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Autore: kya92    14/09/2018    3 recensioni
Questa one shot trae ispirazione dall’episodio 10 della terza stagione di Free!
E’ la mia personale visione di come sarebbero potute andare le cose e di quali emozioni hanno provato Sousuke e Rin nel ritrovarsi dopo diversi mesi, insomma ho provato ad immaginare oltre quello che è stato mostrato.
“Ma se tutto ciò fino a qualche giorno prima era parso perfetto, ora che il luogo del loro incontro è più vicino, per qualche assurdo motivo sembra tutto sbagliato. Una strana agitazione lo pervade fino a farsi spazio tra i suoi pensieri e mettervi radici”.
(SouRin)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo diversi anni ritorno a pubblicare su Efp, che dire? Il potere dei SouRin è immenso!
Come specificato nella premessa, questa one shot senza pretese e molto fluff, trae ispirazione dall’ep. 10 della terza stagione di Free! ed è una mia personale visione dell’incontro avvenuto tra i due o meglio, è ciò che avrei voluto vedere. :D
Tengo a specificare che i personaggi di questa storia NON mi appartengono e consiglio la visione dell'episodio prima di immergersi nella lettura di questa os.
Inoltre voglio ringraziare Rossella, Marika ed Anna che mi hanno appoggiata e spronata nel pubblicare questa piccola os, grazie anche perché credete in me invogliandomi a non abbandonare la passione per la scrittura.
Un grazie in più va ad Anna per avermi betata.
 
Detto ciò, buona lettura! :)
 


RITROVARSI
 
Rin giocherella convulsamente con l’impugnatura della busta che, saldamente, tiene nella sua mano destra.
Lo fa quasi come se la sua stessa vita dipendesse da quell'unico sostegno, come se quell'oggetto insignificante, fosse per lui un'ancora a cui aggrapparsi per non lasciarsi travolgere dalle sue emozioni.
Una sorta di contatto con la realtà.
Insomma non c'è un motivo ben preciso per cui sta torturando quel manico, rischiando -peraltro- di sciuparlo e fare una pessima figura, riesce solo a pensare che in qualche modo quel gesto gli permette di scacciare l'ansia che gli attanaglia lo stomaco e non ha intenzione di rinunciarvi. Mentre la distanza tra lui ed il suo "destino" si accorcia notevolmente ad ogni suo passo, la sua determinazione inizia a vacillare ed improvvisamente non gli sembra più un gran bel regalo e quella che sembrava essere un'idea geniale, nella sua mente si profila come una pessima scelta.

Eppure, quando qualche giorno prima si era ritrovato fra le vie trafficate di Sydney intento a sbrigare le ultime commissioni pre partenza, quella t-shirt gli era sembrata davvero perfetta.
L'aveva adocchiata alla vetrina di un negozietto di souvenir, uno di quei luoghi che non avrebbe mai avuto motivo di frequentare, se non fosse stato per il fatto che quella maglietta urlava "Sousuke" da ogni centimetro di stoffa ed aveva quindi attirato la sua attenzione.
A Rin era bastato lo spazio di un attimo, prima che un sorriso dipingesse le sue labbra nell'immaginarla addosso al ragazzo.
Nonostante l'enorme distanza che ormai li separava, fisica ma mai mentale, al rosso pareva di avere il suo migliore amico proprio lì davanti, poteva immaginare la sua espressione perplessa nel vedere la fantasia della maglia o il suo broncio contrariato al pensiero di dover indossare qualcosa di così "cute".
Al Matsuoka non era servito altro, era entrato ed aveva comprato quella t-shirt, un regalo che avrebbe portato a Sousuke dall'Australia.


Ma se tutto ciò fino a qualche giorno prima era parso perfetto, ora che il luogo del loro incontro è più vicino, per qualche assurdo motivo sembra tutto sbagliato. Una strana agitazione lo pervade fino a farsi spazio tra i suoi pensieri e mettervi radici.
Si tratta davvero solo della maglia o è qualcos'altro ad agitare il suo giovane cuore?
Non può fare a meno di chiederselo mentre nel suo campo visivo fa capolino il bar, nervosamente mordicchia il suo labbro inferiore e spera di non collassare in quei pochi metri che ormai lo separano dalla felicità più vera ed intensa.

Lui e Sousuke non si vedono né sentono da diversi mesi, per quanto ogni volta nei loro periodi di lontananza si ripromettano di non perdere i contatti, puntualmente decidono -forse inconsciamente - di prendere le distanze, quasi come se il loro subconscio decida ancor prima della loro facoltà di agire diversamente.
Iniziano a non scriversi, non chiamarsi e a trattenere ogni pensiero per se stessi.
Una forma di protezione? Forse.
In fondo Rin non è sicuro che riuscirebbero a sostenere il peso della distanza sentendosi come se nulla fosse, o almeno lui sicuramente non riuscirebbe, emotivo com'è.
È certo che gli farebbe ancora più male vedere Sousuke da uno schermo e non poterlo toccare, non poter tracciare con i polpastrelli il suo profilo perfetto e lasciarsi bruciare e consumare dal calore emanato dalla sua pelle.
Com'è che si dice? Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
Rin non è affatto sicuro che con lui abbia funzionato, ma almeno ci ha provato.


