☛pov jimin☚

Avete presente quando fate un sogno così strano che non potete farne a meno di pensarci ? Ecco,è proprio ciò che è capitato a me. Sarete un pò confusi in questo momento, perciò vi spiegherò meglio.

Era il solito giorno, solita routine. Mi svegliai, mi vestii e andai a lavoro. Sono il cassiere di un piccolo panificio nel centro di Busan. Una volta arrivato lì, metto il solito grembiule bianco con la targhettina del mio nome e metto in ordine i panini appena sfornati negli appositi cesti aspettando nel mentre i primi clienti. In questo periodo estivo ci sono un sacco di turisti che non esitano ad entrare e comprare qualche nostro prodotto, magari per qualche giornata al mare oppure per una scampagnata. Stavo finendo di riporre il pane quando sentì il campanello attaccato alla maniglia della porta trillare, segno che un cliente era entrato. Mi girai salutando cordialmente il ragazzo ,devo dire molto giovane, e la ragazza al suo fianco ,anche lei molto carina. Mi chiesero un paio di panini che subito vennero messi in una bustina e prezzati. Il ragazzo mi raggiunse alla cassa per pagare, poichè fino ad allora aveva dato uno sguardo ai dolcetti che c'erano al bancone, mentre la ragazza continuava a fissare i vari tipi di torte che c'erano nel frigo. Il giovane aveva una mascherina quindi non potei vederlo in viso, mentre lui ,invece, sembrava non staccarmi gli occhi di dosso. Quei suoi occhi neri come carbone mi fissavano intensamente. Aveva i capelli anch'essi neri che risaltavano la pelle pallida come la neve, così rara da trovare in quel periodo estivo. Preso dai miei pensieri non mi accorsi che il ragazzo stava aspettando già da un pò e che ,impaziente, sbatteva il piede sul pavimento in modo quasi ossessivo. Mi scusai e gli diedi il pacchetto augurandogli di seguito una buona giornata. Lui non ricambiò, semplicemente prese la ragazza per mano ed uscì. La giornata passò in fretta e si era fatto ormai orario di chiusura. Salutai Jin ,il mio capo, e Jungkook ,il mio collega e anche mio migliore amico. Erano le due persone più vicine a me, sia perchè lI vedevo tutti i giorni, sia perchè mi capivano meglio di chiunque altro. Tornai a casa e cenai con mia madre e mio padre. Di loro non mi sono mai lamentato, sono perfetti. Siamo in armonia, insomma. Dopo mangiato andai a fare subito una doccia calda, so che è sconsigliato farla dopo mangiato ma mi rilassa e soprattutto mi concilia il sonno. Aspettai che arrivasse l'acqua calda e mi buttai sotto il getto lavando il mio corpo e cercando di rimanere intatti i capelli. Una volta finito, mi avvolsi in un accapatoio e iniziai ad asciugarmi. Misi l'intimo e poi un paio di pantaloncini e una canotta, per star fresco durante la notte. Ritornai in camera mia e mi buttai sul letto sprofondando con il viso nel cuscino. Era tutto buio, ad illuminare c'era soltanto un raggio di luna proveniente dalla finestra proprio accanto a me. Adoro avere una finestra in camera, mi permette ,in periodi come questi, di poter vedere tante costellazioni. Mi alzai e mi misi con le spalle contro il vetro della finestra, rabbrividendo leggermente a contatto con la superficie fredda. Presi un libro e ripresi la lettura da dove l'avevo lasciata la sera prima. Senza neanche accorgermente le mie palpebre si fecero pesanti e pian piano caddi in un sonno profondo.

I miei occhi si aprirono. Mi alzai sollevandomi con gli avambracci e strofinandomi gli occhi. Mi guardai intorno una volta che mi si schiarì la vista. La stanza in cui mi trovavo era completamente bianca.

''Dove sono ?'' chiedo a voce alta. Questa volta mi alzo in piedi e mi stiracchio continuando a guardarmi in giro.

''Nel tuo sogno'' rispose una voce alle mie spalle. Mi girai e trovai un ragazzo.

''Che vorresti dire?''  dissi io abbastanza confuso.

''Quello che ho detto amico, stai sognando'' sbuffò annoiato. Continuavo a non capire. Come poteva quello essere un sogno? Era così reale. Ma una domanda mi sorse spontanea.

''Chi sei tu ? E poi cosa ci fai nel mio sogno?''  domandai al ragazzo avvicinandomi a lui per  poterlo guardare meglio.

A vederlo, assomigliava molto a quel ragazzo in panetteria, stesso colore di capelli, stessa pelle pallida, stesso taglio di occhi.

''Mi chiamo Yoongi, Min Yoongi e non ne ho la minima idea tesoro'' .

Da quel giorno Yoongi continuò a popolare i miei sogni.