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Autore: Yutsu Tsuki    14/09/2018    2 recensioni
VioletxCastiel. Sarà possibile?
"Mandy era tutto ciò che tu non eri. Spigliata, carismatica, audace.
Aveva sempre l’insopportabile capacità di monopolizzare l’attenzione con chiunque e ovunque si trovasse. Ma da dove derivasse questa sua forza, nemmeno tu te lo spiegavi. E la conseguenza di questo suo essere al centro di ogni discorso finiva, tuo malgrado, per eclissare proprio te.
Ma ad essere sinceri ciò non ti avrebbe creato tanti problemi, se non fosse stato per una piccola verità che all’apparenza poteva sembrare insignificante, ma che in realtà cambiava tutto.
Mandy eri tu."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Ambra, Castiel, Lysandro, Violet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IV - So il tuo segreto




Il week end dopo la sfilata di Leigh lo trascorri in uno stato di perenne agitazione. Sei turbata, senza spiegarti il perché, ma allo stesso tempo felice. Ma, soprattutto, ansiosa di tornare a scuola. Sei più carica del solito, come se la trasformazione in Mandy avesse lasciato dentro di te un pizzico del suo carattere estroverso.

Quando il lunedì successivo arrivi al liceo, senti il bisogno di parlare subito con Alexy. Lo trovi in classe che sta chiacchierando con Rosalya e Kim. Non hai bisogno di interrompere la loro conversazione, perché non appena ti vede è lui ad alzarsi e a venire da te.
«Ora non hai più scuse. RACCONTA.»
Fai un respiro profondo. «Ho riflettuto su quello che è successo venerdì sera», sussurri guardandoti attorno, per assicurarti che non ci sia nessuno in corridoio. Alexy sta letteralmente pendendo dalle tue labbra.
«Non mi aspettavo un comportamento del genere da parte di… Da parte sua.» Non riesci ancora a pronunciare il nome di Castiel a voce alta. «È stato l’opposto di quello che avrei immaginato. Si vedeva che cercava di nasconderlo, ma in realtà mi guardava con interesse, con rispetto insomma. E sembrava davvero infatuato. È stato dolcissimo e gentile per tutto il tempo.»

Ti ritrovi a fissare il vuoto con aria sognante, finché non ti accorgi che Alexy ti sta osservando con un sorriso sornione stampato in faccia.
«Ti sei innamorata del rosso.»
Le sue parole ti indispettiscono, ma non riesci a controbattere né a spiccicare una singola sillaba.

Perciò lui scoppia a ridere.
«Tu e Castiel! Non eravate come la senape e il miele?» esclama malizioso.
«Per tua informazione, la senape al miele esiste!» ribatti con prontezza, e finisci per metterti a ridere pure tu.

«Ah, Violet… Mi deludi», sospira Alexy dopo un po’. «Un finale così prevedibile? Davvero?»
«È stato banale? Sì. Me ne pento? Niente affatto.»
«Beh, allora diglielo!»
«Cosa, che lui mi piace? Neanche per sogno!»
«Ma no, che tu sei Mandy!»

Ragioni in silenzio. Non avevi ancora pensato al fatto che in ogni caso avresti dovuto rivelargli la tua vera identità. «Devo trovare l’occasione giusta, però. E devo essere certa al cento percento che lui sia davvero invaghito di Mandy.»
«Ascolta, perché non vai da lui e gli dici che c’eri anche tu alla festa. E gli chiedi come è andata. Lui ti potrebbe raccontare che ha conosciuto questa Mandy (ci sarebbe veramente da ridere), e poi gli sveli che in realtà eri tu.»
«Devo pensarci. Forse dopo la scuola è meglio.» In quel momento suona la campanella.
«Dai, tu elabora un piano. Sono certo che andrà tutto bene», ti rassicura il tuo compagno, mentre insieme tornate in classe. «E tienimi aggiornato», aggiunge, con lo stesso tono di una minaccia.

Fai molta fatica a concentrarti sulla lezione. Non riesci a smettere di pensare alla possibile reazione di Castiel quando gli rivelerai chi sei davvero. Temi, in effetti, che possa rimanere deluso nello scoprire che la favolosa Mandy altri non è che la noiosa Violet. Ma dopotutto hai saputo dimostrare che, se lo vuoi, sai essere simpatica e divertente, proprio come piace a lui. E finirà per accertarti per come sei, non c’è dubbio.

