Questa One Shot è nata dopo l'ennesima visione di Avengers: Infinity War (e l'ennesimo pianto).
Vi siete mai chiesti cosa potrebbe essere successo dopo che i nostri amatissimi attori hanno finito di vedere il film per la prima volta? E soprattutto, hanno odiato i fratelli Russo quasi quanto noi fan? Io e yukilr ce lo siamo chieste, eccome!
Bene, ecco la nostra versione dei fatti.
BUONA LETTURA!


«Siamo ancora in tendenza su Twitter!» esclamò Joe Russo con un sorriso soddisfatto sul volto.
«Con tutto quello che abbiamo combinato in questo film, vorrei vedere!», ridacchiò in risposta Anthony.
I due percorrevano a passo lento e cadenzato il lungo corridoio deserto degli studios. Non c’era quasi nessuno in giro, ad eccezione di qualche operatore che sistemava le scenografie per il film successivo.
«E non è ancora finita…» continuò Joe.
«Li faremo soffrire.»
«Sì,» concordò il primo, «ma non lo diciamo a Tom Holland. Sarebbe capace di mandare tutto all’aria con una sola intervista!»
Anthony scoppiò in una grossa risata. «Per non parlare di Mark…!»
«Basta tenerlo lontano da Instagram mentre è qui a girare.»
Rimasero in silenzio per qualche secondo, finché Anthony non disse: «Chissà come starà andando la visione con i ragazzi…»
«Non posso credere che non abbiano ancora visto il film. So di alcuni fan che lo hanno già visto almeno cinque volte!»
Nel frattempo, i due fratelli si erano avvicinati ad una porta chiusa. «Andiamo a vedere come vanno le cose», propose Anthony aprendo la porta.
La prima cosa che notarono fu la mancanza di luce, ad eccezione di quella emessa dallo schermo sul quale stavano scorrendo i titoli di coda, mentre le meravigliose musiche di Alan Silvestri riempivano la sala.
Ma non fu questo a sconvolgere i due nuovi arrivati.
Di fronte a loro, seduti e mezzi accasciati sulle poltroncine, c’era quasi l’intero cast di Avengers Infinity War. In lacrime.
Robert fu il primo ad alzare lo sguardo verso i due, che incontrarono subito i suoi occhi lucidi. L’attore si asciugò frettolosamente una lacrima dalla guancia con il dorso della mano, l’unica libera, dato che l’altra stava tenendo stretto il giovane Tom, col volto nascosto sulla sua spalla, la cui schiena era scossa da tremiti e singhiozzi.
«Non ci posso credere…» mormorò incredulo Joe.
«Loro sono duri, cazzuti e cazzoni!» esclamò sconvolto il fratello. «Non ci posso credere…» ripeté.
Poco dietro di loro, c’erano Scarlet ed Elisabeth, sedute l’una accanto all’altra ed entrambe con un fazzoletto stretto nel pugno per asciugarsi le lacrime. Scarlett prese un nuovo pacchetto di fazzoletti e lo passò a Chris Evans, seduto a due sedie di distanza da lei, che si soffiò rumorosamente il naso.
Dall’altra parte della sala, Chris Hermsworth teneva il volto nascosto tra le mani, i gomiti sulle ginocchia e anche con il volume della musica al massimo lo si poteva sentire mentre tirava su con il naso. Sulla sedia accanto, sedeva Tom Hiddlestone, il quale gli dava delle amichevoli pacche sulla spalla per tentare di consolarlo, mentre con l’altra mano si asciugava le lacrime che, incontrollate, scendevano anche dai suoi occhi.
Poco lontano dai due Asgardiani, uno degli ultimi arrivati: Benedict Cumberbatch. L’attore inglese alzò lo sguardo verso i due registi, si ravvivò gli scuri capelli con un gesto stizzito della mano, nel tentativo di darsi un po’ di contegno, e sbottò: «Quale mostro sadico e senza cuore ha partorito questo abominio?»
Probabilmente doveva risultare una frase rabbiosa, ma il tono di voce flebile e strozzato che gli uscì provocò nei due fratelli Russo semplicemente pietà.