Mentre questi pensieri lo stordiscono e gli fanno provare l'impulso irrefrenabile di fuggire, scappare ancora una volta dai suoi sentimenti, è l'immagine del volto del moro nella sua testa che lo trattiene e lo convince ad abbassare la maniglia di quella porta d'ingresso, scacciando così la sua codardia.
Ha bisogno che il sorriso di Sousuke gli ridia quel brivido che ha dimenticato e che a lungo ha cercato in volti sconosciuti in una terra straniera.
Il suo tentennare dura solo un istante dunque, subito dopo col cuore in gola ed una voragine nello stomaco, è nuovamente dinnanzi a quegli occhi che ha imparato ad amare sin da bambino.
Ed improvvisamente tutto il suo mondo è di nuovo in asse.

(...)

Rin ascolta Sousuke parlare, è davvero interessato a ciò che lui ha da dirgli e a sapere cosa ha combinato negli ultimi mesi, ma è distratto, innegabilmente distratto.
La sua voce bassa e profonda gli era mancata terribilmente, pacata e mai inopportuna, per lui è sempre stata un balsamo.
Ora, complice l'età e gli ormoni in subbuglio, non può fare a meno di notare che la voce di Sousuke è anche incredibilmente "sexy".
Nota anche la figura vigorosa del suo migliore amico, il quale sembra essere cresciuto all'inverosimile in soli pochi mesi.
La mascella si è indurita diventando sempre più decisa e spigolosa, un lieve accenno di barba impreziosisce le sue guance e le spalle sembrano incredibilmente ancora più grandi e robuste di prima.
Robuste...
Le spalle.
LA spalla.
Ed è lì che Rin va a parare.
Dimentico improvvisamente di ogni pensiero peccaminoso, è ora la sua preoccupazione ad avere la meglio su tutto.
Picchietta nervosamente l'indice sul tavolo, ha lo stomaco accartocciato ed a stento riesce a proferire parola, lui che solitamente è un fiume in piena e fino a poco prima si burlava dell'espressione di Sousuke alla vista di quella t-shirt, adesso non riesce a trovare nemmeno una singola parola adeguata per tirare fuori quell'argomento che gli preme più di tutto.
Più del mettere in chiaro il loro strano legame che viaggia sempre sul filo tra amore e amicizia, più del suo volere di più di una semplice chiacchierata dal loro ritrovarsi.
Come al solito è il moro a tirarlo fuori da quell'impiccio, come sempre gli basta uno sguardo per leggerlo dentro e correre in suo aiuto, come un cavaliere dall'armatura scintillante.
Come i protagonisti di quei romanzi rosa che tanto gli piacciono.

<< È andata bene >>.

Poche -semplici- ma significative parole, in pieno stile Sousuke.
Da sempre schivo e riservato, taciturno tranne che con Rin, ha intuito che volesse chiedergli dell'esito dell'operazione alla spalla e lui ha scelto la chiarezza di parole concise per esprimersi al meglio.
Del resto il suo sguardo parla per lui e dice molte cose, le dice solo a Rin.

Sono tornato”.

Nuoteremo ancora insieme”.

Mi sei mancato”.

Al rosso sembra di poterle sentire tutte, una ad una.
Si infiltrano nel suo cuore riducendolo ad un colabrodo, poco importa il fatto che sono in luogo pubblico e vorrebbe trattenersi.
O che vorrebbe mantenere quell'aria da duro che mette su con chiunque, Sousuke è l'unico con cui può permettersi di essere davvero se stesso e prima ancora che riesca a parlare, le lacrime hanno già fatto capolino sul suo volto.
Non passa molto prima che il moro le noti e lo prenda dolcemente in giro, Rin smorza indossando il suo immancabile cappellino per nascondersi e nega tutto, ma a Sousuke non importa perché lo sa, sa già tutto quello che c'é d'importante da sapere.
Rin è li per lui e possono nuovamente tornare a sognare un futuro radioso, insieme.

(...)
 