Approfitti delle domande del prof e delle relative risposte dei tuoi compagni di classe per voltarti a guardarli e insieme gettare occhiate furtive a Castiel. Come al solito è ben poco interessato alla lezione - ma non quanto te - e sta scribacchiando qualcosa su un foglio, forse i versi di una nuova canzone.

Ti tornano in mente le parole di Alexy. Non sai se puoi davvero definirti “innamorata” di Castiel, ma di certo nutri un interesse, o meglio, una curiosità di conoscerlo e di farti conoscere di più. Siete così diversi, eppure qualche lato in comune lo hai già trovato.
Chissà come sarebbe entrare a far parte della sua vita, scoprire che tipo di persone frequenta, diventare via via più simile a lui e farlo diventare a tua volta più simile a te.
Pensi a quel momento, dopo la sfilata, in cui i vostri sguardi si erano incrociati per molto, troppo tempo, e il suo viso si era fatto più vicino, anche se solo per un istante.

Accorgendoti di essere stata a guardarlo troppo, ti affretti a tornare alla tua posizione originaria e ti sforzi di concedere un po’ della tua attenzione a quella lezione che sembra non terminare mai.




Quando finalmente arriva l’intervallo, ti alzi in fretta per uscire dalla classe. Ti sembra di essere stata rinchiusa in quell’aula per mesi.
Mentre stai per varcare la soglia, perdi un battito nel sentir pronunciare la parola “Mandy” da dietro le tue spalle. Ti paralizzi all’istante, un po’ per la sorpresa, un po’ perché non intendi perderti neanche una sillaba di ciò che sta uscendo dalla bocca di Castiel.
Odi Lysandro rispondere qualcosa, ma il vociare degli altri studenti è talmente forte che non riesci ad udire nulla. Decidi di lasciarli uscire tutti e due prima di te, in modo da poterli stalkerar… ehm, controllare meglio.

Loro, come tutti gli altri tuoi compagni di classe, si dirigono verso le scale. Non sai cosa farai una volta giù, ma li segui lo stesso.
Una volta usciti nel cortile, aspetti per qualche minuto sull’uscio in attesa della loro prossima mossa. Castiel tira fuori un pacchetto di sigarette e ne accende una, poi si mette a parlare in modo serio con Lysandro. Ad un certo punto Rosalya, Iris e Kim si aggiungono al gruppo. È il caso di avvicinarsi di più. Con estrema nonchalance ti dirigi verso una panchina vuota lì accanto, passando dietro di loro. Nel farlo, giuri che per un attimo Castiel si fosse girato a guardarti, proprio come era accaduto alla sfilata di Leigh, quando tu ed Alexy eravate andati al tavolo del buffet e con la coda dell’occhio avevi visto il rosso voltarsi nella tua direzione.

Trattieni il respiro fino ad arrivare alla panchina. Possibile che, con tutta quella confusione, si sia davvero accorto di te?
Tiri fuori il cellulare per far finta di usarlo, in modo da non destare sospetti, ma intanto continui a tenerli d’occhio. Tutt’attorno è pieno di persone rumorose, ma riesci comunque a cogliere alcuni frammenti della loro conversazione.

Dopo uno scambio di battute su questioni superficiali tipiche di Rosalya, finalmente la ragazza tira fuori l’argomento sfilata. Castiel sembra ascoltarla con interesse, tanto che ad un certo punto le domanda se quella fosse l’unica o ne avrebbero organizzate altre. Lei risponde che, nel caso quella appena passata si fosse rivelata fruttuosa, ne avrebbero di certo fatta un’altra per la successiva stagione.
«Per la prossima stagione? Non potete farne una prima?» insiste Castiel.
«Come mai questo interesse?» interviene Kim, ma senza ottenere risposta.

All’improvviso si sente Lysandro schiarirsi la voce e pronunciare in tono severo: «È per via di una ragazza che ha conosciuto alla sfilata di venerdì scorso.»
Deglutisci. Non ti aspettavi di sentirlo dire così apertamente, tantomeno da uno così attento alla privacy come Lysandro.
A poco a poco tutti i tuoi compagni di classe si avvicinano curiosi al gruppetto che stai sorvegliando, un po’ come un branco di gatti randagi in cerchio attorno ad un oggetto nuovo e sconosciuto. Fra di loro c’è anche Ambra, che ha uno sguardo a dir poco glaciale. Gli occhi di Alexy s’illuminano, Iris domanda a Castiel di rivelare di più, mentre Peggy lo supplica quasi in ginocchio.