Anthony e Joe si guardarono per qualche istante, con le sopracciglia sollevate e gli occhi sgranati. Erano a dir poco increduli. Riuscirono a rimanere seri per pochi secondi, però, perché poi scoppiarono a ridere in contemporanea.
Gli attori presenti nella stanza, in preda alla rabbia e all’umiliazione, cominciarono a tirar loro dietro tutto ciò che avevano a tiro: fazzoletti sporchi, bicchieri e bottigliette – fortunatamente – di plastica, persino qualche scarpa.
Mark Ruffalo si alzò in piedi infuriato e urlò: «Siete così insensibili!». Sul suo volto c’erano ancora le tracce delle lacrime versate mentre tirava contro i due un bicchiere di plastica che conteneva ancora un po’ d’acqua.
Il gesto di Mark diede il via ad una piccola lotta: Paul Bettany prese una lattina vuota di Pepsi e la lanciò, mentre Tom Holland, ancora piangendo, si alzò in piedi e con voce stridula urlò: «Io non ci lavoro più con voi!». Tirò fuori dallo zaino un plico di fogli, che si scoprì essere uno dei copioni falsi che i fratelli Russo gli avevano rifilato all’inizio delle riprese, e continuò a urlare: «Mi avete mentito! In continuazione!»
A nulla valsero i tentativi di Downey Jr. e Hiddlestone di tirarlo giù a sedere, fu solo l’intervento di Cumberbatch che evitò una carneficina.
In quel momento, Chris Pratt si alzò in piedi, si avvicinò minaccioso ai due registi e li guardò con l’odio negli occhi. Anthony e Joe si appiattirono contro la porta che si era richiusa dietro di loro, mentre con la mano cercavano disperatamente la maniglia per fuggire da quella stanza e sparire dalla vista di tutti gli attori per qualche giorno. Pratt però si limitò a guardarli con aria omicida ancora per qualche secondo, poi raggiuse Zoe e Karen, sedute in prima fila, e mise un braccio intorno alle spalle di entrambe per permettere loro di piangere sul suo petto ampio.
Seduto in ultima fila, Josh Brolin se ne stava in silenzio e in disparte, ignorato da tutti. E forse per lui era una fortuna: aveva pianto probabilmente più di tutti, e il suo viso era diventato simile alla parete di una cascata.
«Avanti, ragazzi!» esordì ad un certo punto Anthony. «Non è mica finita qui! Dobbiamo girare ancora il quarto film.»
«Devono succedere ancora tante altre cose!» gli diede manforte il fratello.
Quasi si fossero messi d’accordo, tutti i presenti si alzarono in piedi. Rimasero in silenzio, scambiandosi tra loro delle occhiate intense, che i due registi, purtroppo per loro, non compresero all’istante.
Chris Pratt mise una mano nella giacca di pelle e tirò fuori una delle armi che impugnava Starlord durante le riprese. Si voltò verso Hemsworth. «Chris,» lo chiamò, «hai ancora l’ascia di Thor?»
Il biondo gli rispose con un ghigno. «Vorrai dire ‘Stormbraker’» lo corresse, tirando fuori da sotto la poltrona l’ascia in questione.
L’attimo seguente, anche Tom Hiddlestone stringeva tra le mani i pugnali di Loki, Evans uno dei suoi scudi, Zoe giocherellava con la spada e Brolin teneva con entrambe le mani uno dei prototipi dei guanti di Thanos.
«Quello sì che fa male…» gemette sofferente Joe, prima di trovare finalmente la maniglia della porta e spalancarla.
I due fratelli iniziarono a correre per i corridoi, seguiti a ruota da Pratt, Hemsworth, Evans, Hiddlestone, Saldana e Brodlin. I restanti, armati di bottigliette, si unirono alla rincorsa, mentre mettevano a soqquadro lo studio di registrazione lasciandosi andare a urla di guerra neanche stessero ancora girando una delle scene del film.
«Io non lo faccio più un film con loro…» fu l’affannato commento di Joe mentre si affaticava a mettere quanta più distanza tra sé e quegli scalmanati.
Anthony, al suo fianco, tentò: «Potremmo dire che è tutta colpa degli sceneggiatori!»
«No, non basterebbe… Sono troppo incazzati!»
Ai due fratelli non rimase che continuare a correre, probabilmente all’infinito.