È paradossalmente un vicolo cieco e stretto di Tokyo, quello a fargli vedere la luce più intensa che abbia mai visto.
Rin pensa a questo mentre il corpo possente di Sousuke lo costringe al muro e le sue labbra premono sulle sue, voluttuose e bisognose.
C'è un'urgenza delicata nei loro gesti, in quel bacio desiderato da anni e rimandato da troppo.
Il moro è deciso ma non rude, stringe il corpo del fulvo con estrema facilità ma non manca di poggiare una mano tra il muro e la sua schiena, a protezione di quest'ultima.
È così lui, ha sempre anteposto il bene di Rin al proprio e non potrebbe mai perdonarsi di essere la causa anche solo di un piccolo livido che deturpi il suo corpo perfetto, armonioso e marmoreo, scolpito dagli angeli in persona secondo la sua personale visione.
Il bacio è intenso, è uno scambio di passione e pensieri, è un tornare a respirare dopo mesi in apnea, un ritrovarsi per non perdersi mai più.
Emozioni struggenti agitano il cuore di Rin, non riesce a capire come abbia fatto a meno di tutto ciò in tutti quegli anni, ma ha la certezza matematica che non potrà più farne a meno in futuro.
Il sapore di Sousuke è il migliore che abbia mai assaggiato, migliore di ogni cibo abbia gustato, è il sapore della felicità, una gioia diversa da quella a cui è abituato.
Non è quella della vittoria ad una gara o lo stabilire un nuovo record personale, è la felicità di un cuore finalmente completo e sereno.
Con notevole difficoltà si allontana appena dalle labbra del moro, soffermandosi ugualmente su di esse ed incatenando il suo sguardo di fuoco a quello apparentemente glaciale di Sousuke, ed è in quel momento che forse si ritrovano davvero, ancora più del contatto fisico, poiché in quello sguardo ritrovano ed incatenano indissolubilmente le loro anime.



<< Adesso puoi seguirmi >>.


Dice flebilmente Rin, con una nota di timore nella voce, preoccupato dal risultare forse troppo audace ed egoista con quella richiesta che è più un'affermazione.
Eppure non riesce a trattenere quel pensiero, non riesce a non esprimere quell'esigenza atavica di aver il suo specchio con sé, il bisogno di annullare ogni dolorosa distanza a cui mai si abitueranno davvero.
Sousuke accenna un sorriso, uno dei suoi rari ed impercettibili sorrisi, quelli a mezza bocca che fanno tremare sempre un po' il cuore di Rin, prima di rispondergli spostando la mano dal fianco sinistro del fulvo al suo viso sottile ed etereo, una carezza che tocca l'anima e la stringe senza danneggiarla.


<< Non ho mai smesso di farlo, ma adesso voglio e posso correrti a fianco >>.

Rin sgrana gli occhi, forse un po' incredulo sulla comprensione di quelle parole.
Il suo cuore fa le capriole e già immagina scenari romantici in cui lui e Sousuke possono tenersi per mano, mentre passeggiano sulla riva di una spiaggia australiana col sole che gli accarezza il volto, nel frattempo però la sua mente gli urla di restare razionale, coi piedi per terra, poiché un altro duro colpo proprio non può permetterselo.

<< Stai dicendo che... >>


Sousuke lo interrompe, non gli lascia finire la frase.
Posa un indice su quelle labbra sottili e peccaminose, un modo gentile per porre fine alle sue parole, mentre per distendere i suoi pensieri, sceglie qualcosa di decisamente più incisivo.

<< Sto dicendo che ti amo e ti amerò fino ai confini del tempo, nessuno spazio geografico si interporrà ancora fra noi due >>.

Ed è una promessa, è una dichiarazione, è l'esplosione di tutti quei sentimenti che prova per Rin e che si porta dentro da una vita, finalmente riesce a gettarli fuori, consapevole che adesso sta bene e non sarà più un ostacolo per Rin e le sue ambizioni.
Si è sempre visto come una zavorra per il fulvo, non voleva essere un "malato" di cui Rin doveva prendersi cura, voleva essere per lui un compagno a cui affidarsi, qualcuno che potesse corrergli a fianco e adesso può essere tutto ciò e molto di più.
E sicuramente la concezione che aveva di se stesso era cruda e sbagliata, ma niente poteva impedirgli di sentirsi così.
Ma è un sentimento che appartiene al passato, il nuovo Sousuke Yamazaki è pronto a spiccare il volo, prima però deve prendersi cura di quello che ormai è il suo ragazzo e che, come al solito, è esploso in un pianto dirotto per quelle sue parole.
Sousuke sorride intenerito perché quello è il suo Rin, sensuale ma emotivo, dall'apparenza forte ma dalla consistenza fragile, e mentre gli asciuga le lacrime con i pollici, è abbastanza sicuro di aver udito un "anch'io" tra una lacrima ed un insulto per il suo essere così diretto.


Forse quella per molte persone sarà una giornata come tante altre, per loro segna il primo passo verso una vita insieme.
 
THE END

 
Grazie infinite a chi è giunto fin qui, alla prossima!
 








 
  
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