Capendo di essere ormai al centro dell’attenzione e notando come tutti siano terribilmente interessati a lui, il rosso decide di lasciarsi andare e spiega di aver conosciuto questa bella ragazza, di aver passato tutta la serata con lei, e ammette, fiero e senza mezzi termini, di “sbavarle dietro”.
Di fronte a quella pubblica dichiarazione il vociare si fa ancora più confuso. Tu cerchi di calmarti, ma non puoi evitare di arrossire.

Poi odi Rosalya domandare quello che un po’ tutti si stanno chiedendo: «Ma chi è?»
Castiel sorride. «È proprio questo il bello. Non si sa.»
«Non le hai chiesto come si chiama?!»
«Il fatto è che indossava una maschera, quindi non so precisamente chi sia. So solo che si fa chiamare Mandy. Però non credo sia di questa scuola», puntualizza lui.

A questo punto il baccano diviene fortissimo, mentre tutti discutono fra di loro di questa misteriosa ragazza in grado persino di conquistare il cuore impossibile di Castiel.
Ti senti come esaltata. Loro non lo sanno, ma stanno parlando di te! Saresti in grado di alzarti, correre da lui e dirgli che Mandy sei tu. Sì, ma non con tutta quella folla attorno.

Noti che Rosalya è corsa subito da Alexy. È chiaro, lei sa che lui la conosce. Vorrà farsi dire ogni cosa su di lei. Chi è, dove vive, che scuola frequenta. Il tuo fedele amico, però, è ben poco loquace e scuote la testa più volte. Alexy, sei un grande!

Tenti poi di capire che cosa si stiano dicendo Castiel e Lysandro.
«Che ne pensi, Lys?»
«Mmm. Fossi in te cercherei di scoprire di chi si tratta realmente. L’idea di essere attratti da una sconosciuta non mi piace.»
«Nah», risponde lui, «Io trovo che sia eccitante. È il fascino del mistero!»
A quelle parole cerchi disperatamente di non ridere, ma è più forte di te. È una scena comica, di quelle che accadono solo nei film.
Ma come in tutti i film, prima o poi arriva il colpo di scena.

Di punto in bianco si leva la voce di Ambra, che con spavalderia rivela: «Sono io, Mandy.»

Da un secondo con l’altro tutto il frastuono scompare e l’intero cortile piomba nel silenzio.
In modo maldestramente timido la ragazza si fa avanti e spiega a Castiel che voleva dimostrargli di poter essere davvero la sua ragazza ideale, e che per farlo si è dovuta fingere qualcun altro.
Il tuo stesso identico obiettivo.

Lui sembra incredulo, ma poi comincia a sorridere, emozionato.
Un misto di sofferenza e di rabbia cresce dentro di te; vorresti intrometterti e rivelare a tutti che è solo una bugiarda, che la vera Mandy sei tu, ma non riesci a muovere un singolo muscolo. Andiamo, chi ci crederebbe? Sembreresti ridicola e faresti solo una pessima figura.
Poco dopo odi Ambra ordinare alle sue amiche oche di andare insieme in bagno, perciò fai un lungo respiro e corri per arrivarci prima di loro.




Determinata a scoprire la prossima mossa di Ambra, entri nel primo cubicolo che capita, lasciando la porta socchiusa e salendo sul gabinetto, in modo da non farti vedere da sotto e far credere che sia vuoto. Qualche secondo più tardi lei arriva insieme a Li e Charlotte. Le ascolti mentre controllano che non ci sia nessuno e chiudono a chiave la porta principale. Il tuo piano funziona, perché non si accorgono di te!

«Ascoltatemi, voi due», comanda. «Farò credere a tutti che la ragazza della festa fossi io. Ho bisogno che voi scopriate tutto su lei: da dove viene, che cosa ha detto o fatto a Castiel e soprattutto che aspetto ha.»
«E come le troviamo queste informazioni?» chiede Charlotte.
«Poco fa ho sentito il nerd dire che suo fratello è andato a quella sfilata con Violet», risponde Ambra con tono sprezzante.
«Ottimo, spolpiamo lei allora», interviene Li.
«Sarà facile: quella cretina è l’essere più debole e insulso che abbia mai messo piede in questa scuola.»
«Sì, esatto, mi chiedo come abbiano potuto ammetterla. È una vergogna per la reputazione del Dolce Amoris!»

