di tutti, lo abbia fatto esplodere.-.  Sospiro.

Credo che nessuno si dovrebbe permettere di impicciarsi delle questioni riservate , anche se si tratta delle star. Sono persone anche loro, ed anche loro, come noi "comuni mortali" hanno dei sentimenti...

-Ti ho chiesto di partire e venire qui, perché ritengo che tu sia l'unica che può aiutarlo. Jake ha incominciato a non dar retta nemmeno a me...-.

Dave è veramente estenuato, glielo leggo in faccia. Jake è come un fratello più piccolo per lui , nonché praticamente la sua famiglia... Vederlo autodistruggersi , probabilmente sta distruggendo anche lui.

-Ecco io...-. Sudo a freddo . Non ho la più pallida idea di come si tratti un tossico dipendente.  -Non credo di essere in grado di...-.

Dave mi stringe entrambe le mani nelle sue stirandosi sul tavolino verso me, mi guarda dritto negli occhi, come se mi volesse supplicare.

-Ti prego...Devi almeno provarci...-.

E' disperato.

Annuisco. -Lo farò...Ci proverò.-.

Non sono convinta di ciò che dico, ne della riuscita. Ma devo, è per Jake ...Per Dave...
Ci alziamo, Dave, deve tornare ai suoi impegni ed io...Al mio compito, ed anche velocemente dato che Jake non ha la più pallida idea di dove sia io ora.
Mi riaccompagna all'albergo. Non sale con me, ha fretta.
Lo saluto velocemente riappropriandomi della mia borsa e scendo dal veicolo.

Cosa farò adesso? Come devo affrontare questa situazione...Come devo affrontare Jake?
Guardo sopra la mia testa a quel mastodontico mostro in vetro, li in altro , al sedicesimo piano , li c'è Jake...
Mi faccio coraggio seppur , ora come ora ,ho paura di tornare in quella suite nonostante ci abbia trascorso già due notti.

Entro nell'edificio e mi dirigo all'ascensore. Non c'è Ben, non c'è Stuart...Ci sono solo io e l'angoscia nel mio petto.
Le ante spariscono nell'incavo del muro ed il lungo corridoio illuminato a giorno si spiega sotto i miei piedi esattamente come un tappeto che mi pare infinito ora come ora.
Mi fermo difronte alla porta della suite e busso.
Jake non risponde. 
Così estraggo la tessera in possesso di entrambi e la lascio passare nell'apposito apparecchietto al fianco del muro.
La serratura si sgancia ed io sono dentro. 
Mi tremano le gambe. Nel salone principale non c'è nessuno ma la tv è accesa, perciò, mi dico, che sicuramente Jake è nel bagno.

-Jake...Sono tornata...-. Dico alzando la voce sperando di sentire la sua.
L'ansia mi attanaglia la gola.

Mi avvicino ai due ampi divani lasciandoci cadere borsa e giacca.
Finalmente sento la porta di camera sua aprirsi.
Mi volto e lo vedo a torso nudo e scalzo. Ha un asciugamano fra le mani e se lo sta passando fra i capelli ancora umidi.

-Buongiorno-.  

Ho un tonfo al cuore quando noto che dal suo naso cola del sangue.
Si. Lo ha fatto. Ancora.
Sento che voglio piangere , ma non posso , non  avrebbe senso ai suoi occhi.
Così faccio finta di nulla. Mi avvicino all'angolo bar e prendo un fazzoletto dal sotto banco.
Lentamente raggiungo Jake e gli asciugo quel piccolo rigoletto che gli ha quasi raggiunto il labbro.
Io lo guardo assente , lui con aria colpevole.
Sa, che io so. Ma penso che non gliene importi nulla.

-Dove sei stata?-. Mi chiede allontanandosi da me.

-A fare una camminata...-. Sono fredda nel mio tono di voce, è più forte di me. Jake mi uccide.

Alla fine esplodo , non ne posso più.

-Perché ti sanguina il naso?-. 
Lui fa spallucce ,sminuendo il sanguinamento con un "sarà la stanchezza, lo stress".
Mi tremano le labbra e sento una lacrima che solca la mia guancia in una falcata. Fortunatamente sono di spalle.

Voglio una prova. Forse non ci voglio ancora credere del tutto che lui sia tornato quello di una volta.
Mi dirigo in bagno senza dirgli più nulla , mentre lui si lancia sul divano impugnando il telecomando cominciando a fare zapping fra i canali.
Mi chiudo la porta alle spalle ed incomincio con l'ispezione.
Guardo ovunque. Incomincio a gettare oggetti a terra , aprendo ogni cassetto , ogni vetrinetta , spostando barattolini di prodotti per il corpo, travolgendo le svariate ampolline di profumo con una manata , quando, esasperata...non trovo nulla.  Ha ripulito tutto. 
Jake è sin troppo bravo a nascondere le cose.
 
Ho la mia immagine riflessa nello specchio e mi guardo dritta negli occhi gonfi di lacrime.
Jake è tornato ad assomigliare a Paul, a tutto quello che odiava...Che odiavamo insieme...

Riemergo dal bagno solo quando riesco a riordinarlo. La tv ad alto volume e le due porte che precedono la sala devono aver ingoiato quel macello che ho fatto li dentro.
Lui è ancora li , che sorseggia una redbull con lo sguardo fisso allo schermo.

"Lo sto perdendo"

Penso mentre mi fisso a guardarlo ed in un baleno mi torna in mente quell'anno passato con lui da quando ci eravamo ritrovati.
Mi crea amarezza tutta quella valanga di ricordi...

-Che fai li impalata?-. 

Sussulto tornando alla suite , quando sento la sua voce.

-Eh? N...Niente , ti guardavo...-.

Sorride. 
Non è come il Jake che conosco.
Quella curva sulle sue labbra, non è, ne un sorriso felice, ne un sorriso amaro. E' un sorriso ovvio. Disinteressato.
Deglutisco a vuoto mentre mi muovo verso lui.

-Hai qualche impegno oggi?-. Gli chiedo in un filo di voce mentre mi siedo accanto a lui.

Scuote la testa , non mi guarda nemmeno.

-Allora...Ti andrebbe di stare con me questa sera?-.

-Va bene.-.  Dice facendo passare le dita nei miei capelli , accarezzando appena la cute.

"Lo sto perdendo...."

Un sorriso finto mi solca le labbra.

 Restiamo li , come due anime sconosciute che a modo loro soffrono in egual maniera.
Nessuna frase , nessuna parola.  Nulla. 
Ma posso sentire la sua anima e la mia mentre fanno un bel gran casino...
 




   
 
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