Stringi i pugni e ti mordi le labbra, ma la collera è talmente forte che non ce la fai a non produrre alcun rumore. Purtroppo le tre vipere lo sentono e si zittiscono all’istante. Ti tappi la bocca e cerchi, per quanto possibile, di trattenere il fiato.
Passano interminabili minuti di silenzio…
Ad un tratto avverti dei passi avvicinarsi e la porta del tuo cubicolo viene sbattuta con una forza disumana. Riesci a mancarla per poco, quella rimbalza contro il muro e si richiude. Ma per un attimo è comparsa l’immagine del volto furente di Ambra, a un metro da te.

Sei terrorizzata. Mediti di scappare non appena avrebbe riaperto la porta, perciò aspetti.
Poco dopo Ambra la riapre, questa volta con gentilezza. In quell’istante fai per schizzare fuori, ma, dannazione, Li e Charlotte sono attaccate a lei e ti bloccano ogni possibile via di fuga! Rassegnata, torni a guardare la biondina e noti che ti sta osservando con uno sguardo assassino. La bocca è curva in un sorriso quasi diabolico, lo stesso di un maniaco che ha appena scovato un gattino da torturare.

«Indovinate cos’ho trovato, ragazze», esclama teatralmente voltandosi di lato, ma tenendo i folli occhi fissi su di te. Per un attimo giuri che Li si sia leccata i baffi, pronta a sbranarti. «Una piccola Violet curiosona», riprende con un’orribile vocetta. «Lo sai che solo i bambini cattivi origliano? E tu non sei una bimba cattiva, vero?»
Di colpo lo sguardo di Ambra si fa glaciale. Non hai nemmeno il tempo di capire cosa sta succedendo, che ti senti afferrare e tirare per i capelli, come se ti stessero strappando via la pelle. Vieni strattonata e trascinata fuori dal gabinetto, gettata a terra.

Le tre pazze ti accerchiano. Ti volti con ansia verso la porta alla tua destra, ma sei così paralizzata che non riesci neanche ad alzarti in piedi.
«Allora, vediamo se un essere tanto inutile come te può servire a qualcosa per una volta», senti dire da Ambra. Ti sforzi di non ascoltarla e continui a guardare la porta, nella speranza che arrivi qualcuno a salvarti. «Parlami di Mandy. Tutto quello che sai», continua in tono sbrigativo.
Non apri bocca.

«Ti ho detto», Ambra è rossa d’ira, «di dirmi tutto quello che sai su questa zoccola di Mandy.»
Taci.

Neanche due secondi e ti arriva un fortissimo calcio alla tua coscia destra, che ti fa ribaltare sul pavimento. «Ti ha fatto una domanda, idiota!»
«Li, calmati!» strilla Ambra. Le latra qualcos’altro, ma non le dai retta. La tua attenzione è ora convogliata sugli occhiacci sottili di Li e dentro di te sta crescendo un sentimento mai provato prima. Per la prima volta desideri porre fine alla vita di qualcuno con le tue mani.
Giuri che per un impercettibile attimo Li sia rimasta intimorita dallo sguardo omicida che le stai rivolgendo.

«Non vi dirò nulla», pronunci poco dopo, fredda.
Ad Ambra sembra uscire il fumo dalle orecchie. Si inumidisce le labbra con la lingua. «Era un ordine, stronzetta. Parlamene.»
«No», ripeti, calma.

A quel punto la bionda serra i pugni e fa per aprir bocca, ma all’improvviso interviene Charlotte. «Ambra, è inutile perdere tempo con questo microbo, è chiaro che non sa nulla di Mandy. Guardala, come potrebbe mai interessarsi a…»
«So chi è Mandy,» sbotti infine, gli occhi fissi su Ambra, «ma non ti rivelerò nulla di lei.» A questo punto che ti picchi pure. È fuori discussione che, dopo tutta la fatica che hai fatto, venga a sapere qualcosa da te.

La tua rivale pare pietrificarsi. Dopo una pausa che sembra non finire mai si scrocchia le dita e ordina alle altre due: «Alzatela.»
Subito Li e Charlotte ti strattonano bruscamente le braccia, spingendoti contro il muro e tenendoti ferma. Non tenti neanche di liberarti, non faresti che peggiorare la situazione. Vedendo Ambra pronta a colpire, capisci che stai per metterti a piangere.

Ed è in quel momento che lei, anziché picchiarti, scoppia a ridere, indiavolata. «Tremi proprio come un verme, che è quello che sei», sbraita, prima di sputarti in faccia.
Stai per crollare a terra, distrutta, ma riesci ad udire le ultime parole che ti rivolge. «Ragazze, andiamocene. Non perdiamo il nostro tempo con feccia del genere. Ah, inutile dire che se oserai riferire a qualcuno che io non sono Mandy, sarà la fine per te. Te lo posso assicurare.»

Poi, la stretta sulle tue braccia si allenta e le due vipere ti lasciano andare. Stai per rialzare gli occhi quando un ultimo fortissimo colpo ti sferza la faccia e ti fa sbattere la testa contro il muro. Pochi istanti dopo le tre sono sparite ridendo sboccatamente e tu ti ritrovi a terra con un rivolo di sangue che ti cola dal naso.




Quando riapri gli occhi, la prima sensazione che provi è quella delle piastrelle umidicce del bagno sotto ai polpastrelli. La testa sembra essersi gonfiata come punta dal pungiglione di un calabrone, ma riesci comunque, pur barcollante, a rimetterti in piedi.
Devi essere rimasta svenuta per pochi minuti, perché dall’esterno della stanza si sentono ancora le urla degli studenti usciti per l’intervallo.

Reggendoti con un braccio contro al muro, ti avvicini ai lavandini e ti guardi allo specchio. Tutta la parte del volto e i capelli che erano stati appoggiati a terra sono pieni di polvere mischiata a qualche macchiolina scarlatta. Lavi via tutto e ti asciughi con la poca carta rimasta nel dispenser appeso alla parete.

Non hai il coraggio di tornare in classe. Vorresti scappare da quella scuola maledetta e non tornarci mai più. Niente di tutto ciò sarebbe successo se non avessi cominciato quella folle sfida con Ambra. Mandy, la sfilata… è stato tutto un errore.

Come hai fatto a ridurti così? Tradire te stessa pur di piacere agli altri?
Pensare che solo perché Castiel fosse interessato a te per i compiti, potesse esserlo anche a te come persona. Se Mandy non fosse mai esistita, ora non saresti in quella condizione. Ambra non ti avrebbe mai preso di mira.

No.
In verità tu non sei mai stata Mandy. Se alla festa Castiel si è interessato tanto a te, non è stato per merito tuo, bensì della maschera che ti copriva il volto e di un po’ d’alcool. Ti sei illusa che bastasse quello per cambiare, per piacere. Ma una che si lascia trattare come spazzatura, che non ha il coraggio di difendersi, non potrà mai piacere a un tipo forte come lui.

Non riesci più a trattenere i singhiozzi.
Qualcuno dall’esterno potrebbe sentirti, ma nulla ormai ha più importanza.
Ora, una persona forte, una come Mandy, si tirerebbe su e mediterebbe di farla pagare a chi ti ha ridotto così. Ma tu non ne sei capace. Vorresti, vorresti tremendamente esserne capace, ma è inutile. Vendicarsi non fa parte della tua natura.

Di punto in bianco la serratura della porta emette dei suoni. Tremi all’idea che sia Ambra, tornata per finirti, ma poi vedi sbucare la testa bianca di Lysandro, e ti senti sollevata. Nonostante il tuo stato pietoso, sei contenta che sia lui.
Non appena ti vede, si avvicina con cautela, guardandosi attorno. «Tu-tutto bene, Violet?»
Sbuffi. Che domanda, ti sembra che vada bene?

Fai finta di stropicciarti gli occhi con le mani, ma quello che stai cercando di fare è di eliminare le lacrime.
«Ero nel bagno dei maschi,» esordisce una volta accanto a te, «quando ho sentito qualcuno che piangeva.» Sì, non c’è bisogno di rigirare il coltello nella piaga. «Prima ho udito Ambra parlare di te; c’entra qualcosa?»
Non osi rispondere, terrorizzata all’idea che scopra che ne hai parlato con qualcuno.

«Scusa, non volevo essere invadente», aggiunge Lysandro dopo un po’, accorgendosi del tuo silenzio.
Ti sforzi di dire qualcosa, anche se la tua voce sarà di sicuro rotta. «Tranquillo, ti ringrazio per esserti preoccupato per me.»
«Ma…» esclama poi, accorgendosi dei graffi che ti sono rimasti sulla faccia. «Sei ferita.»
Senza chiederti il permesso, pone una mano sulla tua guancia, le dita che tremano appena. Nonostante la sua leggera goffaggine nel consolare le persone, è comunque un gesto dolce.

«Ti accompagno in infermeria?» domanda premuroso.
«No, non… non ce n’è bisogno», balbetti arrossendo appena.
«Se è stata Ambra a farti questo, devi riferirlo a un professore», riprende, questa volta serio.
Non rispondi. Avverti di nuovo le lacrime combattere per uscire ma decidi di lasciarle andare. Lysandro non ti prenderà in giro; senti che puoi fidarti di lui. Si vede che sta cercando in qualche modo di esserti d’aiuto. «Se non vuoi parlarmene, ti capisco», dice infine, accarezzandoti con timidezza il braccio.

In quel momento capisci che non puoi darla vinta ad Ambra. Tutti devono sapere che non è Mandy. Soprattutto Castiel. Ma come fai a rivolgergli la parola, dopo quello che è successo? Magari potresti rivelare la verità a Lysandro, e lui, essendo molto amico del rosso, potrebbe riferirglielo a sua volta.
Ti accorgi che, in tutti quegli anni di scuola, non gli avevi mai prestato troppa attenzione, tanto che vi eravate rivolti la parola pochissime volte. Però hai sempre saputo che fosse una persona gentile ed educata, l’esatto opposto di Ambra. Perché non poteva essere lui al posto di Castiel?

Sì, devi dirglielo. È l’unico modo.
Stai per aprir bocca, quando odi da fuori una voce familiare chiamare Lysandro per nome. Le tue gambe si muovono da sole. In meno di un secondo sei già all’interno di un cubicolo, nascosta e rossa dalla testa ai piedi. Se Castiel ti vedesse così, sarebbe la fine.
Chiudi a chiave la porta e, come ulteriore inutile precauzione, spingi con tutto il tuo corpo la maniglia, come se una forza invisibile stesse tentando di aprirla da fuori.

I passi di Castiel sono sempre più vicini.
«Lys…? Che ci fai nel bagno delle ragazze?!» La sua voce rimbomba per tutta la stanza. Sudi freddo, nel terrore che Lysandro riveli al suo amico che ti ha vista piangere qui.
C’è un attimo di pausa, poi arriva la sua risposta: «Mi… mi sono sbagliato.»

Castiel non dice nulla. Magari non ci crede, magari insisterà per sapere la verità. E a quel punto tutto il tuo piano andrà a rotoli.
Stai già cominciando a rassegnarti, quando la risata del rosso si leva fragorosa. «C’era da aspettarselo da te! Dai, andiamo in classe, che fra poco suona…»
In pochi secondi ogni voce e rumore scompare, segno che i due ragazzi sono usciti dal bagno. Tiri un sospiro di sollievo e dentro di te ringrazi Lysandro per non aver rivelato nulla a Castiel.

Con l’umore sotto zero ti trascini in classe, dove tutti i tuoi compagni sono già in attesa della lezione seguente. Non osi guardare in direzione di Ambra, né di chiunque altro. Ti siedi al tuo posto e tiri fuori dallo zaino il libro di geometria.
C’è qualcosa che non va. L’ordine dei libri è cambiato, come se qualcuno avesse rovistato fra le tue cose!

Perdi un battito quando i tuoi occhi cadono sull’album da disegno. Diversi fogli sono fuori posto e sbucano dalla copertina, tutti stropicciati. Lo estrai dalla cartella come fosse un antico vaso sul punto di sgretolarsi e cerchi di aprirlo senza farlo troppo vedere agli altri.
Le ultime pagine sono tutte staccate, alcune strappate in più pezzi, altre vandalizzate da scarabocchi di pennarello nero.
Sotto al disegno della ragazza metà te e metà Mandy campeggia, minacciosa e terribile, la scritta:

“SO IL TUO SEGRETO.”







Eccoci al terribbbile quarto capitolo.
Vi confesso che quella scena in bagno con Ambra e le altre due non era prevista all’inizio. Mentre scrivevo mi son lasciata andare e ho pensato fosse il caso di incalzare un po’ il ritmo della narrazione, così ecco che mi sono incanalata in una rischiosissima tematica che forse era meglio evitare x°D La mia speranza è di non averla presa troppo alla leggera. Ma dato che non volevo assolutamente incentrare la storia su questo fatto, ho cercato comunque di mantenere le distanze e di concentrarmi su altro. O meglio, mi incuriosirebbe provare a scrivere qualcosa sul bullismo, ma non ora e non in questa occasione.
Il mio intento più che altro era quello di essere realistica, mostrare semplicemente che queste cose accadono, e, soprattutto, dire che troppo spesso le femmine sanno essere molto più cattive dei maschi. O almeno è quello che posso dire per esperienza personale.
Spero di non aver urtato nessuno >.< ma d’altronde il rating giallo era per via di questa scena.

Salutii e al prossimo capitolo :)
Yutsu


   
 
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